tensozide 14 compresse 20mg+12,5mg pharmaswiss ceska republ.s.r.o
Che cosa è tensozide 14cpr 20mg+12,5mg?
Tensozide compresse prodotto da
pharmaswiss ceska republ.s.r.o
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Tensozide risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di ace inibitori, associazioni.
Contiene i principi attivi:
fosinopril sodico/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: fosinopril sale sodico 20 mg e idroclorotiazide 12,5 mg.
Codice AIC: 029004013
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento dell'ipertensione arteriosa in pazienti per i quali e' indicata l'associazione terapeutica.
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Posologia
Ipertensione arteriosa: una compressa al giorno, preferibilmente al mattino. La maggior parte dei pazienti risponde a questa posologia, tuttavia, qualora si ritenga opportuno ottenere un ulteriore decremento della pressione arteriosa, la posologia giornaliera puo' essere raddoppiata. Tale schema posologico e' valido anche per i pazienti anziani. Il prodotto puo' essere somministrato a pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalita' renale (clearance della creatinina superiore a 30 ml/minuto).
Effetti indesiderati
Effetti indesiderati clinici, osservati con minore frequenza (0,5-2%). Generali: dolore toracico, debolezza, febbre. Cardiovascolari: ipotensione ortostatica, edema, flushing, disturbi del ritmo, sincope. Dermatologici: prurito, rash. Endocrino/metabolici: disfunzione sessuale, alterazioni della libido. Gastrointestinali: nausea e vomito, diarrea, dispepsia/bruciore, dolore addominale, gastrite/esofagite. Immunologici: angioedema. Muscoloscheletrici: mialgia/crampi muscolari. Neurologici/psichiatrici: sonnolenza, depressione, torpore/parestesia. Respiratori: sinusopatia, faringite, rinite. A carico del sensorio: tinnito.Urogenitali: pollachiuria, disuria. Alterazioni dei parametri di laboratorio: elettroliti, acido urico, glucosio, magnesio, colesterolo, trigliceridi, calcio. Neutropenia. Altri effetti indesiderati osservati con fosinopril o idroclorotiazide assunti separatamente. Cardiovascolari: angina/infarto del miocardio, accidenti cerebrovascolari, ipotensione, claudicatio. Dermatologici: orticaria, fotosensibilita'. Endocrino/metabolici: gotta. Gastrointestinali: pancreatite, ittero (colestatico), epatite. Ematologici: anemia aplastica, agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia, anemia emolitica, linfoadenopatia. Immunologici: angioite necrotizzante, sindrome di Stevens-Johnson, disturbi respiratori (inclusa polmonite e edema polmonare), porpora. Muscoloscheletrici:artralgia. Neurologici/psichiatrici: vertigine, sensazione di testa leggera, parestesia. Respiratori: broncospasmo. A carico del sensorio: disturbi del visus, disgeusia. Urogenitali: insufficienza renale. Alterazioni dei parametri di laboratorio: livelli aumentati di transaminasi, LDH, fosfatasi alcalina e bilirubina.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione arteriosa in pazienti per i quali e' indicata l'associazione terapeutica.
Controindicazioni ed effetti secondari
Controindicato in pazienti anurici o con ipersensibilita' ai principiattivi, ad altri ACE-inibitori, ai tiazidici, ad altri farmaci derivati dalle sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di edema angioneurotico associato a pregressa terapia con ACE-inibitori. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Il farmaco e' anche controindicato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Composizione ed Eccipienti
Lattosio idrato, lattosio anidro, sodio croscarmellose, povidone, sodio stearil fumarato, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo.
