vistagan*coll 30fl 0,4ml 0,5% levobunololo allergan spa

Che cosa è vistagan coll 30fl 0,4ml 0,5%?

Vistagan collirio prodotto da allergan spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Vistagan risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci beta-bloccanti antiglaucomatosi.
Contiene i principi attivi: levobunololo cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1 ml di collirio contiene 5 g di levobunololo cloridrato.
Codice AIC: 025737053 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicato per il controllo della pressione oculare nei pazienti conglaucoma cronico ad angolo aperto e nei pazienti con ipertensione oculare. E' anche indicato come terapia combinata, nei pazienti con angolo stretto. Gettare il prodotto rimasto nel contenitore dopo l'uso.

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Posologia

Negli adulti (inclusi i pazienti anziani) instillare nell'occhio affetto una goccia una o due volte al di' o secondo prescrizione medica. Nei bambini l'uso non e' raccomandato nei bambini a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia. Se necessario, puo' essere usato con altri farmaci utilizzati per ridurre la pressione endooculare. L'uso associato di due beta-bloccanti adrenergici topici non e' raccomandato. La pressione endooculare deve essere misurata circa quattro settimane dopo l'inizio del trattamento con il prodotto in quanto la normalizzazione della pressione oculare puo' impiegare poche settimane. Come con qualsiasi collirio, per ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale al canthus mediale (occlusione puntale) per un minuto. Cio' deve essere effettuato immediatamente dopo l'instillazione di ciascuna goccia. Quando si sta usando un altro beta-bloccante, il trattamento deve essere interrotto per un'intera giornata di terapia. Iniziare il trattamento con il prodottoil giorno successivo somministrando per via topica una goccia del farmaco nel sacco congiuntivale nell'occhio(i) affetto(i) una o due volteal giorno. Se il farmaco sostituisce una combinazione di prodotti anti-glaucoma, deve essere eliminato solo un singolo prodotto alla volta.Il levobunololo cloridrato non e' stato studiato nei pazienti con insufficienza epatica o renale. E', quindi, necessario procedere con cautela nel trattamento di questi pazienti.

Effetti indesiderati

All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesideratisono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le seguenti terminologie sono state impiegate con lo scopo di classificare la comparsa degli effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a = 1/1000 a < 1/100), raro (>= 1/10000 a < 1/1000), molto raro (< 1/10000), non noto (non puo' essere valutato dai dati disponibili). Disturbi psichiatrici. Non noto: depressione. Patologie del sistema nervoso. Non noto: atassia, confusione, vertigini, sonnolenza, letargia, cefalea. Patologie oculari. Molto comune: irritazione oculare, irritazione congiuntivale. Comune: blefarite, congiuntivite. Non noto: riduzione del riflesso corneale, iridociclite, cheratite, disturbi visivi, prurito oculare/palpebrale, edema oculare/palpebrale, secrezione oculare, aumentata lacrimazione, secchezza oculare. Patologiecardiache. Non noto: sincope, bradicardia, blocco atrioventricolare, palpitazioni. Patologie vascolari. Non noto: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non noto: asma, dispnea, irritazione della gola, fastidio nasale. Patologie gastrointestinali. Non noto: nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non noto:orticaria, dermatite, rash, eritema, esfoliazione cutanea, cheratosi lichenoide, prurito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non noto: edema facciale, affaticamento. >>Eventi segnalati con beta-bloccanti sistemici e che possono verificarsi con le formulazioni topiche. Alterazioni del sistema nervoso: disturbidel sonno. Disturbi psichiatrici: impotenza, allucinazioni, incubi. Alterazioni cardiache: blocco cardiaco. Alterazioni del sistema vascolare: sensazione di freddo alle estremita', fenomeno di Raynaud, peggioramento intermittente della claudicazione. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: dolore dell'addome superiore, vomito, diarrea. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: broncospasmo. Disturbi endocrini: ipoglicemia. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: angioedema (edema di Quincke), sintomi cutanei e psoriasi simili.

Indicazioni

E' indicato per il controllo della pressione oculare nei pazienti conglaucoma cronico ad angolo aperto e nei pazienti con ipertensione oculare. E' anche indicato come terapia combinata, nei pazienti con angolo stretto. Gettare il prodotto rimasto nel contenitore dopo l'uso.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Malattie da iperattivita' delle vie aeree, inclusa asma bronchiale in atto o pregressa, broncopneumopatia cronica ostruttiva grave. Bradicardia sinusale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato con un pacemaker, insufficienza cardiaca manifesta, shock cardiogeno.

