triatec 28 compresse div 2,5mg ramipril programmi sanit.integrati srl

Che cosa è triatec 28cpr div 2,5mg?

Triatec compresse divisibili prodotto da programmi sanit.integrati srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Triatec risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori.
Contiene i principi attivi: ramipril
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ramipril.
Codice AIC: 038489023 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Riduce la pressione arteriosa come terapia singola o in combinazione con altri antiipertensivi come ad esempio diuretici e calcio-antagonisti. Terapia in aggiunta a diuretici con o senza glicosidi cardiaci. Postumi dell'infarto miocardico acuto in pazienti con segni e sintomi diinsufficienza cardiaca congestizia. Nefropatia conclamata in soggettinon diabetici. Il ramipril rallenta la velocita' di progressione dell'insufficienza renale e dello sviluppo di insufficienza renale terminale che necessita di dialisi e trapianto renale. In pazienti affetti dadiabete mellito con microalbuminuria ramipril riduce il tasso di escrezione urinaria di albumina. Riduzione di mortalita' e morbilita' cardiovascolare in pazienti con documentato alto rischio cardiovascolare. Non e' adatto per il trattamento dell'ipertensione dovuta ad iperaldosteronismo primario.

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Posologia

La posologia e' basata sull'effetto desiderato e sulla tollerabilita'del farmaco da parte del paziente. >>Ipertensione: 2,5 mg. Se necessario, ed in base alla risposta del paziente, la dose puo' essere raddoppiata ad intervalli di 2-3 settimane. La dose usuale di mantenimento e' compresa fra 2,5 e 5 mg al giorno; la dose massima e' di 10 mg al giorno. Piuttosto di aumentare la dose al di sopra di 5 mg al giorno, e'opportuno pensare ad associare un secondo trattamento ad esempio con diuretici o con calcio antagonisti. >>Insufficienza cardiaca congestizia: 1,25 mg una volta al giorno. In relazione alla risposta del paziente la dose puo' essere aumentata. In questo caso si raccomanda di raddoppiare la dose in 1 o 2 settimane. Dosi di 2,5 mg o superiori possonoessere assunte in una volta sola o suddivise in due volte al giorno. La dose massima permessa e' di 10 mg al giorno. >>Post-infarto del miocardio acuto: 5 mg al giorno da suddividere in due somministrazioni di2,5 mg ciascuna, una al mattino ed una alla sera. Se questa dose iniziale non e' tollerata si consiglia la somministrazione di 1,25 mg due volte al giorno per due giorni. In entrambe le precedenti circostanze,in base alla risposta del paziente, la dose iniziale puo' essere successivamente aumentata. In tal caso si raccomanda che la dose venga raddoppiata ad intervalli di 1-3 giorni. Successivamente la dose giornaliera, inizialmente suddivisa in due somministrazioni, puo' essere assunta in una sola volta. La dose massima giornaliera permessa e' di 10 mg. Non vi e' ancora sufficiente esperienza nel trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca grave (grado IV NYHA) subito dopo infarto del miocardio. Nel caso tuttavia che si debba prendere la decisione di trattare questi pazienti si raccomanda di iniziare la terapia con la dose piu' bassa possibile (1,25 mg di Triatec una volta al giorno) e che l'aumento del dosaggio venga fatto solo con particolare prudenza. >>Nefropatia conclamata di origine non diabetica e diabetica: 1,25 mg diramipril 1 volta al giorno. In relazione alla tollerabilita' dei pazienti la dose puo' essere incrementata. Nel caso fosse necessario si raccomanda di raddoppiarla ad intervalli di 2-3 settimane. La massima dose giornaliera consigliata e' di 5 mg. >>Riduzione di mortalita' e morbilita' cardiovascolare in pazienti con documentato alto rischio cardiovascolare: 10 mg al giorno da assumersi in un'unica somministrazione;dose da raggiungere dopo un periodo iniziale di trattamento di 2,5 mgper una settimana e 5 mg per tre settimane. >>Pazienti con compromessa funzionalita' renale: nei pazienti con clearance della creatinina compresa tra 50 e 20 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea, la dose iniziale generalmente e' di 1,25 mg. In questi pazienti la dose giornaliera massima di Triatec e' di 5 mg. >>Pazienti con alterazione del bilancio idro-elettrolitico o con ipertensione grave, pazienti nei quali una reazione ipotensiva possa costituire un rischio particolare: e' consigliata la dose iniziale ridotta di 1,25 mg. >>Pazienti pre-trattati con diuretici: considerare la possibilita' di interrompere il trattamento con diuretici almeno 2-3 giorni o piu', a seconda della sua durata d'azione, prima di iniziare la terapia con ramipril o quanto meno di diminuirne la dose. Generalmente la dose iniziale nel paziente pre-trattato con diuretici e' di 1,25 mg. >>Pazienti con ridotta funzionalita'epatica: la risposta al trattamento puo' essere sia ridotta che aumentata. In questi pazienti la dose massima giornaliera e' di 2,5 mg. >>Pazienti anziani: considerare una dose iniziale ridotta di 1,25 mg. Le compresse vanno deglutite con adeguata quantita' di liquido, indifferentemente prima, durante o dopo il pasto. Non vanno masticate o schiacciate.

