vinblastina teva inf 10mg 10ml vinblastina teva italia srl
Che cosa è vinblastina teva inf 10mg 10ml?
Vinblastina teva soluzione iniettabile prodotto da
teva italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Vinblastina teva risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici, alcaloidi della vinca ed analoghi.
Contiene i principi attivi:
vinblastina solfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: vinblastina solfato.
Codice AIC: 038928014
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il farmaco puo' talvolta essere somministrato come monoterapia ma normalmente viene somministrata in associazione con altri farmaci citostatici e/o radioterapia per le seguenti malattie maligne: linfoma non-Hodgkin maligno, morbo di Hodgkin, carcinoma del testicolo allo stadio avanzato, cancro della mammella ricorrente o metastatico (dopo il fallimento di regimi a base di antraciclina), istiocitosi a cellule di Langerhans (istiocitosi X).
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Posologia
La presente preparazione e' da somministrare esclusivamente per via endovenosa e unicamente da personale esperto nella somministrazione di vinblastina. E' fatale se somministrata per altre vie. Esclusivamente per uso endovenoso. Prima di ogni somministrazione, occorre eseguire un controllo della conta dei neutrofili. Dose iniziale adulti: e' consigliabile iniziare la terapia con una singola dose pari a 0,1 mg/kg (3,7 mg/m^2) per e.v. una volta alla settimana, ed eseguire successivamente la conta leucocitaria per stabilire la sensibilita' del paziente alprodotto. Bambini: e' consigliabile iniziare la terapia con una singola dose pari a 2,5 mg/m^2 per e.v., ed eseguire successivamente la conta leucocitaria per stabilire la sensibilita' del paziente al prodotto. Dose di mantenimento: la leucopenia come reazione alla vinblastina e' variabile. Si raccomanda quindi di non somministrare il prodotto conuna frequenza superiore a una volta alla settimana. L'uso quotidiano di piccole dosi di vinblastina non e' raccomandato, anche se complessivamente la dose settimanale risulta equivalente alla dose raccomandata, in quanto potrebbero aumentare la frequenza e la severita' di un'eventuale tossicita'. La dose iniziale puo' essere aumentata settimanalmente di 0,05 mg/kg (oppure 1,8 mg/m^2) per gli adulti e 1,25 mg/m^2 peri bambini. La dose abituale e' di 5,5-7,5 mg/m^2, con una dose media di 0,15-0,2 mg/kg oppure 4-6 mg/m^2 negli adulti. Non aumentare ulteriormente la dose una volta raggiunta la dose massima che porta ad una riduzione del numero di leucociti approssimativamente a 3.000/mm^3. In alcuni pazienti, gia' una dose di 0,1 mg/kg (o 3,7 mg/m^2) puo' causare leucopenia, mentre altri richiedono dosi superiori a 0,3 mg/kg (o 11,1 mg/m^2) e molto raramente 0,5 mg/kg (18,5 mg/m^2). Tuttavia, per lamaggior parte dei pazienti, la dose settimanale sara' compresa tra 0,15 e 0,2 mg/kg. Una volta stabilita la dose di farmaco in grado di causare la sopra citata leucopenia, si dovra' somministrare una dose paria quella del regime precedente, come dose di mantenimento ad intervalli settimanali. In questo modo, il paziente ricevera' la dose massima che non causa leucopenia. La dose massima e' di 0,5 mg/kg (o 18,5 mg/m^2) per gli adulti. La dose abituale per i bambini e' di 7,5 mg/m^2, mentre in monoterapia sono stati somministrati 12,5 mg/m^2. La dose successiva di farmaco puo' essere somministrata solo quando la quantita' di leucociti avra' raggiunto almeno un valore di 4.000/mm^3, anche se gia' trascorso l'intervallo di sette giorni. In alcuni casi, l'attivita' oncolitica puo' essere notata ancor prima dell'effetto leucopenico.In questo caso non sara' necessario aumentare la dose successiva. La terapia di mantenimento con durata indeterminata consistera' nella somministrazione della dose massima iniettabile in ambulatorio una volta ogni sette-quattordici giorni senza ridurre il numero di leucociti a un livello pericoloso. Dose con disturbi della funzionalita' epatica: in caso di funzionalita' epatica alterata nella prima giornata di trattamento, si somministra una dose di farmaco pari al 100% se la concentrazione di bilirubina e' < 25 mcmol/l, al 50% se il valore e' compreso tra 20 e 50 mcmol/l e non si somministra il trattamento se il valore supera i 50 mcmol/l. Dose con disturbi della funzionalita' renale: siccome il metabolismo e l'escrezione sono principalmente epatici, non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con ridotta funzionalita' renale. Terapia di combinazione: nei regimi di combinazione, le dosi e le frequenze possono deviare dalle suddette dosi settimanali standard. Somministrazione: la vinblastina deve essere somministrata soltanto per via endovenosa e non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale. La somministrazione intratecale causa neurotossicita' fatale ed e' quindi controindicata. La dose di iniezione necessaria di farmaco puo' essere iniettata sia all'interno del tubo per infusione endovenosa sia direttamente in vena. Quest'ultimo metodo di somministrazione e' particolarmente indicato per il trattamento