tasmar*60cpr riv 200mg tolcapone meda pharma spa
Che cosa è tasmar 60cpr riv 200mg?
Tasmar compresse rivestite prodotto da
meda pharma spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Tasmar risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di farmaci antiparkinsoniani, agenti dopaminergici.
Contiene i principi attivi:
tolcapone
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di tolcapone.
Codice AIC: 033280076
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
L'uso del medicinale e' indicato in associazione con levodopa/benserazide o levodopa/carbidopa nei pazienti con malattia di Parkinson idiopatica responsiva alla levodopa e con fluttuazioni motorie, che non abbiano risposto o che non tollerino altri catecolo-O-metiltransferasi inibitori delle COMT. A causa del rischio di lesioni epatiche acute, potenzialmente fatali, il prodotto non deve essere considerato un trattamento di prima linea in aggiunta a levodopa/benserazide o a levodopa/carbidopa. Poiche' si deve utilizzare solo in associazione a levodopa/benserazide e levodopa/carbidopa, le informazioni relative alla prescrizione di queste preparazioni contenenti levodopa sono valide anche quando sono utilizzate insieme al farmaco.
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Posologia
La somministrazione e' consentita solo su prescrizione di medici esperti nel trattamento della malattia di Parkinson in fase avanzata e sotto la loro supervisione. La prima dose giornaliera deve essere assuntainsieme alla prima dose giornaliera della preparazione contenente levodopa e le dosi successive devono essere somministrate a distanza di circa 6 e 12 ore dalla prima dose. Il farmaco puo' essere assunto durante o lontano dai pasti. La dose raccomandata e' 100 mg tre volte al giorno, sempre in aggiunta alla terapia con levodopa/benserazide o levodopa/carbidopa. Solo in circostanze eccezionali, quando l`incremento del beneficio clinico incrementale previsto giustifica il maggior rischio di reazioni epatiche, si deve aumentare la dose a 200 mg tre volte al giorno. Sospendere se, indipendentemente dalla dose, non si manifestano considerevoli miglioramenti clinici entro 3 settimane dall'inizio del trattamento. Non deve essere superata la massima dose terapeutica di 200 mg tre volte al giorno dal momento che non ci sono prove di unamaggiore efficacia per dosi superiori. Si deve controllare la funzione epatica prima dell'inizio del trattamento e poi eseguire un monitoraggio ogni 2 settimane per il primo anno di terapia, ogni 4 settimane nei 6 mesi successivi e in seguito ogni 8 settimane. Se si aumenta la dose a 200 mg x 3/die, gli enzimi epatici devono essere controllati prima di aumentare la dose e poi ricominciare seguendo la stessa sequenzatemporale dei controlli indicata. Il trattamento con il prodotto deveessere interrotto qualora l'ALT (alanina aminotransferasi) e/o l'AST (aspartato aminotransferasi) dovessero superare il limite superiore del valore normale o si sviluppassero sintomi o segni che suggeriscono l'insorgenza di blocco epatico. >>Aggiustamenti della dose di levodopa durante il trattamento con il prodotto. Poiche' il farmaco riduce la degradazione della levodopa nell'organismo, all'inizio del trattamento possono verificarsi effetti indesiderati dovuti all'aumento di concentrazione della levodopa. Negli studi clinici e' stato necessario ridurre la dose giornaliera di levodopa in oltre il 70% dei pazienti che assumevano piu' di 600 mg di levodopa o che presentavano discinesie moderate o gravi prima dell'inizio del trattamento. La riduzione media della dose giornaliera di levodopa, nei pazienti che necessitavano di una riduzione della dose, e' stata del 30% circa. All'inizio del trattamento con il farmaco si devono informare tutti i pazienti dei sintomi dovuti a una dose eccessiva di levodopa e dei provvedimenti da prendere nel caso in cui cio' accada. >>Aggiustamenti della dose di levodopa quando si interrompe il farmaco. I consigli che seguono si basano su considerazioni di tipo farmacologico e non sono stati valutati in studi clinici. Quando si interrompe la terapia con il farmaco a causa degli effetti indesiderati connessi all'eccesso di levodopa non si deve ridurre la dose della levodopa. Tuttavia quando si interrompe la terapia permotivi diversi dall'eccesso di