Effetti indesiderati

Essendo un antipertensivo, molti degli effetti indesiderati sono secondari alla sua azione di riduzione della pressione che risulta in controregolazione adrenergica o ipoperfusione degli organi. Molti altri effetti (es. effetto sul bilancio elettrolitico, alcune reazioni anafilattoidi o reazioni infiammatorie delle mucose) sono dovuti all'ACE-inibizione o ad altri effetti farmacologici di questa classe di farmaci. Sistema cardiovascolare e nervoso: si possono verificare raramente lievi sintomi e reazioni quali cefalea, senso di instabilita', tachicardia, debolezza, sonnolenza, stordimento, o obnubilamento delle reazioni. I sintomi e reazioni lievi quali edema periferico, flushing, capogiri,tinnito, affaticamento, nervosismo, umore depresso, tremori, agitazione, disturbi visivi e del sonno, confusione, sensazione d'ansia, impotenza erettile transitoria, palpitazioni, sudorazione, disturbi uditivi, sonnolenza, alterazioni della regolazione ortostatica, cosi'come reazioni gravi quali angina pectoris, aritmie cardiache e sincope sono rari. Raramente si puo' verificare ipotensione grave, cosi' come in casiisolati ischemia miocardica o cerebrale, infarto miocardico, attacco ischemico transitorio, stroke ischemico, esacerbazione dei disturbi perfusionali dovuti a stenosi vascolare, scatenamento o potenziamento del fenomeno di Raynaud o parestesie. Rene e bilancio elettrolitico: raramente si possono verificare aumenti dei livelli sierici di urea e creatinina (piu' probabili con l'aggiunta di un diuretico) e compromissione della funzionalita' renale ed in casi isolati progressione ad insufficienza renale acuta. Raramente si puo' sviluppare un aumento dei livelli sierici di potassio. In casi isolati si puo' sviluppare una riduzione della natriemia, nonche' un peggioramento di una proteinuria pre-esistente (anche se gli ACE-inibitori solitamente riducono la proteinuria) o un aumento della produzione di urine (associato ad un miglioramento della funzionalita' cardiaca). Apparato respiratorio, reazioni cutanee e anafilattiche/anafilattoidi: eE' stata osservata comunemente tosse secca. La tosse di solito peggiora di notte e durante i periodi di clinostatismo (es. da sdraiati) e si verifica piu' frequentemente nelle donne e nei non fumatori. Raramente si puo' sviluppare congestionenasale, sinusite, bronchite, broncospasmo e dispnea. Raramente si puo' verificare un lieve angioedema farmacologicamente-mediato (l'incidenza di angioedema in seguito ad ACE-inibitori pare essere piu' elevato nelle persone di razza Afro-Caraibiche). Reazioni gravi di questo tipoe altre reazioni anafilattiche o anafilattoidi non farmacologicamente-mediate al ramipril o ad uno degli eccipienti sono rare. Reazioni cutanee o delle mucose quali rash, prurito o orticaria potrebbero verificarsi, ma non sono comuni. In casi isolati sono stati osservati rash maculopapulare, pemfigo, esacerbazione della psoriasi, esantema ed enantema psoriasiforme, pemfigoide o lichenoide, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, alopecia, onicolisi o fotosensibilizzazione. La probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche ed anafilattoidi al veleno di insetti e' aumentata durante la terapia con ACE-inibitori. Si presuppone che questo effetto possa verificarsi anche con altri allergeni. Apparato gastrointestinale e fegato: si possono verificare nausea, aumento dei livelli sierici degli enzimi epatici e/o della bilirubina cosi' come ittero colestatico. Raramente secchezza delle fauci, glossiti, reazioni infiammatorie del cavo orale e del tratto gastrointestinale, disturbi addominali, dolore gastrico (incluso dolore simile alla gastrite), disturbi digestivi, stipsi, diarrea, vomito e aumento dei livelli degli enzimi pancreatici. In casi isolati pancreatite o danno epatico (inclusa l'insufficienza epatica acuta). Reazioni ematologiche: raramente una lieve, in casi isolati anche grave, riduzione degli eritrociti e dell'emoglobina, dei leucociti o delle piastrine. Si possono verificare, in casi isolati, agranulocitosi, pancitopenia e depressione del midollo osseo. Le reazioniematologiche agli ACE-inibitori sono piu' probabili nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale o con concomitanti disturbi del collagene (per es. lupus eritematoso o sclerodermia), o nei pazienti in terapia con altri farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematologico. In casi isolati si potrebbe verificare anemia emolitica. Altri effetti: si puo' sviluppare congiuntivite; raramente crampimuscolari, riduzione della libido, inappetenza e disturbi olfattivi edel gusto (per es. sapore metallico) oppure parziale, e a volte completa, perdita del gusto. In casi isolati vasculite, mialgia, artralgia,febbre ed eosinofilia, nonche' aumento del titolo degli anticorpi antinucleo.