Composizione ed Eccipienti

Alcool polivinilico, disodio editato, sodio fosfato bibasico eptaidrato, potassio fosfato monobasico, sodio cloruro, acqua depurata.

Avvertenze

Come tutti gli altri farmaci oftalmici somministrati per via topica, puo' essere assorbito per via sistemica, pertanto possono manifestarsigli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari e polmonari che si verificano con l'uso di beta-bloccanti sistemici. E' necessario procedere con cautela in caso di trattamento di pazienti affetti da patologie cardiovascolari gravi o instabili e non controllate, incluso il primo grado di blocco atrioventricolare. Prima di iniziare la terapia e'necessario che l'insufficienza cardiaca sia adeguatamente controllata. Pazienti con anamnesi positiva di disturbi cardiaci gravi devono essere tenuti in osservazione per segni di insufficienza cardiaca e devono essere controllate le loro pulsazioni. A seguito di somministrazionedi levobunololo sono state segnalate reazioni cardiache e respiratorie, inclusi il decesso per broncospasmo nei pazienti asmatici e, raramente, decesso per insufficienza cardiaca. L'effetto sulla pressione endooculare o gli effetti conosciuti sul blocco sistemico dei recettori beta possono essere esacerbati quando il prodotto e' somministrato a pazienti gia' in trattamento con un beta-bloccante sistemico. La risposta di questi pazienti deve essere esaminata attentamente. L'uso di due beta-bloccanti adrenergici topici non e' raccomandato. Nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso, l'obiettivo immediato del trattamento e' di riaprire l'angolo. Cio' richiede di restringere la pupilla con un miotico. Il medicinale ha poco effetto o nessuno sulla pupilla. Quando viene usato per ridurre la pressione endooculare elevata nel glaucoma ad angolo chiuso, il prodotto deve essere utilizzato con un miotico e non da solo. Il trattamento con levobunololo e' stato associato a pronunciata ipotensione nei pazienti con grave insufficienza renale in dialisi. Il levobunololo puo' peggiorare la tachicardia compensativa ed aumentare il rischio di ipotensione quando viene impiegato in concomitanza con anestetici. L'anestetista deve essere informato se il pazientee' in trattamento con il prodotto. I beta-bloccanti possono anche mascherare i segni di ipertiroidismo e causare peggioramento dell'angina di Prinzmetal, dei gravi disturbi circolatori a livello centrale e periferico e dell'ipotensione. Il prodotto deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da acidosi metabolica e fecromocitoma non trattato. Le sostanze che inducono un blocco beta-adrenergico devono essere somministrate con cautela nei pazienti soggetti a ipoglicemia spontaneao nei pazienti diabetici non controllati (soprattutto coloro con diabete labile) dal momento che i beta-bloccanti possono mascherare i segni ed i sintomi dell'ipoglicemia acuta. I segni indicatori di ipoglicemia acuta possono essere mascherati, in particolare sono tachicardia, palpitazioni e sudorazione. Usare con cautela nei pazienti che soffronodi depressione, insufficienza cerebrale o coronarica, fenomeno di Raynaud, ipotensione ortostatica o tromboangioite obliterante. Durante iltrattamento con beta-bloccanti, i pazienti con anamnesi di atopia o di grave reazione anafilattica causata da allergeni di varia natura possono non rispondere alla dose di adrenalina usata di solito per il trattamento di reazioni anafilattiche. Come nel caso dei beta-bloccanti sistemici, qualora fosse necessario interrompere il trattamento nei pazienti coronaropatici, lo si deve fare gradualmente per evitare i disturbi del ritmo, l'infarto del miocardio o la morte improvvisa. E' statoriportato il distacco della coroide a seguito di chirurgia filtrante con somministrazione di terapie che riducono la produzione di umor acqueo (es. timololo, acetazolamide). Nei pazienti che soffrono di infiammazione cronica dell'occhio e di distrofia corneale, il prodotto deve essere somministrato solamente in caso di diagnosi urgente e sotto continuo monitoraggio a brevi intervalli. Sono stati riportati rash cutanei e/o secchezza dell'occhio associati all'uso di beta-bloccanti. L'incidenza e' bassa ed i sintomi sono cessati con la sospensione dei beta-bloccanti. L'interruzione dell'uso di beta-bloccanti deve essere considerata se tali sintomi si presentano ma la sospensione del trattamento deve essere graduale. Gli atleti devono essere a conoscenza che il farmaco contiene levobunonolo che puo' indurre ad un risultato positivonei controlli anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