Avvertenze
Il medicinale contiene lattosio quindi non e' adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Come altri ACE-inibitori, il farmaco puo' causare ipotensione soprattutto nei pazienti che ricevano concomitanti terapieantipertensive. Ipotensione puo' essere osservata con maggiore frequenza nei pazienti con deplezione di sodio e/o di volume. In soggetti con scompenso cardiaco congestizio, sia in presenza che in assenza di disfunzione renale, gli ACE-Inibitori possono causare ipotensione eccessiva, talora associata ad iperazotemia od oliguria, sino ad un quadro di insufficienza renale acuta, potenzialmente letale. I pazienti in trattamento con diuretici dovrebbero essere osservati per la ricerca di segni clinici di modificato bilancio elettrolitico, ma poiche' fosinopril riduce la produzione di aldosterone, la sua associazione con idroclorotiazide puo' minimizzare o annullare l'eventuale incidenza di ipopotassiemia indotta dal diuretico. I tiazidici inducono un aumento dell'escrezione urinaria di magnesio, che puo' manifestarsi con un'ipomagnesiemia. I tiazidici possono potenziare l'effetto dei farmaci antipertensivi, e a loro volta possono essere potenziati nell'effetto nel paziente sottoposto a simpaticectomia. La somministrazione di ACE-inibitoridurante la gravidanza e' stata associata a danno o morte del feto. Pertanto, in caso di gravidanza, il trattamento con il farmaco deve essere immediatamente interrotto. Con l'impiego degli ACE-Inibitori, incluso fosinopril, sono stati riportati casi di angioedema che ha coinvolto le estremita', la faccia, le labbra, le mucose, la lingua, la glottide o la laringe. L'angioedema con interessamento della lingua, della glottide e/o della laringe puo' dar luogo all'ostruzione delle vie aeree e talora essere fatale; richiede pertanto la pronta adozione di idonee misure d'emergenza. Nel caso di angioedema localizzato ai rimanentidistretti, la terapia deve essere immediatamente sospesa ed il paziente deve essere trattato appropriatamente e tenuto sotto stretto controllo fino alla completa risoluzione del quadro clinico. Nei pazienti intrattamento con ACE-Inibitori e' stato riportato raramente angioedemaintestinale. Questi pazienti si presentavano con dolore addominale; in alcuni casi non c'era storia di angioedema del viso e i livelli di esterasi C-1 erano normali. L'angioedema e' stato diagnosticato tramiteTAC addominale o ultrasuoni, o con la chirurgia, e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell'ACE-Inibitore. In pazienti in terapiacon ACE-Inibitori sono state osservate, reazioni anafilattoidi durante emodialisi con membrane per dialisi high- flux e durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) eseguita con colonne al destran-solfato. Questi pazienti dovranno essere trattati con particolare attenzione, soprattutto nel caso di reazioni analoghe pregresse. Si raccomanda l'uso di membrane alternative o di altri farmaci antipertensivi.In due pazienti in trattamento desensibilizzante al veleno di imenotteri (p. es. insetti come api, vespe, ecc.), la contemporanea somministrazione di un altro ACE-Inibitore, l'enalapril, ha provocato reazioni anafilattoidi gravi e sostenute. Pertanto in questo caso e' necessariousare un antipertensivo di diversa classe. Il farmaco puo' essere somministrato ai pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalita' renale. In pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale, l'impiego del farmaco, data la presenza del diuretico tiazidico,non e' raccomandato. I pazienti in terapia con fosinopril per i qualisia richiesto anche l'impiego di un diuretico, dovrebbero preferibilmente essere trattati con furosemide. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia associata ad insufficienza renale, la somministrazione di un ACE-inibitore o di un diuretico tiazidico puo' causare eccessiva ipotensione, talvolta associata a oliguria o azotemia e, raramente, ad acuta insufficienza renale e morte. In tali pazienti la terapia deve essere effettuata sotto stretto controllo medico. Nei pazienti ipertesi con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in monorene, puo' verificarsi, in corso di terapia con ACE-inibitori, un aumento della creatininemia e dell'azotemia. Aumenti lievie transitori dell'azotemia e della creatininemia sono possibili occasionalmente anche in pazienti con funzionalita' renovascolare apparentemente integra, in particolare se in trattamento contemporaneo con diuretici. Puo' essere richiesta una riduzione del dosaggio. I diuretici tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con grave alterazione della funzionalita' epatica, poiche' alterazioni della volemia edegli elettroliti sierici possono portare tali pazienti al coma epatico. In rari casi, gli ACE-Inibitori sono stati associati ad una sindrome che esordiva con ittero colestatico e progrediva verso una necrosi epatica fulminante, talora con esito letale. Pazienti in trattamento con ACE-Inibitori che evidenzino un marcato incremento degli enzimi epatici o ittero devono interrompere il trattamento ed essere opportunamente seguiti dal medico. Nel corso di terapia con diuretici tiazidici, in alcuni pazienti possono insorgere iperuricemia e gotta. Nei pazienti diabetici gli effetti della terapia insulinica possono essere alterati dai diuretici tiazidici ed una condizione di diabete latente puo' divenire manifesta. Aumenti della colesterolemia e della trigliceridemia possono verificarsi nel corso della terapia con alte dosi di diuretici tiazidici. In pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, l'uso diel farmaco puo' aumentare l'effetto ipotensivo degli anestetici e degli analgesici. Durante trattamento con ACE-inibitori, incluso fosinopril, puo' comparire tosse secca, non produttiva, che scompare con l'interruzione del trattamento. Il trattamento con altri ACE-Inibitori e' stato, in rari casi, associato ad agranulocitosi e depressione midollare, in particolare in pazienti con associata insufficienza renale e/o collagenopatia o trattamento con farmaci immunosoppressori. I dati disponibili non sono sufficienti a dimostrare che fosinopril non provochi agranulocitosi. E' stato riportato che i diuretici tiazidici possono causare un aggravamento di un LES. Il farmaco, come ogni farmaco che riduce le resistenze vascolari, deve essere usato con estrema cautela nei pazienti con stenosi dell'aorta, a causa delle potenziali pericoloseconseguenze della riduzione della perfusione coronarica secondaria alla diminuzione della pressione arteriosa. Non sono state ancora stabilite l'efficacia e la sicurezza d'uso del farmaco nei bambini.
