tyverb*140cpr riv 250mg lapatinib novartis farma spa
Che cosa è tyverb 140cpr riv 250mg?
Tyverb compresse rivestite prodotto da
novartis farma spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Tyverb risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di inibitore della protein chinasi.
Contiene i principi attivi:
lapatinib ditosilato monoidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa rivestita con film contiene lapatinib ditosilato monoidrato, equivalente a 250 mg di lapatinib.
Codice AIC: 038633020
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il medicinale e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma mammario, il cui tumore sovraesprime l'HER2 (ErB2). E' indicato in associazione con capecitabina nei pazienti con malattia avanzata o metastatica in progressione dopo che i pazienti abbiano ricevuto un trattamento che deve aver incluso antracicline e taxani ed una terapia con trastuzumab per malattia metastatica. E' indicato in associazione con un inibitore dell'aromatasi, nelle donne in post-menopausa con malattia metastatica positiva per il recettore ormonale, per le quali al momento non e' indicata lachemioterapia. Le pazienti nello studio registrativo non erano state trattate in precedenza con trastuzumab o con un inibitore dell'aromatasi.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico esperto nella somministrazione di agenti anti-tumorali. I tumori che sovraesprimono l' HER2 (ErbB2) sono definiti da IHC3+ o IHC2+ con amplificazione genica o dalla sola amplificazione genica. Lo stato HER2 deve essere definito utilizzando metodi accurati e validati. La dose giornaliera non deve essere suddivisa. Assumere almeno un'ora prima, o almeno un'ora dopo, l'assunzione di cibo. Per minimizzare la variabilita' nel singolo paziente, la somministrazione del farmaco deve essere standardizzata in relazione all'assunzione di cibo, per esempio deve essere sempre assunto prima di un pasto. Le dosi omesse non devono essere integrate e il dosaggio deve essere ripristinato con la successiva dose giornaliera prevista. >>Posologia dell'associazione del farmaco con capecitabina. La dose raccomandata del medicinale e' di 1250 mg (ovvero cinque compresse) una volta al giorno in modo continuativo. La dose raccomandata dicapecitabina e' di 2000 mg/m^2 al giorno suddivisa in 2 dosi, somministrate a distanza di 12 ore, nei giorni 1-14 di un ciclo di 21 giorni.La capecitabina deve essere assunta con il cibo o entro 30 minuti dall'assunzione di cibo. >>Posologia dell'associazione del farmaco con inibitore dell'aromatasi. La dose raccomandata del medicinale e' di 1500mg (ovvero sei compresse) una volta al giorno in modo continuativo. >>Ritardo nella somministrazione e riduzione della dose. Il prodotto deve essere sospeso nei pazienti con sintomi associati ad una diminuzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) pari o superiore al grado 3 dei National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events (NCI CTCAE) o se la LVEF si riduce al di sotto del valore minimo normale. Si puo' riprendere la somministrazione del farmaco ad un dosaggio ridotto (1000 mg al giorno se somministrato concapecitabina o 1250 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi) dopo almeno 2 settimane e se la LVEF ritorna normale e ipazienti sono asintomatici. Riguardo alla malattia polmonare interstiziale/polmonite, il prodotto deve essere interrotto nei pazienti che presentano sintomi polmonari che siano pari o superiori al grado 3 NCI CTCAE. Possono essere prese in considerazione la sospensione o l'interruzione della somministrazione delle dosi del farmaco nel caso un paziente sviluppi una tossicita' uguale o superiore al grado 2 dei NCI CTCAE. La somministrazione puo' iniziare di nuovo alla dose di 1250 mg algiorno se somministrato con capecitabina o di 1500 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi, nel caso la tossicita' migliori al livello pari o inferiore al grado 1. Nel caso la tossicita' si dovesse ripresentare, la somministrazione del farmaco deve essere iniziata di nuovo ad una dose piu' bassa (1000 mg al giorno se somministrato con capecitabina o 1250 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi). >>Popolazioni particolari. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale dalieve a moderata. Si consiglia cautela nei pazienti con insufficienzarenale grave in quanto non vi e' esperienza con il prodotto in questapopolazione. Se le alterazioni della funzionalita' epatica sono gravi, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e i pazienti non devono essere piu' trattati. La somministrazione a pazienti coninsufficienza epatica da moderata a grave deve avvenire con cautela acausa del conseguente aumento dell'esposizione al medicinale. Nei pazienti con insufficienza epatica non sono disponibili dati sufficienti per poter fornire una raccomandazione sull'aggiustamento delle dosi. Non e' raccomandato l'utilizzo nella popolazione pediatrica a causa dell'insufficienza dei dati sulla sicurezza ed efficacia. Esistono dati limitati sull'utilizzo del farmaco e capecitabina nei pazienti di eta' >= 65 anni. Nello studio clinico di fase III del medicinale in associazione con letrozolo, il 44% del numero totale dei pazienti con carcinoma mammario metastatico positivo per il recettore ormonale (Intent to treat population N=642) era di eta' >= 65 anni. Non sono state osservate nel complesso differenze nella efficacia e nella sicurezza dell'associazione del medicinale e letrozolo tra questi soggetti e i soggetti di eta' < 65 anni.