Non ci sono sufficienti dati sull'uso nelle donne in gravidanza. Non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno di una evidente necessita'. Studi epidemiologici non hanno rilevato effetti di malformazione ma hanno mostrato un rischio di rallentamento della crescita intrauterina quando i beta-bloccanti venivano somministrati per via orale.Inoltre, nel neonato sono stati osservati segni e sintomi di beta blocco (es. bradicardia, ipotensione, problemi respiratori e ipoglicemia)quando i betabloccanti venivano somministrati alla madre fino al parto. Se si somministra il medicinale fino al parto, il neonato deve essere monitorato accuratamente durante i primi giorni di vita. Gli studi condotti sugli animali trattati con il levobunololo hanno mostrato unatossicita' riproduttiva a dosi significativamente piu' alte di quelleimpiegate nella pratica clinica. Il levobunololo e' escreto nel lattematerno. Non deve essere utilizzato nelle donne che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati effettuati studi di interazione. Sebbene non siano stati condotti studi specifici relativi alle interazioni con il medicinale, bisogna tuttavia tenere presente la possibilita' di effetti additivi o di potenziamento quando somministrato in associazione a sostanze che deprimono il SNC (alcool, barbiturici, oppiacei, sedativi o anestetici). La somministrazione contemporanea di colliri contenenti levobunololo e bloccanti dei canali del calcio orali, alcaloidi di Rauwolfia, guanetidina, beta-bloccanti, antiaritmici, glicosidi digitalici o parasimpaticomimetici puo' comportare effetti additivi, quali ipotensione e/o bradicardia marcata. Deve essere prestata attenzione ed i pazientidevono essere monitorati quando il prodotto e' utilizzato in concomitanza con agenti orali bloccanti beta-adrenergici a causa del potenziale effetto additivo sul beta-blocco sistemico. Un aumentato effetto ipotensivo e' osservato quando baclofen e' somministrato con i betabloccanti. Poiche' un assorbimento sistemico si puo' verificare a seguito diutilizzo di betabloccanti topici, e' necessario un regolare controllodella pressione sanguigna. Sebbene il levobunololo abbia poco effettosul diametro pupillare, e' stata occasionalmente riportata midriasi durante il trattamento con levobunololo associato ad agenti midriatici,quali adrenalina. I beta-bloccanti possono potenziare l'effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici e mascherare i segni e i sintomi di ipoglicemia. Durante l'assunzione dei beta-bloccanti puo' essere potenziata la reazione ipertensiva causata dalla sospensione improvvisa dellaclonidina. Durante il trattamento contemporaneo di chinidina e levobunololo, e' stato segnalato il potenziamento del blocco sistemico dei recettori beta (es. riduzione della frequenza cardiaca), forse dovuto all'inibizione del metabolismo del levobunololo da parte della chinidina, attraverso l'enzima P450, CYP2D6. L'uso di un beta-bloccante in concomitanza con farmaci anestetici puo' attenuare la tachicardia compensativa ed aumentare il rischio di ipotensione; pertanto, l'anestesista deve essere informato se il paziente e' in trattamento con il prodotto. Si raccomanda cautela in caso di trattamento insieme a mezzi di contrasto a base di iodio o con lidocaina somministrata per via endovenosa. La cimetidina puo' aumentare la concentrazione del levobunololo nel plasma. Non sono disponibili dati sul livello di catecolamine in circolazione dopo somministrazione del prodotto. Si raccomanda, tuttavia, cautela nei pazienti che assumono farmaci che possono alterare il metabolismo e la captazione delle amine circolanti come clorpromazina, metilfenidato, reserpina a causa dei possibili effetti additivi di ipotensione e/o marcata bradicardia, che possono determinare vertigine, sincope o ipotensione posturale. Anche se non sono stati condotti studi specifici sulle interazioni farmacologiche del prodotto, va tenuto conto della possibilita' conosciuta di un effetto additivo di riduzione della PIO con prostamidi, prostaglandine, inibitori dell'anidrasi carbonica e pilocarpina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Conservare nel confezionamento originale.