nebicina intramuscolo iv 1f 1ml 40mg teofarma srl
Che cosa è nebicina im iv 1f 1ml 40mg?
Nebicina soluzione iniettabile prodotto da
teofarma srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Nebicina risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici aminoglicosidici.
Contiene i principi attivi:
tobramicina solfato
Codice AIC: 023189032
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento di infezioni batteriche gravi, quali setticemie, infezioni dell'apparato respiratorio inferiore, infezioni gravi del sistema nervoso centrale (meningite), infezioni intraddominali (inclusa la peritonite), infezioni delle ossa, della pelle e degli annessi cutanei, infezioni del tratto urinario complicate o ricorrenti, tutte sostenute damicrorganismi sensibili. E' considerata inoltre farmaco di seconda scelta nelle infezioni sostenute da E. coli e da Stafilococco.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
Puo' essere somministrata intramuscolo ed endovena. Somministrazione intramuscolare. Nei pazienti adulti con normale funzionalita' renale edel sistema immunitario, si consiglia una dose giornaliera media di 4,5 mg/kg (variabili da 3,0 mg/kg ad un massimo di 6,0 mg/kg) in un'unica somministrazione, cioe' con un intervallo di 24 ore tra una somministrazione e l'altra. In alternativa ed in pazienti affetti da endocardite o con insufficienza renale e nell'eta' pediatrica puo' essere attuato un regime posologico convenzionale: Adulti: nei pazienti con funzione renale normale il dosaggio consigliato e' di 1 mg/kg ogni otto ore. La durata abituale del trattamento e' di 7-10 giorni. Dosi fino a 5 mg/kg al giorno possono essere richieste da pazienti con infezioni molto gravi. Questo dosaggio dovra' essere ridotto a 3 mg/kg al giorno non appena possibile. Bambini: da 6 a 7,5 mg/kg al giorno frazionati in 3-4 dosi ad intervalli regolari. Prematuri, neonati a termine con 1 settimana di vita o meno: fino a 4 mg/kg in due dosi ogni 12 ore. Somministrazione endovenosa. Si raccomanda la somministrazione endovenosa quando quella intramuscolare non e' possibile. La concentrazione non dovrebbe abitualmente superare 1 mg per ml. La durata della somministrazione dovrebbe essere di 1-2 ore. Il dosaggio endovenoso e' uguale a quello intramuscolare. Non si consigliano associazioni estemporanee ad altri farmaci. Somministrazione in pazienti con insufficienza renale. Siconsiglia di controllare attentamente i livelli sierici di Nebicina. Nei casi in cui cio' non sia possibile, e' consigliabile somministrarein via precauzionale una dose di carico di 1 mg/kg e somministrare ledosi successive in base alla clearance della creatinina o alla creatininemia, poiche' a questi valori e' correlabile l'emivita della Nebicina. Si consiglia di utilizzare uno dei due metodi seguenti: Riduzione della dose da somministrare ogni 8 ore. Se si conoscono i valori dellaclearance della creatinina (Ccr.) o quelli della creatininemia, la quantita' da somministrare puo' essere stabilita secondo quanto riportato nella seguente tabella: DOSI DI MANTENIMENTO IN PAZIENTI CON FUNZIONE RENALE ALTERATA (*). Funzionalita' renale: NORMALE Ccr.= 80 ml/min. creatininemia= 1,4 mg% . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 70-80 mg/8 ore. Peso paziente:50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 50-60 mg/8 ore. Funzionalita' renale: LIEVE INSUFFICIENZA Ccr.= 35 - 70 mg/min. creatininemia= 1,4 mg 1,9 mg% . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 60-70 mg/8 ore. Peso paziente: 50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 40-50 mg/8 ore. Funzionalita' renale: DA LIEVE A MODERATA INSUFFICIENZA Ccr.= 25-35 ml/min. creatininemia= 2-2,8 mg% . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 35-40 mg/8 ore. Peso paziente: 50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 25-30 mg/8 ore. Funzionalita' renale: MODERTA INSUFFICIENZA Ccr.= 15-25 ml/min. creatininemia= 2,8-3,7 mg% . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 35-40 mg/12 ore. Peso paziente: 50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 25-30 mg/12 ore. Funzionalita' renale: MARCATA INSUFFICIENZA Ccr.= 10-15 ml/min. creatininemia= 3,7-7,5 mg% . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 17,5-20 mg/12 ore. Peso paziente: 50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 12,5-15 mg/12 ore. Funzionalita' renale: ASSENZA FUNZIONALITA Ccr.= 5 ml/min. creatininemia= 7,5 mg% (**) . Peso paziente: 70-80 kg ; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 18-20 mg/24 ore (***). Peso paziente: 50-60 kg; Dosaggi abituali successivi alla dose iniziale di 1 mg/kg: 14-16 mg/24 ore (***). (*) Per le infezioni che minacciano la vita del paziente possono essere somministrate dosi al 50% maggiori di quelle consigliate, da ridursi poi non appena verra'notato un primo miglioramento. (**) Se impiegate allo scopo di valutare il grado di insufficienza renale, le concentrazioni creatininiche del siero dovrebbero riflettere un tasso costante di azotemia. (***)Quando non si effettua la dialisi. Alternativamente, la dose da somministrare puo' essere calcolata in maniera piu' approssimativa dividendo ladose in base al peso per i valori della creatininemia. Dose normale da somministrare ad intervalli prolungati. Se non sono noti i valori della clearance creatininica e le condizioni del paziente sono stabili, il dosaggio viene determinato in base al peso del paziente, mentre la frequenza di somministrazione in ore si calcola moltiplicando per 6 ilvalore della creatininemia.