Gravidanza e Allattamento
L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento delrischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovatoprofilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. La somministrazione di ACE- inibitori durante la gravidanza e' stata associata a danno fetale e neonatale e morte del feto. Pertanto, in caso di gravidanzail farmaco deve essere immediatamente interrotto. Fosinopril ed idroclorotiazide sono stati rilevati nel latte materno. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Interazioni con altri prodotti
Si puo' verificare un potenziamento dell'ipotensione ortostatica indotta dai diuretici tiazidici. Fosinopril puo' diminuire le perdite di potassio causate dai diuretici tiazidici. I diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, amiloride, triamterene etc.) o gli integratori di potassio possono aumentare il rischio di iperkalemia. Pertanto, tali agenti, qualora indicati, devono essere somministrati con cautelain associazione con il farmaco, controllando frequentemente i livellisierici di potassio. In pazienti in contemporanea terapia con litio ed ACE-inibitori sono stati rilevati aumenti dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicita'. Poiche' la clearance renale del litio e' ridotta dai diuretici tiazidici, si consiglia estrema cautela nel somministrare il farmaco a pazienti in terapia con litio, controllandone frequentemente i livelli sierici. Idrossido di alluminio, idrossido di magnesio e simeticone possono influenzare l'assorbimento di fosinopril.Pertanto l'assunzione del medicinale dovrebbe avvenire almeno a due ore di distanza da tali farmaci. I tiazidici possono elevare i livelli di glucosio nel sangue. Percio' puo' essere necessario un aggiustamento degli antidiabetici. Possono essere necessari aggiustamenti dei dosaggi degli antigottosi, dato che l'idroclorotiazide puo' alzare i livelli dell'uricemia. Puo' essere necessario un incremento del dosaggio diprobenecid o di sulfinpirazone. I tiazidici possono aumentare la calcemia per diminuita escrezione. In caso di prescrizione di calcio, occorre controllare i livelli di calcio ed eventualmente aggiustarne i dosaggi. Colestiramina e colestipol cloridrato, possono ritardare o diminuire l'assorbimento di idroclorotiazide. Pertanto il farmaco dovrebbe essere assunto almeno un'ora prima o quattro-sei ore dopo tali farmaci. In alcuni pazienti, gli inibitori delle prostaglandine possono ridurre gli effetti dei diuretici. E' stato inoltre riportato che l'indometacina riduce l'efficacia antipertensiva degli ACE-Inibitori, soprattutto in soggetti con ipertensione a bassa renina. Quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassiosierico specialmente in pazienti con pre- esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve esser preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante. Il componente tiazidico del farmaco puo' potenziare l'azione di altri antipertensivi, specialmente i bloccanti adrenergici. L'idroclorotiazide puo' interagire con il diazossido. Occorre controllare la pressione, la glicemia e l'uricemia. Gli effetti dei rilassanti muscolari non depolarizzanti, dei preanestetici e degli anestetici usati in chirurgia (es. tubocurarina cloridrato, gallamina trietioduro) possono potenziare l'idroclorotiazide e possono richiedersi aggiustamenti del dosaggio. Le alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico devono essere controllate e corrette prima dell'intervento se possibile. Occorre cautela nei pazienti che assumono il farmaco e agenti pressori (es. adrenalina) e che subiscono un intervento chirurgico. Anestetici e preanestetici devono essere somministrati in dosi ridotte e la terapia con idroclorotiazide deve essere interrotta una settimana prima della chirurgia. Fosinopril puo' falsare il risultato della misurazione dei livelli sierici di digossina con il Digi-Tab RIA Kit, facendo risultare valori di digossinemia inferiori al reale. L'idroclorotiazide puo' causare interferenza con il test diagnostico del bentiromide. Occorre interrompere la terapia alcuni giorniprima di effettuare i test di funzionalita' paratiroidea.
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C; conservare nellaconfezione originale per riparare il prodotto dall'umidita'.