ambulatoriale del paziente. L'iniezione puo' essere completata in circa 1 minuto, purche' l'ago venga inserito correttamente nella vena e non si verifichi alcuna fuoriuscita di farmaco, che potrebbe causare cellulite o flebite. Al fine di prevenire lo stravaso del medicinale si raccomanda innanzitutto di lavare l'ago e la siringa con sangue venoso prima di estrarre l'ago. Se avviene lo stravaso, l'iniezione va immediatamente interrotta, e l'eventuale parte rimanente della dosedeve essere introdotta in un'altra vena. Il farmaco non deve essere diluito in grandi quantita' di soluzione (es. 100-250 ml) e non deve essere somministrato per infusione lenta (30-60 minuti o piu'), in quanto questo puo' aumentare il rischio di irritazione. Dato l'aumento del rischio di trombosi, si raccomanda di non somministrare il farmaco in un'estremita' con circolazione ostruita o tendente ad ostruirsi per compressione o invasione del tumore, flebite o varici. Se in forma ricostituita, la vinblastina solfato viene fornita in un contenitore diverso dal flaconcino originale in vetro del farmaco, ad esempio, in una siringa e quindi e' necessario fornirla in un contenitore esterno recante la dicitura: "somministrabile esclusivamente per via endovenosa".
Effetti indesiderati
La frequenza degli effetti indesiderati con l'uso del farmaco sembrerebbe correlata alla dose somministrata. La maggior parte degli effettisi risolve entro le 24 ore. >>Patologie del sistema emolinfopoietico.Molto comuni: la leucopenia e' l'effetto indesiderato piu' frequente e rappresenta normalmente il fattore limitante la dose. Comuni: anemia, trombocitopenia e mielosoppressione. Non noti: anemia emolitica. >>Patologie endocrine. Rari: e' stata riportata la sindrome da inappropriata secrezione dell'ADH (SIADH), sia alle dosi raccomandate sia alle dosi piu' elevate. >>Disturbi psichiatrici. Non comuni: depressione. Non noti: psicosi. >>Patologie del sistema nervoso. Comuni: parestesia, perdita dei riflessi tendinei profondi. Rari: sensazione di sordita', neurite periferica, cefalea, convulsioni, vertigini. Sono stati riportati casi di incidente cerebrovascolare (ICV) in pazienti riceventi la combinazione chemioterapica di bleomicina, cisplatino e vinblastina. Non noti: dolore neurogenico (cioe' alla faccia e alle mascelle), neuropatia periferica, paralisi delle corde vocali. >>Patologie dell'occhio: erosioni epiteliali con blefarospasmo, gonfiore della palpebra e deilinfonodi preauricolari dopo il contatto con la cornea. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rari: ototossicita', danni vestibolari euditivi all'ottavo nervo cranico. Le manifestazioni comprendono sordita' parziale o totale, temporanea o permanente e disturbi dell'equilibrio, tra cui vertigini, nistagmo e capogiro. Non noti: tinnito. >>Patologie cardiache. Rari: tachicardia sinusale, angina pectoris, blocco AV, aritmia. Non noti: sono stati riportati casi di infarto miocardico in pazienti riceventi terapia di combinazione con bleomicina, cisplatino e vinblastina. >>Patologie vascolari: sono stati osservati ipertensione accidentale e ipotensione grave. Sono stati riportati casi di fenomeno di Raynaud in pazienti riceventi chemioterapia di combinazione con bleomicina, cisplatino e vinblastina per il trattamento di tumori del testicolo. Ipotensione ortostatica. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: faringite. E' stata riportata una condizione di respiro corto acuto (broncospasmo) dopo l'uso di alcaloididella vinca. In pazienti trattati in concomitanza, o previamente trattati, con mitomicina-C, possono verificarsi dispnea, rantoli, alterazioni infiltrative e un'alterazione della funzionalita' polmonare diverse ore dopo la somministrazione di vinblastina, come conseguenza della tossicita' polmonare di detta combinazione. La somministrazione di entrambi i prodotti deve essere interrotta immediatamente. >>Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, vomito. Comuni: stitichezza, ileo, sanguinamento da preesistente ulcera peptica, enterocolite emorragica, perdita di sangue dal retto, anoressia e diarrea. Non noti: stomatite, dolori gastrici, dolori addominali, parotidi doloranti. >>Patologie epatobiliari: fibrosi epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: perdita di capelli, di solito parziale ein alcuni casi la ricrescita avviene durante la terapia di mantenimento. E' stata riportata la formazione di bolle in bocca e sulla pelle. Non noti: dermatite, fototossicita'. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: atrofia muscolare. >>Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria, microangiopatia trombotica con insufficienza renale. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: calo di fertilita', aspermia. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: dolore nella sede del tumore, sensazione di malessere. Non noti: spossatezza, febbre,stravaso nel tessuto sottocutaneo durante l'iniezione endovenosa della soluzione del farmaco puo' causare cellulite, necrosi e tromboflebite, dolore in sede di iniezione soprattutto dopo l'iniezione nei piccoli vasi.