Effetti indesiderati
Neurotossici. Sono stati rilevati effetti indesiderati a carico del nervo acustico e vestibolare, particolarmente nei pazienti trattati perlungo tempo e con alte dosi, od in coloro ai quali erano state somministrate in precedenza sostanze ototossiche, o si trovavano in stato didisidratazione. La sintomatologia e' caratterizzata da vertigini, tinnito, acufeni (sensazioni acustiche non dovute a stimoli esterni), perdita dell'udito. Come per altri aminoglicosidi la perdita dell'udito e' generalmente irreversibile e si manifesta inizialmente con una diminuzione della percezione uditiva per i toni alti. Nefrotossici. Alterazioni della funzionalita' renale con un aumento della azotemia totale ed ureica, della creatinina sierica; oliguria, cilindruria, aumento della proteinuria, si sono manifestate specialmente nei pazienti nefropatici trattati con dosi piu' elevate e per periodi di tempo piu' lunghi di quelli raccomandati. Tuttavia, gli effetti collaterali a carico delrene si possono verificare anche in pazienti con normale funzionalita' renale all'inizio della terapia. In alcune sperimentazioni cliniche e nell'animale di laboratorio, il cui obiettivo era di confrontare il potenziale nefrotossico con quello della gentamicina, la Nebicina ha causato nefrotossicita' con una frequenza significativamente inferiore alla gentamicina. In altri studi clinici, l'incidenza della nefrotossicita' tra i due farmaci non ha mostrato alcuna differenza significativa. Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria. A scopo puramente precauzionale si deve tener presente che somministrandola a pazienti anestetizzati puo' verificarsi apnea secondaria o prolungata. Altri. Altre reazioni avverse comprendono: anemia, granulocitopenia, trombocitopenia, febbre, eruzione cutanea, prurito, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, letargia (sonnolenza), confusione mentale e disorientamento, dolore in sede di iniezione. Anomalie che possono essere riferite comprendono: aumento delle transaminasi sieriche (SGOT, SGPT) e della deidrogenasi lattica, una diminuzione del calcio, del magnesio, del sodio e potassio sierici, leucopenia, leucocitosi ed eosinofilia. I pazienti trattati con Nebicina? o con altri aminoglicosidi devono esseremantenuti sotto stretta osservazione medica, a causa dell'intrinseco potenziale nefro- ed ototossico di questi antibiotici. L'interessamento dell'ottavo paio dei nervi cranici si puo' sviluppare principalmentenei soggetti che hanno un'insufficienza renale, o anche nei soggetti ai quali l'aminoglicoside e' stato somministrato ai dosaggi piu' elevati e per una durata superiore a quella raccomandata. Il rischio della perdita dell'udito indotta da aminoglicosidi aumenta in proporzione diretta all'esposizione od agli alti picchi sierici od agli alti livellisierici basali dell'aminoglicoside. I pazienti che vanno incontro al danno cocleare possono non avere sintomi a carico dell'udito nel corsodella terapia, ma questi possono manifestarsi e continuare ad evolvere dopo che la somministrazioe del farmaco e' stata interrotta. Altre manifestazioni neurotossiche comprendono intorpidimento, senso di formicolio cutaneo, scosse muscolari e convulsioni. Le manifestazioni nefrotossiche raramente divengono manifeste nei primi giorni di terapia e sono generalmente reversibili. La funzionalita' renale e dell'ottavo paio dei nervi cranici devono essere strettamente monitorizzate nei pazienti in cui sia nota o si sospetti un'insufficienza renale od in coloro in cui, pur avendo all'inizio una funzionalita' normale, possono sviluppare segni d'interessamento renale nel corso della terapia. Si consiglia di controllare periodicamente i picchi sierici ed i livelli sierici basali nel corso della terapia per evitare livelli potenzialmente tossici e garantire contemporaneamente un dosaggio adeguato (si veda aMonitoraggio dei livelli sierici). L'esame delle urine deve essere eseguito per mettere in evidenza una eventuale diminuzione dei valori del peso specifico, un aumento della proteinuria e della escrezione di cellule e di cilindri. L'azotemia, la creatininemia e la clearance creatininica devono essere misurate periodicamente. Se possibile si dovrebbero eseguire audiogrammi in serie, particolarmente nei pazienti a rischio. Se si dovessero