winrho*1fl 1500ui+1fl 8,5ml immunoglobulina cangene europe ltd
Che cosa è winrho 1fl 1500ui+1fl 8,5ml?
Winrho preparazione iniettabile prodotto da
cangene europe ltd
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Winrho risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di siero immune e immunoglobuline: immunoglobulina anti-d (rho).
Contiene i principi attivi:
immunoglobulina umana rh0 uso endovenoso
Codice AIC: 037068020
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Prevenzione dell'immunizzazione Rho (D) nelle donne Rho D_negative. Gravidanza/parto di bambini Rho (D) positivi. Aborto spontaneo/minacciadi aborto, interruzione artificiale della gravidanza, gravidanza ectopica o rimozione della mola idatiforme. Emorragia transplacentare (TPH) provocata da emorragia antepartum (APH) (compresa placenta previa), amniocentesi, campionamento dei villi corionici, o procedure ostetriche di manipolazione, per es., versione cefalica esterna o trauma addominale. Trattamento dei soggetti Rho (D) negativi in seguito a trasfusioni incompatibili di sangue Rho (D) positivo o di altri prodotti contenenti globuli rossi. Puo' essere impiegato anche nel trattamento della Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP) in pazienti Rho (D) positivinon splenectomizzati in situazioni cliniche che richiedono un incremento della conta piastrinica, se l'intervento medico e' ritenuto necessario, per impedire un'eccessiva emorragia.
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Posologia
La dose di immunoglobulina anti-D viene determinata in base al livello di esposizione ai globuli rossi Rho(D) positivi ed e' stata stabilita seguendo il principio secondo cui 0,5 mL di globuli rossi ammassati Rho(D) positivi o 1 mL di sangue Rho(D) positivo viene neutralizzato da circa 50 UI (10 mcg) di immunoglobulina anti-D. Tenendo comunque presenti le linee guida professionali per l'impiego delle IgG anti-D nei singoli Stati membri dell'Unione Europea, si raccomandano le seguenti dosi. Uso durante la gravidanza, il parto ed in altri interventi provocati dalla gravidanza. -Profilassi prenatale: 28 settimane di gestazione 1500 UI (300 mcg) per via intramuscolare o endovenosa. Dopo il parto, se il neonato e' Rh positivo, e' necessario somministrare un'ulteriore dose di anti-D. -Aborto spontaneo, minaccia di aborto, interruzione artificiale della gravidanza, gravidanza ectopica o rimozione della mola idatiforme ed emorragia transplacentare (TPH) provocata da emorragia prenatale (APH) (compresa placenta previa), amniocentesi, campionamento dei villi corionici, o procedure ostetriche di manipolazione: prima delle 12 settimane di gestazione 600 UI (120 mcg) per via intramuscolare o endovenosa. Dopo 12 settimane di gestazione 1500 UI (300 mcg), per via intramuscolare o endovenosa somministrate il prima possibile(entro le 72 ore) dopo l'evento. -Profilassi post-partum: il prima possibile (entro le 72 ore) dopo il parto 1500 UI (300 mcg) per via intramuscolare e 600 UI (120 mcg) per via endovenosa. -Emorragia feto-materna di piu' di 25 mL di sangue fetale: in aggiunta alla profilassi post-partum, 50 UI (10 mcg) per ml di sangue fetale, per via intramuscolare o endovenosa. -Trasfusione di piastrine Rh-positive in donne Rh-negative: 1500 UI (300 mcg) per via endovenosa. -Trasfusione di sangue Rh-incompatibile: per 10 ml di sangue trasfuso, almeno 600 UI (120 mcg),per via intramuscolare o endovenosa. In seguito alla trasfusione di sangue Rh-incompatibile si raccomandano 20 mcg (100 UI) di IgG anti-D per 2 mL di sangue Rho(D) positivo trasfuso o per 1 mL di concentrato di globuli rossi per via endovenosa. Se la somministrazione avviene pervia intramuscolare la quantita' totale deve essere somministrata durante l'arco di diversi giorni e in dosi frazionate. Bambine Rh-negativeo nelle donne Rh-negative in eta' fertile, in seguito alla trasfusione di piastrine Rh-positive: 600 UI per coprire fino a 10 dosi standarddi piastrine somministrate nell'arco di 28 giorni per via endovenosa.Trattamento della Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP): deve essere somministrato per iniezione endovenosa. Dose iniziale: dopo conferma che il paziente sia Rh-positivo, 250 UI/kg (50 mcg/kg), somministrata come singola iniezione; puo', eventualmente, essere data in due dosi distinte somministrate in giorni diversi. Se il paziente ha un livello di emoglobina inferiore a 10 g/dL, si deve somministrare una dose ridotta da 125 a 200 UI/kg (da 25 a 40 mcg/kg) per minimizzare il rischio di aggravare l'anemia del paziente. Tutti i pazienti devono essere monitorati. Dosi successive: se e' richiesta una terapia di proseguimento per incrementare la conta piastrinica, si raccomanda una dose endovenosa da 125 a 300 UI/kg (da 25 a 60 mcg/kg). La frequenza di dosaggio e la dose da usarsi in terapia di mantenimento devono essere determinate sulla base della risposta clinica del paziente, valutando la conta delle piastrine, degli eritrociti, dell'emoglobina e dei reticolociti. In caso di disturbi della coagulazione in cui l'iniezione intramuscolare sia controindicata il prodotto deve essere somministrato per viaendovenosa. Nel trattamento della ITP deve essere somministrato solo mediante quest'ultimo metodo. Iniezione endovenosa: somministrare in modo asettico il prodotto per via endovenosa scegliendo una vena appropriata, con una velocita' di iniezione di 1500 UI (300 mcg)/5-15 secondi. Iniezione intramuscolare: i siti di iniezione piu' appropriati sonoil muscolo deltoide della parte superiore del braccio o le facce anterolaterali della parte superiore della coscia. A causa del rischio di lesione del nervo sciatico, la regione glutea non deve essere utilizzata come sito di iniezione. Nel caso in cui siano necessarie dosi totali elevate (> 5 mL) e venga scelta la via di somministrazione intramuscolare, si consiglia di somministrarle in dosi frazionate in siti differenti.