Indicazioni

Riduce la pressione arteriosa come terapia singola o in combinazione con altri antiipertensivi come ad esempio diuretici e calcio-antagonisti. Terapia in aggiunta a diuretici con o senza glicosidi cardiaci. Postumi dell'infarto miocardico acuto in pazienti con segni e sintomi diinsufficienza cardiaca congestizia. Nefropatia conclamata in soggettinon diabetici. Il ramipril rallenta la velocita' di progressione dell'insufficienza renale e dello sviluppo di insufficienza renale terminale che necessita di dialisi e trapianto renale. In pazienti affetti dadiabete mellito con microalbuminuria ramipril riduce il tasso di escrezione urinaria di albumina. Riduzione di mortalita' e morbilita' cardiovascolare in pazienti con documentato alto rischio cardiovascolare. Non e' adatto per il trattamento dell'ipertensione dovuta ad iperaldosteronismo primario.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri ACE-inibitori o ad unoqualsiasi degli eccipienti. Pazienti con precedenti di angioedema. Pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico, emodinamicamente rilevanti. Pazienti ipotesi o emodinamicamente instabili. Gravidanza e allattamento. Nei pazienti trattati con ACE-inibitori e contemporaneamente sottoposti a dialisi con alcune membrane a flusso elevato (ad es. membrane poliacrilonitriliche) sono state riportate reazioni di ipersensibilita' e di tipo allergico (anafilattoide) e che talvolta possono progredire sino allo shock circolatorio (si vedano anche le istruzioni del costruttore delle membrane). Reazioni simili sono state osservate nell'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato; questo metodo non deve, percio', essere impiegato nei pazienti in terapia con ACE-inibitori.

