trisenox*ev 10f 10ml 1mg/ml arsenico teva italia srl
Che cosa è trisenox ev 10f 10ml 1mg/ml?
Trisenox soluzione per infusione conc prodotto da
teva italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Trisenox risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici.
Contiene i principi attivi:
arsenico triossido
Composizione Qualitativa e Quantitativa: triossido di arsenico.
Codice AIC: 035712013
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Induzione della remissione e come terapia di consolidamento in pazienti adulti affetti da leucemia promielocitica acuta (LPA) recidivata o refrattaria, caratterizzata dalla presenza della traslocazione t(15;17) e/o del gene PML (leucemia promielocitica)/RAR (recettore dell'acidoalfa retinoico). Il trattamento precedente deve aver incluso chemioterapia e terapia retinoide. Il tasso di risposta al farmaco di altri sottotipi di leucemia mieloide acuta non e' stato esaminato.
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Posologia
La dose consigliata e' la stessa per bambini, adulti ed anziani. >>Trattamento di induzione: somministrare per via endovenosa ad una dose fissa di 0,15 mg/kg/ die tutti i giorni, fino alla remissione del midollo osseo (presenza di meno del 5% di blasti nel midollo osseo cellulare, con nessun segno della presenza di cellule leucemiche). Se la remissione del midollo osseo non si verifica entro il cinquantesimo giorno,la somministrazione deve essere interrotta. >>Trattamento di consolidamento: deve iniziare tra le 3 e le 4 settimane successive al completamento della terapia di induzione. Somministrare per via endovenosa ad una dose di 0,15 mg/kg/die per 25 dosi, somministrata 5 giorni la settimana, seguita da un intervallo di 2 giorni e ripetuta per 5 settimane. >>Uso pediatrico: l'esperienza nei bambini e' limitata. Su 7 pazienti di eta' inferiore ai 18 anni (range, 5-16 anni) trattati alla dose raccomandata di 0.15 mg/kg/ die, 5 hanno ottenuto una risposta completa. Sicurezza ed efficacia non sono state studiate in pazienti pediatrici di eta' inferiore ai 5 anni). >>Pazienti con insufficienza epatica e/o renale: poiche' sono dipsonibili dati limitati per quanto riguarda tutti i gruppi con insufficienza epatica e tutti quelli con insufficienza renale, si consiglia cautela nell'uso. >>Modo di somministrazione:somministrare per via endovenosa nell'arco di 1-2 ore. La durata dell'infusione puo' essere prolungata ad un massimo di 4 ore se si osservano reazioni vasomotorie. Non c'e' bisogno di catetere venoso centrale.A causa dei sintomi connessi alla patologia, per i pazienti sara' necessario procedere a ricovero all'inizio del trattamento onde assicurare un monitoraggio adeguato.
Effetti indesiderati
>>Studi clinici. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100 <=1/10): neutropenia, trombocitopenia. Non comune (>=1/1.000 >Post-marketing. Infezione e infestazioni. Non comune:sepsi, polmonite batterica, herpes zoster. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia. Non nota: pancitopenia. Disturbi delmetabolismo e della nutrizione. Non comune: disidratazione, ritenzione di liquidi. Disturbi psichiatrici. Non comune: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Non comune: convulsioni, capogiro. Patologie dell'occhio. Non comune: vista offuscata. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca, tachicardia ventricolare, extrasistole ventricolare. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: polmonite. Nonnota: sindrome di differenziazione. Patologie gastrointestinali. Non comune: vomito, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: edema facciale, eruzione cutanea. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di omministrazone. Non comune: edema, brividi. Esami diagnostici. Non comune: aumento della creatinina ematica, aumento ponderale. Nell'esperienza post-marketing, una sindrome di differenziazione simile alla sindrome da acido retinico e' stata anche riportata per il trattamento delle neoplasie maligne diverse da APL.