Effetti indesiderati
Prevenzione dell'immunizzazione per Rho(D)/Trattamento di trasfusionicon sangue Rh incompatibile. In caso di somministrazione intramuscolare, possono presentarsi occasionalmente dolore locale e dolorabilita' al sito di iniezione e tale effetto puo' essere evitato dividendo dosielevate tra i vari siti. Dopo la somministrazione possono presentarsioccasionalmente brividi, cefalea, senso di malessere, reazioni cutanee (prurito, rash e orticaria) e febbre. In rari casi sono stati riportati vomito, nausea, ipotensione, tachicardia e reazioni di tipo allergico o anafilattico, comprese dispnea e shock, anche quando i pazienti non presentavano ipersensibilita' durante le precedenti somministrazioni. Oltre agli effetti indesiderati sopra elencati, possono manifestarsi i seguenti: artralgia, emolisi (si pensa sia dovuto al meccanismo d'azione di WinRho), riduzione del livello di emoglobina e segni di emolisi intravascolare (IVH), che puo' essere fatale, inclusi lombalgia, brividi, emoglobinemia e/o emoglobinuria e possono portare ad anemia, deficit renale o insufficienza renale che puo' richiedere dialisi, o coagulazione intravascolare disseminata (DIC).
Indicazioni
Prevenzione dell'immunizzazione Rho (D) nelle donne Rho D_negative. Gravidanza/parto di bambini Rho (D) positivi. Aborto spontaneo/minacciadi aborto, interruzione artificiale della gravidanza, gravidanza ectopica o rimozione della mola idatiforme. Emorragia transplacentare (TPH) provocata da emorragia antepartum (APH) (compresa placenta previa), amniocentesi, campionamento dei villi corionici, o procedure ostetriche di manipolazione, per es., versione cefalica esterna o trauma addominale. Trattamento dei soggetti Rho (D) negativi in seguito a trasfusioni incompatibili di sangue Rho (D) positivo o di altri prodotti contenenti globuli rossi. Puo' essere impiegato anche nel trattamento della Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP) in pazienti Rho (D) positivinon splenectomizzati in situazioni cliniche che richiedono un incremento della conta piastrinica, se l'intervento medico e' ritenuto necessario, per impedire un'eccessiva emorragia.
Controindicazioni ed effetti secondari
Non deve essere somministrato ai pazienti con ipersensibilita' nota ai prodotti plasmatici o a qualsiasi altro componente.
