zaroxolyn 50 compresse 5mg metolazone teofarma srl

Che cosa è zaroxolyn 50cpr 5mg?

Zaroxolyn compresse prodotto da teofarma srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Zaroxolyn risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di diuretici ad azione diuretica minore, escluse le tiazidi.
Contiene i principi attivi: metolazone
Codice AIC: 024488064 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicato nel trattamento della ipertensione da solo o, nelle formepiu' severe, associato ad altri farmaci antiipertensivi. E' indicato anche, come diuretico, in tutti i casi di ritenzione idrico-salina.

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Posologia

Salvo diversa prescrizione medica, la posologia iniziale puo' variareda mezza a 2 compresse (2,5-5-10 mg) al giorno, al mattino. In particolare vengono suggeriti i seguenti schemi per indicazioni: stati ipertensivi: 2.5-5 mg una volta al giorno, al mattino; edemi da scompenso cardiaco: 5-10 mg una volta al giorno, al mattino; edemi da insufficienza renale: 5-20 mg una volta al giorno, al mattino. E' un farmaco potente con una prolungata durata di azione (da 12 a 24 ore). Allorquando sia stato ottenuto l'effetto terapeutico desiderato, e' di norma opportuno ridurre la dose a piu' bassi livelli di mantenimento. Il tempo richiesto per il trattamento d'attacco con la posologia piu' elevata puo' variare da alcuni giorni negli stati edematosi, a 3-4 settimane nel trattamento di stati ipertensivi.

Effetti indesiderati

Gli effetti collaterali che si possono incontrare durante terapie confarmaci ad alta attivita' possono essere suddivisi in due gruppi: quelli da considerare come estensioni dell'azione farmacologica esercitata dal farmaco e quelli, farmacologicamente imprevisti, di idiosincrasia o tossici, dati da allergia o ipersensibilita', o da cause non spiegate. Gli effetti collaterali che costituiscono un'estensione delle azioni farmacologiche proprie di questo potente farmaco diuretico/saluretico/antiipertensivo, possono comprendere: Reazioni gastrointestinali:stipsi. Reazioni del S. N.C.: sincope, vertigini, sonnolenza. Reazioni cardiovascolari: ipotensione ortostatica, eccessiva ipovolemia, emoconcentrazione, trombosi venosa. Altri effetti: secchezza delle fauci, ipopotassiemia sintomatica e asintomatica, iponatriemia, ipocloremia, alcalosi ipocloremica, ipofosfatemia, iperuricemia, iperglicemia, glicosuria, aumento dell'azotemia e della creatinina, fatigabilita', crampi o spasmi muscolari, astenia, irrequietezza che qualche volta porta all'insonnia. Nel secondo gruppo gli effetti collaterali possono comprendere: Reazioni gastrointestinali: nausea, vomito, anoressia, diarrea,flatulenza, peso epigastrico, ittero intraepatico colestatico, epatite. Reazioni del S.N.C.: vertigini, cefalea, parestesia. Reazioni ematologiche: leucopenia, anemia aplastica. Reazioni dermatologiche da ipersensibilita': orticaria ed altri esantemi cutanei, porpora, angiopatianecrotizzante (vasculite cutanea). Reazioni cardiovascolari: palpitazioni, dolori toracici, momentanei annebbiamenti della vista. Ulteriorieffetti: brividi, attacchi acuti di gotta. Gli effetti collaterali osservati con altri diuretici, ma non riscontrati fino ad oggi con il farmaco comprendono: pancreatite, xantopsia, agranulocitosi, trombocitopenia, fotosensibilita'. Durante l'uso clinico non si puo' comunque escludere l'evenienza di tali reazioni. Quando insorgano effetti collaterali di media o grave entita' la dose deve essere ridotta o si deve interrompere il trattamento. Determinazioni periodiche degli elettroliti sierici, allo scopo di rilevare possibili squilibri, devono essere effettuate ad intervalli appropriati. Azotemia, uricemia, glicemia devonoessere periodicamente controllate in corso di terapia diuretica. Tutti i pazienti in terapia vanno tenuti sotto osservazione allo scopo di rilevare segni clinici di squilibri del bilancio idrico-salino (iponatriemia, alcalosi ipocloremica, ipopotassiemia). Le determinazioni degli elettroliti nel siero e nelle urine sono particolarmente importanti se il paziente vomita in maniera eccessiva od e' trattato con liquidi per via parenterale. Anche alcune terapie, come ad esempio quella digitalica, possono essere influenzate dagli elettroliti sierici. I primi segni di squilibrio idroelettrolitico, indipendentemente dalla causa,sono: secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolori o crampi muscolari, fatigabilita' muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, ecc.). La potassiemia deve essere determinata ad intervalli regolari ed istituendo, quando indicato, un apporto suppletivo di potassio oppure somministrando un farmaco risparmiatore di potassio; una eventuale ipopotassiemia si potra' presentare, in genere, quando la terapia diuretica sia stata intensa e prolungata, con concomitante terapia steroidea o con ACTH, e con inadeguato apporto di sali. Anche se cio' non e' stato riscontrato fino ad oggi, diuretici di questo tipo possonoaumentare la risposta alla tubocurarina e diminuire la risposta arteriosa alla norepinefrina. Di conseguenza puo' essere opportuno sospendere tre giorni prima di un intervento chirurgico elettivo. Potendo aggravare l'iperuricemia, si deve usare cautela nel somministrarlo a pazienti iperuricemici o gottosi. Esercita un effetto minimo sul metabolismo glucidico, ma puo' interferire sul fabbisogno insulinico di pazientidiabetici ed in soggetti con diabete latente possono manifestarsi iperglicemia e glicosuria. Puo' manifestarsi un deficit di cloruri ed unaalcalosi ipocloremica. In pazienti con edemi cospicui associati a scompenso cardiaco o insufficienza renale si puo' presentare una sindromeiposalina; a cio' possono contribuire un clima caldo ed una dieta iposalina. Si deve usare cautela nel somministrare a pazienti con funzionalita' renale gravemente diminuita. Poiche' la maggior parte del farmaco e' escreta attraverso i reni, in tali condizioni si possono osservare effetti cumulativi. Quantunque fino ad oggi non siano stati riscontrati casi di allergia crociata, questa potrebbe teoricamente sopravvenire quando il metolazone fosse somministrato a pazienti riconosciuti allergici ai derivati di sulfonamidi, tiazidi o chinetazone.