Effetti indesiderati
La sicurezza di lapatinib e' stata valutata in monoterapia o in associazione con altri chemioterapici, per diverse forme di tumore, in piu'di 11.000 pazienti, inclusi 198 pazienti trattati con lapatinib in associazione con capecitabina e 654 pazienti trattati con lapatinib in associazione con letrozolo. Le reazioni avverse piu' comuni (> 25%) durante la terapia con lapatinib sono state eventi gastrointestinali (quali diarrea, nausea e vomito) e rash. Eritrodisestesia palmo-plantare [PPE] e' stata anche comune (> 25%) quando lapatinib era somministrato in associazione con capecitabina. L'incidenza di PPE e' risultata simile nel braccio di trattamento lapatinib piu' capecitabina e in quello capecitabina da sola. La diarrea e' stato l'effetto indesiderato piu' comune che ha portato all'interruzione del trattamento, quando lapatinib era somministrato in associazione con capecitabina, o con letrozolo. La seguente convenzione e' stata utilizzata per la classificazione della frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a < 1/10),non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100), raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non e' possibile stimarla dai dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Leseguenti reazioni avverse sono state riportate per avere un'associazione causale con lapatinib da solo o lapatinib in associazione con capecitabina o letrozolo. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazionidi ipersensibilita' inclusa anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia (in associazione con capecitabina). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea (in associazione con letrozolo). Comune: cefalea (in associazione con capecitabina). Patologie cardiache. Comune: riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore (in associazione con letrozolo). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: epistassi (in associazione con letrozolo), tosse (in associazione con letrozolo), dispnea (in associazione con letrozolo). Non comune: malattia polmonare interstiziale/polmonite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, che puo' portare a disidratazione, nausea, vomito, dispepsia (in associazione con capecitabina), stomatite (in associazione con capecitabina), stipsi (in associazione con capecitabina), dolore addominale (in associazione con capecitabina). Comune: stipsi (in associazione con letrozolo). Patologie epatobiliari. Comune: iperbilirubinemia, epatotossicita'. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash, (compresa ermatite acneiforme), secchezza della cute (in associazione con letrozolo o con capecitabina), eritrodisestesia palmo-plantare (in associazione con capecitabina), alopecia (in associazione con letrozolo), prurito (in associazione conletrozolo). Comune: alterazioni delle unghie inclusa paronichia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune:dolore alle estermita' (in associazione con letrozolo o con capecitabina), lombalgia (in associazione con letrozolo o con capecitabina), artralgia (in associazione con letrozolo). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, infiammazione delle mucose (in associazione con capecitabina), astenia (in associazione con capecitabina). >>Ulteriori indicazioni. La riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) e' stata riportata nell'1% circa dei pazienti ed e' risultata asintomatica in piu' del 90% dei casi. La riduzione del LVEF si e' risolta o e' migliorata in piu' del 70% dei casi, nel 60% di questi con la sospensionedel trattamento con lapatinib, e nel 40% dei casi lapatinib e' stato continuato. La riduzione sintomatica del LVEF e' stata osservata nello0,2% circa dei pazienti trattati con lapatinib in monoterapia o in associazione con altri agenti antitumorali. I sintomi osservati comprendevano dispnea, insufficienza cardiaca e palpitazioni. Complessivamenteil 58% di questi soggetti sintomatici si ristabiliva. La riduzione del LVEF e' stata riportata nel 2,5% dei pazienti trattati con lapatinibin associazione con capecitabina, in confronto