ticlopidina sand 30 compresse rivestite 250 sandoz spa
Che cosa è ticlopidina sand 30cpr riv 250?
Ticlopidina sand compresse rivestite prodotto da
sandoz spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ticlopidina sand risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antitrombotici.
Contiene i principi attivi:
ticlopidina cloridrato
Codice AIC: 035382011
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
La ticlopidina e' indicata nella prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico (arteriopatia obliterante periferica, pregresso infarto del miocardio, pregressi attacchi ischemici transitori ricorrenti, ictus cerebrale ischemico, angina instabile). In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'uso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA e' risultato inefficace. La ticlopidina e' inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina. Condizioni d'impiego: i Medici sono invitati ad usare il prodotto solonei casi relativi alla patologia sopra indicata eseguendo i controlliindicati e rispettando attentamente le controindicazioni.
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Posologia
La posologia consigliata per la terapia a lungo termine e' di 1 o 2 compresse al giorno, da assumersi durante i pasti.
Effetti indesiderati
Manifestazioni ematologiche. Turbe dalla crasi ematica: leucopenia, piastrinopenia, agranulocitosi, aplasia midollare (particolarmente gravi nei pazienti anziani). I casi di grave neutropenia o agranulocitosi (< 300 neutrofili/mm3) si sono osservati per lo piu' nei primi tre mesi ditrattamento con ticlopidina, e non si accompagnavano tipicamente asegni di infezione o altri sintomi clinici (necessita' di controllo della crasi ematica). In questi casi il midollo osseo mostrava tipicamente una diminuzione dei precursori mieloidi. Sono stati riportati, raramente, casi di aplasia midollare o pancitopenia. In seguito al trattamento con ticlopidina sono stati altresi' riferiti rari casi di isolata trombocitopenia (< 80.000/mm3). Sono stati inoltre segnalati rari casi di porpora trombotica trombocitopenica. Manifestazioni emorragiche.In seguito al trattamento si possono osservare frequenti complicanze emorragiche, soprattutto lividi o ecchimosi ed epistassi. Sono state segnalate emorragie peri e postoperatorie. Manifestazioni gastrointestinali. Il trattamento con ticlopidina puo' essere causa di disturbi gastrointestinali (nausea, gastralgia e diarrea). La diarrea e' stato il sintomo piu' frequente seguito dalla nausea. La diarrea e' generalmente lieve e transitoria e si osserva principalmente nei primi tre mesi di trattamento. Questi disturbi di solito si risolvono entro 1-2 settimane senza interrompere il trattamento. Sono stati riferiti molto raramente casi di grave diarrea con colite (compresa la colite linfocitica). Se l'effetto e' grave e persistente la terapia va interrotta. Manifestazioni cutanee. Sono stati riportati frequenti rash cutanei, per lo piu' maculopapulosi o orticarioidi, spesso accompagnati da prurito. Ingenerale i rash cutanei si osservano nei primi tre mesi di trattamento, con un tempo medio di insorgenza di 11 giorni. Se il trattamento viene interrotto i sintomi scompaiono entro pochi giorni. Questi rash cutanei possono essere generalizzati. Sono molto rare le segnalazioni dieritema multiforme, di Sindrome di Stevens-Johnsons e di Sindrome di Lyell. Manifestazioni epatiche. Sono stati riportati raramente casi diepatite (citolitica e colestatica) durante i primi tre mesi di trattamento, alla sospensione del quale il decorso e' stato generalmente favorevole. Tuttavia sono stati riportati rarissimi casi ad esito fatale.Disturbi generali. Sono stati riportati molto raramente casi di reazioni immunologiche con diversa manifestazione, per esempio reazioni allergiche, anafilassi, edema di Quincke, artralgia, vasculite, sindrome lupoide, nefropatia da ipersensibilita', pneumopatia allergica. Eruzioni cutanee su base allergica, reversibili con l'interruzione del trattamento. Sono stati riportati rarissimi casi di febbre isolata. Vertigini. Anomalie dei reperti di laboratorio. Ematologici. Il trattamento con ticlopidina e' stato associato con neutropenia e raramente con pancitopenia nonche' trombocitopenia isolata o associata eccezionalmente ad anemia emolitica. Epatici. Il trattamento con ticlopidina e' stato associato con un aumento degli enzimi epatici. Aumento delle transaminasi e, raramente, ittero colestatico (e' pertanto consigliabile eseguire durante il trattamento periodici controlli della funzionalita' epatica). Un frequente aumento (isolato o meno) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi (aumento di piu' di due volte oltre i limiti superiori di normalita') e' stato osservato in entrambi i gruppi (ticlopidina e placebo). Il trattamento con ticlopidina si e' accompagnato anche ad un minor aumento della bilirubina. Colesterolo. La terapia cronica con ticlopidina e' stata associata con un aumento della colesterolemiae trigliceridemia. I livelli sierici di HDL-C, LDL-C, VLDL-C e trigliceridi possono aumentare dall'8 al 10% dopo 1-4 mesi di trattamento. Continuando la terapia non si osserva alcun altro aumento. I rapporti delle subfrazioni lipoproteiche (specialmente il rapporto HDL/LDL) rimangono immodificati. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che l'effetto non dipende dall'eta', sesso, consumo di alcool o diabete, e non ha nessuna influenza sul rischio cardiovascolare.