Indicazioni
Il farmaco puo' talvolta essere somministrato come monoterapia ma normalmente viene somministrata in associazione con altri farmaci citostatici e/o radioterapia per le seguenti malattie maligne: linfoma non-Hodgkin maligno, morbo di Hodgkin, carcinoma del testicolo allo stadio avanzato, cancro della mammella ricorrente o metastatico (dopo il fallimento di regimi a base di antraciclina), istiocitosi a cellule di Langerhans (istiocitosi X).
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' alla vinblastina, ad un altro alcaloide della vinca oppure a uno qualsiasi degli eccipienti. Leucopenia non correlata al tumore. Infezione incontrollata grave. Tali infezioni, prima di somministrare il farmaco, devono essere controllate con antisettici o antibiotici. Somministrazione intratecale del farmaco.
Composizione ed Eccipienti
Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Il medicinale deve essere usato unicamente sotto lo stretto controllodi un medico specializzato nell'uso di oncolitici. Le siringhe contenenti questo medicinale devono essere etichettate con la dicitura "fatale se somministrato per altre vie. Esclusivamente per uso endovenoso".La vinblastatina solfato deve essere somministrata solo per via endovenosa. La somministrazione intratecale porta a neurotossicita' fatale.Se, dopo la somministrazione di una dose di farmaco, si instaura una condizione di leucopenia con meno di 2000 leucociti/mm3, il paziente deve essere attentamente monitorato per l'iniezione, fino al raggiungimento del livello normale di leucociti. I pazienti con ulcerazioni cutanee, cachettici o geriatrici sono piu' vulnerabili agli effetti della leucopenia indotta dalla vinblastatina. In detti pazienti, e' fortemente raccomandato di non utilizzare la vinblastatina. In pazienti con infiltrazioni del midollo osseo da parte di cellule tumorali, dopo la somministrazione del farmaco puo' verificarsi una grave soppressione delmidollo osseo. I pazienti con lesioni recenti del midollo osseo causate da terapie pregresse con radiazioni o con altri farmaci oncolitici possono presentare trombocitopenia. Generalmente il paziente guarisce dalla trombocitopenia entro pochi giorni. La stomatite e la tossicita'neurologica, benche' siano condizioni poco comuni e di natura transitoria, possono risultare disabilitanti. Non e' raccomandato l'uso quotidiano prolungato del farmaco a basso dosaggio. La somministrazione prolungata di quantita' di gran lunga superiori rispetto alla dose settimanale prescritta puo' causare convulsioni, danni gravi e permanenti alsistema nervoso centrale e addirittura anche la morte. Sia la donna sia l'uomo devono adottare misure contraccettive durante il trattamentoe per 6 mesi dopo l'interruzione del trattamento. Si sono verificati casi di dispnea acuta e broncospasmo di natura severa dopo la somministrazione di alcaloidi della vinca. Queste reazioni si verificano piu' spesso quando la vinblastina viene associata alla mitomicina C. Puo' risultare necessario un trattamento aggressivo, particolarmente in pazienti con anamnesi di disfunzione polmonare. Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti a diverse ore dopo l'iniezione del farmaco epossono verificarsi fino a 2 settimane dopo la somministrazione di mitomicina. Occorre cautela nei casi di insufficienza epatica in quanto e' probabaile che si verifichi un ritardo nell'escrezione e che sia quindi necessario un aggiustamento del dosaggio. Occorre cautela anche nei pazienti con cardiopatia ischemica. Il presente medicinale e' generalmente controindicato in associazione con vaccini attenuati, fenitoina e itraconazolo. Si raccomanda un attento monitoraggio del sistema nervoso periferico. Potrebbe verificarsi un aumento del livello acido urico durante la remissione-induzione con linfoma; monitorare i livelli sierici dell'acido urico oppure adottare precauzioni idonee; evitare l'esposizione intensa ai raggi solari; evitare il contatto della vinblastina con gli occhi. L'ipotensione ortostatica puo' aggravarsi nei pazienti anziani. Nel caso si sospetti un'inappropriata secrezione di ADH, occorre controllare i livelli elettrolitici nel siero e il bilancio