myocet liposomal*inf 2set 50mg doxorubicina teva italia srl
Che cosa è myocet liposomal inf 2set 50mg?
Myocet soluzione per infus polv solv prodotto da
teva italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Myocet risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici, antracicline e sostanze correlate.
Contiene i principi attivi:
doxorubicina liposomiale
Composizione Qualitativa e Quantitativa: complesso di doxorubicina citrato incapsulato all'interno di liposomi, che corrisponde a 50 mg di doxorubicina cloridrato (hcl).
Codice AIC: 035189012
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il farmaco, in associazione con la ciclofosfamide, e' indicato per iltrattamento di prima linea del cancro metastatizzato della mammella nelle donne adulte.
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Posologia
Quando il medicinale e' somministrato insieme alla ciclofosfamide (600 mg/m^2), la dose iniziale e' di 60-75 mg/m^2 ogni tre settimane. Pazienti anziani (eta' compresa e superiore ai 60 anni): l'efficacia e lasicurezza cardiaca in questa popolazione sono paragonabili a quelle osservate nei pazienti di eta' inferiore ai 65 anni. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: poiche' la doxorubicina viene metabolizzata ed escreta principalmente tramite la via epatobiliare, lavalutazione della funzionalita' epatobiliare deve essere eseguita prima e durante la terapia. Alla luce dei dati limitati disponibili in pazienti con metastasi epatiche, si consiglia di diminuire la dose iniziale del farmaco. >>Test di funzionalita' epatica. Bilirubina < ULN e AST normale: dose standard di 60-75 mg/m^2; bilirubina < ULN e AST innalzata: ridurre la dose del 25%; bilirubina > ULN ma < 50 mcmol/l: ridurre la dose del 50%; bilirubina > 50 mcmol/l: ridurre la dose del 75%.Considerato che queste raccomandazioni sono basate su estrapolazioni,evitare, se possibile, di somministrare il prodotto a pazienti con livelli di bilirubina > 50 mcmol/l. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: la doxorubicina viene metabolizzata principalmentedal fegato ed escreta nella bile. Non e' dunque necessario modificarela dose nei pazienti con alterata funzionalita' renale. La sicurezza ed efficacia nei bambini di eta' fino a 17 anni non sono state accertate. Non sono disponibili dati. Il prodotto deve essere ricostituito e diluito ulteriormente prima della somministrazione. La concentrazione finale deve essere tra 0,4-1,2 mg/mL di doxorubicina HCl. Il medicinale va somministrato come infusione endovenosa della durata di 1 ora. Non deve essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea o come iniezione in bolo.
Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni: neutropenia febbrile, infezioni, herpes zoster, sepsi, infezione nel sito d'iniezione. Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia, piastrinopenia, anemia, leucopenia, linfopenia, pancitopenia, sepsi neutropenica, porpora. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, ipopotassemia, iperglicemia. Disturbi psichiatrici: agitazione. Patologie del sistema nervoso: insonnia, andatura anormale, disfonia, sonnolenza. Patologie cardiache: aritmia, cardiomiopatia, insufficienza cardiaca congestizia, versamento pericardico. Patologie vascolari: vampate di calore, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dolori al petto, dispnea, epistassi, emottisi, faringite, versamento pleurico, polmonite. Patologie gastrointestinali: nausea/vomito, stomatite/mucosite,diarrea, stipsi, esofagite, ulcera gastrica. Patologie epatobiliari: aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina,ittero, aumento della bilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, rash, onicopatie, prurito, follicolite, cute secca. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mal di schiede, mialgia, debolezza muscolare. Patologie renali evie urinarie: cistite emorragica, oliguria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia/fatica, febbre, dolore, brividi, senso di instabilita', cefalea, calo ponderale, reazione nel sito d'iniezione, malessere.
Indicazioni
Il farmaco, in associazione con la ciclofosfamide, e' indicato per iltrattamento di prima linea del cancro metastatizzato della mammella nelle donne adulte.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, a una delle sostanze additive oad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Doxorubicina HCl: lattosio. Liposomi: fosfatidilcolina, colesterolo, acido citrico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili. Tampone: sodio carbonato, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
La terapia provoca mielosoppressione. Non somministrare a persone conuna conta assoluta di neutrofili (ANC) inferiore a 1500 cellule/mcl ocon piastrine al di sotto di 100000/mcl prima del ciclo successivo. Si consiglia di monitorare attentamente i parametri ematologici. Non sono state identificate differenze significative nella comparsa di anemia, piastrinopenia ed episodi di neutropenia febbrile. Oltre ad altre forme di tossicita', la tossicita' ematologica puo' richiedere una riduzione della dose oppure un suo posticipo. Si consigliano le seguenti modifiche delle dosi durante la terapia, che devono essere eseguite contestualmente per il farmaco e per la ciclofosfamide. >>Tossicita' ematologica. Grado 1 e 2: nessuna modifica; grado 3: aspettare che l'ANC raggiunga i 1500 o piu' e/o che le piastrine giungano a 100000 o piu' quindi ridosare riducendo la dose del 25%; grado 4: aspettare che l'ANCraggiunga i 1500 e/o che le piastrine giungano a 100000 o piu', quindi ridosare riducendo la dose del 50%. Se il trattamento e' posticipatodi oltre 35 giorni dopo