all'1,0% con capecitabina da sola. Riduzioni di LVEF sono state riportate nel 3,1% dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con letrozolo, in confrontoall'1,3% dei pazienti trattati con letrozolo piu' placebo. In uno studio clinico non controllato di fase I, e' stato osservato un aumento, piccolo, concentrazione dipendente, dell'intervallo QTc. Il potenzialedi lapatinib di prolungare l'intervallo QTc non e' stato escluso. La diarrea si e' presentata nel 65% circa dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con capecitabina e nel 64% dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con letrozolo. La maggior parte dei casidi diarrea e' stata di grado 1 o 2 e non ha dato luogo alla interruzione del trattamento con lapatinib. La diarrea risponde bene al trattamento preventivo. Tuttavia, sono stati riportati alcuni casi di insufficienza renale secondaria a grave disidratazione dovuta a diarrea. Il rash si e' presentato nel 28% circa dei pazienti trattati con lapatinibin associazione con capecitabina e nel 45% dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con letrozolo. Il rash e' stato generalmentedi grado lieve e non ha portato alla interruzione del trattamento conlapatinib. Effettuare un esame della cute prima di iniziare il trattamento e regolarmente durante il trattamento. I pazienti che hanno presentato reazioni cutanee devono essere incoraggiati ad evitare l'esposizione alla luce del sole e ad applicare creme solari ad ampio spettro con un Fattore di Protezione Solare (SPF) >= 30. Se si presenta una reazione cutanea, si deve effettuare un esame di tutto il corpo ad ogni visita fino ad un mese dopo la risoluzione. I pazienti con reazioni cutanee estese e persistenti devono essere inviati ad un dermatologo.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma mammario, il cui tumore sovraesprime l'HER2 (ErB2). E' indicato in associazione con capecitabina nei pazienti con malattia avanzata o metastatica in progressione dopo che i pazienti abbiano ricevuto un trattamento che deve aver incluso antracicline e taxani ed una terapia con trastuzumab per malattia metastatica. E' indicato in associazione con un inibitore dell'aromatasi, nelle donne in post-menopausa con malattia metastatica positiva per il recettore ormonale, per le quali al momento non e' indicata lachemioterapia. Le pazienti nello studio registrativo non erano state trattate in precedenza con trastuzumab o con un inibitore dell'aromatasi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, povidone (K30), sodio amido glicolato (Tipo A), magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, polisorbato 80, ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).
Avvertenze
Lapatinib e' stato associato a segnalazioni di riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). Lapatinib non e' stato valutato in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica. Deve essereusata cautela nel caso che il prodotto sia somministrato a pazienti con condizioni che possano ridurre la funzione ventricolare sinistra (inclusa la somministrazione concomitante con agenti potenzialmente cardiotossici). La valutazione della funzionalita' cardiaca, inclusa la determinazione della LVEF, deve essere effettuata in tutti i pazienti prima di iniziare il trattamento con il medicinale per assicurarsi che il paziente abbia una LVEF basale entro i limiti normali. Si deve continuare a valutare la LVEF durante il trattamento per assicurarsi che laLVEF non si riduca a livelli non accettabili. In alcuni casi la riduzione della LVEF puo' essere grave e portare ad insufficienza cardiaca.Sono stati riportati casi fatali, la causa della morte non e' certa. Non vi sono stati studi intrapresi per valutare il potenziale di lapatinib nel prolungare l'intervallo QT. Un piccolo aumento dell'intervallo QT, dipendente dalla concentrazione, e' stato osservato in uno studio con lapatinib, non controllato, in aperto, con dosi scalari in aumento, in pazienti con carcinoma avanzato, tale da non poter escludere uneffetto sull'intervallo QT. Deve essere usata cautela nel caso in cuiil