tensadiur*14cpr riv 5+6,25mg benazepril e meda pharma spa

Che cosa è tensadiur 14cpr riv 5+6,25mg?

Tensadiur compresse rivestite divisibili prodotto da meda pharma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Tensadiur risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori e diuretici.
Contiene i principi attivi: benazepril cloridrato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa laccata bisecabile da 5 mg + 6,25 mg contiene: benazepril cloridrato 5 mg; idroclorotiazide 6,25 mg. ogni compressa laccata bisecabile da 10 mg + 12,5 mg contiene: benazepril cloridrato 10 mg; idroclorotiazide 12,5 mg. ogni compressa laccat
Codice AIC: 028211011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione arteriosa.

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Posologia

La dose iniziale consigliata per pazienti con ipertensione lieve o moderata, in grado di ridurre adeguatamente i valori pressori nella maggioranza dei pazienti, e' di 5/6,25 mg una volta al giorno. Per ottenere una ulteriore riduzione della pressione arteriosa occorre raddoppiare la dose dopo 3 o 4 settimane. La dose massima consigliata, nei casi particolarmente resistenti, e' di 40/50 mg al di'. I pazienti che non rispondono alla monoterapia con benazepril o con idroclorotiazide possono ottenere una significativa riduzione pressoria con il medicinale. Nei pazienti pretrattati con diuretici la terapia dovrebbe essere sospesa almeno 3 giorni prima dell'inizio del trattamento. I pazienti pretrattati con 25 o 50 mg di idroclorotiazide una volta al di' dovrebberoiniziare la terapia da 10/12,5 mg ed aggiustare successivamente il dosaggio. A pazienti con una clearance della creatinina >30 ml/min possono essere somministrate le usuali dosi. In pazienti con una clearance della creatinina CONSERVAZIONEPer tenere le compresse al riparo dall'umidita', conservarle nella confezione originale. Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradiC.AVVERTENZEAngioedema del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e della laringe e' stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In studi clinici sintomi relativi ad angioedema sono stati riscontati nello 0,5%dei soggetti che hanno assunto benazepril. Se si manifestassero tali sintomi, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. L'angioedema, associato a edema laringeo o a shock, puo' essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, potrebbero ostruirsi le vie aeree per cui si deve subito istituire una terapia idonea. In pazienti con ipertensione arteriosa non complicata, trattati con benazepril da solo, raramente e' stata riscontrata una riduzione eccessiva della pressione arteriosa, generalmente asintomatica. L'ipotensione e' una possibile conseguenza del trattamento con ACE-inibitori in pazienti condeplezione salina o di volume. In caso di ipotensione e' opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia.L'effetto antipertensivo del componente tiazidico puo' essere potenziato in pazienti simpatectomizzati. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo' causare eccessiva ipotensione. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dose di farmaco. Altri farmaci ACE-inibitori hanno determinato agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti che non presentavano complicazioni, piu' frequentemente in pazienti con insufficienza renale, particolarmente se associata a collagenopatia vascolare come il lupus eritematoso sistemico o la sclerodermia. I dati attuali su benazepril sono insufficienti ad escludere che il farmaco provochi nella stessa percentuale agranulocitosi. E' opportuno quindi monitorare la conta dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare, particolarmente se associata ad insufficienza renale od a trattamento con farmaci quali i corticosteroidio gli antimetaboliti. Il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica in quanto eventuali alterazioni del bilancio idro- elettrolitico possono precipitare un coma epatico. Con l'uso di ACE-inibitori e' stata segnalata tosse non produttiva e persistente che si risolve con la sospensione della terapia. Un'ipotensione transitoria non costituisce una controindicazione al proseguimento del trattamento. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state osservate reazioni anafilattoidi in corso di emodialisi con membranein poliacrilonitrile ad alto flusso. Si consiglia pertanto di non impiegare queste membrane in tali pazienti. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi in pazienti con anamnesi positiva per allergia o asma bronchiale. Un trattamento con tiazidici puo' attivare un lupus eritematoso. In caso di interventi chirurgici importanti, o in caso di anestesia con sostanze che inducono ipotensione arteriosa, il benazepril puo' bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina. Se si manifesta ipotensione, e si pensa sia dovuta al meccanismo suddetto, questa puo' essere corretta con espansione del volume circolante. Negli studi clinici con benazepril in monoterapia e' stata osservata iperkaliemia, che si e' comunque risolta in molti casi senza la sospensione della terapia. Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia devono essere considerati: insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici a risparmio di potassio e/o l'integrazione di potassio. Come per tutti gli altri farmaci antipertensivi, deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti anziani ed a quelli con insufficienza cardiaca, o con arteriosclerosi coronarica o cerebrale. Un'improvvisa caduta della pressione arteriosa puo' dar luogo ad un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali. L'ipopotassiemia si verifica frequentemente in trattamento con diuretici tiazidici. Durante le ricerche cliniche controllate con l'associazione benazepril/idroclorotiazide, il benazepril somministrato contemporaneamente minimizza la perdita di potassio indotta dai diuretici. A causa dell'effetto natriuretico di ACE-inibitore e idroclorotiazide, l'uso della loro associazione puo' causare iposodiemiache e' stata occasionalmente riscontrata negli studi controllati condotti con benazepril/idroclorotiazide. E' consigliabile effettuare periodiche determinazioni del sodio. Oltre ad ipopotassiemia e iposodiemia, in alcuni pazienti trattati con alte o prolungate dosi di idroclorotiazide da sola, sono stati riportati ipomagnesiemia, alcalosi ipocloremica e variazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. L'escrezione del calcio e' diminuita dai tiazidici. Nel corso di studi controllati livelli elevati di acido urico si sono riscontrati con incidenza maggiore nei pazienti trattati con l'associazione benazepril/idroclorotiazide rispetto a quelli trattati con placebo. Ipoglicemia, glicosuria, aumento del livello dei lipidi ematici, anemia,neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e depressione del midollo osseo possono verificarsi in pazienti trattati con dosi elevate di idroclorotiazide da sola. In pazienti con insufficienza renale grave i tiazidici non esercitano piu' un adeguato effetto diuretico e si verifica un accumulo di benazepril. In tali casi sono indicati i diuretici osmotici associati al benazepril. Come con altri inibitori dell'ACE, il trattamento di pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale o bilaterale, richiede particolare attenzione. In alcuni di questi pazienti e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina sierica. In tali pazienti, ma anche in tutti gli altri con funzionalita' renale alterata, quest'ultima deve essere accuratamente controllata durante le prime settimane di trattamento con benazepril o conil farmaco e, successivamente, a intervalli periodici. Alcuni pazienti con ipertensione e senza un apparente disturbo vascolare renale, trattati conbenazepril hanno presentato un aumento dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente se in associazione ad un diuretico. In questi casi e' necessaria una riduzione del dosaggio. Il farmaco contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Inoltre contiene olio di ricino che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.INTERAZIONIL'effetto antipertensivo di benazepril o del farmaco viene potenziatoda farmaci antipertensivi che aumentano l'attivita' plasmatica reninica o alterano il bilancio sodico (per esempio diuretici come l'idroclorotiazide), il farmaco deve essere pertanto usato con cautela in pazienti trattati contemporaneamente con altri antipertensivi. Il componente tiazidico puo' potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi quali soprattutto sostanze antiadrenergiche ad azione periferica o ganglio-bloccanti. Il benazepril puo' attenuare la perdita di potassio causata dall'idroclorotiazide. L'associazione con diuretici a risparmio di potassio (quali spironolattone, amiloride, triamterene, ecc.) puo' aumentare il rischio di iperkaliemia. Nel caso quindi in cui fosse opportuno l'uso contemporaneo con questi farmaci e' necessario effettuare controlli frequenti della potassiemia. Gli ACE-inibitori possono comportare un aumento dei livelli ematici e della tossicita' del litio. Visto inoltre che la clearance renale del litio e' ridotta dai tiazidici e' presumibile che il rischio di tossicita' aumenti se il litio viene somministrato contemporaneamente al farmaco. E' opportuno quindi usarecautela nella somministrazione contemporanea dei due farmaci ed e' necessaria una frequente verifica dei livelli sierici di litio. Alcool, barbiturici, narcotici: puo' verificarsi un potenziamento del calo pressorio in ortostatismo. I tiazidici potenziano l'effetto dei derivati del curaro e degli ipotensivi (per esempio guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio-antagonisti, ACE-inibitori). L'effetto ipopotassiemico dei tiazidici puo' essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone. Puo' essere necessario riadattare il dosaggio dell'insulina e degli antidiabetici orali. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia, che possono verificarsi come effetti collaterali, favoriscono l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante.EFFETTI INDESIDERATII dati relativi agli effetti collaterali di benazepril e dell'associazione con idroclorotiazide sono stati ricavati da un programma di sviluppo clinico controllato su larga scala, mentre le informazioni sull'idroclorotiazide sono state desunte dall'ampia esperienza di post-marketing acquisita con il prodotto. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati generalmente lievi e transitori. Somministrando dosi compresetra 5 mg di benazepril/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al di' e20/25 mg due volte al di', la frequenza di effetti collaterali e' risultata in relazione all'entita' della dose ma non al sesso, all'eta', alla razza, o alla durata della terapia. Non sono state studiate dosi giornaliere superiori a due compresse da 20/25 mg. Gli effetti collaterali piu' frequentemente causa di interruzione del trattamento con l'associazione benazepril/idroclorotiazide sono stati: vertigini, cefaleae affaticamento. Gli effetti collaterali piu' frequentemente osservati, indipendentemente dalla dose e dalla relazione di causalita' con ilfarmaco sono i seguenti: Incidenza >2% e superiore al placebo: disturbi delle vie respiratorie superiori, ipertonia, vertigini, dolori muscolo-scheletrici, tosse, nausea, faringite, mal di schiena, sindrome simil-influenzale, affaticamento, capogiri posturali. Incidenza >2% e confrontabile con il placebo: cefalea, rinite, diarrea. In ricerche cliniche controllate in doppia cecita' con benazepril o benazepril+idroclorotiazide sono stati osservati anche i seguenti effetti collaterali con frequenza minore. In genere l'incidenza degli effetti collaterali e'risultata confrontabile con quella del placebo. Incidenza dell'1- 2%:prurito, rash, arrossamenti, sonnolenza, insonnia, nervosismo, palpitazioni, dolore toracico, edema periferico, dispepsia, sinusite, disturbi alle vie urinarie, dolore addominale, vomito, impotenza. Incidenza inferiore all'1%: riduzione eccessiva della pressione arteriosa, ipotensione posturale, edema labiale o facciale senza altre manifestazioni di angioedema, gastrite, flatulenza, costipazione, astenia, ansia, depressione, ipoestesia, parestesia, incoordinazione, dispnea, edema generalizzato, diminuzione della libido, sudorazione, artrite, tinnito, sincope, tachicardia, disturbi della visione e della attivita' onirica, anoressia, iperidrosi, artralgia, mialgia, infezione delle vie respiratorie superiori, epistassi, bronchite, alterazioni della voce, congiuntivite. Esami di laboratorio: lieve aumento dell'azotemia e della creatinina sierica, reversibile dopo sospensione della terapia. E' piu' facile che tali aumenti si manifestino nei pazienti con stenosi dell'arteria renale. Una lieve riduzione del potassio sierico e' stata notata in alcuni studi; solo lo 0,2% dei pazienti trattati con l'associazionebenazepril/idroclorotiazide ha sviluppato ipopotassiemia. Sono stati inoltre segnalati iposodiemia, innalzamento dell'acido urico, di SGOT,di SGPT e glucosio, diminuzione dell'emoglobina. Altri effetti collaterali riferiti con idroclorotiazide o benazepril somministrati da solie che possono essere potenziali effetti collaterali con il farmaco sono i seguenti: idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, ittero (ittero colostatico intraepatico), pancreatite, scialoadenite, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica,porpora, fotosensibilita', febbre, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficolta' respiratoria (comprendendo polmoniti ed edemapolmonare), nefrite interstiziale, reazione anafilattica, glicosuria,agitazione, spasmo muscolare, transitoria visione offuscata. Benazepril: nausea, senso di vertigini, cefalea, ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope, compromissione della funzione renale, vomito, doloreaddominale, diarrea, alterazioni del gusto, reazioni di ipersensibilita' accompagnate da prurito, eruzioni cutanee e febbre; insonnia, nervosismo, sonnolenza e parestesia, senso di stanchezza, tosse secca, dispnea, iperidrosi, aumento dell'azoto ureico e della creatininemia, particolarmente nei pazienti con insufficienza renale o in quelli precedentemente trattati con diuretici; iperpotassiemia, iponatriemia, melena, variazioni ECgrafiche, leucopenia, eosinofilia e proteinuria.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli ACE-inibitori possono essere causa di morbilita' fetale e neonatale sino al decesso del prodotto del concepimento, quando somministratiin gravidanza. L'uso in gravidanza e durante l'allattamento e' peraltro controindicato, ed e' opportuno che le pazienti in trattamento segnalino al proprio medico curante, quanto prima possibile, l'eventuale gravidanza.

