visanne 84 compresse 2mg dienogest bayer spa
Che cosa è visanne 84cpr 2mg?
Visanne compresse prodotto da
bayer spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Visanne risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di progestinici.
Contiene i principi attivi:
dienogest
Composizione Qualitativa e Quantitativa: dienogest.
Codice AIC: 041407026
Codice EAN: 0
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Posologia
Modo di somministrazione: per uso orale. Il dosaggio e' di una compressa al giorno senza interruzione, da assumere preferibilmente alla stessa ora ogni giorno, se necessario con una piccola quantita' di liquido. La compressa puo' essere assunta indipendentemente dai pasti. Le compresse devono essere assunte in modo continuo indipendentemente dal sanguinamento vaginale. Quando una confezione e' terminata si deve iniziare la successiva senza interruzione. Non c'e' esperienza nel trattamento con il farmaco di pazienti con endometriosi per periodi superioriai 15 mesi. Il trattamento puo' cominciare in qualsiasi giorno del ciclo mestruale. Qualsiasi trattamento ormonale contraccettivo va interrotto prima di iniziare il prodotto. In caso di necessita' contraccettiva, dovrebbero essere impiegati metodi non ormonali (ad es. metodi di barriera). Comportamento in caso di dimenticanza di una o piu' compresse: l'efficacia del medicinale puo' essere ridotta in caso di dimenticanza di una o piu' compresse, vomito e/o diarrea (che si verifichi entro 3-4 ore dall'assunzione della compressa). In caso di dimenticanza di una o piu' compresse, la donna deve prendere una sola compressa appena se ne ricorda e quindi proseguire con l'assunzione il giorno successivo al solito orario. Una compressa non assorbita a causa di vomito odiarrea deve analogamente essere sostituita con un'altra compressa. Popolazione pediatrica: l'uso del farmaco non e' indicato nelle bambineprima del menarca. La sicurezza e l'efficacia del medicinale nelle adolescenti (dal menarca ai 18 anni) non e' stata ancora confermata. Popolazione geriatrica: non ci sono indicazioni relative all'uso del farmaco nella popolazione geriatrica. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: il medicinale e' controindicato nelle pazienti con grave malattia epatica in atto o pregressa. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: non ci sono dati che suggeriscano la necessita' di un adattamento posologico nelle pazienti con compromissione della funzionalita' renale.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati si manifestano piu' comunemente durante i primi mesi di trattamento con il farmaco e tendono a diminuire con la prosecuzione del trattamento. Possono verificarsi cambiamenti delle caratteristiche del sanguinamento, come spotting, sanguinamenti irregolario amenorrea. Nelle utilizzatrici del medicinale sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati. Le frequenze delle reazioni avverse da farmaco (ADRs) secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi (MedDRA SOCs) riportate con il farmaco sono riassunte di seguito. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di frequenza. Le frequenze sono definite come comune (>=1/100, =1/1.000, >Effetti indesiderati, Studi clinici di fase III, N=332. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune:anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento di peso; non comune: diminuzione di peso, aumento diminuzione di peso,aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: umore depresso,disturbo del sonno, nervosismo, perdita della libido, cambiamento d'umore; non comune: ansia, depressione, sbalzi d'umore. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, emicrania; non comune: squilibri del sistema nervoso autonomo, disturbo dell'attenzione. Patologie dell'occhio. Non comune: secchezza oculare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: disturbo aspecifico dell'apparato circolatorio, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, dolore addominale, flatulenza, distensione addominale, vomito; non comune: diarrea, stitichezza, senso di fastidio all'addome, infiammazione gastrointestinale, gengivite. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Comune: acne, alopecia; non comune: secchezza della cute, iperidrosi prurito, irsutismo, onicoclasi, forfora, dermatite, crescita anomala dei capelli, reazione di fotosensibilita', disturbi dellapigmentazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Comune: mal di schiena; non comune: dolore osseo, spasmi muscolari, dolore alle estremita', pesantezza alle estremita'. Patologie renali ed urinarie. Non comune: infezione delle vie urinarie. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: senso di fastidio mammario, ciste ovarica, vampate di calore, sanguinamento uterino/vaginale compreso lo spotting; non comune: candidiasi vaginale, secchezza vulvovaginale, secrezione genitale, dolore pelvico, vulvovaginite atrofica, nodulo mammario, mastopatia fibrocistica, indurimento mammario. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, irritabilita'; non comune: edema.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOVi sono dati limitati riguardanti l'uso del dienogest in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicita' riproduttiva. Il medicinalenon deve essere somministrato a donne in gravidanza perche' non c'e' necessita' di trattare l'endometriosi durante la gravidanza. Il trattamento con il farmaco durante l'allattamento non e' raccomandato. Non e' noto se il dienogest sia escreto nel latte umano. I dati nell'animale dimostrano che il dienogest viene escreto nel latte di ratto. La decisione se interrompere l'allattamento o astenersi dalla terapia con ilmedicinale deve tenere conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna. Sulla base dei datidisponibili, durante il trattamento con il medicinale l'ovulazione e'inibita nella maggior parte delle pazienti. Tuttavia, il farmaco non e' un contraccettivo. Se e' richiesta la contraccezione, deve essere usato un metodo non ormonale. Sulla base dei dati disponibili, il ciclomestruale ritorna alla normalita' entro due mesi dalla cessazione deltrattamento con il medicinale.Indicazioni
Trattamento dell'endometriosi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Patologia tromboembolica venosa attiva; patologie arteriose e cardiovascolari in atto o pregresse (ad esempio, infarto del miocardio, evento cerebrovascolare, cardiopatia ischemica); diabete mellito con interessamento vascolare; grave malattia epatica in atto o pregressa, fino al ritorno alla normalita' degli indici di funzionalita' epatica; tumori epatici (benigni o maligni) in atto o pregressi; tumori maligni accertati o sospetti dipendenti dagli ormoni sessuali; perdite ematiche vaginali di natura non accertata; ipersensibilita' al principio attivo oad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Crospovidone; lattosio monoidrato; magnesio stearato; cellulosa microcristallina; amido di patate; povidone K 25; talco.
Avvertenze
Qualora una delle condizioni/fattori di rischio sotto riportate si presenti o peggiori, deve essere eseguita un'analisi individuale del rapporto rischio/beneficio prima di iniziare o continuare il trattamento con il farmaco. Gravi sanguinamenti uterini: i sanguinamenti uterini, per esempio in donne con adenomiosi o leiomiomi uterini, possono peggiorare con l'uso del medicinale. Se il sanguinamento e' abbondante e continuo, puo' condurre ad anemia (in alcuni casi grave). In caso di anemia, deve essere presa in considerazione l'interruzione del farmaco. Cambiamenti nel profilo di sanguinamento: la maggioranza delle pazientitrattate con il farmaco va incontro a cambiamenti nel profilo di sanguinamento mestruale. Disturbi circolatori: sulla base degli studi epidemiologici non sembra che i preparati a base di solo progestinico siano associati ad aumento del rischio di infarto del miocardio o di tromboembolismo cerebrale. Il rischio di eventi cardiovascolari e cerebralie' correlato piuttosto con l'aumentare dell'eta', l'ipertensione ed il fumo. Nelle donne ipertese, il rischio di ictus puo' essere leggermente aumentato dall'uso di preparati a base di solo progestinico. Alcuni studi indicano che ci puo' essere un lieve aumento del rischio, sebbene non statisticamente significativo, di tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda, embolia polmonare) in associazione con l'uso di preparati a base di solo progestinico. I fattori di rischio generalmente riconosciuti per il tromboembolismo venoso (TEV) comprendono: anamnesi personale o familiare positiva (TEV in un fratello o in un genitore in eta' relativamente precoce), eta', obesita', immobilizzazione prolungata, interventi di chirurgia maggiore o traumi importanti. In casodi periodi prolungati di immobilizzazione, e' consigliabile sospendere l'uso del medicinale (almeno 4 settimane prima in caso di chirurgia elettiva) e non riprendere il trattamento fino a 2 settimane dopo una completa ripresa della mobilita'. Si deve tenere in considerazione l'aumentato rischio di tromboembolismo durante il puerperio. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se si presentano sintomi di trombosi arteriosa o venosa o se si sospettano tali patologie. Tumori: una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che le donne che usano contraccettivi orali (CO) hanno un rischio relativo lievemente superiore (RR=1,24) di avere diagnosticato un cancro della mammella, soprattutto utilizzando i preparati estro-progestinici. L'eccesso di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all'interruzione dei contraccettivi orali combinati (COC). Poiche' il cancro della mammella e' raro nelle donne al di sotto dei 40 anni, il numero di casi in piu' di cancro della mammella diagnosticati in donne cheusano o che hanno usato recentemente COC e' modesto in rapporto al rischio complessivo di cancro della mammella. Il rischio di avere diagnosticato un cancro della mammella nelle utilizzatrici di preparati a base di solo progestinico e' paragonabile a quello associato con l'uso di COC. Tuttavia, per i preparati a base di solo progestinico i dati sibasano su una popolazione di utilizzatrici piu' limitata e quindi risultano meno conclusivi rispetto a quelli relativi ai COC. Questi studinon dimostrano l'esistenza di una relazione causale. L'aumento del rischio osservato puo' essere dovuto ad una piu' precoce diagnosi di cancro della mammella nelle utilizzatrici di CO, agli effetti biologici degli stessi o ad una combinazione di entrambi i fattori. Il cancro mammario diagnosticato nelle utilizzatrici di CO tende ad essere clinicamente meno avanzato rispetto a quello diagnosticato nelle donne che nonne hanno mai fatto uso. Nelle donne che assumono sostanze ormonali come quella contenuta nel medicinale, sono stati riportati raramente tumori epatici benigni e, ancor piu' raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori hanno provocato emorragie intra-addominali che hanno messo la paziente in pericolo di vita. Se una donna che assume il farmaco presenta forte dolore nella parte superiore dell'addome, ingrossamento epatico o segni di emorragia intra- addominale, deveessere preso in considerazione un tumore epatico nella diagnosi differenziale. Osteoporosi: nelle pazienti ad aumentato rischio di osteoporosi deve essere eseguita un'attenta analisi del rapporto rischio/beneficio prima di iniziare il trattamento con il medicinale, poiche' i livelli di estrogeni endogeni sono moderatamente diminuiti durante il trattamento con il farmaco. Le pazienti con anamnesi di depressione devono essere tenute sotto stretto controllo e il trattamento deve essere sospeso se la depressione si ripresenta in forma grave. Generalmente, il dienogest non sembra avere effetti sulla pressione arteriosa nelle donne normotese. Tuttavia, se durante l'uso del farmaco si sviluppa un'ipertensione clinicamente significativa che si mantiene nel tempo, e' consigliabile sospendere l'assunzione del prodotto e trattare l'ipertensione. La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito da colestasi manifestatosi per la prima volta in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l'interruzione del farmaco.Il dienogest puo' avere un lieve effetto sulla resistenza periferica all'insulina e sulla tolleranza al glucosio. Le donne diabetiche, in particolare quelle con un'anamnesi di diabete gravidico, devono essere monitorate accuratamente durante l'uso del farmaco. Occasionalmente puo' verificarsi cloasma, specialmente nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l'esposizione al sole o ai raggi ultravioletti durante l'uso del medicinale. Le gravidanze che si verificano nelle utilizzatrici di preparati a basedi solo progestinico usati come anticoncezionali si manifestano con maggior probabilita' in sede ectopica rispetto alle gravidanze che si verificano nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati. Pertanto, nelle donne con anamnesi di gravidanza extrauterina o con compromissione delle tube uterine, l'uso del prodotto deve essere deciso solodopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Durante l'uso del farmaco possono presentarsi follicoli ovarici persistenti (spesso riferiti come cisti ovariche funzionali). La maggior parte di questi follicoli e' asintomatica, sebbene alcune volte possano essere accompagnati da dolore pelvico. Ogni compressa contiene 62,8 mg di lattosio monoidrato.
Gravidanza e Allattamento
Vi sono dati limitati riguardanti l'uso del dienogest in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicita' riproduttiva. Il medicinalenon deve essere somministrato a donne in gravidanza perche' non c'e' necessita' di trattare l'endometriosi durante la gravidanza. Il trattamento con il farmaco durante l'allattamento non e' raccomandato. Non e' noto se il dienogest sia escreto nel latte umano. I dati nell'animale dimostrano che il dienogest viene escreto nel latte di ratto. La decisione se interrompere l'allattamento o astenersi dalla terapia con ilmedicinale deve tenere conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna. Sulla base dei datidisponibili, durante il trattamento con il medicinale l'ovulazione e'inibita nella maggior parte delle pazienti. Tuttavia, il farmaco non e' un contraccettivo. Se e' richiesta la contraccezione, deve essere usato un metodo non ormonale. Sulla base dei dati disponibili, il ciclomestruale ritorna alla normalita' entro due mesi dalla cessazione deltrattamento con il medicinale.