Avvertenze
Dopo la somministrazione i pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti. In caso di sintomi di reazione anafilattica o di altre reazioni allergiche, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente. Le reazioni di vera ipersensibilita' sono rare, ma possono presentarsi risposte allergiche all'immunoglobulina anti-D. I pazienti devono essere informati in relazione ai segni precoci di reazioni di ipersensibilita', che comprendono orticaria, orticaria generalizzata, senso di oppressione toracica, dispnea, ipotensione e anafilassi.Il trattamento necessario dipende dalla natura e gravita' dell'effetto collaterale. In caso di shock, e' necessario prestare il trattamentomedico standard per lo shock. Contiene tracce di IgA. Sebbene sia stato utilizzato con successo nel trattamento dei soggetti affetti da carenze di IgA, tali individui potrebbero svilupparne gli anticorpi e potrebbero avere reazioni anafilattiche dopo la somministrazione. Non somministrare ai soggetti che abbiano presentato una reazione anafilattica o una reazione sistemica grave all'immunoglobulina umana. Se usato dopo il parto, il medicinale e' destinato alla somministrazione maternae non deve essere somministrato al neonato. Nella prevenzione dell'immunizzazione per Rho(D), il medicinale non va somministrato a pazientiRho(D) positivi. Nel trattamento della Porpora Trombocitopenica Idiomatica (ITP) deve essere somministrato per via endovenosa poiche' la sua efficacia non e' stata dimostrata per via intramuscolare o sottocutanea. Non deve essere somministrato a pazienti Rho(D) negativi o splenectomizzati poiche' l'efficacia in tali pazienti non e' stata dimostrata. Successivamente alla somministrazione a pazienti affetti da ITP Rho(D) positivi e' rischiesto il monitoaggio degli stessi prestando attenzione a segni e/o sintomi di emolisi intravascolare (IVH) quali lombalgia, brividi e/o emoglobinuria, e alle sue potenziali complicanze quali l'insorgenza acuta o l'esacerbarsi di anemia ed insufficienza renale o coagulazione intravascolare disseminata (DIC). Molto raramente queste hanno avuto esito letale. La emolisi intravascolare e le sue potenziali complicanze sono state riportate da segnalazioni spontanee successive alla immissione in commercio e la loro natura impedisce un calcolo accurato della frequenza. In caso di necessita' di una trasfusione, devono essere somministrati globuli rossi Rho(D) negativi in modo danon esacerbare una IVH in corso. I concentrati piastrinici possono contenere fino a 5,0 mL di globuli rossi, pertanto si dovra' esercitare una analoga cautela nel caso in cui piastrine da donatori Rho(D) positivi vengano trasfuse. Se il paziente mostra un livello di emoglobina inferiore al normale (inferiore a 10 g/dL), deve essere somministrata una dose ridotta da 125 a 200 UI/kg (da 25 a 40 mcg/kg) per minimizzareil rischio di aggravare l'anemia. Il farmaco deve essere usato con estrema cautela in pazienti con un livello di emoglobina inferiore a 8 g/dL a causa del rischio di aggravare l'anemia. I pazienti affetti da ITP devono essere attentamente monitorati durante tutto il periodo di infusione per cogliere ogni sintomo. In caso di reazioni avverse, deve essere ridotta la velocita' di somministrazione o interrotta l'infusione. Le misure standard per impedire le infezioni derivanti dall'uso dimedicinali a base di sangue o plasma di origine umana includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per specifici markers di infezione e l'inclusione di efficaci fasi produttive di inattivazione/rimozione virale. Nonostante cio' non e' possibile escludere totalmente la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi; questo vale anche per i virus sconosciuti o emergenti o altri agenti patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati, come HIV, HBV e HCV ma possono essere di valore limitato contro i virus non capsulati, quali epatite A o parvovirus B19. Esiste un'esperienza clinica rassicurante circa la mancanza ditrasmissione di epatite A o parvovirus B19 con le immunoglobuline e inoltre si presume che il contenuto di anticorpi contribuisca in larga misura alla sicurezza virale. Si raccomanda fortemente di registrare il nome e il numero di lotto del prodotto ogni volta che si somministraad un paziente, in modo da mantenere un collegamento fra il paziente ed il lotto del prodotto.
Gravidanza e Allattamento
Il presente medicinale viene utilizzato routinariamente in gravidanzae nell'immediato puerperio alle dosi raccomandate per la prevenzione dell'immunizzazione per Rho(D). La sicurezza delle dosi raccomandate per il trattamento della ITP in pazienti gravide non e' stata valutata mediante studi clinici controllati e quindi devono essere somministrate con cautela a pazienti gravide e in allattamento. L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non e' atteso alcun effetto nocivo sul corso della gravidanza, o sul feto ed il neonato.
Interazioni con altri prodotti
L'immunizzazione attiva mediante vaccini da virus vivi deve essere posticipata fino a 3 mesi dopo l'ultima somministrazione di immunoglobulina anti-D, poiche' l'efficacia del suddettio vaccino puo' essere compromessa per un periodo di almeno 6 settimane fino a 3 mesi. Se l'immunoglobulina anti-D necessita di essere somministrata durante il periododi 2-4 settimane successivo alla somministrazione, l'efficacia di tale vaccino puo' risultare compromessa. In seguito all'iniezione dell'immunoglobulina, la trasmissione passiva di anticorpi contro gli antigeni eritrocitari puo' dar luogo a falsi risultati positivi dei test sierologici. Per almeno 3 mesi dopo l'infusione i risultati della tipizzazione del sangue e dei test degli anticorpi, compreso il test di Coomb o test antiglobulinico, sono influenzati in maniera significativa dalla somministrazione dell'immunoglobulina anti-D. Vi e' una maggiore incidenza di risultati positivi al test di Coomb fra i neonati le cui madri abbiano ricevuto la profilassi prenatale.