levodopa, si deve aumentare la dose della levodopa a livelli uguali o superiori a quelli assunti prima di iniziare la terapia con il prodotto, soprattutto se il paziente aveva ridotto considerevolmente la levodopa all'inizio dell'assunzione. In tutti i casi si devono istruire i pazienti sui sintomi dovuti a una dose inferiore di levodopa e su cosa fare nel caso in cui cio' si verifichi. E' piu' probabile che le correzioni della dose della levodopa si rendano necessarie entro 1 o 2 giorni dalla sospensione di Tasmar. >>Popolazioni particolari. Non e' raccomandata alcuna correzione della dose nei pazienti con insufficienza lieve o moderata della funzionalita' renale (clearance della creatinina >=30 ml/min). I pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina >Modo di somministrazione. Il prodotto viene somministrato per via orale tre volte al giorno. Puo' essere assunto con o senza cibo. Le compresse sono rivestite con film e devonoessere inghiottite intere perche' il tolcapone ha un sapore amaro. Sipuo' associare il farmaco a qualunque formulazione farmaceutica di levodopa/benserazide e di levodopa/carbidopa.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse associate all'uso, di osservazione piu' comune, che si sono verificati con frequenza maggiore rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono elencati di seguito. Tuttavia, in quanto inibitore delle COMT, si sa che il prodotto aumenta la biodisponibilita' della levodopa somministrata in contemporanea. L'aumento della stimolazione dopaminergica che ne consegue puo' indurre gli effetti indesideratidi tipo dopaminergico che si osservano dopo il trattamento con gli inibitori delle COMT. Tra questi, i piu' comuni sono un aumento della discinesia, nausea, vomito, dolore addominale, sincope, disturbi relativi all'ortostatismo, stipsi, disturbi del sonno, sonnolenza, allucinazioni. L'unica reazione avversa che spesso ha portato alla sospensione del medicinale negli studi clinici e' stata la diarrea. Sono di seguitoriportate le reazioni ottenute dall'esperienza del medicinale ottenuta negli studi clinici randomizzati, a gruppi paralleli, controllati verso placebo in pazienti con malattia di Parkinson. Le reazioni sono classificate secondo il seguente schema: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONei ratti e nei conigli e' stata osservata tossicita' embrio-fetale dopo somministrazione di tolcapone. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del tolcapone in donne in gravidanza, per cui in gravidanza il prodotto deve essere utilizzato solo se il potenziale vantaggio giustifica il rischio potenziale per il feto. Negli studi sugli animali il tolcapone e' stato escreto nel latte materno. La sicurezza del tolcapone nei neonati non e' nota, per cui le donne non devono allattare durante il trattamento.
Indicazioni
L'uso del medicinale e' indicato in associazione con levodopa/benserazide o levodopa/carbidopa nei pazienti con malattia di Parkinson idiopatica responsiva alla levodopa e con fluttuazioni motorie, che non abbiano risposto o che non tollerino altri catecolo-O-metiltransferasi inibitori delle COMT. A causa del rischio di lesioni epatiche acute, potenzialmente fatali, il prodotto non deve essere considerato un trattamento di prima linea in aggiunta a levodopa/benserazide o a levodopa/carbidopa. Poiche' si deve utilizzare solo in associazione a levodopa/benserazide e levodopa/carbidopa, le informazioni relative alla prescrizione di queste preparazioni contenenti levodopa sono valide anche quando sono utilizzate insieme al farmaco.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' a tolcapone o a uno qualsiasi degli eccipienti. Segni di epatopatia o innalzamento degli enzimi epatici. Discinesia grave.Anamnesi positiva per il complesso sintomatico della sindrome neurolettica maligna (SNM) e/o per la rabdomiolisi non traumatica o l'ipertermia. Feocromocitoma. Trattamento con inibitori non selettivi della monoammina ossidasi (MAO)
Composizione ed Eccipienti
Corpo della compressa: Calcio fosfato dibasico anidro, cellulosa microcristallina, polividone K30, sodio amido glicollato, lattosio, talco,magnesio stearato. Film di rivestimento: idrossipropilmetilcellulosa,talco, ossido di ferro giallo, etilcellulosa, titanio diossido, triacetina, sodio laurilsolfato.