farmaco venga somministrato a pazienti con condizioni che possono dar luogo ad un prolungamento del QT (incluse ipopotassiemia, ipomagnesemia, sindrome congenita del QT lungo, o somministrazione concomitante di altri medicinali noti per causare prolungamento del QT). L'ipopotassiemia e l'ipomagnesemia devono essere corrette prima del trattamento. Si deve prendere in considerazione di effettuare l'elettrocardiogramma con la misurazione del QT, prima di somministrare il farmaco e durante tutto il trattamento. Lapatinib e' stato associato a segnalazionidi tossicita' polmonare che comprendevano malattia polmonare interstiziale e polmonite. I pazienti devono essere controllati per la comparsa dei sintomi di tossicita' polmonare (dispnea, tosse, febbre) e il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che presentano sintomi NCI CTCAE di grado 3 o maggiore. La tossicita' polmonare puo' essere grave e portare ad insufficienza respiratoria. Sono stati riportati casifatali, la causa della morte non e' certa. Con l'utilizzo del farmacosi e' manifestata epatotossicita' che puo' essere, in rari casi, fatale. All'inizio del trattamento i pazienti devono essere avvertiti della potenziale epatotossicita'. La funzionalita' epatica (transaminasi, bilirubina e fosfatasi alcalina) deve essere monitorata prima dell'inizio del trattamento ed in seguito mensilmente, o come indicato clinicamente. Se le alterazioni della funzionalita' epatica sono gravi, la somministrazione del farmaco deve essere interrotta e i pazienti non devono essere piu' trattati. E' richiesta cautela nel caso in cui sia prescritto a pazienti con insufficienza epatica moderata o grave. Si consiglia cautela se viene prescritto a pazienti con insufficienza renale grave. E' stata riportata diarrea, anche grave, con il trattamento conil medicinale. All'inizio del trattamento si devono definire le caratteristiche intestinali del paziente e qualsiasi altro sintomo (ad esempio febbre, dolori crampiformi, nausea, vomito, capogiri e sete) per consentire di identificare le variazioni durante il trattamento ed aiutare ad identificare i pazienti a maggior rischio di diarrea. I pazienti devono essere istruiti a riferire prontamente qualsiasi modifica delle caratteristiche intestinali. E' importante il trattamento preventivo della diarrea con agenti anti-diarroici. Casi gravi di diarrea possono richiedere la somministrazione di elettroliti e liquidi per via orale o endovenosa, e l'interruzione o la sospensione della terapia con il medicinale. Il trattamento concomitante con induttori del CYP3A4 deve essere evitato a causa del rischio di riduzione dell'esposizione a lapatinib. Il trattamento concomitante con forti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato a causa del rischio di aumento dell'esposizione a lapatinib. Durante il trattamento si deve evitare l'assunzione di succodi pompelmo. La somministrazione concomitante del farmaco con medicinali somministrati per via orale con finestra terapeutica ristretta chesiano substrati di CYP3A4 deve essere evitata. La somministrazione concomitante del medicinale con medicinali con finestra terapeutica ristretta che siano substrati di CYP2C8 deve essere evitata. Il trattamento concomitante con sostanze che aumentano il pH gastrico deve essere evitato, in quanto la solubilita' e l'assorbimento di lapatinib possonodiminuire.
Gravidanza e Allattamento
Non vi sono dati adeguati sull'utilizzo nelle donne in gravidanza. Studi nell'animale hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Il prodotto non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario. Si deve raccomandare alle donne in eta' fertile di usare adeguati metodi contraccettivi e di evitare la gravidanza durante il trattamento con il medicinale. Non e' stata accertata la sicurezza dell'impiego durantel'allattamento. Non e' noto se lapatinib sia escreto nel latte umano.Nel ratto, e' stato osservato ritardo nella crescita della prole che era stata esposta a lapatinib attraverso il latte materno. L'allattamento al seno deve essere interrotto nelle donne in terapia con il prodotto.
