tygacil infus 10 flaconi 5ml 50mg tigeciclina pfizer italia srl

Che cosa è tygacil infus 10fl 5ml 50mg?

Tygacil soluzione per infusione polv prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Tygacil risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di tetracicline.
Contiene i principi attivi: tigeciclina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: tigeciclina.
Codice AIC: 037046012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, escluse le infezioni del piede diabetico. Infezioni complicate intra-addominali. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibiotici.

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Posologia

La dose consigliata per gli adulti e' una dose iniziale di 100 mg seguita da 50 mg ogni 12 ore per 5-14 giorni. La durata della terapia deve essere guidata dalla gravita', dal sito dell'infezione e dalla risposta clinica del paziente. Non e' richiesto alcun aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (Child Pugh A e Child Pugh B). In pazienti con insufficienza epatica grave (Child Pugh C), la dose deve essere ridotta a 25 mg ogni 12 ore dopo unadose di carico di 100 mg. I pazienti con insufficienza epatica grave (Child Pugh C) devono essere trattati con cautela e monitorati per la risposta al trattamento. Non e' richiesto alcun aggiustamento posologico in pazienti con insufficienza renale o in pazienti sottoposti a emodialisi. Non e' necessario alcun aggiustamento posologico in pazienti anziani. Non e' raccomandato per l'utilizzo nei bambini ed adolescential disotto dei 18 anni per la mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia. Il medicinale viene somministrato solo per infusione endovenosa, per un periodo dai 30 ai 60 minuti.

Effetti indesiderati

Il numero totale di pazienti trattati con la tigeciclina in studi clinici di fase 3, e' stato di 1.415. Reazioni avverse sono state riportate in circa il 41% dei pazienti trattati con la tigeciclina. Nel 5% dei pazienti il trattamento e' stato interrotto a causa di reazioni avverse. Negli studi clinici, le reazioni avverse piu' comuni correlate alfarmaco in studio sono state nausea reversibile (20%) e vomito (14%),che di solito si sono verificati in fase precoce (giorni 1-2 del trattamento) e sono stati generalmente di intensita' lieve a moderata. Perle reazioni avverse identificate dall'esperienza post-marketing derivanti da segnalazioni spontanee per le quali la frequenza non puo' essere stimata, la frequenza e' categorizzata come non nota. >>Infezioni ed infestazioni. Comuni (>=1/100, =1/1000, >Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: prolungamento del tempo della tromboplastina parziale attivata (aPTT), prolungamento del tempo di protrombina (PT). Non comuni: aumento dell'International Normalised Ratio (INR). Non nota: trombocitopenia. >>Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: ipoproteinemia. >>Patologie delsistema nervoso. Comuni: capogiro. >>Patologie vascolari. Comuni: flebite. Non comuni: tromboflebite. >>Patologie gastrointestinali. Molto comuni (>=1/10): nausea, vomito e diarrea. Comuni: dolori addominali, dispepsia, anoressia. Non comuni: pancreatite acuta. >>Patologie epatobiliari. Comuni: elevati livelli sierici di aspartato aminotransferasi(AST) e di alanina aminotransferasi (ALT), iperbilirubinemia. Le anormalita' dei valori di AST ed ALT nei pazienti trattati sono state riportate piu' frequentemente nel periodo post terapia rispetto ai pazienti trattati con il farmaco di confronto, nei quali questi eventi si sono verificati piu' spesso durante la terapia. Non comuni: ittero, dannoepatico, solitamente colestatico. Non noti: insufficienza epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, rash. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: cefalea. Non comuni: reazioni al sito di iniezione, infiammazione al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, edema al sito di iniezione, flebite al sito di iniezione. >>Esami diagnostici. Comuni: elevati livelli sierici di amilasi, aumento dell'azoto ureico (BUN). In tutti gli studi di fase 3 e 4, nelle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSSI) e nelle infezioni complicate intra-addominali (cIAI), si e' verificato il decesso del 2,3% (52/2216) dei pazienti che avevano ricevuto la tigeciclina e 1,5% (33/2206) dei pazienti che avevano ricevuto farmaci di confronto. >>Effetti di classe degli antibiotici: colite pseudomembranosa che puo' variare da lievea pericolosa per la vita; crescita eccessiva di organismi non-suscettibili, inclusi funghi. >>Effetti di classe delle tetracicline: la classe degli antibiotici delle Glicilcicline e' strutturalmente simile alla classe degli antibiotici delle tetracicline. Le reazioni avverse di classe delle tetracicline possono includere fotosensibilita', pseudo tumori cerebrali, pancreatite ed azioni anti-anaboliche che hanno portato ad un aumento nella BUN, azotemia, acidosi e iperfosfatemia. La tigeciclina potrebbe essere associata ad una decolorazione permanete dei denti se usata durante lo sviluppo dentale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati adeguati sull'utilizzo della tigeciclina nelle donnein gravidanza. Risultati provenienti da studi effettuati negli animali hanno dimostrato che la tigeciclina puo' causare danno fetale quandosomministrata durante la gravidanza. Il rischio potenziale per gli esseri umani e' sconosciuto. Come noto per gli antibiotici della classe delle tetracicline, anche la tigeciclina puo' indurre difetti dentali permanenti (decolorazione e difetti dello smalto) e un ritardo nei processi di ossificazione sia nei feti, esposti nell'utero durante l'ultima meta' della gestazione, sia nei bambini al di sotto degli otto annidi eta' a causa dell'accumulo nei tessuti con un alto ricambio di calcio e della formazione di complessi di chelati di calcio. La tigeciclina non deve essere usata durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Non e' noto se questo farmaco e' escreto nel latte umano. In studi sugli animali la tigeciclina e' secreta nel latte dei ratti che allattano. Quando e' in corso un trattamento con la tigeciclina, si deve utilizzare cautela e tenere in considerazione l'interruzione dell'allattamento al seno poiche' non si puo' escludere un rischio potenziale per il lattante.