manifestare segni d'interessamento otovestibolare o renale la somministrazione del farmaco deve essere interrotta. Deve essere somministrata con cautela nei prematuri e nell'eta' neonatale, per la immaturita' renale di questi soggetti ed il conseguente prolungamento dell'emivita del farmaco. L'uso concomitante o sequenziale con altri farmaci potenzialmente neuro- e nefrotossici deve essere evitato. Il prodotto contiene metabisolfito di sodio: tale sostanza puo' provocare, in soggetti sensibili specie negli asmatici, reazioni di tipoallergico ed attacchi asmatici gravi. Monitoraggio dei livelli sierici. Durante la terapia i picchi ed i livelli sierici basali debbono essere monitorizzati particolarmente nei soggetti con insufficienza renale. Si debbono evitare picchi sierici superiori ai 12 mcg/ml che si prolunghino nel tempo. Livelli sierici basali che tendono ad aumentare superando i 2 mcg/ml possono essere indicativi di un accumulo tissutale.Questa tendenza all'accumulo, l'eta' avanzata e il dosaggio totale possono contribuire all'ototossicita' ed alla nefrotossicita'. In via indicativa, i livelli ematici possono essere determinati dopo la secondao terza dose e successivamente, ad intervalli di 3-4 giorni durante la terapia, o piu' frequentemente in caso di alterazioni della funzionalita' renale. In tale maniera e' possibile controllare le dosi di mantenimento particolarmente nei soggetti gravemente ammalati con funzionalita' renale in progressivo deterioramento, od in soggetti con patologie infettive sostenute da microrganismi scarsamente sensibili, od in coloro che ricevono i piu' alti dosaggi. Soggetti ustionati. Nei pazienti con ustioni estese, la farmacocinetica degli aminoglicosidi e' modificata. In questi pazienti e' opportuno monitorizzare i livelli ematici per calcolare il dosaggio necessario. Soggetti anestetizzati. Apnea secondaria o prolungata puo' verificarsi somministrandola a pazienti anestetizzati con agenti che provocano un blocco neuromuscolare come succinilcolina, tubocurarina, decametonio o dosi massive di sangue citrato. L'eventuale blocco neuromuscolare puo' essere risolto con la somministrazione di sali di calcio.
Indicazioni
Trattamento di infezioni batteriche gravi, quali setticemie, infezioni dell'apparato respiratorio inferiore, infezioni gravi del sistema nervoso centrale (meningite), infezioni intraddominali (inclusa la peritonite), infezioni delle ossa, della pelle e degli annessi cutanei, infezioni del tratto urinario complicate o ricorrenti, tutte sostenute damicrorganismi sensibili. E' considerata inoltre farmaco di seconda scelta nelle infezioni sostenute da E. coli e da Stafilococco.
Controindicazioni ed effetti secondari
Soggetti che hanno dimostrato una ipersensibilita' verso il prodotto od uno dei componenti, o ad altri aminoglicosidi. Gli aminoglicosidi possono danneggiare il feto se vengono somministrati a donne in stato di gravidanza. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera feto-placentare e si sono verificati diversi casi di sordita' congenita bilateraleirreversibile in bambini le cui madri avevano ricevuto streptomicina durante la gravidanza. Gravi danni alla madre, al feto ed ai neonati si sono verificati a seguito di trattamento con altri aminoglicosidi. Per questo motivo, se una paziente dovesse diventare gravida in corso di terapia con tobramicina deve essere informata sui potenziali pericoli per il feto. Pertanto, la somministrazione di tobramicina a donne ingravidanza o durante l'allattamento e' controindicata.
Interazioni con altri prodotti
Un aumento dell'incidenza delle reazioni nefrotossiche e' stato osservato somministrando associazioni tra aminoglicosidi e cefalosporine. L'uso concomitante o sequenziale con altri farmaci potenzialmente neuro- e nefrotossici (in particolare amicacina, streptomicina, neomicina, kanamicina, gentamicina e paromomicina), cefaloridina, viomicina, polimixina B, colistina, cisplatino e vancomicina deve essere evitato. Gliaminoglicosidi non vanno somministrati insieme a diuretici come la furosemide e l'acido etacrinico. Alcuni diuretici sono infatti intrinsecamente ototossici e, quando somministrati per via endovenosa, possono potenziare la tossicita' degli aminoglicosidi alterando la concentrazione degli antibiotici nel siero e nei tessuti.