Interazioni con altri prodotti
>>Effetti di altri medicinali su lapatinib. Lapatinib e' metabolizzato soprattutto dal CYP3A. In volontari sani che assumevano ketoconazolo, un forte inibitore del CYP3A4, alla dose di 200 mg due volte al giorno per 7 giorni, l'esposizione sistemica a lapatinib (100 mg al giorno) risultava aumentata di circa 3,6 volte, e l'emivita era aumentata di1,7 volte. La somministrazione concomitante del medicinale con forti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ritonavir, saquinavir, telitromicina,ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo, nefazodone) deve essere evitata. La somministrazione concomitante del prodotto con moderati inibitori del CYP3A4 deve essere effettuata con cautela e deve essere attentamente controllata la comparsa di reazioni avverse. In volontari sani che assumevano carbamazepina, un induttore del CYP3A4, alle dosi di 100 mg due volte al giorno per 3 giorni e 200 mg due volte al giorno per 17 giorni, l'esposizione sistemica a lapatinib risultava ridotta a circa il 72%. La somministrazione concomitante del medicinale con noti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, rifabutina, carbamazepina, fenitoina, o Hypericum perforatum [erba di San Giovanni]) deve essere evitata. Lapatinib e' un substrato per le proteine ditrasporto Pgp e BCRP. Gli inibitori (ketoconazolo, itraconazolo, chinidina, verapamil, ciclosporina, eritromicina) e gli induttori (rifampicina, erba di San Giovanni) di queste proteine possono alterare l'esposizione e/o la distribuzione di lapatinib. La solubilita' di lapatinibe' pH- dipendente. Il trattamento concomitante con sostanze che aumentano il pH gastrico deve essere evitato, in quanto la solubilita' e l'assorbimento di lapatinib possono diminuire. >>Effetti di lapatinib sualtri medicinali. A concentrazioni clinicamente rilevanti, lapatinib in vitro inibisce il CYP3A4. La somministrazione concomitante del farmaco con midazolam somministrato per via orale ha determinato un aumento di circa il 45% della AUC di midazolam. Non vi e' stato un aumento clinicamente significativo della AUC quando midazolam e' stato somministrato per via endovenosa. La somministrazione concomitante con medicinali somministrati per via orale con finestra terapeutica ristretta, che siano substrati del CYP3A4 (ad esempio cisapride, pimozide e chinidina), deve essere evitata. A concentrazioni clinicamente rilevanti, lapatinib in vitro inibisce il CYP2C8. La somministrazione concomitante del prodotto con medicinali con finestra terapeutica ristretta, che siano substrati del CYP2C8 (ad esempio repaglinide), deve essere evitata.La somministrazione concomitante di lapatinib con paclitaxel per via endovenosa ha aumentato l'esposizione a paclitaxel del 23%, a causa dell'inibizione da parte di lapatinib del CYP2C8 e/o del Pgp. Negli studi clinici con questa associazione e' stato osservato un aumento dell'incidenza e della gravita' di diarrea e neutropenia. Si consiglia cautela se lapatinib e' somministrato in concomitanza con paclitaxel. La somministrazione concomitante di lapatinib con docetaxel per via endovenosa non ha alterato in modo significativo l'AUC o la Cmax di entrambe le sostanze attive. Tuttavia, sono aumentati i casi di neutropenia indotta da docetaxel. La somministrazione concomitante del farmaco con irinotecan (quando somministrato come parte del regime FOLFIRI) ha determinato un aumento di circa il 40% della AUC di SN-38, il metabolita attivo di irinotecan. L'esatto meccanismo di questa interazione non e' noto, ma si ritiene sia dovuto all'inibizione da parte di lapatinib di una o piu' proteine di trasporto. Le reazioni avverse devono essere attentamente monitorate se il prodotto e' somministrato in concomitanza con irinotecan, e deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di irinotecan. Lapatinib inibisce la proteina di trasporto Pgp in vitro a concentrazioni clinicamente rilevanti. La somministrazione concomitante di lapatinib con digossina somministrata oralmente ha determinato un aumento di circa l'80% della AUC di digossina. Si deve somministrare lapatinib con cautela quando lo si somministra in concomitanza a medicinali con stretta finestra terapeutica che sono substratidi Pgp, e si deve considerare una riduzione della dose del substrato di Pgp. Lapatinib inibisce le proteine di trasporto BCRP e OATP1B1 in vitro. La rilevanza clinica di questo effetto non e' stata valutata. Non si puo' escludere che lapatinib influisca sulla farmacocinetica deisubstrati di BCRP (ad esempio topotecan) e OATP1B1 (ad esempio rosuvastatina). La somministrazione concomitante con capecitabina, letrozoloo trastuzumab non altera in modo significativo la farmacocinetica di tali agenti (o dei metaboliti di capecitabina) o di lapatinib. >>Interazioni con cibo e bevande. La biodisponibilita' di lapatinib e' aumentata dal cibo fino a circa 4 volte, in base, ad esempio, al contenuto di grassi del pasto. Il succo di pompelmo puo' inibire il CYP3A4 nella parete intestinale e aumentare la biodisponibilita' di lapatinib e pertanto deve essere evitato durante il trattamento con il medicinale.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.