Indicazioni
Induzione della remissione e come terapia di consolidamento in pazienti adulti affetti da leucemia promielocitica acuta (LPA) recidivata o refrattaria, caratterizzata dalla presenza della traslocazione t(15;17) e/o del gene PML (leucemia promielocitica)/RAR (recettore dell'acidoalfa retinoico). Il trattamento precedente deve aver incluso chemioterapia e terapia retinoide. Il tasso di risposta al farmaco di altri sottotipi di leucemia mieloide acuta non e' stato esaminato.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Idrossido di sodio, acido cloridrico come regolatore del pH, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
I pazienti clinicamente instabili affetti da LPA sono a rischio particolarmente alto e richiederanno un monitoraggio piu' frequente dei livelli di elettroliti e glicemia, oltre ad analisi piu' frequenti dei parametri ematologici, epatici, renali e della coagulazione. Il 25% dei pazienti affetti da LPA e trattati con il farmaco ha accusato sintomi simili ad una sindrome denominata sindrome da acido retinoico-leucemica promielocitica acuta (AR-LPA) o sindrome da differenziazione LPA, caratterizzata da febbre, dispnea, aumento del peso, infiltrati polmonari e versamento pleurico o pericardico con o senza leucocitosi. Questa sindrome puo' rivelarsi fatale. Al manifestarsi dei primi segni clinici (febbre ingiustificata, dispnea e/o aumento del peso, risultati anomali dell'auscultazione toracica o anomalie radiografiche) il trattamento con steroidi a dosaggi elevati deve essere cominciato immediatamente (desametasone 10 mg, somministrato per via endovenosa due volte al giorno) indipendentemente dalla conta leucocitaria. Il trattamento deveessere continuato per almeno 3 giorni o piu', fino alla remissione dei sintomi. La maggioranza dei pazienti non richiede l'interruzione della terapia durante il trattamento della sindrome da differenziazione LPA. Si consiglia di astenersi dall'aggiungere la chemioterapia al trattamento steroideo, vista l'assenza di esperienza con la somministrazione concomitante di steroidi e chemioterapia durante il trattamento della sindrome da attivazione leucocitaria dovuta al farmaco. L'esperienza successiva all'immissione in commercio suggerisce che una sindrome simile si puo' verificare in pazienti affetti da altre neoplasie. Per il monitoraggio e la gestione di questi pazienti, attenersi a quanto descritto sopra. Il triossido di arsenico puo' provocare un prolungamento dell'intervallo QT e blocco atrioventricolare completo. Il primo puo' portare ad un'aritmia ventricolare del tipo torsione di punta, che puo' essere fatale. Un precedente trattamento con antracicline puo' aumentare il rischio del prolungamento QT. Il rischio di torsioni di punta e' correlato all'entita' del prolungamento QT, alla somministrazioneconcomitante di farmaci che prolungano il tratto QT quali gli antiaritmici di classe Ia e III, gli antipsicotici, gli antidepressivi, alcuni macrolidi, alcuni antistaminici, alcuni chinolonici ed altri farmacinoti per prolungare l'intervallo QT, un'anamnesi di torsioni di punta, prolungamento preesistente dell'intervallo QT, insufficienza cardiaca congestizia, somministrazione di diuretici potassio-disperdenti, amfotericina B ed altre condizioni che portano ad ipokaliemia o ipomagnesiemia. Prima di iniziare la terapia, eseguire un ECG a 12 derivazioni e l'analisi degli elettroliti sierici e della creatinina. Eventuali anomalie elettrolitiche preesistenti devono essere corrette e, se possibile, i farmaci noti per prolungare l'intervallo QT devono essere interrotti. Nei pazienti con rischio di prolungamento dell'intervallo QTc odi torsione di punta si dovrebbe effettuare un monitoraggio elettrocardiografico continuo. Durante la terapia, le concentrazioni di potassio devono essere mantenute sopra i 4 mEq/L e quelle di magnesio sopra i1,8 mg/dL. Se si verifica sincope o battito cardiaco rapido o irregolare, il paziente deve essere ricoverato e monitorato in maniera continua, e dovranno essere determinati gli elettroliti sierici e interrompere finche' l'intervallo QTc regredira' a meno di 460 ms, finche' non saranno corrette le anomalie elettrolitiche e finche' sincope e battitocardiaco irregolare cesseranno. Non vi sono dati sull'effetto del farmaco sull'intervallo del QTc durante l'infusione. L'ettrocardiogramma deve essere eseguito due volte la settimana, e con maggiore frequenza nei pazienti clinicamente instabili, durante il trattamento