teldane*30cpr 60mg terfenadina gruppo lepetit srl
Che cosa è teldane 30cpr 60mg?
Teldane compresse prodotto da
gruppo lepetit srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Teldane risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antagonista antistaminico h1.
Contiene i principi attivi:
terfenadina
Codice AIC: 024881017
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento sintomatico delle riniti e rino-congiuntiviti allergiche e delle dermatiti allergiche.
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Posologia
La dose raccomandata non deve essere superata. Deve essere consigliato ai pazienti, in caso di insufficiente sollievo dai sintomi di non superare la dose massima e di non assumere in aggiunta un altro antistaminico (anche se trattasi di un medicinale di automedicazione) ma di consultare il loro medico. La terfenadina non deve essere assunta con succo di pompelmo. Adulti e ragazzi di eta' superiore ai 12 anni: la dose raccomandata per le compresse da 60 mg si applica a ragazzi sopra i 12 anni solo se di peso corporeo superiore ai 50 kg. Riniti e rino-congiuntiviti allergiche: la dose di attacco e' di 60 mg al giorno (1 compressa), aumentando, se necessario, fino a 120 mg al giorno (2 compresse). La dose giornaliera totale puo' essere presa in somministrazione unica o divisa in due dosi. Dermatiti allergiche: 60 mg (1 compressa) 2 volte al giorno. In alternativa, possono essere assunti 120 mg (2 compresse) al mattino. Aggiustamento del dosaggio nell'insufficienza renale: una normale riduzione della funzionalita' renale correlata all'eta' non richiede un aggiustamento del dosaggio di terfenadina. Tuttavia, la riduzione del 50% della dose e' consigliata nei pazienti con significativa alterazione della funzionalita' renale, particolarmente in quelli con clearance della creatinina inferiore a 40 ml/min.
Effetti indesiderati
Eventi avversi cardiovascolari: le reazioni avverse piu' gravi, sebbene rare, che possono essere causate dalla terfenadina sono quelle correlate al prolungamento del tratto QT. Queste includono gravi tachiaritmie ventricolari potenzialmente fatali, quali grave tachicardia ventricolare, torsades de pointes, fibrillazioni ventricolari ed arresto cardiaco. Sintomi preliminari possono essere palpitazioni, mentre ipotensione, vertigini, sincope e convulsioni possono essere conseguenze. Altre reazioni avverse di vario tipo sono state riportate spontaneamente durante la commercializzazione del farmaco. Queste comprendono: confusione, insonnia, depressione, incubi notturni, sonnolenza, affaticamento, cefalea, vertigini, tremori, sudorazione, parestesie, disturbi visivi, anafilassi, angioedema, broncospasmo, prurito, eruzioni cutanee (inclusi rush, orticaria, eritema multiforme e fotosensibilizzazione), perdita ed assottigliamento dei capelli, secchezza della bocca, del naso e della gola, disturbi gastrointestinali, aumento delle transaminasi, colestasi, ittero, epatite, trombocitopenia, galattorrea, alterazioni mestruali (compresa la dismenorrea), pollachiuria, sintomi muscolo-scheletrici.
Indicazioni
Trattamento sintomatico delle riniti e rino-congiuntiviti allergiche e delle dermatiti allergiche.
Controindicazioni ed effetti secondari
Le preparazioni di terfenadina non devono essere usate in pazienti con ipersensibilita' alla terfenadina o ad ogni altro eccipiente della formulazione. Alterazioni significative della funzionalita' epatica o trattamenti concomitanti con gli inibitori del citocromo P450 isoenzima3A4 (CYP3A4) possono condurre ad una diminuzione del metabolismo della terfenadina. L'accumulo di terfenadina non metabolizzata puo' causare un prolungamento del tratto QT nell'elettrocardiogramma, con rischi di aritmie cardiache che possono mettere a rischio la vita del paziente. Pertanto, la terfenadina e' controindicata nelle seguenti condizioni: alterazioni significative della funzionalita' epatica (es. in pazienti con ittero, epatite, cirrosi); trattamento concomitante con antimicotici/antibatterici imidazolici (inclusi gli antimicotici topici); trattamento concomitante con antibiotici macrolidi (inclusi gli antibiotici macrolidi topici); trattamento concomitante con mibefradil diidrocloridrato; trattamento concomitante con altri prodotti medicinali notiper inibire significativamente il metabolismo epatico della terfenadina. Durante il trattamento con terfenadina non deve essere assunto succo di pompelmo. La terfenadina e' inoltre controindicata in pazienti con noto allungamento del tratto QT (QT corretto, QTc > 440 ms), ad esempio sindrome congenita dell'allungamento del tratto QT o in condizioni che possono portare ad un allungamento del tratto QT, come ad esempio pazienti con: bradicardia clinicamente significativa; aritmia sintomatica all'anamnesi; ogni altra malattia cardiaca clinicamente significativa; trattamento concomitante con antiaritmici della classe I e III; trattamento concomitante con altri prodotti medicinali noti per determinare un prolungamento dell'intervallo QT. Squilibri elettrolitici, particolarmente ipocaliemia ed ipomagnesiemia, e condizioni mediche o trattamento concomitante con farmaci che possono provocare tali squilibri. Questi includono anoressia, vomito e diarrea.