Avvertenze
La terapia con il prodotto deve essere iniziata solo da medici esperti nella gestione della malattia di Parkinson in fase avanzata, per garantire una valutazione appropriata del rapporto rischio-beneficio. Nonsi deve prescrivere il prodotto prima che con il paziente sia stato informato sui rischi. Sospendere se, indipendentemente dalla dose, non si manifestano considerevoli miglioramenti clinici entro 3 settimane dall'inizio del trattamento. A causa del rischio di lesioni epatiche acute, rare ma potenzialmente fatali, l'uso e' indicato solo nei pazienti con malattia di Parkinson idiopatica responsiva alla levodopa e con fluttuazioni motorie, che non abbiano risposto o che non tollerino altri inibitori delle COMT. Il controllo periodico degli enzimi epatici non e' in grado di far prevedere in modo affidabile l'insorgenza di un'epatite fulminante. Tuttavia in genere si ritiene che l'individuazioneprecoce della lesione epatica farmaco-indotta, accompagnata dalla sospensione immediata del farmaco sospetto, aumenti le probabilita' di guarigione. Il periodo di massima insorgenza delle lesioni epatiche e' risultato essere compreso tra 1 e 6 mesi dall'inizio del trattamento. Inoltre, sono stati segnalati raramente casi di epatite ad esordio tardivo, dopo circa 18 mesi di trattamento. Il rischio di lesioni epatichepuo` essere piu' elevato tra le pazienti di sesso femminile. In presenza di esami della funzionalita' epatica alterati o di segni di insufficienza della funzionalita' epatica, non prescrivere il farmaco. Qualora lo si prescrivesse, informare il paziente circa i segni e i sintomiche possono indicare una lesione epatica, e avvertire di contattare immediatamente il medico. Durante il trattamento, la funzione epatica deve essere controllata ogni 2 settimane per il primo anno di terapia, ogni 4 settimane nei 6 mesi successivi e in seguito ogni 8 settimane. Se si aumenta la dose a 200 mg x 3/die, controllare gli enzimi epaticiprima di aumentare la dose e poi ricominciare seguendo la stessa sequenza temporale dei controlli indicata sopra. Interrompere immediatamente il trattamento qualora l'ALT e/o l'AST dovessero superare il limitesuperiore del valore normale o si sviluppassero sintomi o segni indicanti l'insorgenza di insufficienza epatica (nausea persistente, stanchezza, letargia, anoressia, ittero, urine scure, prurito, dolorabilita'al quadrante superiore destro). I pazienti che mostrano comprovate lesioni epatiche acute durante il trattamento e che interrompono l'assunzione del medicinale possono correre un maggior rischio di lesioni epatiche nel caso di una nuova assunzione. Percio' non prendere in considerazione la ripresa del trattamento in tali pazienti. Nei pazienti conla malattia di Parkinson la SNM (sindrome neurolettica maligna) tendea manifestarsi nel momento in cui si sospendono o si interrompono i farmaci che incrementano l'attivita' dopaminergica. Quindi se i sintomicompaiono dopo aver sospeso il farmaco, considerare l'ipotesi di aumentare la dose della levodopa dei pazienti. Al trattamento sono stati associati casi isolati di sintomatologia compatibile con la SNM. In genere i sintomi sono comparsi durante il trattamento o poco dopo la sua sospensione. La SNM e' caratterizzata da sintomi motori (rigidita', mioclono e tremore), alterazioni delle condizioni mentali (agitazione, confusione, stupore e coma), temperatura elevata, disfunzione del sistema autonomo (pressione arteriosa labile, tachicardia) e livelli elevati di creatinfosfochinasi (CPK) sierica, che puo' essere una conseguenza della miolisi. La diagnosi di SNM va presa in considerazione anche quando non tutti gli elementi riportati sono presenti. In caso di tale diagnosi si deve sospendere immediatamente il farmaco e seguire attentamente il paziente. Per ridurre il rischio di SNM non si deve prescrivere il farmaco ai pazienti con discinesia grave o con anamnesi positiva per la SNM, comprendente la rabdomiolisi o l'ipertermia. I pazienti che assumono piu' farmaci con effetti su diverse vie del sistema nervoso centrale (SNC) (es. antidepressivi, neurolettici, anticolinergici) possono essere piu' a rischio di sviluppare la SNM. I pazienti trattati per la malattia di Parkinson con farmaci che aumentano il tono dopaminergico centrale, soprattutto a dosi elevate, hanno riportato un aumento della libido, ipersessualita' e gioco d'azzardo patologico, generalmente reversibili dopo riduzione della dose o l'interruzione del trattamento. I pazienti possono subire un aumento delle reazioni avverse legate alla levodopa (come discinesia, nausea o altre). Spesso