Composizione ed Eccipienti

Ipromellosa, amido di mais pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, sodio stearilfumarato. Solo in cpr 2,5 mg: ossido di ferro giallo E172. Solo in cpr 5 mg: ossido di ferro rosso E 172.

Avvertenze

Angioedema testa, collo o estremita': se si verifica durante l'impiego di ACE-inibitori richiede l'immediata sospensione della terapia. Neipazienti in terapia con ACE-inibitori e' stato riportato angioedema al volto, estremita', labbra, lingua, glottide o laringe. Il trattamento d'emergenza per l'angioedema che mette il paziente in pericolo di vita prevede la pronta somministrazione di adrenalina (per via sottocutanea o per iniezione endovenosa lenta) e monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa. Si consiglia l'ospedalizzazione del paziente con un periodo di osservazione di almeno 12-24 ore e la dimissione solamente alla completa risoluzione della sintomatologia. Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi si e' verificato anche angioedema facciale. I sintomi dell'angioedema intestinale si sono risolti dopo l'interruzione dell'ACE-inibitore. Non ci sono ancora sufficienti esperienze circa l'uso nei pazienti in eta' pediatrica, nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea) e nei pazienti dializzati. Usare particolare cautela nella terapia dei pazienti con iperstimolazione del sistema renina-angiotensina. Tali pazienti sono a rischio di un rilevante calo acuto della pressione arteriosa e di un deterioramento della funzionalita' renale dovuti ad ACE inibizione, particolarmente se l'ACE-inibitore o una terapia diuretica concomitante vengono somministrati per la prima volta o ad un dosaggio aumentato per la prima volta. La dose iniziale, o l'iniziale aumento del dosaggio, devono essere accompagnati da un attento monitoraggio della pressione arteriosa fino al momento in cui non si prevedano ulteriori riduzioni acute della pressione. Si puo' prevedere una significativa attivazione del sistema renina angiotensina ad esempio in: pazienti con grave ipertensione ed in modo particolare con ipertensione maligna; pazienti con insufficienza cardiaca ed in modo particolare se grave o se in terapia con altri farmaci con potenziale ipotensivo; pazienti con impedimenti circolatori a carico del ventricolo sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica) emodinamicamente rilevanti; pazienti con stenosi dell'arteria renale emodinamicamente rilevante; pazienti gia' in trattamento con diuretici; pazienti in cui vi e' o si puo' sviluppare riduzione di fluidio di sali (come conseguenza di inadeguato apporto dietetico di fluidio di sali, oppure come conseguenza di diarrea, vomito od eccessiva sudorazione nei casi in cui l'apporto di fluidi e di sali sia inadeguato). Si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la carenza di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico). Quando tali condizioni sono clinicamente rilevanti, la terapia deve essere iniziata o continuata solo se vengono presi adeguati provvedimenti per evitare un'eccessiva riduzione della pressione e compromissione della funzionalita' renale. Nei pazienti con insufficienza epatica la risposta alla terapia puo' risultare aumentata o ridotta. Inoltre, nei pazienti in cui siano presenti grave cirrosi epatica e/o ascite, il sistema renina-angiotensina puo' essere attivato in modo significativo; pertanto e' necessaria particolare cautela nel trattamento di tali pazienti. Nei pazienti che potrebbero essere ad elevato rischio di un eccessivo calo della pressione arteriosa (ad es. pazienti con stenosi, emodinamicamente rilevante, delle arterie coronariche o dei vasi che irrorano il cervello) le fasi iniziali della terapia richiedono stretto controllo. Alcunipazienti anziani potrebbero rispondere in modo particolarmente accentuato agli ACE-inibitori. Si raccomanda la valutazione della funzionalita' renale all'inizio del trattamento. Si raccomanda il monitoraggio della funzionalita' renale particolarmente nelle prime settimane della terapia con un ACE-inibitore. Un monitoraggio particolarmente attento e' necessario nei pazienti: con insufficienza cardiaca; con disturbi renovascolari, inclusi i pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale emodinamicamente rilevante; con insufficienza renale; sottoposti a trapianto renale. Si raccomanda il monitoraggio regolare dei livelli sierici di potassio. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa e' necessario un monitoraggio piu' frequente dei livelli sierici di potassio. La conta leucocitaria deve essere tenuta sotto controllo cosi' da poter individuare una possibile leucopenia. Si raccomanda un controllo piu' frequente nella fase iniziale del trattamento e nei pazienti con compromessa funzionalita' renale, con patologie concomitanti del collagene (ad es. lupus eritematoso sistemico o sclerodermia), o in quelli in terapia con farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico.