Effetti indesiderati

I dati relativi agli effetti collaterali di benazepril e dell'associazione con idroclorotiazide sono stati ricavati da un programma di sviluppo clinico controllato su larga scala, mentre le informazioni sull'idroclorotiazide sono state desunte dall'ampia esperienza di post-marketing acquisita con il prodotto. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati generalmente lievi e transitori. Somministrando dosi compresetra 5 mg di benazepril/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al di' e20/25 mg due volte al di', la frequenza di effetti collaterali e' risultata in relazione all'entita' della dose ma non al sesso, all'eta', alla razza, o alla durata della terapia. Non sono state studiate dosi giornaliere superiori a due compresse da 20/25 mg. Gli effetti collaterali piu' frequentemente causa di interruzione del trattamento con l'associazione benazepril/idroclorotiazide sono stati: vertigini, cefaleae affaticamento. Gli effetti collaterali piu' frequentemente osservati, indipendentemente dalla dose e dalla relazione di causalita' con ilfarmaco sono i seguenti: Incidenza >2% e superiore al placebo: disturbi delle vie respiratorie superiori, ipertonia, vertigini, dolori muscolo-scheletrici, tosse, nausea, faringite, mal di schiena, sindrome simil-influenzale, affaticamento, capogiri posturali. Incidenza >2% e confrontabile con il placebo: cefalea, rinite, diarrea. In ricerche cliniche controllate in doppia cecita' con benazepril o benazepril+idroclorotiazide sono stati osservati anche i seguenti effetti collaterali con frequenza minore. In genere l'incidenza degli effetti collaterali e'risultata confrontabile con quella del placebo. Incidenza dell'1- 2%:prurito, rash, arrossamenti, sonnolenza, insonnia, nervosismo, palpitazioni, dolore toracico, edema periferico, dispepsia, sinusite, disturbi alle vie urinarie, dolore addominale, vomito, impotenza. Incidenza inferiore all'1%: riduzione eccessiva della pressione arteriosa, ipotensione posturale, edema labiale o facciale senza altre manifestazioni di angioedema, gastrite, flatulenza, costipazione, astenia, ansia, depressione, ipoestesia, parestesia, incoordinazione, dispnea, edema generalizzato, diminuzione della libido, sudorazione, artrite, tinnito, sincope, tachicardia, disturbi della visione e della attivita' onirica, anoressia, iperidrosi, artralgia, mialgia, infezione delle vie respiratorie superiori, epistassi, bronchite, alterazioni della voce, congiuntivite. Esami di laboratorio: lieve aumento dell'azotemia e della creatinina sierica, reversibile dopo sospensione della terapia. E' piu' facile che tali aumenti si manifestino nei pazienti con stenosi dell'arteria renale. Una lieve riduzione del potassio sierico e' stata notata in alcuni studi; solo lo 0,2% dei pazienti trattati con l'associazionebenazepril/idroclorotiazide ha sviluppato ipopotassiemia. Sono stati inoltre segnalati iposodiemia, innalzamento dell'acido urico, di SGOT,di SGPT e glucosio, diminuzione dell'emoglobina. Altri effetti collaterali riferiti con idroclorotiazide o benazepril somministrati da solie che possono essere potenziali effetti collaterali con il farmaco sono i seguenti: idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, ittero (ittero colostatico intraepatico), pancreatite, scialoadenite, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica,porpora, fotosensibilita', febbre, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficolta' respiratoria (comprendendo polmoniti ed edemapolmonare), nefrite interstiziale, reazione anafilattica, glicosuria,agitazione, spasmo muscolare, transitoria visione offuscata. Benazepril: nausea, senso di vertigini, cefalea, ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope, compromissione della funzione renale, vomito, doloreaddominale, diarrea, alterazioni del gusto, reazioni di ipersensibilita' accompagnate da prurito, eruzioni cutanee e febbre; insonnia, nervosismo, sonnolenza e parestesia, senso di stanchezza, tosse secca, dispnea, iperidrosi, aumento dell'azoto ureico e della creatininemia, particolarmente nei pazienti con insufficienza renale o in quelli precedentemente trattati con diuretici; iperpotassiemia, iponatriemia, melena, variazioni ECgrafiche, leucopenia, eosinofilia e proteinuria.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri ACE-inibitori o ad altri farmaci sulfonamide-derivati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Anuria, grave insufficienza epatica o renale (clearance della creatininaPOSOLOGIALa dose iniziale consigliata per pazienti con ipertensione lieve o moderata, in grado di ridurre adeguatamente i valori pressori nella maggioranza dei pazienti, e' di 5/6,25 mg una volta al giorno. Per ottenere una ulteriore riduzione della pressione arteriosa occorre raddoppiare la dose dopo 3 o 4 settimane. La dose massima consigliata, nei casi particolarmente resistenti, e' di 40/50 mg al di'. I pazienti che non rispondono alla monoterapia con benazepril o con idroclorotiazide possono ottenere una significativa riduzione pressoria con il medicinale. Nei pazienti pretrattati con diuretici la terapia dovrebbe essere sospesa almeno 3 giorni prima dell'inizio del trattamento. I pazienti pretrattati con 25 o 50 mg di idroclorotiazide una volta al di' dovrebberoiniziare la terapia da 10/12,5 mg ed aggiustare successivamente il dosaggio. A pazienti con una clearance della creatinina >30 ml/min possono essere somministrate le usuali dosi. In pazienti con una clearance della creatinina CONSERVAZIONEPer tenere le compresse al riparo dall'umidita', conservarle nella confezione originale. Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradiC.AVVERTENZEAngioedema del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e della laringe e' stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In studi clinici sintomi relativi ad angioedema sono stati riscontati nello 0,5%dei soggetti che hanno assunto benazepril. Se si manifestassero tali sintomi, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. L'angioedema, associato a edema laringeo o a shock, puo' essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, potrebbero ostruirsi le vie aeree per cui si deve subito istituire una terapia idonea. In pazienti con ipertensione arteriosa non complicata, trattati con benazepril da solo, raramente e' stata riscontrata una riduzione eccessiva della pressione arteriosa, generalmente asintomatica. L'ipotensione e' una possibile conseguenza del trattamento con ACE-inibitori in pazienti condeplezione salina o di volume. In caso di ipotensione e' opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia.L'effetto antipertensivo del componente tiazidico puo' essere potenziato in pazienti simpatectomizzati. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo' causare eccessiva ipotensione. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dose di farmaco. Altri farmaci ACE-inibitori hanno determinato agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti che non presentavano complicazioni, piu' frequentemente in pazienti con insufficienza renale, particolarmente se associata a collagenopatia vascolare come il lupus eritematoso sistemico o la sclerodermia. I dati attuali su benazepril sono insufficienti ad escludere che il farmaco provochi nella stessa percentuale agranulocitosi. E' opportuno quindi monitorare la conta dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare, particolarmente se associata ad insufficienza renale od a trattamento con farmaci quali i corticosteroidio gli antimetaboliti. Il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica in quanto eventuali alterazioni del bilancio idro- elettrolitico possono precipitare un coma epatico. Con l'uso di ACE-inibitori e' stata segnalata tosse non produttiva e persistente che si risolve con la sospensione della terapia. Un'ipotensione transitoria non costituisce una controindicazione al proseguimento del trattamento. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state osservate reazioni anafilattoidi in corso di emodialisi con membranein poliacrilonitrile ad alto flusso. Si consiglia pertanto di non impiegare queste membrane in tali pazienti. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi in pazienti con anamnesi positiva per allergia o asma bronchiale. Un trattamento con tiazidici puo' attivare un lupus eritematoso. In caso di interventi chirurgici importanti, o in caso di anestesia con sostanze che inducono ipotensione arteriosa, il benazepril puo' bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina. Se si manifesta ipotensione, e si pensa sia dovuta al meccanismo suddetto, questa puo' essere corretta con espansione del volume circolante. Negli studi clinici con benazepril in monoterapia e' stata osservata iperkaliemia, che si e' comunque risolta in molti casi senza la sospensione della terapia. Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia devono essere considerati: insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici a risparmio di potassio e/o l'integrazione di potassio. Come per tutti gli altri farmaci antipertensivi, deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti anziani ed a quelli con insufficienza cardiaca, o con arteriosclerosi coronarica o cerebrale. Un'improvvisa caduta della pressione arteriosa puo' dar luogo ad un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali. L'ipopotassiemia si verifica frequentemente in trattamento con diuretici tiazidici. Durante le ricerche cliniche controllate con l'associazione benazepril/idroclorotiazide, il benazepril somministrato contemporaneamente minimizza la perdita di potassio indotta dai diuretici. A causa dell'effetto natriuretico di ACE-inibitore e idroclorotiazide, l'uso della loro associazione puo' causare iposodiemiache e' stata occasionalmente riscontrata negli studi controllati condotti con benazepril/idroclorotiazide. E' consigliabile effettuare periodiche determinazioni del sodio. Oltre ad ipopotassiemia e iposodiemia, in alcuni pazienti trattati con alte o prolungate dosi di idroclorotiazide da sola, sono stati riportati ipomagnesiemia, alcalosi ipocloremica e variazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. L'escrezione del calcio e' diminuita dai tiazidici. Nel corso di studi controllati livelli elevati di acido urico si sono riscontrati con incidenza maggiore nei pazienti trattati con l'associazione benazepril/idroclorotiazide rispetto a quelli trattati con placebo. Ipoglicemia, glicosuria, aumento del livello dei lipidi ematici, anemia,neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e depressione del midollo osseo possono verificarsi in pazienti trattati con dosi elevate di idroclorotiazide da sola. In pazienti con insufficienza renale grave i tiazidici non esercitano piu' un adeguato effetto diuretico e si verifica un accumulo di benazepril. In tali casi sono indicati i diuretici osmotici associati al benazepril. Come con altri