le reazioni avverse possono essere mitigate riducendo la dose della levodopa. Negli studi clinici la diarrea si e' verificata nel 16% e nel 18% dei pazienti che assumevano rispettivamente 100 mg x 3/die e 200 mg x 3/die del farmaco, rispetto all'8% dei pazienti che assumevano il placebo.La diarrea di solito si e' presentata tra 2 e 4 mesi dopo l'inizio della terapia. La diarrea ha portato al ritiro, rispettivamente, del 5% e del 6% dei pazienti che assumevano 100 mg x 3/die e 200 mg x 3/die, rispetto all'1% dei pazienti che assumevano il placebo. A causa dell'interazione tra alte dosi di benserazide e tolcapone (che provoca un aumento dei livelli di benserazide), chi prescrive questi farmaci deve porre attenzione alle reazioni avverse correlate alla dose, fintanto che non sia stata accumulata una piu' vasta esperienza. Non si deve somministrare il prodotto in associazione agli inibitori della monoamminossidasi (MAO) non selettivi (es. fenelzina e tranilcipromina). L'associazione di inibitori MAO-A e MAO-B equivale all'inibizione non selettiva delle MAO e quindi non devono essere somministrati entrambi in concomitanza con il farmaco e con le preparazioni a base di levodopa. Quando somministrati contemporaneamente al farmaco, gli inibitori selettividelle MAO-B non devono essere usati a dosi piu' alte di quelle raccomandate (es. 10 mg/die di selegilina). Dal momento che i dati clinici relativi all'associazione tra warfarin e tolcapone sono limitati, quando si somministrano entrambi questi farmaci contemporaneamente si devono tenere sotto controllo i parametri della coagulazione. Si deve esercitare cautela nel trattare pazienti con grave insufficienza della funzionalita' renale (clearance della creatinina INTERAZIONIIn quanto inibitore delle COMT, si sa che il prodotto aumenta la biodisponibilita' della levodopa somministrata in contemporanea. L'aumentodella stimolazione dopaminergica che ne consegue puo' portare a reazioni avverse di tipo dopaminergico che si osservano dopo il trattamentocon gli inibitori delle COMT. Tra questi, i piu' comuni sono un aumento della discinesia, nausea, vomito, dolore addominale, sincope, disturbi relativi all'ortostatismo, stipsi, disturbi del sonno, sonnolenza,allucinazione. La levodopa e' stata correlata con la sonnolenza e conattacchi di sonno improvviso. Molto raramente sono stati segnalati improvvisi attacchi di sonno durante le attivita' quotidiane, a volte inconsapevoli o in assenza di segni di avvertimento. Di cio' devono essere informarti i pazienti e si deve raccomandare loro cautela nella guida o nell'utilizzo di macchinari durante il trattamento con levodopa. I pazienti che hanno avuto sonnolenza e/o un attacco di sonno improvviso devono evitare di guidare o di utilizzare macchinari. Oltre a cio' si puo' prendere in considerazione una riduzione della dose della levodopa o la conclusione del trattamento. Riguardo alle catecolamine e altri farmaci metabolizzati dalle catecol-O-metiltransferasi (COMT), si riporta che il tolcapone puo' influenzare la farmacocinetica dei farmaci metabolizzati dalle COMT. Non sono stati osservati effetti sulla farmacocinetica del substrato delle COMT carbidopa. E`stata osservata un'interazione con la benserazide, che puo' portare a un aumento dei livelli della benserazide e del suo metabolita attivo. L'entita' dell'effetto dipende dalla dose della benserazide. Le concentrazioni plasmatiche di benserazide osservate dopo la somministrazione concomitante di tolcapone e benserazide-25 mg/levodopa sono risultate ancora nel range di valori che si osserva con la levodopa/benserazide da sola. D'altra parte, dopo somministrazione di tolcapone e benserazide-50 mg/levodopale concentrazioni plasmatiche di benserazide sono state a volte al disopra dei livelli solitamente osservati con la levodopa/benserazide da sola. Gli effetti del tolcapone sulla farmacocinetica di altri farmaci metabolizzati dalle COMT, come l'alfa-metildopa, la dobutamina, l'apomorfina, l'adrenalina e l'isoprenalina non sono stati studiati. Chi prescrive il farmaco deve fare attenzione alle reazioni avverse provocati da livelli plasmatici ipoteticamente aumentati di questi farmaci, quando associati al prodotto. A causa della sua affinita' in vitro peril citocromo CYP2C9 , il tolcapone puo' interferire con farmaci la cui clearance sia dipendente da questa via metabolica, come la tolbutamide e il warfarin. In uno studio sulle interazioni, il tolcapone non hamodificato la farmacocinetica della tolbutamide, per cui interazioni di rilevanza clinica che interessino il citocromo CYP2C9 sembrano