Indicazioni

Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, escluse le infezioni del piede diabetico. Infezioni complicate intra-addominali. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibiotici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti ipersensibili agli antibiotici della classe delle tetracicline possono essere ipersensibili alla tigeciclina.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato; acido cloridrico, sodio idrossido (per aggiustamento del pH).

Avvertenze

Reazioni anafilattiche/anafilattoidi, potenzialmente pericolose per la vita, sono state riportate con tigeciclina. Casi di danno epatico con predominante carattere colestatico sono stati riportati in pazienti in trattamento con tigeciclina, inclusi alcuni casi di insufficienza epatica con esiti fatali. Sebbene possa verificarsi insufficienza epatica nei pazienti in trattamento con tigeciclina dovuta a co-morbidita' latente o a trattamenti concomitanti, un possibile contributo della tigeciclina deve essere considerato. Gli antibiotici della classe delle glicilcicline sono strutturalmente simili alla classe di antibiotici delle tetracicline. La tigeciclina puo' causare reazioni avverse similiagli antibiotici della classe delle tetracicline. Tali reazioni possono comprendere fotosensibilita', pseudotumor cerebri, pancreatite e un'azione anti-anabolica che porta a un aumento dell'azoto ureico (BUN),azotemia, acidosi e iperfosfatemia. Pancreatite acuta, che puo' essere grave, si e' verificata (frequenza: non comune) in associazione con il trattamento di tigeciclina. La diagnosi di pancreatite acuta deve essere valutata in pazienti che assumono tigeciclina che sviluppano sintomi clinici, segni o anomalie di laboratorio correlabili a pancreatite acuta. La maggioranza dei casi riportati si sono sviluppati dopo almeno una settimana di trattamento. Sono stati riportati casi in pazienti senza fattori di rischio noti per la pancreatite. Generalmente i pazienti migliorano dopo aver sospeso la tigeciclina. La sospensione del trattamento deve essere considerata nei casi in cui esista il sospettodi aver sviluppato pancreatite. Vi e' un'esperienza limitata sull'utilizzo della tigeciclina nel trattamento di infezioni in pazienti con gravi patologie concomitanti. Negli studi clinici sulle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, il tipo d'infezione piu' comune nei pazienti trattati con la tigeciclina e' stata la cellulite (59%), seguita da ascessi maggiori (27,5%). I pazienti con gravi patologie concomitanti, come quelli immunocompromessi, pazienti con infezioni da ulcere da decubito o pazienti con infezioni che richiedevano un trattamento superiore ai 14 giorni (es. fascite necrotizzante) non sono statiarruolati. E' stato arruolato un numero limitato di pazienti con fattori di co-morbidita' come diabete (20%), malattia vascolare periferica(7%), abuso di droghe per via endovenosa (2%) e infezioni da HIV (1%). C'e' stata anche un'esperienza limitata nel trattamento di pazienti con batteriemia concomitante (3%). Pertanto, si consiglia cautela quando si trattano questi pazienti. I risultati di un ampio studio condotto su pazienti con infezioni del piede diabetico, hanno mostrato che latigeciclina era meno efficace del farmaco di riferimento, quindi, la tigeciclina non e' raccomandata in questi pazienti. Negli studi clinici sulle infezioni complicate intra-addominali, il tipo piu' comune d'infezione nei pazienti trattati con la tigeciclina e' stata l'appendicite complicata (51%), seguita da altre diagnosi riportate meno comunemente, come le colecistiti complicate (14%), ascessi intra-addominali (10%), perforazione dell'intestino (10%) e ulcere gastriche o duodenali perforate da meno di 24 ore (5%). Di questi pazienti, il 76% avevano una peritonite diffusa associata (peritonite chirurgicamente evidente).C'e' stato un numero limitato di pazienti con patologie gravi concomitanti come pazienti immunocompromessi, pazienti con un punteggio APACHE II >15 (4%) o con ascessi multipli intra-addominali rilevati chirurgicamente (10%). C'e' stata un'esperienza limitata nel trattamento di pazienti con batteriemia concomitante (6%). Pertanto si consiglia cautela quando si trattano questi pazienti. considerare l'utilizzo di una terapia antibatterica combinata quando la tigeciclina viene somministrata in pazienti gravi con infezioni intra addominali complicate (cIAI) secondarie a perforazione intestinale clinicamente evidente o pazienticon sepsi incipiente o con shock settico. L'effetto della colestasi sulla farmacocinetica della tigeciclina non e' stato adeguatamente stabilito. L'escrezione biliare rappresenta circa il 50% dell'escrezione totale della tigeciclina. Pertanto i pazienti affetti da colestasi devono essere monitorati attentamente. Se la tigeciclina e' somministrata con gli anticoagulanti il tempo di protrombina o altri test idonei di coagulazione devono essere eseguiti per monitorare i pazienti. Colite pseudomembranosa e' stata riportata con quasi tutti gli antibatterici e la gravita' puo' variare da lieve a rischiosa per la vita. Pertanto,e' importante tenere in considerazione questa diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di qualunque antibatterico. L'utilizzo della tigeciclina puo' portare alla crescita eccessiva di organismi non sensibili, compresi i funghi. I risultati di studi nei ratti trattati con la tigeciclina hanno evidenziato una decolorazione delle ossa. La tigeciclina puo' essere associata a decolorazione permanente dei denti negli esseri umani se viene utilizzata durante la dentizione. non usare in bambini di eta' inferiore agli 8 anni a causa della decolorazione dei denti, e non e' consigliato negli adolescenti al di sotto dei 18 anni per la mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati sull'utilizzo della tigeciclina nelle donnein gravidanza. Risultati provenienti da studi effettuati negli animali hanno dimostrato che la tigeciclina puo' causare danno fetale quandosomministrata durante la gravidanza. Il rischio potenziale per gli esseri umani e' sconosciuto. Come noto per gli antibiotici della classe delle tetracicline, anche la tigeciclina puo' indurre difetti dentali permanenti (decolorazione e difetti dello smalto) e un ritardo nei processi di ossificazione sia nei feti, esposti nell'utero durante l'ultima meta' della gestazione, sia nei bambini al di sotto degli otto annidi eta' a causa dell'accumulo nei tessuti con un alto ricambio di calcio e della formazione di complessi di chelati di calcio. La tigeciclina non deve essere usata durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Non e' noto se questo farmaco e' escreto nel latte umano. In studi sugli animali la tigeciclina e' secreta nel latte dei ratti che allattano. Quando e' in corso un trattamento con la tigeciclina, si deve utilizzare cautela e tenere in considerazione l'interruzione dell'allattamento al seno poiche' non si puo' escludere un rischio potenziale per il lattante.