Indicazioni

E' indicato nel trattamento della ipertensione da solo o, nelle formepiu' severe, associato ad altri farmaci antiipertensivi. E' indicato anche, come diuretico, in tutti i casi di ritenzione idrico-salina.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al metolazone. Anuria. Coma e pre-coma epatico. E' sconsigliato l'uso in eta' pediatrica. Il metolazone attraversa la barriera placentare e pertanto ne e' sconsigliato l'uso in gravidanza; nell'animale da esperimento il farmaco non e' risultato teratogeno, ma ilsuo uso puo' esporre il feto al rischio di ittero fetale e neonatale,piastrinopenia ed altre reazioni presenti negli adulti. Il prodotto non modifica il travaglio di parto. Il metolazone passa nel latte materno , per cui l'allattamento dovrebbe essere sospeso.

Interazioni con altri prodotti

Diuretici: la furosemide e probabilmente altri diuretici dell'ansa somministrati con metolazone possono provocare una perdita di liquidi edelettroliti inusualmente abbondante e prolungata. Altri antipertensivi: con la somministrazione contemporanea di metolazone occorre un adeguato monitoraggio della pressione arteriosa, soprattutto nella fase iniziale, al fine di modificare tempestivamente le dosi, se indicato. Alcool, barbiturici e narcotici: l'effetto ipotensivo di queste sostanzepuo' essere potenziato dalla riduzione del volume plasmatico che puo'essere correlato all'uso di metolazone. Ciclosporina: aumento della creatinina sierica, se associata a metolazone. Captopril: deterioramento della funzione renale, che migliora con la sospensione del metolazone. Digitale: la ipokaliemia indotta da metolazone puo' aumentare la sensibilita' del miocardio alla digitale, da cui possono derivare gravi aritmie. Corticosteroidi ed ACTH: possono aumentare il rischio di ipokaliemia ed aumentare la ritenzione idrico-salina. Litio: la litiemia puo' aumentare per riduzione della sua clearance, come in caso di uso concomitante di altri diuretici; cio' aumenta il rischio di tossicita' del litio. Curari: la ipokaliemia indotta dal diuretico puo' aumentarel'effetto di blocco neuromuscolare proprio dei curari (come la tubocurarina), con depressione respiratoria fino all'apnea; percio' occorre sospendere almeno 3 giorni prima di un intervento chirurgico. Salicilati ed altri farmaci antinfiammatori non steroidei: possono ridurre l'effetto antipertensivo. Simpaticomimetici: il metolazone puo' diminuirela risposta alla norepinefrina, senza pero' impedirne l'efficacia come agente pressorio. Insulina ed antidiabetici orali: il metolazone puo' diminuire la tolleranza al glucosio, determinando la necessita' di un aumento degli ipoglicemizzanti. Anticoagulanti: come i diuretici tiazidici, puo' modificarne la risposta ipoprotrombinemica, da cui la necessita' di aggiustarne la dose.

Forme Farmacologiche


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