di induzione e di consolidamento. Il trattamento deve essere interrotto, regolato o sospeso prima del termine programmato della terapia ogniqualvolta si osservi un grado di tossicita' pari a 3 o piu' ai sensi dei Criteridi Tossicita' Comuni del National Cancer Institute, Versione 2, qualora si ritenga possibilmente associato a questo trattamento. I pazientiche manifestano reazioni che si ritiene siano associate al farmaco devono riprendere il trattamento solo dopo che l'evento tossico si e' risolto, oppure dopo il ritorno allo stato basale dell'anormalita' che ha dettato l'interruzione del trattamento. In tali casi il trattamento deve essere ripreso al 50% della precedente dose giornaliera. Se l'evento tossico non si ripresenta entro 3 giorni dalla ripresa del trattamento alla dose ridotta, la dose giornaliera puo' essere aumentata nuovamente al 100% della dose originaria. I pazienti che accusano una recidiva della tossicita' devono essere esclusi dal trattamento. I livellidi elettroliti e glicemia, oltre alle analisi dei parametri, ematologici, epatici, renali e della coagulazione del paziente devono essere monitorati almeno due volte la settimana, e con maggiore frequenza nei pazienti clinicamente instabili, durante la fase di induzione ed almeno una volta la settimana nella fase di consolidamento. Si consiglia cautela nell'uso in pazienti con insufficienza renale. L'esperienza in pazienti con grave insufficienza renale e' insufficiente per stabilire se e' necessario un aggiustamento della posologia. L'uso nei pazienti in dialisi non e' stato studiato. Si consiglia cautela nell'uso in pazienti con insufficienza epatica. L'esperienza in pazienti con insufficienza epatica grave e' insufficiente per stabilire se e' necessario unaggiustamento della posologia. Si richiede cautela nei pazienti anziani. In alcuni pazienti, il trattamento e' stato associato allo sviluppo di iperleucocitosi (>= 10 x 10^3/mcL). Non sembrava esserci alcun rapporto fra la conta leucocitaria basale e lo sviluppo di iperleucocitosi, ne' una correlazione fra la conta leucocitaria basale e le conte leucocitarie di picco. L'iperleucocitosi non e' mai stata trattata con ulteriore chemioterapia e si e' risolta con il proseguimento della terapia con questo prodotto. Le conte leucocitarie durante la terapia di consolidamento non erano alte come durante il trattamento di induzioneed erano di < 10 x 10^3/mcL, ad eccezione di un solo paziente che aveva una conta leucocitaria di 22 x 10^3/mcL durante il trattamento di consolidamento. Venti pazienti (50%) hanno accusato leucocitosi. Tuttavia, in tutti questi pazienti la conta leucocitaria era in calo oppure si era normalizzata, entro l'inizio della remissione del midollo osseo, e pertanto non e' stato necessario procedere a chemioterapia citotossica o a leucoferesi.
Gravidanza e Allattamento
Il triossido di arsenico si e' dimostrato embriotossico e teratogeno negli studi su animali. Non sono stati effettuati studi sulle donne instato di gravidanza. Se questo medicinale e' utilizzato durante la gravidanza, oppure se la paziente rimane incinta mentre assume questo prodotto, e' necessario informarla del possibile rischio per il feto. Gli uomini e le donne in eta' fertile devono usare efficaci metodi contraccettivi durante il trattamento. L'arsenico viene escreto nel latte umano. Per il rischio di potenziali reazioni avverse gravi nei bambini in corso di allattamento, l'allattamento deve essere sospeso prima e durante l'intero periodo di somministrazione.
Interazioni con altri prodotti
Non sono state condotte valutazioni formali delle interazioni farmacocinetiche fra il prodotto ed altri prodotti medicinali terapeutici. Ilprolungamento dell'intervallo QT/QTc e' previsto durante il trattamento e sono stati inoltre osservati casi di torsione di punta e arresto cardiaco completo. I pazienti che assumono o che hanno assunto prodotti medicinali che provocano ipokaliemia o ipomagnesiemia, quali i diuretici o l'amfotericina B, possono essere a rischio maggiore per le torsioni di punta. Si consiglia cautela quando il farmaco e' somministratoinsieme ad altri prodotti medicinali che provocano il prolungamento dell'intervallo QT/QTc, quali gli antibiotici macrolidi, l'antipsicotico tioridazina, o prodotti medicinali che provocano ipokaliemia o ipomagnesiemia. Non si conosce l'influenza del medicinale sull'efficacia dialtri antileucemici.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non congelare.