tavacor*20cpr 10mg lovastatina ibn savio srl

Che cosa è tavacor 20cpr 10mg?

Tavacor compresse rivestite prodotto da ibn savio srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Tavacor risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ipocolesterolemizzante ed ipotrigliceridemizzante. inibitore della hmg coa reduttasi. lovastatina.
Contiene i principi attivi: lovastatina
Codice AIC: 035623014 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipercolesterolemia primaria inclusa l'ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o l'iperlipemia mista (tipo IIa e IIb) quando la sola risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche (aumentodell'attivita' fisica e se indicato riduzione del peso corporeo) sia risultata inadeguata. Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dietain soggetti ad alto rischio di un evento cardiovascolare maggiore (soggetti con rischio superiore del 20%, colesterolo totale maggiore di 190 mg/dl e colesterolo LDL maggiore di 115 mg/dl). Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica, per la riduzione del rischio di infarto del miocardio.

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Posologia

E' somministrata per via orale e deve essere assunta durante la cena;non assumere a digiuno. Prima di iniziare il trattamento il paziente,deve essere posto a dieta standard ipocolesterolemica, che deve continuare durante il trattamento. Ipercolesterolemia: 10 mg/die in dose singola alla sera durante il pasto. Il dosaggio puo' essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino ad un massimo di 40 mg/die e deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo-LDL sotto 75 mg/100 ml e di colesterolo-totale sotto 140 mg/100 ml. Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica: 20 mg/die in dose singola la sera durante il pasto. Il dosaggio puo' essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino al massimo di 80 mg/die in dose singola la sera con il pasto o in due dosi (una a colazione e l'altra a cena) e deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo-LDL sotto 75 mg/100 ml (1,94 mmol/l) e di colesterolo-totale sotto 140 mg/100 ml (3,6 mmol/l). In caso di sospetta o reale mancata assunzione di una dose, che comunque non compromette l'efficacia della terapia, non assumere il farmaco fuori dell'orario prestabilito o insieme alla dose successiva. Riprendere l'assunzione secondo gli schemi terapeutici stabiliti senza recuperare la dose non assunta. Se ne sconsiglia l'assunzione da parte dei bambini, in quanto non vi sono sufficienti dati al riguardo. Il farmaco puo' essere assuntoin concomitanza con altri agenti ipocolesterolemizzanti (sequestrantibiliari), ma in questo caso non deve essere superata la dose di 20 mg/die. Va adottata cautela nella associazione terapeutica con gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotico) (dose di 1g/die o maggiore). Nei pazienti affetti da insufficienza renale grave (clearance di creatinina <= 30 ml/min) dosaggi superiori a 20 mg/die devono essere attentamente valutati. La somministrazione in pazienti ultrasessantacinquenni deve implicare una scrupolosa valutazione del rischio e un attento monitoraggio delle possibili reazioni avverse.

Effetti indesiderati

Sono usualmente di natura lieve e transitoria. In uno studio (EXEL) gli eventi riscontrati in percentuale superiore allo 0,5 e 1% sono: astenia, dolori addominali, stipsi, diarrea, dispepsia, flatulenza, nausea, crampi muscolari, mialgia, vertigini, mal di testa, rash cutaneo e visione alterata. Altri eventi avversi segnalati in 0,5-1,0% dei pazienti sono: dolore toracico, reflusso esofageo, secchezza della bocca, vomito, dolore alle gambe, dolore alle spalle, artralgia, insonnia, parestesia, alopecia, prurito, irritazione oculare, stanchezza, bruciori di stomaco, disturbi del gusto. In un altro studio (Air Force CoronaryAtheriosclerosis Prevention Study) gli effetti indesiderati sono stati segnalati per i farmaci appartenenti a questa classe (statine) e nonnecessariamente associati con la terapia. Muscolo-scheletrici: crampimuscolari, mialgia, miopatia, rabdomiolisi, artralgia. Neurologici: disfunzione di alcuni nervi cranici, tremori, vertigini, capogiri, perdita di memoria, parestesia, neuropatia periferica, disturbi psichici, ansieta', insonnia, depressione. Reazioni di ipersensibilita': anafilassi, angioedema, lupus eritematoso, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, porpora, trombocitopenia, leucopenia, anemia emolitica, eosinofilia, orticaria, astenia, fotosensibilita', febbre, dispnea, necrolisi epidermica, eritema multiforme, inclusa sindrome di Stevens-Johnson. Gastrointestinali: pancreatiti, epatiti incluse forme croniche, ittero colestatico, steatosi epatica, cirrosi, necrosi epatica fulminante, epatoma, anoressia, vomito. Cutanei: alopecia, prurito. Riproduttivi: ginecomastia, perdita di libido, disfunzioni erettili. Vista: progressione della cataratta, oftalmoplegia. Alterazioni di parametri di laboratorio: aumento delle transaminasi, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltranspeptidasi (gammaGT), bilirubina. Endocrini: anormalita' della funzione tiroidea.