la prima dose del ciclo precedente a causa della mielotossicita', si deve considerare l'interruzione del trattamento. >>Mucosite. Grado 1: nessuna modifica; grado 2: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare al 100% della dose; grado 3: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducendo ladose del 25%; grado 4: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducedo la dose del 50%. La doxorubicina ed altre antracicline possono causare cardiotossicita'. Analisi della cardiotossicita' hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa negli eventi cardiaci nelle pazienti trattate con il farmaco, rispetto alle pazienti trattate con la stessa dose in mg di doxorubicina tradizionale. Una meta-analisi ha dimostrato un tasso inferiore statisticamente significativo di insufficienza cardiaca sia clinica, che clinica e subclinica combinate nelle pazienti trattate rispetto a quelle trattate condoxorubicina convenzionale. Il rischio ridotto di cardiotossicita' e'stato dimostrato anche in un'analisi retrospettiva, in pazienti che avevano ricevuto un precedente trattamento adiuvante con doxorubicina. In associazione con la ciclofosfamide (CPA) in cui si e' confrontato il medicinale + CPA con la doxorubicina + CPA, ha sviluppato una riduzione significativa della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). Il farmaco in monoterapia con la doxorubicina in monoterapia ha presentato una riduzione significativa della LVEF. La dose cumulativa mediana totale del farmaco associato alla CPA risultante in un evento cardiaco e' risultata > 1260 mg/m^2 rispetto a 480 mg/m^2 per la doxorubicina associata alla CPA. Bisogna prestare particolare attenzione nelle pazienti affette da insufficienza cardiaca. La funzione cardiaca delle pazienti contemporaneamente trattate con il farmaco e trastuzumab deve essere adeguatamente monitorata. La dose totale deve anche tenerein considerazione qualsiasi terapia precedente o concomitante con altri composti cardiotossici, incluse le antracicline e gli antrachinoni.Prima di iniziare la terapia, si raccomanda di misurare la frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF), tramite arteriografia a portemultiple (MUGA) o ecocardiografia. Questi esami devono anche essere eseguiti regolarmente durante la terapia. E' obbligatorio valutare la funzione ventricolare sinistra prima di ciascuna somministrazione ulteriore, dopo che il paziente supera la dose cumulativa totale di antraciclina 550 mg/m^2 nell'arco di tutta la vita o quando si sospetta la presenza di cardiomiopatia. Tutte le pazienti devono anche essere monitorate regolarmente con un ECG. Le alterazioni transitorie dell'ECG, quali l'appiattimento dell'onda T, una depressione del segmento S-T e le aritmie benigne, non indicano obbligatoriamente la necessita' di interrompere la terapia. In ogni caso, la riduzione del tratto QRS e' considerata piu' indicativa di tossicita' cardiaca. L'insufficienza cardiaca congestizia causata dalla cardiomiopatia puo' insorgere inaspettatamente e anche dopo sospensione della terapia. Nelle pazienti trattate con il farmaco, rispetto a quelle trattate con doxorubicina convenzionale, e' stato dimostrato un tasso inferiore statisticamente significativo di nausea/vomito e di diarrea. Reazioni nel sito d'iniezione: il medicinale va considerato come un irritante e si deve prestare attenzione ad evitare lo stravaso. Nel caso di stravaso, sospendere immediatamente l'infusione. In seguito, riprendere l'infusione usando una vena diversa da quella dove si e' verificato lo stravaso. Puo' essere somministrato in una vena centrale o periferica. Reazioni associate all'infusione: reazioni acute associate alle infusioni liposomiali quando queste ultime vengono somministrate rapidamente. Nei campi precedentemente irradiati puo' verificarsi il fenomeno del "radiation recall". L'efficacia e la sicurezza del prodotto nel trattamento coadiuvante del cancro del seno non sono state determinate. Non e' stata chiarita la rilevanza delle differenze apparenti nella distribuzione tissutale tra il medicinale e la doxorubicina tradizionale rispetto all'efficacia antitumorale a lungo termine.
Gravidanza e Allattamento
Le donne in eta' fertile devono usare una contraccezione efficace durante il trattamento fino a 6 mesi dopo la sua interruzione. Date le note proprieta' citotossiche, mutagene e embriotossiche della doxorubicina, il farmaco non deve essere assunto durante la gravidanza salvo in casi di assoluta necessita'. Le donne trattate non devono allattare.
Interazioni con altri prodotti
Non sono stati condotti studi clinici sulla compatibilita' del medicinale specifico con il farmaco. Il medicinale potrebbe interagire con sostanze che interagiscono notoriamente con la doxorubicina tradizionale. I livelli plasmatici della doxorubicina e del suo metabolita, il doxorubicinolo, possono aumentare quando si somministra la doxorubicina assieme a ciclosporina, verapamil, paclitaxel od altri agenti inibitori della glicoproteina-P (P-gP). Sono anche state riferite interazioni tra doxorubicina e streptozocina, fenobarbital, fenitoina e warfarin. Inoltre, non sono disponibili studi sull'interazione del prodotto con altre sostanze. Tuttavia, la doxorubicina potrebbe potenziare la tossicita' di altri agenti antineoplastici. La terapia concomitante con altre sostanze cardiotossiche o cardiologicamente attive puo' aumentare il rischio di cardiotossicita'. La terapia concomitante con altre sostanze liposomiche, o contenenti complessi lipidici, oppure con emulsioniadipose endovenose, potrebbe alterare il profilo farmacocinetico del medicinale.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C).