valpamag 40 compresse rivestite 200mg acido sigmatau ind.farm.riunite spa
Che cosa è valpamag 40cpr riv 200mg?
Valpamag compresse rivestite prodotto da
sigmatau ind.farm.riunite spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Valpamag risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di il magnesio dipropilacetato e' un farmaco ad attivita' antiepilettica.
Contiene i principi attivi:
magnesio valproato
Codice AIC: 027827017
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Piccolo male tipo assenza, dove e' normalmente utilizzato da solo. Grande male, dove e' utilizzato piu' frequentemente in associazione con barbiturici. Epilessia mista essenziale grande male/piccolo male, dovepuo' essere utilizzato sia da solo che in associazione ai barbiturici, e sia ancora associato, nei casi particolarmente ribelli, ad altri medicamenti con cui il paziente era gia' stato trattato in precedenza. Differenti forme di epilessia focalizzata, che reagiscono male ai mezzi terapeutici antiepilettici classici.
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Posologia
Adulti: 4-6 compresse da 200 mg; 2-3 compresse da 500 mg; 8-12 mL di soluzione al giorno (in due-tre somministrazioni). Bambini: 20-30 mg per kg di peso al giorno in due-tre somministrazioni. Il Depamag sia incompresse che in soluzione orale deve essere ingerito con acqua natura e non gassata.
Effetti indesiderati
Rari casi di epatite. Rischio teratogeno. Stati confusionali o convulsivi: qualche caso di stato stuporoso e' stato descritto durante la terapia con l'acido valproico; erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati soprattutto durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital) o dopo un brusco aumentodelle dosi di valproato. Disturbi digestivi (nausea, gastralgia) si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere iltrattamento. Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o dose-dipendenti: perdita dei capelli, fine tremore posturale. Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno o di allungamento del tempo di sanguinamento, generalmente senza segni clinici associati e in particolare con alte dosi (il valproato ha un effetto inibitore sulla seconda fase dell'aggregazione piastrinica). Comparsa frequente di: trombocitopenia, rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia. Sono stati occasionalmente riportati casi di pancreatite, talvolta letale. E' stata riportata la comparsa di vasculiti. Puo' frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalita' epatica e cio' non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corso di monoterapia o di politerapia (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si puo' avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed e' caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologicifocali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Puo' comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall'inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L'encefalopatia non e' dose-correlata, e i cambiamenti dell'EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche. Puo' verificarsi aumento di peso; sono state anche riportate amenorrea e mestruazioni irregolari. Raramente e' stata riportata perdita dell'udito, sia reversibile che irreversibile; comunque non e' stato stabilito un rapporto causa-effetto. Rash, irritabilita' (occasionalmente aggressivita', iperattivita' e disturbi comportamentali), ipoplasia dei glubuli rossi, riduzione del fibrinogeno. Sono stati riportati anche casi di sindrome di Stevens-Johnson e di necrolisi epidermica tossica.
Indicazioni
Piccolo male tipo assenza, dove e' normalmente utilizzato da solo. Grande male, dove e' utilizzato piu' frequentemente in associazione con barbiturici. Epilessia mista essenziale grande male/piccolo male, dovepuo' essere utilizzato sia da solo che in associazione ai barbiturici, e sia ancora associato, nei casi particolarmente ribelli, ad altri medicamenti con cui il paziente era gia' stato trattato in precedenza. Differenti forme di epilessia focalizzata, che reagiscono male ai mezzi terapeutici antiepilettici classici.
Controindicazioni ed effetti secondari
Epatite acuta. Epatite cronica. Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci. Ipersensibilita' verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Porfiria. Emorragie in atto. Allattamento. Generalmente controindicato nei neonati e nei bambini al di sotto dei tre anni di eta'.
Interazioni con altri prodotti
Effetti del valproato su altri farmaci: Neurolettici, anti-MAO e antidepressivi: Il valproato puo' potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti-MAO e gli antidepressivi; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio. Fenobarbital: Poiche' il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital (per inibizione del catabolismo epatico) puo' verificarsi sedazione, soprattutto nei bambini. Si raccomanda, quindi, un monitoraggio clinico per i primi quindici giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazione e l'eventuale controllo dei livelli plasmatici di fenobarbital. Primidone: Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico, specialmente all'inizio della terapia combinata, con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando necessario. Fenitoina: Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina, aumentandone pero' la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l'acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico erallenta il suo catabolismo epatico). Si raccomanda, pertanto, il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina, si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera. Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato. Lamotrigina: Il valproato puo' ridurre il metabolismo della lamotrigina, quindi quando necessario e' opportuno diminuire il dosaggio di quest'ultima. Etosuccimide: Il valproato puo' causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide. Effetti di altri farmaci sul valproato: Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustatiin base ai livelli ematici. La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha per di piu' effetto convulsivante, quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici. In caso di uso comcomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente alle proteine (aspirina), i livelli sierici liberi di valproato possono aumentare. I livelli sierici di valproato possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina. Altre interazioni: Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale. In caso di uso concomitante di farmaci anticoagulanti orali deve essere effettuato un attento monitoraggio del tempo di protrombina.