Indicazioni
La ticlopidina e' indicata nella prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico (arteriopatia obliterante periferica, pregresso infarto del miocardio, pregressi attacchi ischemici transitori ricorrenti, ictus cerebrale ischemico, angina instabile). In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'uso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA e' risultato inefficace. La ticlopidina e' inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina. Condizioni d'impiego: i Medici sono invitati ad usare il prodotto solonei casi relativi alla patologia sopra indicata eseguendo i controlliindicati e rispettando attentamente le controindicazioni.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il farmaco e' controindicato nei soggetti che presentino od abbiano presentato leucopenia, piastrinopenia o agranulocitosi. Diatesi emorragiche (pregresse o in atto) ed emopatie che comportano un allungamento del tempo di sanguinamento. Lesioni organiche suscettibili di sanguinamento (ulcere dell'apparato gastrointestinale, varici esofagee, ecc.). Accidenti vascolari cerebrali emorragici in fase acuta. Epatopatie gravi. In qualche caso e' stata segnalata, durante il trattamento con ticlopidina, la comparsa di leucopenia od agranulocitosi, talvolta anche ad esito irreversibile; pertanto il farmacodeve essere impiegato solo nei casi in cui esso e' insostituibile. Va categoricamente escluso l'impiego della ticlopidina nella prevenzione primaria dei soggetti clinicamente sani. Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. Gravidanza e allattamento.
Interazioni con altri prodotti
Associazioni con farmaci che aumentano il rischio emorragico. FANS. Aumento del rischio emorragico (aumento dell'attivita' antiaggregante piastrinica associato all'effetto dei FANS sulla mucosa gastroduodenale). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Farmaci antiaggreganti piastrinici. Aumento del rischio emorragico (aumento dell'attivita' antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Derivati salicilici (per estrapolazione dall'acido acetilsalicilico). Aumento del rischio emorragico (aumento dell'attivita' antiaggregante piastrinica associato all'effetto dei salicilati sulla mucosa gastroduodenale). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Anticoagulanti orali. Aumento del rischio emorragico (associazione dell'attivita' anticoagulante e dell'attivita' antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (INR). Eparine. Aumento del rischio emorragico (associazione dell'attivita' anticoagulante e dell'attivita' antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (APTT). Associazioni con farmaci potenzialmente mielotossici. Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. Associazioni che richiedono speciali precauzioni. Teofillina. Aumento dei livellidi teofillina nel plasma con rischio di sovradosaggio (diminuzione della clearance totale plasmatica della teofillina). Effettuare un monitoraggio clinico e se necessario dosare i livelli plasmatici di teofillina. Aggiustare il dosaggio delle teofillina durante e dopo il trattamento con ticlopidina. Diossina. La contemporanea somministrazione di ticlopidina e digossina induce una leggera riduzione (circa il 15%) deilivelli plasmatici di digossina: tale riduzione non dovrebbe influiresull'efficacia terapeutica delle digossina. Fenobarbital. Nei volontari sani, gli effetti inibitori della ticlopidina sull'aggregazione piastrinica non vengono influenzati dalla somministrazione cronica di fenobarbital. Fenitoina. Dagli studi in vitro e' emerso che la ticlopidina non modifica il legame proteico plasmatico della fenitoina. Comunque, non esistono studi in vivo sulla interazione della ticlopidina e deisuoi metaboliti sul legame proteico. Esistono invece rare segnalazioni di aumento dei livelli della fenitoina e della sua tossicita', quando la ticlopidina e' prescritta in associazione. Particolare attenzionedeve essere rivolta alla contemporanea somministrazione di questo farmaco con ticlopidina e puo' essere utile rimonitorare le concentrazioni ematiche di fenitoina. Altre terapie concomitanti. In vari studi clinici la ticlopidina e' somministrata in associazione con betabloccanti, calcio antagonisti e diuretici: non sono state riportate interazioniavverse clinicamente significative. Gli studi in vitro dimostrano chela ticlopidina si lega in modo reversibile alle proteine plasmatiche (98%) ma che non interagisce con il legame proteico del propanololo, farmaco base, anche esso altamente legato alle proteine. In casi molto rari e' stata riportata la riduzione dei livelli ematici di ciclosporina, per cui in caso di contemporanea somministrazione occorre controllare la concentrazione ematica di ciclosporina.
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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