idrico. La stitichezza puo' verificarsi come effetto indesiderato della terapia con vinblastina, ma e' possibile curarla bene con rimedi abituali quali clisteri e lassativi. Si raccomanda un regime preventivo contro la stitichezza nei pazienti riceventi dosi elevate di vinblastina. In casi di fuoriuscita durante la somministrazione esiste il rischio di danno alla cute e alla cornea; lavare immediatamente e abbondantemente con acqua. Deve essere evitato lo stravaso. Durante la somministrazione endovenosa, la diffusione nel tessuto circostante puo' causareuna considerevole irritazione tessutale. Se cio' accade occorre interrompere subito l'iniezione e iniettare l'eventuale parte residua delladose in un'altra vena. La somministrazione intratecale del farmaco causa nefrotossicita' fatale. Se per errore si somministra vinblastina solfato per via intratecale si raccomanda il trattamento di seguito elencato. E' stata rimossa la quantita' massima possibile di fluido spinale lombare senza compromettere la sicurezza del paziente. Lo spazio subaracnoideo e' stato lavato con soluzione di Ringer lattato mediante infusione continua con catetere nel ventricolo laterale cerebrale alla velocita' di 150 ml/ora. Il fluido e' stato rimosso mediante accesso lombare. Sono stati diluiti 25 ml di plasma recentemente congelato in un litro di soluzione di Ringer lattato e la diluizione e' stata infusaattraverso il catetere ventricolare cerebrale alla velocita' di 75 ml/ora. Il liquido e' stato nuovamente rimosso attraverso l'accesso lombare. La velocita' di infusione e' stata regolata in modo da mantenere nel fluido spinale un livello proteico di 150 mg/ml. Il trattamento e'stato poi ripetuto ancora con plasma recentemente congelato diluito in 1 litro. Sono stati somministrati per via endovenosa 10 mg di acido glutammico nell'arco di 24 ore seguiti da 500 mg per via orale 3 volteal giorno per 1 mese o fino alla stabilizzazione della disfunzione neurologica. L'acido folinico e' stato somministrato per via endovenosa come bolo da 100 mg e quindi infuso alla velocita' di 25 mg/h per 24 ore, seguito da dosi in bolo di 25 mg ogni 6 ore per una settimana. La piridossina e' stata somministrata alla dose di 50 mg a intervalli di 8 ore per infusione endovenosa nell'arco di 30 minuti.
Gravidanza e Allattamento
Gravidanza: non sono disponibili dati sufficienti sull'uso di vinblastina durante la gravidanza umana. L'azione farmacologica indica potenziali effetti nocivi durante la gravidanza. Gli studi preclinici hanno rivelato genotossicita', teratogenicita' e altre tossicita' riproduttive. Il farmaco non deve essere utilizzata durante la gravidanza se nonritenuta strettamente necessaria. Se si ritiene assolutamente necessario il trattamento con vinblastina durante la gravidanza o se si instaura una gravidanza durante il trattamento, la paziente deve essere informata sui rischi per il feto e deve essere monitorata attentamente. Deve essere considerata la possibilita' di consultazioni genetiche. Allattamento: non e' noto se la vinblastina venga escreta nel latte materno. La vinblastina e' controindicata durante l'allattamento. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con il farmaco. Contraccettivi: i pazienti di sesso maschile e femminile in eta' fertiledevono adottare misure contraccettive efficaci durante e per almeno 3mesi, preferibilmente 6 mesi, dopo il trattamento con vinblastina. Fertilita': la vinblastina puo' ridurre la fertilita' sia dell'uomo sia della donna. Come per molti medicinali, non sono disponibili dati sugli effetti della vinblastina sulla spermatogenesi. E' stata osservata aspermia nell'uomo. Studi animali indicano un'interruzione della divisione nella metafase e alterazioni degenerative a carico delle cellule germinali. L'infertilita' reversibile o irreversibile sia nell'uomo sianella donna e' possibile dopo il trattamento con vinblastina. Alcune pazienti trattate con vinblastina in associazione con altri farmaci hanno presentato amenorrea. Di frequente e' stata riscontrata una ripresa delle mestruazioni. I pazienti maschi devono informarsi sulla raccolta dello sperma prima di iniziare il trattamento con il farmaco.
