wellvone*os sosp fl 750mg/5ml atovaquone glaxosmithkline spa
Che cosa è wellvone os sosp fl 750mg/5ml?
Wellvone sospensione orale prodotto da
glaxosmithkline spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Wellvone risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di antiprotozoari.
Contiene i principi attivi:
atovaquone
Composizione Qualitativa e Quantitativa: atovaquone.
Codice AIC: 029557028
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento dell'episodio acuto di polmonite da Pneumocystis (PCP, causata da Pneumocystis jiroveci formalmente classificata come P carinii) di grado lieve-moderato (rapporto tra tensione alveolare/arteriosa dell'ossigeno [(A-a)DO2] <= 45 mmHg (6 kPa) e tensione d'ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) >= 60 mmHg (8 kPa) con respirazione ad aria ambientale) in pazienti che siano intolleranti alla terapia con cotrimossazolo.
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Posologia
Va sottolineata al paziente l'importanza di assumere il farmaco a dose piena ed a stomaco pieno. L'assunzione insieme al cibo, specialmentecibo ad alto contenuto di grassi, ne incrementa la biodisponibilita' da due a tre volte. >>Adulti. Polmonite da Pneumocystis: si raccomandauna dose orale giornaliera di 750 mg due volte al giorno (1 dose da 5ml mattina e sera) somministrati, unitamente al cibo, per 21 giorni. Dosi piu' alte possono essere piu' efficaci in alcuni pazienti. >>Bambini: l'efficacia clinica in questa categoria di pazienti non e' stata studiata. >>Anziani: non vi sono stati studi in questa popolazione. >>Alterazioni della funzionalita' renale od epatica: non e' stato studiato specificamente in pazienti affetti da significative alterazioni nella funzionalita' epatica o renale. Nel caso fosse necessario trattare questi pazienti si raccomanda cautela; la somministrazione dovrebbe inoltre essere attentamente controllata.
Effetti indesiderati
I pazienti partecipanti a studi clinici con il Wellvone hanno spesso presentato complicanze, legate alla malattia da Virus dell'Immunodeficienza Umana (HIV) in stadio avanzato, e pertanto la relazione causale tra gli eventi avversi e l'atovaquone e' di difficile valutazione. Frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 < 1/10), non comune (>= 1/1000 < 1/100), raro (>= 1/10.000 < 1/1000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, neutropenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iponatriemia. Disturbi psichiatrici Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea. Comune: diarrea, vomito. Patologie epatobiliari. Comune: livelli elevati degli enzimi epatici. Disturbi del sistema immunitario.Comune: reazione di ipersensibilita' incluso angioedema, broncospasmoe costrizione della gola. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash, prurito. Comune: orticaria. Non noto: eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Esami diagnostici. Non comune: livelli elevati di amilasi.
Indicazioni
Trattamento dell'episodio acuto di polmonite da Pneumocystis (PCP, causata da Pneumocystis jiroveci formalmente classificata come P carinii) di grado lieve-moderato (rapporto tra tensione alveolare/arteriosa dell'ossigeno [(A-a)DO2] <= 45 mmHg (6 kPa) e tensione d'ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) >= 60 mmHg (8 kPa) con respirazione ad aria ambientale) in pazienti che siano intolleranti alla terapia con cotrimossazolo.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' nota all'atovaquone o a qualsiasi componente della formulazione.
Composizione ed Eccipienti
Alcool benzilico, gomma xantana, polossamero 188, saccarina sodica, acqua depurata. Aroma tutti frutti (Firmenich 51.880/A) contenente: olio di arancio dolce, olio concentrato di arancio, glicole propilenico, alcool benzilico, vanillina, aldeide acetica, acetato di amile, butirrato di etile.
Avvertenze
La diarrea all'inizio del trattamento e' stata vista associarsi a livelli plasmatici significativamente piu' bassi di atovaquone. Questi erano correlati a loro volta con una maggiore incidenza di insuccessi terapeutici ed un tasso di sopravvivenza minore. Pertanto, per tali pazienti e per quelli che presentano difficolta' nell'assumere il farmaco con il cibo, dovrebbero essere prese in considerazione terapie alternative. La somministrazione concomitante di atovaquone e rifampicina o rifabutina non e' raccomandata. L'efficacia del prodotto non e' stata sottoposta a valutazioni sistematiche: in pazienti in cui si sia osservato un insuccesso di altre terapie per la PCP, compreso il cotrimossazolo; nel trattamento degli episodi gravi di PCP [(A-a)DO2 > 45 mmHg (6kPa)]; nella profilassi della PCP; nei confronti della pentamidina per via endovenosa per il trattamento della PCP. Non vi sono dati disponibili in pazienti immunocompromessi HIV negativi ed affetti da PCP. Non e' stata conseguita alcuna esperienza clinica del trattamento di atovaquone nei pazienti anziani. Pertanto l'impiego nei soggetti anziani deve essere attentamente controllato. I pazienti con malattia polmonare devono essere attentamente valutati al fine di escludere cause di malattia differenti dalla PCP e trattati con ulteriori farmaci appropriati. Non rappresenta una terapia efficace per altre malattie, fungine, batteriche, micobatteriche o virali.
