verapamil doc 30 capsule 120mg compresse a doc generici srl

Che cosa è verapamil doc 30cps 120mg rp?

Verapamil doc capsule rp prodotto da doc generici srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Verapamil doc risulta in commercio nelle farmacie italiane

Contiene i principi attivi: verapamil cloridrato
Codice AIC: 034255036 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Trattamento dell'ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.

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Posologia

Nell'insufficienza coronarica di media gravita' e per la profilassi dei disturbi tachicardici e' generalmente sufficiente somministrare 1 capsula a rilascio prolungato da 120 mg alla mattina e 1 da 120 mg alla sera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose puo' essere aumentata a 2 capsule 2 volte al giorno (480 mg/giorno). Nel trattamento dell'ipertensione arteriosa la dose da 240 mg deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale, nelle sperimentazioni cliniche, e' stata di 240 mg (1 capsula) somministrati per via orale unavolta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta al verapamil (per esempio: persone anziane, di piccolacorporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull'efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti antiipertensivi di verapamil sono evidenti entro la prima settimana di terapia. Se con 1 capsula da 240 mg non si ottiene una risposta adeguata, la dose puo' essere aumentata nel seguente modo: 240 mg ogni mattina piu' 120 mg ogni sera; 240 mg ogni 12 ore.

Effetti indesiderati

Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con verapamil viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla massima dose consigliata. Le seguenti reazioni al verapamil, somministrato per via orale, si sono verificate in misura superiore all'1%, oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche: stitichezza: 8,4%, scompenso cardiaco/edema polmonare: 1,8%, vertigini: 3,5%, astenia: 1,7%, nausea: 2,7%, bradicardia (fc< 50 battiti/min.): 1,4%, ipotensione: 2,5%, blocco av: totaledel I-II-III grado: 1,3%, edema: 2,1%, solo blocco di III grado: 0,8%, cefalea: 1,9%, vampe di calore: 0,1%. In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiori a 50 battiti/min. a riposo si e' verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti. I seguentieffetti indesiderati, riferiti nell'1% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto causa/effetto e' incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto: cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite), sincope. Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale. Ematici e linfatici: ecchimosi o abrasioni. Sistema nervoso: accidenti cerebrovascolari, confusione, disturbi dell'equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza. Respiratori: dispnea. Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria. Organi di senso: offuscamento della visione. Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali. Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti:la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia e' rara; quindi l'esperienza con il loro trattamento e' limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave o un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d'emergenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se e' necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi negativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravita' e dalla situazione clinica nonche' dal giudizioe dall'esperienza del medico curante. Insufficienza cardiaca: il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, e' compensato dalle sue proprieta' di riduzione dell'afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. Il verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio frazione di eiezioneinferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca). I pazienti con disfunzione ventricolare piu' lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil. Talvolta l'azione farmacologica di verapamil puo' produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che puo' provocare stordimento o ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi e' insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma. Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con o senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumentisono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuandoil trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del rechallenge; meta' di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/odolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalita' epatica in pazienti trattati con verapamil. Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione e' stata usata con sicurezzaed efficacia dopo la somministrazione di verapamil. Blocco atrioventricolare: l'effetto di verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA puo'condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR e' correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi piu' elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l'evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l'istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica. Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil vienenotevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministratocon cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l'emivita di eliminazione del verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalita' epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi. Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sottoforma di metaboliti nell'urina. Fino a quando non saranno disponibiliulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell'intervallo PR o altri segni di sovradosaggio. Il medicinale non e' controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.