Interazioni con altri prodotti
Dato l'aumento del rischio trombotico nelle malattie tumorali, e' frequente l'uso di trattamenti anticoagulanti. L'elevata variabilita' intraindividuale della coagulabilita' durante le malattie e la possibilita' di interazione tra anticoagulanti orali e chemioterapia anticancro,qualora si decida di trattare il paziente con anticoagulanti orali, richiede un controllo piu' frequente del rapporto INR (Rapporto Normalizzato Internazionale). La combinazione di vinblastina con altri agentimielotossici o neurotossici o con radiazioni su aree estese aumenta il rischio di tossicita'. Quando la chemioterapia viene somministrata in associazione con radioterapia attraverso accessi che comprendono il fegato, prima di somministrare la vinblastina occorre aspettare il completamento della radioterapia. Vinblastina Teva deve essere somministrata con cautela nei pazienti che stanno assumendo in concomitanza medicinali conosciuti come inibitori del metabolismo del medicinale mediante isoenzimi del citocromo epatico CYP3A, o in pazienti con alterata funzionalita' epatica. La somministrazione concomitante di vinblastina solfato e un inibitore di questa via metabolica puo' aumentare la frequenza o la severita' degli effetti indesiderati. L'uso orale o endovenoso concomitante di digitossina e combinazioni di farmaci chemioterapici, compresa la vinblastina solfato, puo' ridurre i livelli ematici didigitossina, abbassando cosi' l'efficacia della digitossina. L'uso orale o endovenoso concomitante di fenitoina e combinazioni di farmaci chemioterapici, compresa la vinblastina solfato, possono ridurre i livelli ematici di fenitoina e aumentare la frequenza degli attacchi. La dose di fenitoina va regolata sulla base del suo livello ematico. Il contributo della vinblastina solfato a questa interazione non e' chiaro.L'interazione potrebbe essere dovuta ad un ridotto assorbimento di fenitoina e a un aumento del tasso di metabolizzazione e di eliminazione. In alcuni casi, con l'associazione di vinblastina e mitomicina C, e'stata osservata una tossicita' polmonare severa, talvolta irreversibile, particolarmente nel tessuto previamente danneggiato (vedere il paragrafo 4.4). La vinblastina utilizzata come parte di un regime di associazione con mitomicina puo' provocare distress respiratorio acuto e infiltrazione polmonare. Casi di distress respiratorio con infiltrati polmonari interstiziali sono stati riportati in pazienti riceventi un regime comprendente vinblastina, mitomicina e progesterone (MVP). E' stato riportato che la somministrazione concomitante di cisplatino portaa concentrazioni plasmatiche piu' elevate di vinblastina. Sono stati riportati casi di fenomeno di Reynaud e cancrena in seguito alla somministrazione concomitante di vinblastina e bleomicina, e altri eventi vascolari (quali infarto miocardico e incidente cerebrovascolare) in seguito al trattamento di combinazione con vinblastina, bleomicina e cisplatino. La neurotossicita' del cisplatino o dell'interferone e la cardiotossicita' dell'interferone potrebbero essere potenziate dalla vinblastina. Interazioni farmacodinamiche nonche' farmacocinetiche della vinblastina con altri farmaci citostatici e immunosoppressori possono portare a un potenziamento degli effetti terapeutici e tossici. E' possibile anche un'interazione con le radiazioni durante e dopo la radioterapia. L'eritromicina puo' aumentare la tossicita' della vinblastina. L'uso concomitante di vinblastina e itraconazolo puo' aumentare il rischio di neurotossicita' o di ileo paralitico. I livelli sierici degli anticonvulsivanti possono essere ridotti da regimi posologici citotossici che comprendono la vinblastina . La vinblastina puo' promuovere laricaptazione cellulare di metotrexato . Interazioni tra Vinblastina Teva, agenti alchilanti e metotrexato durante il ciclo cellulare possono portare ad un aumento dell'effetto citotossico totale. I pazienti trattati con chemioterapia immunosoppressiva non devono essere vaccinaticon un vaccino vivo dato il rischio di malattia sistemica potenzialmente fatale. Questo rischio aumenta in soggetti gia' immunosoppressi damalattie preesistenti. Ove disponibile somministrare un vaccino inattivato.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C). Non congelare. Conservare il flaconcino nel confezionamento esterno per tenerlo al riparo dalla luce.