Interazioni con altri prodotti

Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. La somministrazione concomitante di tigeciclina e warfarina (25 mg in un'unica dose) in soggetti sani ha prodotto una diminuzione della clearance della R-warfarina e S-warfarina del 40% e 23% rispettivamente, ed un aumento dell'AUC del 68% e del 29% rispettivamente. Il meccanismo di questa interazione non e' ancora chiaro. I dati disponibili non indicano che questa interazione possa risultare in cambiamenti significativi sull'International Normalised Ratio (INR). Comunque, poiche' la tigeciclina puo' prolungare sia il tempo di protrombina (PT) che il tempo di tromboplastina parzialmente attivata (aPTT), gli appropriati test di coagulazione dovranno essere attentamente monitorati quando la tigeciclina e' co-somministrata con gli anticoagulanti. La warfarina non ha influenzato il profilo farmacocinetico della tigeciclina. La tigeciclina non viene completamente metabolizzata. Pertanto non si prevede che la clearance della tigeciclina sia influenzata da principi attivi che inibiscono o inducono l'attivita' di queste isoforme CYP450. In vitro , la tigeciclina non e' ne' un inibitore competitivo ne' un inibitore irreversibile degli enzimi CYP450. Ai dosaggi raccomandati la tigeciclinanon ha influenzato il tasso, la quantita' di assorbimento o la clearance della digossina (0,5 mg seguita da 0,25 mg al giorno) quando somministrata in adulti sani. La digossina non ha influenzato il profilo farmacocinetico della tigeciclina. Pertanto non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio quando la tigeciclina e' somministrata con la digossina. Negli studi in vitro , non e' stato osservato alcun antagonismo tra la tigeciclina ed altre classi di antibiotici comunemente utilizzate. L'uso concomitante degli antibiotici con i contraccettivi orali puo' rendere i contraccettivi orali meno efficaci.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a o al di sotto dei 25 gradi C.