Avvertenze
Concentrazioni elevate di terfenadina, dovute sia ad un sovradosaggiodi terfenadina o ad una alterazione significativa della funzionalita'epatica o somministrazione contemporanea di potenti inibitori di CYP 3A4, possono causare allungamento del tratto QT con rischio di tachiaritmie ventricolari che possono mettere a rischio la vita del paziente (es. tachicardia ventricolare grave, torsades de pointes e fibrillazione ventricolare). Pazienti con altre condizioni predisponenti ad un allungamento del tratto QT possono essere a rischio per tali reazioni cardiache quando assumono terfenadina. La somministrazione di terfenadina deve essere interrotta se si manifestano sintomi quali palpitazioni,vertigini, sincope o convulsioni, ed i pazienti devono essere controllati per un potenziale prolungamento del tratto QT e per aritmie. Nella maggior parte dei casi nei quali reazioni avverse gravi di tipo cardiaco sono state riportate come correlate alla terfenadina, sono state identificate sottostanti condizioni predisponenti alle aritmie. Questosottolinea l'importanza dell'attenta osservanza delle sopra riportatecontroindicazioni e norme di sicurezza. La terfenadina deve essere usata con cautela in pazienti epilettici in trattamento con carbamazepina
Gravidanza e Allattamento
Gravidanza: effetti teratogenici/non teratogenici: nessuna evidenza di teratogenicita' e' stata osservata negli studi sulla riproduzione animale. Non e' stata osservata tossicita' fetale in assenza di tossicita' materna. Effetti sulla fertilita': studi condotti con terfenadina nei ratti non hanno dimostrato alcun effetto sulla fertilita' maschile o femminile in assenza di tossicita' materna. La terfenadina non dovrebbe essere normalmente utilizzata in gravidanza, a meno che a giudiziodel medico i potenziali benefici siano superiori ad ogni possibile rischio. Allattamento: il metabolita acido carbossilico (fexofenadina) e' rilevabile nel latte materno dopo somministrazione di terfenadina. Quindi, i bambini non devono essere allattati al seno da pazienti in trattamento con terfenadina, a meno che a giudizio del medico i potenziali benefici siano superiori ad ogni possibile rischio per il bambino.
Interazioni con altri prodotti
Il trattamento concomitante con inibitori del CYP 3A4 epatico puo' condurre ad una diminuzione del metabolismo di terfenadina. L'accumulo di terfenadina non metabolizzata puo' causare un prolungamento del tratto QT nell'ECG con rischio di aritmie cardiache che possono mettere a rischio la vita del paziente. Sono previste interazioni farmacocinetiche tra la terfenadina e i seguenti prodotti medicinali che inibiscono il metabolismo epatico della terfenadina: antimicotici/antimicrobici imidazolici, quali il miconazolo, chetoconazolo e l'itraconazolo (inclusi gli antimicotici topici); antibiotici macrolidi, quali l'eritromicina, la claritromicina, la josamicina e la troleandomicina (inclusi gliantibiotici macrolidi topici); mibefradil diidrocloridrato; zileutone; gli inibitori della ricaptazione della serotonina fluvoxamina, fluoxetina, nefazodone, paroxetina, citalopram; inibitori delle proteasi HIV indinavir, ritonavir, saquinavir, nelfinavir. Il succo di pompelmo non deve essere assunto durante il trattamento con terfenadina perche' questo puo' inibire il suo metabolismo. Possono manifestarsi interazioni farmacodinamiche fra terfenadina e altri farmaci potenzialmente aritmogenici, cioe': altri antistaminici che prolungano l'intervallo QT; antiaritmici, specialmente quelli delle classi I e III; bepridil; trimetoprim; sparfloxacina; cisapride; antidepressivi triciclici, neurolettici, litio; produco; pentamidina; alofantrina. Farmaci noti per determinare squilibri elettrolitici possono anche accentuare il prolungamento del tratto QT e quindi interagire con terfenadina. Questi includono: diuretici e lassativi; utilizzo soprafisiologico di ormoni steroidi con potenziale mineralcorticoide (ad esempio fluorocortisone sistemico). Il trattamento concomitante con i farmaci riportati in questo paragrafo e' controindicato. Questi elenchi possono non essere esaurienti equalsiasi altro medicinale noto per avere un potenziale sia di inibizione del metabolismo della terfenadina (tramite l'inibizione del CYP 3A4) sia di prolungamento dell'intervallo QT non deve essere utilizzatoin associazione a terfenadina. Prima della somministrazione concomitante di terfenadina con un altro farmaco, in particolare con nuovi medicinali, si devono consultare le informazioni sul prodotto al fine di determinare la possibilita' di una interazione (tramite inibizione del CYP 3A4 o prolungamento aggiuntivo del tratto QT) tra tale medicinale e la terfenadina. E' stata riportata un'interazione tra terfenadina e carbamazepina. Tale interazione e' caratterizzata da un aumento delle concentrazioni sieriche di carbamazepina con eventuali sintomi clinicidi sovradosaggio della stessa. I dati suggeriscono che il meccanismo e' legato all'inibizione del metabolismo epatico della carbamazepina (inibizione dell'enzima CYP 3A4). Di conseguenza un monitoraggio clinico e di laboratorio e' raccomandato specialmente nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante a lungo termine.