inibitori dell'ACE, il trattamento di pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale o bilaterale, richiede particolare attenzione. In alcuni di questi pazienti e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina sierica. In tali pazienti, ma anche in tutti gli altri con funzionalita' renale alterata, quest'ultima deve essere accuratamente controllata durante le prime settimane di trattamento con benazepril o conil farmaco e, successivamente, a intervalli periodici. Alcuni pazienti con ipertensione e senza un apparente disturbo vascolare renale, trattati conbenazepril hanno presentato un aumento dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente se in associazione ad un diuretico. In questi casi e' necessaria una riduzione del dosaggio. Il farmaco contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Inoltre contiene olio di ricino che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.INTERAZIONIL'effetto antipertensivo di benazepril o del farmaco viene potenziatoda farmaci antipertensivi che aumentano l'attivita' plasmatica reninica o alterano il bilancio sodico (per esempio diuretici come l'idroclorotiazide), il farmaco deve essere pertanto usato con cautela in pazienti trattati contemporaneamente con altri antipertensivi. Il componente tiazidico puo' potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi quali soprattutto sostanze antiadrenergiche ad azione periferica o ganglio-bloccanti. Il benazepril puo' attenuare la perdita di potassio causata dall'idroclorotiazide. L'associazione con diuretici a risparmio di potassio (quali spironolattone, amiloride, triamterene, ecc.) puo' aumentare il rischio di iperkaliemia. Nel caso quindi in cui fosse opportuno l'uso contemporaneo con questi farmaci e' necessario effettuare controlli frequenti della potassiemia. Gli ACE-inibitori possono comportare un aumento dei livelli ematici e della tossicita' del litio. Visto inoltre che la clearance renale del litio e' ridotta dai tiazidici e' presumibile che il rischio di tossicita' aumenti se il litio viene somministrato contemporaneamente al farmaco. E' opportuno quindi usarecautela nella somministrazione contemporanea dei due farmaci ed e' necessaria una frequente verifica dei livelli sierici di litio. Alcool, barbiturici, narcotici: puo' verificarsi un potenziamento del calo pressorio in ortostatismo. I tiazidici potenziano l'effetto dei derivati del curaro e degli ipotensivi (per esempio guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio-antagonisti, ACE-inibitori). L'effetto ipopotassiemico dei tiazidici puo' essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone. Puo' essere necessario riadattare il dosaggio dell'insulina e degli antidiabetici orali. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia, che possono verificarsi come effetti collaterali, favoriscono l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante.EFFETTI INDESIDERATII dati relativi agli effetti collaterali di benazepril e dell'associazione con idroclorotiazide sono stati ricavati da un programma di sviluppo clinico controllato su larga scala, mentre le informazioni sull'idroclorotiazide sono state desunte dall'ampia esperienza di post-marketing acquisita con il prodotto. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati generalmente lievi e transitori. Somministrando dosi compresetra 5 mg di benazepril/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al di' e20/25 mg due volte al di', la frequenza di effetti collaterali e' risultata in relazione all'entita' della dose ma non al sesso, all'eta', alla razza, o alla durata della terapia. Non sono state studiate dosi giornaliere superiori a due compresse da 20/25 mg. Gli effetti collaterali piu' frequentemente causa di interruzione del trattamento con l'associazione benazepril/idroclorotiazide sono stati: vertigini, cefaleae affaticamento. Gli effetti collaterali piu' frequentemente osservati, indipendentemente dalla dose e dalla relazione di causalita' con ilfarmaco sono i seguenti: Incidenza >2% e superiore al placebo: disturbi delle vie respiratorie superiori, ipertonia, vertigini, dolori muscolo-scheletrici, tosse, nausea, faringite, mal di schiena, sindrome simil-influenzale, affaticamento, capogiri posturali. Incidenza >2% e confrontabile con il placebo: cefalea, rinite, diarrea. In ricerche cliniche controllate in doppia cecita' con benazepril o benazepril+idroclorotiazide sono stati osservati anche i seguenti effetti collaterali con frequenza minore. In genere l'incidenza degli effetti collaterali e'risultata confrontabile con quella del placebo. Incidenza dell'1- 2%:prurito, rash, arrossamenti, sonnolenza, insonnia, nervosismo, palpitazioni, dolore toracico, edema periferico, dispepsia, sinusite, disturbi alle vie urinarie, dolore addominale, vomito, impotenza. Incidenza inferiore all'1%: riduzione eccessiva della pressione arteriosa, ipotensione posturale, edema labiale o facciale senza altre manifestazioni di angioedema, gastrite, flatulenza, costipazione, astenia, ansia, depressione, ipoestesia, parestesia, incoordinazione, dispnea, edema generalizzato, diminuzione della libido, sudorazione, artrite, tinnito, sincope, tachicardia, disturbi della visione e della attivita' onirica, anoressia, iperidrosi, artralgia, mialgia, infezione delle vie respiratorie superiori, epistassi, bronchite, alterazioni della voce, congiuntivite. Esami di laboratorio: lieve aumento dell'azotemia e della creatinina sierica, reversibile