Indicazioni

Ipercolesterolemia primaria inclusa l'ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o l'iperlipemia mista (tipo IIa e IIb) quando la sola risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche (aumentodell'attivita' fisica e se indicato riduzione del peso corporeo) sia risultata inadeguata. Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dietain soggetti ad alto rischio di un evento cardiovascolare maggiore (soggetti con rischio superiore del 20%, colesterolo totale maggiore di 190 mg/dl e colesterolo LDL maggiore di 115 mg/dl). Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica, per la riduzione del rischio di infarto del miocardio.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altre statine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Malattie epatiche in fase attiva, innalzamentodelle transaminasi, colestasi. Miopatia. Gravidanza accertata o presunta e allattamento.

Avvertenze

Puo' aumentare i livelli sierici di creatin-chinasi e di transaminasi. Lovastatina possiede un effetto solo moderato sui trigliceridi e none' indicata quando e' rilevante l'ipertrigliceridemia in presenza di disturbi di alterazione metabolica dei grassi (per es. iperlipidemia dei Tipi I, IV e V secondo Fredrickson). Per l'iperlipemia Tipo III nonvi sono sufficienti esperienze. E' meno efficace nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, perche' questi pazienti mancano di recettori LDL funzionali e sembra aumentare con maggiore frequenza le transaminasi. La specialita' contiene, tra gli eccipienti lattosio, pertanto non deve essere somministrata a pazienti con rari problemi diintolleranza al galattosio, con deficienza della lattasi o con malassorbimento di glucosio-galattosio. Puo' causare occasionalmente miopatia, che si manifesta con dolori muscolari, dolenzia, dolorabilita', debolezza, e/o aumento dei livelli di creatin-chinasi (fino a 10 volte i valori massimi di riferimento). Talvolta si manifesta come rabdomiolisi con o senza blocco renale acuto secondario a mioglobinuria, raramente con esito fatale. Il rischio e' correlato alla dose e aumenta notevolmente con l'uso concomitante di amiodarone e/o verapamil. La dose non deve superare i 40 mg/die in pazienti che ricevono un trattamento concomitante di amiodarone o verapamil salvo che i benefici non prevalgano sull'aumentato rischio di miopatia. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi potenziale o documentato e' inoltre aumentato dall'uso concomitante del prodotto con: potenti inibitori dell'enzima CYP3A4 quali amiodarone, cannabinoidi, claritromicina, ciclosporina, chinino, cimetidina,danazolo, delavirdina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, fluoxetina, fluvoxamina, inibitori delle HIV proteasi, indinavir, iperico, itraconazolo, ketoconazolo, omeprazolo, metronidazolo, miconazolo, nefazodone, nelfinavir, nibefradil, norfloxacina, propoxifene, ritonavir, saquinavir, sertralina, telitromicina, troleandomicina, verapamil, zafirlukast, discrete quantita' di succo di pompelmo (0,20 l/die) e di camomilla; farmaci ipolipemizzanti che possono causare da soli miopatia quali gemfibrozil, altri fibrati, o alte dosi di niacina (acido nicotinico) (1g/die o dosi maggiori), in particolare se associati a dosi maggiori di 20 mg/die; altri farmaci non ipocolesterolemizzanti quali beta-bloccanti, diuretici che causano ipokaliemia, cimetidina, teofillina, terbutalina, barbiturici e colchicina; disturbi elettrolitici, convulsioni, disturbi della funzione tiroidea, ipotermia, acidosi metabolica,ipossia, infezioni virali (Epstein-Barr, influenza, coksackie, ecc.),farmaci d'abuso (alcol, amfetamina, cocaina, LSD, ectasy, ecc.). La presenza di sintomi quali dolori muscolari spontanei o indotti (ad esempio dalla palpazione), stanchezza, debolezza, febbre, urine scure e/o l'innalzamento della CK (>10 volte) sono indicativi di miopatia e la terapia deve essere immediatamente sospesa in presenza di diagnosi o sospetta diagnosi. Nella maggior parte dei casi in cui viene interrotto il trattamento, i dolori muscolari scompaiono e i livelli di CK tendono a tornare ai valori normali. Molti pazienti che hanno sviluppato unarabdomiolisi in terapia presentavano una anamnesi complicata, inclusainsufficienza renale conseguente a diabete mellito di lunga durata. L'aumento delle transaminasi sieriche fino a 3 volte i valori normali e' stato segnalato nell'1,9% dei pazienti adulti; l'aumento compare in genere dopo 3-12 mesi senza segni o sintomi associati e la sospensionedel trattamento riporta lentamente alla normalita' il livello delle transaminasi. Non si sono osservati segni di ipersensibilita'. Test di funzionalita' epatica (ALT, AST) sono raccomandati prima dell'inizio della terapia e dopo 6 e 12 settimane di terapia o di un aumento della dose, quindi con periodicita' semestrale. Il farmaco dovrebbe essere somministrato con cautela a pazienti alcolisti o con anamnesi di disturbi epatici. Potrebbe essere necessario interrompere la terapia alcuni giorni prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico o ad altro intervento medico invasivo.