Gravidanza e Allattamento

Non deve essere somministrato in gravidanza che, pertanto, deve essere esclusa prima di iniziare il trattamento. Nel caso che non sia possibile passare ad un trattamento senza ACE-inibitori, la gravidanza deveessere evitata. Se la paziente desidera iniziare una gravidanza, la terapia con ACE-inibitori deve essere sospesa, ovvero sostituita con altri trattamenti. In caso di concepimento durante il trattamento con Triatec, questo deve essere sostituito il piu' presto possibile con un'altra terapia senza ACE-inibitori. In caso contrario vi e' pericolo di danni al feto. Se durante l'allattamento il trattamento e' ritenuto necessario, la paziente deve interrompere l'allattamento al seno per evitare che le piccole quantita' di ramipril che passano nel latte materno vengano assunte dal lattante.

Interazioni con altri prodotti

L'assorbimento di ramipril non e' significativamente influenzato dal cibo. >>Associazioni controindicate. Trattamenti extracorporei che portano al contatto tra sangue e superfici con carica negativa quali dialisi od emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato, per il rischio di gravi reazioni anafilattoidi. >>Associazioni sconsigliate. Sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, per il possibile aumento della kaliemia. Il trattamento con diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone) o consali di potassio richiede un attento monitoraggio della kaliemia. >>Associazioni che richiedono precauzione. Farmaci antipertensivi (es. diuretici) ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo (es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici), per un possibile potenziamento dell'effetto antipertensivo. Si raccomanda il monitoraggio regolare dei livelli sierici di sodio nei pazienti in terapia diuretica concomitante. Vasopressori simpaticomimetici: questi farmaci potrebbero ridurre l'effetto antipertensivo del medicinale. Si raccomanda dunque un attento controllo della pressione arteriosa. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico, per un aumentato rischio di reazioni ematologiche. Sali di litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE-inibitori. Tale riduzione puo' portare ad un aumentodella concentrazione sierica di litio ed aumentarne la tossicita'. I livelli sierici di litio percio' devono essere controllati. Antidiabetici (es. insuline e sulfoniluree): gli ACE-inibitori possono ridurre la resistenza all'insulina. In casi isolati tale riduzione puo' portarea reazioni ipoglicemiche nei pazienti in trattamento concomitante conantidiabetici. Pertanto si raccomanda uno stretto controllo della glicemia nelle fasi iniziali della somministrazione concomitante di tali farmaci. >>Associazioni da considerare con attenzione. Farmaci antinfiammatori non steroidei (es. indometacina) ed acido acetilsalicilico: per una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo del medicianale. Inoltre, una terapia concomitante con ACE-inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalita' renale e ad un aumento della kaliemia. Eparina: per un possibile aumento della kaliemia. Alcol: per un aumento della vasodilatazione. Triatec puo' potenziare l'effetto dell'alcol. Sale: per una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo dovuto ad aumentato apporto dietetico di sale. Terapie desensibilizzanti: la probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti sono aumentate durante terapia con ACE-inibitori. Si presupponeche tale effetto possa verificarsi anche con altri allergeni.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non sono previste.