Indicazioni

Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Trattamento dell'ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il farmaco non deve essere impiegato in caso di shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione, insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi diconduzione dell'eccitazione come blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno. Insufficienza cardiaca scompensata. Spiccata bradicardia (USO/VIA DI SOMMINISTRAZIONECalcio-antagonista selettivo con effetto cardiaco diretto.POSOLOGIANell'insufficienza coronarica di media gravita' e per la profilassi dei disturbi tachicardici e' generalmente sufficiente somministrare 1 capsula a rilascio prolungato da 120 mg alla mattina e 1 da 120 mg alla sera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose puo' essere aumentata a 2 capsule 2 volte al giorno (480 mg/giorno). Nel trattamento dell'ipertensione arteriosa la dose da 240 mg deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale, nelle sperimentazioni cliniche, e' stata di 240 mg (1 capsula) somministrati per via orale unavolta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta al verapamil (per esempio: persone anziane, di piccolacorporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull'efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti antiipertensivi di verapamil sono evidenti entro la prima settimana di terapia. Se con 1 capsula da 240 mg non si ottiene una risposta adeguata, la dose puo' essere aumentata nel seguente modo: 240 mg ogni mattina piu' 120 mg ogni sera; 240 mg ogni 12 ore.INTERAZIONIDigitale: l'impiego clinico del verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato che l'associazione e' ben tollerata se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil puo' aumentare i livelli di digossina nel siero del 50-75% durante la prima settimana di terapia, il che puo' provocare una tossicita' digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quandosi somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente per evitare una iper o ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta una iperdigitalizzazione bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione del verapamil il paziente deve essere riesaminato per evitare una ipodigitalizzazione. Farmaci anti-ipertensivi: il verapamil, somministrato contemporaneamente ad altri farmaci anti-ipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, diuretici, beta-bloccanti), di solito ha un effetto additivo sull'abbassamento della pressione arteriosa. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un'eccessiva caduta della pressione. Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide, la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil. Nitrati: il verapamil e' stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l'esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive. Cimetidina: due sperimentazioni clinichehanno dimostrato assenza di una significativa interazione con cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che la cimetidina riduceva la clearance del verapamil ed aumentava l'emivita di eliminazione. Litio: la terapia orale con verapamil puo' provocare un abbassamento dei livelli serici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si puo' rendere necessaria una regolazione della dose di litio. Carbamazepina: la terapia con verapamil puo' aumentare leconcentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione. Rifampicina: la terapia con rifampicina puo' ridurre notevolmente la biodisponibilita' del verapamil. Anestetici: i dati clinici e le sperimentazioni sull'animale indicano che il verapamil puo' potenziare l'attivita' di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.EFFETTI INDESIDERATIEffetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con verapamil viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla massima dose consigliata. Le seguenti reazioni al verapamil, somministrato per via orale, si sono verificate in misura superiore all'1%, oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche: stitichezza: 8,4%, scompenso cardiaco/edema polmonare: 1,8%, vertigini: 3,5%, astenia: 1,7%, nausea: 2,7%, bradicardia (fc< 50 battiti/min.): 1,4%, ipotensione: 2,5%, blocco av: totaledel I-II-III grado: 1,3%, edema: 2,1%, solo blocco di III grado: 0,8%, cefalea: 1,9%, vampe di calore: 0,1%. In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiori a 50 battiti/min. a riposo si e' verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti. I seguentieffetti indesiderati, riferiti nell'1% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto causa/effetto e' incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto: cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite), sincope. Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale. Ematici e linfatici: ecchimosi o abrasioni. Sistema nervoso: accidenti cerebrovascolari, confusione, disturbi dell'equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza. Respiratori: dispnea. Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria. Organi di senso: offuscamento della visione. Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali. Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti:la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia e' rara; quindi l'esperienza con il loro trattamento e' limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave o un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d'emergenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se e' necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi negativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravita' e dalla situazione clinica nonche' dal giudizioe dall'esperienza del medico curante. Insufficienza cardiaca: il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, e' compensato dalle sue proprieta' di riduzione dell'afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. Il verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio frazione di eiezioneinferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca). I pazienti con disfunzione ventricolare piu' lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil. Talvolta l'azione farmacologica di verapamil puo' produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che puo' provocare stordimento o ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi e' insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma. Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con o senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumentisono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuandoil trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del rechallenge; meta' di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/odolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalita' epatica in pazienti trattati con verapamil. Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione e' stata usata con sicurezzaed efficacia dopo la somministrazione di verapamil. Blocco atrioventricolare: l'effetto di verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA puo'condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR e' correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi piu' elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l'evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l'istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica. Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil vienenotevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministratocon cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l'emivita di eliminazione del verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalita' epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi. Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sottoforma di metaboliti nell'urina. Fino a quando non saranno disponibiliulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell'intervallo PR o altri segni di sovradosaggio. Il medicinale non e' controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.

Interazioni con altri prodotti

Digitale: l'impiego clinico del verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato che l'associazione e' ben tollerata se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil puo' aumentare i livelli di digossina nel siero del 50-75% durante la prima settimana di terapia, il che puo' provocare una tossicita' digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quandosi somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente per evitare una iper o ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta una iperdigitalizzazione bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione del verapamil il paziente deve essere riesaminato per evitare una ipodigitalizzazione. Farmaci anti-ipertensivi: il verapamil, somministrato contemporaneamente ad altri farmaci anti-ipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, diuretici, beta-bloccanti), di solito ha un effetto additivo sull'abbassamento della pressione arteriosa. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un'eccessiva caduta della pressione. Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide, la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil. Nitrati: il verapamil e' stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l'esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive. Cimetidina: due sperimentazioni clinichehanno dimostrato assenza di una significativa interazione con cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che la cimetidina riduceva la clearance del verapamil ed aumentava l'emivita di eliminazione. Litio: la terapia orale con verapamil puo' provocare un abbassamento dei livelli serici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si puo' rendere necessaria una regolazione della dose di litio. Carbamazepina: la terapia con verapamil puo' aumentare leconcentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione. Rifampicina: la terapia con rifampicina puo' ridurre notevolmente la biodisponibilita' del verapamil. Anestetici: i dati clinici e le sperimentazioni sull'animale indicano che il verapamil puo' potenziare l'attivita' di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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