Gravidanza e Allattamento

Prima della prescrizione a donne in eta' fertile si raccomanda di eseguire un test di gravidanza e qualora, in corso di trattamento, venga diagnosticata, il trattamento stesso deve essere immediatamente sospeso. Benche' il suo passaggio e/o quello dei suoi metaboliti nel latte materno non sia stato dimostrato, per non esporre a potenziale tossicita' i neonati, la somministrazione deve essere evitata nelle donne che allattano oppure nel caso di terapia indispensabile e' necessario sospendere l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

E' metabolizzata principalmente dalla isoforma CYP3A4 del citocromo P450, ma non inibisce l'enzima e quindi non si ritiene che possa modificare il metabolismo di altri farmaci che vengono metabolizzati dall'enzima CYP3A4. I seguenti inibitori dell'isoenzima possono aumentare il rischio di miopatia riducendo la clearance plasmatica del prodotto: itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina,inibitori delle HIV proteasi, nefazodone, ciclosporina, succo di pompelmo (0,20 litri ed oltre) e camomilla. Il rischio di miopatia e' aumentato da gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotinico) (>1g/die) che gia' da soli possono indurre tale aumento. Amiodarone o verapamil: l'uso concomitante aumenta il rischio di miopatia/rabdomiolisi. Anticoagulanti cumarinici: la assunzione di inibitori della HMG-CoA reduttasi puo' modificare il tempo di protrombina, per cui la somministrazione deve essere accompagnata da periodici controlli e dopo la stabilizzazione del tempo di protrombina, i controlli possono essere eseguiti con la frequenza usuale dei pazienti in terapia anticoagulante. Nei casi di modifica della dose del farmaco, pero', la procedura deve essere ripetuta. Non sono state riscontrate interazioni farmacodinamiche con: propranololo, digossina, ipoglicemizzanti orali, ACE inibitori, diuretici ed antinfiammatori non steroidei. Lovastatina ha dimostrato dinon ridurre i livelli plasmatici basali di cortisolo e di testosterone. Prestare attenzione in casi di ipotiroidismo e ipertiroidismo.

Forme Farmacologiche


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