Interazioni con altri prodotti
Inibitori o induttori enzimatici (CYP3A4): i progestinici incluso il dienogest vengono metabolizzati soprattutto dal sistema del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) localizzato a livello della mucosa intestinale e nelfegato. Pertanto, gli induttori o gli inibitori del CYP3A4 possono influenzare il metabolismo del progestinico. Un aumento della clearance degli ormoni sessuali dovuto ad induzione enzimatica puo' ridurre l'effetto terapeutico del farmaco con la possibilita' di comparsa di effetti indesiderati, quali ad esempio cambiamenti del profilo del sanguinamento uterino. Una riduzione della clearance degli ormoni sessuali dovuta ad inibizione enzimatica puo' aumentare l'esposizione al dienogest, con la possibilita' di comparsa di effetti indesiderati. Sostanze con attivita' di induzione enzimatica: possono verificarsi interazioni con i farmaci (ad esempio, fenitoina, barbiturici, primidone, carbamazepina, rifampicina e forse anche oxcarbazepina, topiramato, felbamato, griseofulvina, nevirapina e prodotti contenenti l'erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum )) che inducono gli enzimi microsomiali (ad esempio gli enzimi del sistema del citocromo P450) e che possono comportare un aumento della clearance degli ormoni sessuali. L'induzione enzimatica massima non si osserva generalmente prima di 2-3 settimane, ma puo' permanere per almeno 4 settimane dopo l'interruzione della terapia.L'effetto dell'induttore del CYP3A4 rifampicina e' stato studiato in donne sane in postmenopausa. La co-somministrazione di rifampicina concompresse di estradiolo valerato/dienogest ha portato ad una significativa diminuzione delle concentrazioni di dienogest ed estradiolo allostato stazionario e dell'esposizione sistemica ai principi attivi. L'esposizione sistemica al dienogest e all'estradiolo allo stato stazionario, misurata dalla AUC (0-24 ore), e' stata ridotta rispettivamente dell'83% e del 44%. Sostanze con attivita' di inibizione enzimatica: gli inibitori noti del CYP3A4, quali gli antimicotici azolici (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, fluconazolo), la cimetidina, il verapamil, i macrolidi (ad esempio eritromicina, claritromicina e roxitromicina), il diltiazem, gli inibitori delle proteasi (ad esempio ritonavir,saquinavir, indinavir, nelfinavir), gli antidepressivi (ad esempio nefazodone, fluvoxamina, fluoxetina) ed il succo di pompelmo, possono aumentare i livelli plasmatici dei progestinici e causare effetti indesiderati. Uno studio per valutare l'effetto degli inibitori del CYP3A4 (ketoconazolo, eritromicina) sull'associazione di estradiolo valerato/dienogest, ha mostrato che i livelli plasmatici del dienogest allo stato stazionario erano aumentati. La co-somministrazione con ketoconazolo, un forte inibitore, ha determinato un aumento del 186% della AUC (0-24 ore) del dienogest allo stato stazionario. La somministrazione concomitante con eritromicina, un moderato inibitore, ha aumentato la AUC (0-24 ore) del dienogest allo stato stazionario del 62%. Non e' nota la rilevanza clinica di queste interazioni. Sulla base degli studi d'inibizione in vitro, un'interazione clinicamente rilevante del dienogestcon il metabolismo di altri medicinali mediato dal sistema citocromo P450 appare improbabile. Interazioni con il cibo: un pasto standard con alto contenuto di grassi non ha influito sulla biodisponibilita' delfarmaco. Esami di laboratorio: l'uso di progestinici puo' influenzarei risultati di alcuni esami di laboratorio, fra cui i parametri biochimici relativi alla funzionalita' epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici di proteine (trasportatrici) quali ad esempio, la globulina legante i corticosteroidi e le frazioni lipidiche/lipoproteiche, i parametri del metabolismo glucidico ed i parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni generalmente rimangonoentro i valori di riferimento di laboratorio.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.