dopo sospensione della terapia. E' piu' facile che tali aumenti si manifestino nei pazienti con stenosi dell'arteria renale. Una lieve riduzione del potassio sierico e' stata notata in alcuni studi; solo lo 0,2% dei pazienti trattati con l'associazionebenazepril/idroclorotiazide ha sviluppato ipopotassiemia. Sono stati inoltre segnalati iposodiemia, innalzamento dell'acido urico, di SGOT,di SGPT e glucosio, diminuzione dell'emoglobina. Altri effetti collaterali riferiti con idroclorotiazide o benazepril somministrati da solie che possono essere potenziali effetti collaterali con il farmaco sono i seguenti: idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, ittero (ittero colostatico intraepatico), pancreatite, scialoadenite, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica,porpora, fotosensibilita', febbre, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficolta' respiratoria (comprendendo polmoniti ed edemapolmonare), nefrite interstiziale, reazione anafilattica, glicosuria,agitazione, spasmo muscolare, transitoria visione offuscata. Benazepril: nausea, senso di vertigini, cefalea, ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope, compromissione della funzione renale, vomito, doloreaddominale, diarrea, alterazioni del gusto, reazioni di ipersensibilita' accompagnate da prurito, eruzioni cutanee e febbre; insonnia, nervosismo, sonnolenza e parestesia, senso di stanchezza, tosse secca, dispnea, iperidrosi, aumento dell'azoto ureico e della creatininemia, particolarmente nei pazienti con insufficienza renale o in quelli precedentemente trattati con diuretici; iperpotassiemia, iponatriemia, melena, variazioni ECgrafiche, leucopenia, eosinofilia e proteinuria.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli ACE-inibitori possono essere causa di morbilita' fetale e neonatale sino al decesso del prodotto del concepimento, quando somministratiin gravidanza. L'uso in gravidanza e durante l'allattamento e' peraltro controindicato, ed e' opportuno che le pazienti in trattamento segnalino al proprio medico curante, quanto prima possibile, l'eventuale gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Olio di ricino idrogenato, lattosio, polivinilpirrolidone, metilidrossipropilcellulosa, ferro ossido rosso, polietilenglicole 8000, talco, titanio biossido.

Avvertenze

Angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e della laringe e' stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In studi clinici sintomi relativi ad angioedema sono stati riscontati nello 0,5%dei soggetti che hanno assunto benazepril. Se si manifestassero tali sintomi, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. L'angioedema, associato a edema laringeo o a shock, puo' essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, potrebbero ostruirsi le vie aeree per cui si deve subito istituire una terapia idonea. In pazienti con ipertensione arteriosa non complicata, trattati con benazepril da solo, raramente e' stata riscontrata una riduzione eccessiva della pressione arteriosa, generalmente asintomatica. L'ipotensione e' una possibile conseguenza del trattamento con ACE-inibitori in pazienti condeplezione salina o di volume. In caso di ipotensione e' opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia.L'effetto antipertensivo del componente tiazidico puo' essere potenziato in pazienti simpatectomizzati. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo' causare eccessiva ipotensione. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dose di farmaco. Altri farmaci ACE-inibitori hanno determinato agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti che non presentavano complicazioni, piu' frequentemente in pazienti con insufficienza renale, particolarmente se associata a collagenopatia vascolare come il lupus eritematoso sistemico o la sclerodermia. I dati attuali su benazepril sono insufficienti ad escludere che il farmaco provochi nella stessa percentuale agranulocitosi. E' opportuno quindi monitorare la conta dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare, particolarmente se associata ad insufficienza renale od a trattamento con farmaci quali i corticosteroidio gli antimetaboliti. Il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica in quanto eventuali alterazioni del bilancio idro- elettrolitico possono precipitare un coma epatico. Con l'uso di ACE-inibitori e' stata segnalata tosse non produttiva e persistente che si risolve con la sospensione della terapia. Un'ipotensione transitoria non costituisce una controindicazione al proseguimento del trattamento. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state osservate reazioni anafilattoidi in corso di emodialisi con membranein poliacrilonitrile ad alto flusso. Si consiglia pertanto di non impiegare queste membrane in tali pazienti. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi in pazienti con anamnesi positiva per allergia o asma bronchiale. Un trattamento con tiazidici puo' attivare un lupus eritematoso. In caso di interventi chirurgici importanti, o in caso di anestesia con sostanze che inducono ipotensione arteriosa, il benazepril puo' bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina. Se si manifesta ipotensione, e si pensa sia dovuta al meccanismo suddetto, questa puo' essere corretta con espansione del volume circolante. Negli studi clinici con benazepril in monoterapia e' stata osservata iperkaliemia, che si e' comunque risolta in molti casi senza la sospensione della terapia. Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia devono essere considerati: insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici a risparmio di potassio e/o l'integrazione di potassio. Come per tutti gli altri farmaci antipertensivi, deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti anziani ed a quelli con insufficienza cardiaca, o con arteriosclerosi coronarica o cerebrale. Un'improvvisa caduta della pressione arteriosa puo' dar luogo ad un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali. L'ipopotassiemia si verifica frequentemente in trattamento con diuretici tiazidici. Durante le ricerche cliniche controllate con l'associazione benazepril/idroclorotiazide, il benazepril somministrato contemporaneamente minimizza la perdita di potassio indotta dai diuretici. A causa dell'effetto natriuretico di ACE-inibitore e idroclorotiazide, l'uso della loro associazione puo' causare iposodiemiache e' stata occasionalmente riscontrata negli studi controllati condotti con benazepril/idroclorotiazide. E' consigliabile effettuare periodiche determinazioni del sodio. Oltre ad ipopotassiemia e iposodiemia, in alcuni pazienti trattati con alte o prolungate dosi di idroclorotiazide da sola, sono stati riportati ipomagnesiemia, alcalosi ipocloremica e variazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. L'escrezione del calcio e' diminuita dai tiazidici. Nel corso di studi controllati livelli elevati di acido urico si sono riscontrati con incidenza maggiore nei pazienti trattati con l'associazione benazepril/idroclorotiazide rispetto a quelli trattati con placebo. Ipoglicemia, glicosuria, aumento del livello dei lipidi ematici, anemia,neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e depressione del midollo osseo possono verificarsi in pazienti trattati con dosi elevate di idroclorotiazide da sola. In pazienti con insufficienza renale grave i tiazidici non esercitano piu' un adeguato effetto diuretico e si verifica un accumulo di benazepril. In tali casi sono indicati i diuretici osmotici associati al benazepril. Come con altri inibitori dell'ACE, il trattamento di pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale o bilaterale, richiede particolare attenzione. In alcuni di questi pazienti e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina sierica. In tali pazienti, ma anche in tutti gli altri con funzionalita' renale alterata, quest'ultima deve essere accuratamente controllata durante le prime settimane di trattamento con benazepril o conil farmaco e, successivamente, a intervalli periodici. Alcuni pazienti con ipertensione e senza un apparente disturbo vascolare renale, trattati conbenazepril hanno presentato un aumento dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente se in associazione ad un diuretico. In questi casi e' necessaria una riduzione del dosaggio. Il farmaco contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Inoltre contiene olio di ricino che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.

Gravidanza e Allattamento

Gli ACE-inibitori possono essere causa di morbilita' fetale e neonatale sino al decesso del prodotto del concepimento, quando somministratiin gravidanza. L'uso in gravidanza e durante l'allattamento e' peraltro controindicato, ed e' opportuno che le pazienti in trattamento segnalino al proprio medico curante, quanto prima possibile, l'eventuale gravidanza.

Interazioni con altri prodotti

L'effetto antipertensivo di benazepril o del farmaco viene potenziatoda farmaci antipertensivi che aumentano l'attivita' plasmatica reninica o alterano il bilancio sodico (per esempio diuretici come l'idroclorotiazide), il farmaco deve essere pertanto usato con cautela in pazienti trattati contemporaneamente con altri antipertensivi. Il componente tiazidico puo' potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi quali soprattutto sostanze antiadrenergiche ad azione periferica o ganglio-bloccanti. Il benazepril puo' attenuare la perdita di potassio causata dall'idroclorotiazide. L'associazione con diuretici a risparmio di potassio (quali spironolattone, amiloride, triamterene, ecc.) puo' aumentare il rischio di iperkaliemia. Nel caso quindi in cui fosse opportuno l'uso contemporaneo con questi farmaci e' necessario effettuare controlli frequenti della potassiemia. Gli ACE-inibitori possono comportare un aumento dei livelli ematici e della tossicita' del litio. Visto inoltre che la clearance renale del litio e' ridotta dai tiazidici e' presumibile che il rischio di tossicita' aumenti se il litio viene somministrato contemporaneamente al farmaco. E' opportuno quindi usarecautela nella somministrazione contemporanea dei due farmaci ed e' necessaria una frequente verifica dei livelli sierici di litio. Alcool, barbiturici, narcotici: puo' verificarsi un potenziamento del calo pressorio in ortostatismo. I tiazidici potenziano l'effetto dei derivati del curaro e degli ipotensivi (per esempio guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio-antagonisti, ACE-inibitori). L'effetto ipopotassiemico dei tiazidici puo' essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone. Puo' essere necessario riadattare il dosaggio dell'insulina e degli antidiabetici orali. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia, che possono verificarsi come effetti collaterali, favoriscono l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

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