Gravidanza e Allattamento
Non vi sono informazioni circa gli effetti della somministrazione di atovaquone in gravidanza, nella specie umana. L'atovaquone non deve essere utilizzato in gravidanza, a meno che il beneficio terapeutico perla madre non superi qualsiasi possibile rischio per lo sviluppo del feto. Gli studi sull'animale non hanno fornito dati sufficienti ad evidenziare i possibili rischi sulle potenzialita' e capacita' riproduttive. Non e' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno umano. Pertanto l'allattamento al seno non e' raccomandato.
Interazioni con altri prodotti
Poiche' l'esperienza e' limitata, deve essere posta attenzione nell'associazione del medicinale ad altri farmaci. La somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina riduce i livelli di atovaquone ripettivamente di circa il 50% e 34%, e potrebbe determinare in alcuni pazienti concentrazioni plasmatiche subterapeutiche. Il trattamento concomitante con tetracicline o metoclopramide si e' associato ad un significativo decremento delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. Deve essere posta cautela nel prescrivere tali farmaci contemporaneamente a questo, fino a quando le interazioni potenziali non siano state ulteriormente studiate. Negli studi clinici si sono osservati lievi decrementi delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone (media >Studi clinici d'interazioni con le compresse. Zidovudina: non sembra influenzare la farmacocinetica dell'atovaquone. Tuttavia, dati di farmacocinetica hanno messo in evidenza che l'atovaquone sembra diminuire il tasso di metabolismo della zidovudina al suo metabolita glucuronide (l'AUC allo stato stazionario della zidovudina era aumentata del 33% ed il picco di concentrazione plasmatica del glucuronide era diminuito del 19%). A dosaggi di zidovudina pari a 500 o 600 mg/die sembra improbabile che un ciclo concomitante di tre settimane, con il farmaco, per il trattamento della PCP acuta, possa risultare in una aumentata incidenza di reazioni avverse attribuibili a concentrazioni plasmatiche di zidovudina piu' elevate. Didanosina: non influenza la farmacocinetica dell'atovaquone come e' stato stabilito in uno studio prospettico multidose di interazione fra atovaquone e didanosina. Tuttavia veniva rilevata una riduzione pari al 24%, dell'area sotto la curva (AUC) per la didanosina, probabilmente priva di significato clinico, quando somministrata in concomitanza all'atovaquone. Cio' nonostante, poiche' non sono noti i meccanismi di interazione, gli effetti della somministrazione di atovaquone sulla zidovudina e ddI possono essere maggiori con l'uso della sospensione di atovaquone. Concentrazioni piu' elevate di atovaquone, possibili con l'uso della sospensione, potrebbero determinare modifiche piu' ampie dei valori di AUC per la zidovudina o ddI rispetto a quelli osservati. I pazienti in trattamento con atovaquone e zidovudina dovrebbero essere regolarmente controllati per rilevare gli effetti avversi associati alla zidovudina. La soministrazione concomitante con indinavir e' risultata in una diminuzione della Cmin diindinavir (23% diminuzione; 90% CI 8-35%) e dell'AUC (9% diminuzione;90% CI 1-18%). Deve essere posta particolare attenzione durante la somministrazione concomitante di indinavir e atovaquone per il potenziale rischio di mancanza di efficacia del trattamento di indinavir. Non sono disponibili dati riguardanti potenziali interazioni con altri inibitori della proteasi. Negli studi clinici i seguenti farmaci non si associavano a modifiche delle concentrazioni plasmatiche, allo stato stazionario, di atovaquone: fluconazolo, clotrimazolo, ketoconazolo, antiacidi, corticosteroidi sistemici, farmaci anti-infiammatori non steroidei, antiemetici (esclusa metoclopramide) ed H2-antagonisti. L'atovaquone e' altamente legato alle proteine plasmatiche e deve essere posta cautela nel somministrare il farmaco in concomitanza ad altri farmaci con elevato legame alle proteine plasmatiche e con indici terapeutici ristretti. L'atovaquone non modifica la farmacocinetica, il metabolismo o l'entita' del legame della fenitoina alle proteine plasmatiche in vivo . Non vi sono interazioni a livello del legame con le proteine plasmatiche tra atovaquone e chinina, fenitoina, warfarin, sulfametossazolo, indometacina o diazepam in vitro.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.