improbabili. Dal momento che i dati clinici relativi all'associazione tra warfarin e tolcapone sono limitati, quando si somministrano entrambi questi farmaci contemporaneamente e' necessario tenere sotto controllo i parametri della coagulazione. Poiche' il tolcapone interferisce con il metabolismo delle catecolamine, sono teoricamente possibili interazioni con altri farmaci che influenzino i livelli delle catecolamine. Quando il prodotto e' stato somministrato insieme alla levodopa/carbidopa e alla desipramina, non sono state osservate variazioni significative della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e delle concentrazioni plasmatiche della desipramina. C'e' stato un lieve aumento della frequenza complessiva delle reazioni avverse. Si e' trattato di reazioni avverse prevedibili sulla base delle reazioni avverse note nei confronti di ognuno dei tre farmaci presi singolarmente. Dunque si deveagire con cautela quando a pazienti affetti dalla malattia di Parkinson in trattamento con il medicinale e con preparazioni a base di levodopa si somministrano potenti inibitori dell'uptake della noradrenalinacome la desipramina, la maprotilina o la venlafaxina. Negli studi clinici, i pazienti che assumevano il prodotto e preparazioni a base di levodopa hanno riportato un profilo di reazioni avverse simile, indipendentemente dal fatto che allo stesso tempo fosse loro somministrata o meno la selegilina (un inibitore delle MAO-B).EFFETTI INDESIDERATILe reazioni avverse associate all'uso, di osservazione piu' comune, che si sono verificati con frequenza maggiore rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono elencati di seguito. Tuttavia, in quanto inibitore delle COMT, si sa che il prodotto aumenta la biodisponibilita' della levodopa somministrata in contemporanea. L'aumento della stimolazione dopaminergica che ne consegue puo' indurre gli effetti indesideratidi tipo dopaminergico che si osservano dopo il trattamento con gli inibitori delle COMT. Tra questi, i piu' comuni sono un aumento della discinesia, nausea, vomito, dolore addominale, sincope, disturbi relativi all'ortostatismo, stipsi, disturbi del sonno, sonnolenza, allucinazioni. L'unica reazione avversa che spesso ha portato alla sospensione del medicinale negli studi clinici e' stata la diarrea. Sono di seguitoriportate le reazioni ottenute dall'esperienza del medicinale ottenuta negli studi clinici randomizzati, a gruppi paralleli, controllati verso placebo in pazienti con malattia di Parkinson. Le reazioni sono classificate secondo il seguente schema: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONei ratti e nei conigli e' stata osservata tossicita' embrio-fetale dopo somministrazione di tolcapone. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del tolcapone in donne in gravidanza, per cui in gravidanza il prodotto deve essere utilizzato solo se il potenziale vantaggio giustifica il rischio potenziale per il feto. Negli studi sugli animali il tolcapone e' stato escreto nel latte materno. La sicurezza del tolcapone nei neonati non e' nota, per cui le donne non devono allattare durante il trattamento.
Gravidanza e Allattamento
Nei ratti e nei conigli e' stata osservata tossicita' embrio-fetale dopo somministrazione di tolcapone. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del tolcapone in donne in gravidanza, per cui in gravidanza il prodotto deve essere utilizzato solo se il potenziale vantaggio giustifica il rischio potenziale per il feto. Negli studi sugli animali il tolcapone e' stato escreto nel latte materno. La sicurezza del tolcapone nei neonati non e' nota, per cui le donne non devono allattare durante il trattamento.
Interazioni con altri prodotti
In quanto inibitore delle COMT, si sa che il prodotto aumenta la biodisponibilita' della levodopa somministrata in contemporanea. L'aumentodella stimolazione dopaminergica che ne consegue puo' portare a reazioni avverse di tipo dopaminergico che si osservano dopo il trattamentocon gli inibitori delle COMT. Tra questi, i piu' comuni sono un aumento della discinesia, nausea, vomito, dolore addominale, sincope, disturbi relativi all'ortostatismo, stipsi, disturbi del sonno, sonnolenza,allucinazione. La levodopa e' stata correlata con la sonnolenza e conattacchi di sonno improvviso. Molto raramente sono stati segnalati improvvisi attacchi di sonno durante le attivita' quotidiane, a volte inconsapevoli o in assenza di segni di avvertimento. Di cio' devono essere informarti i pazienti e si deve raccomandare loro cautela nella guida o nell'utilizzo di macchinari durante il trattamento con levodopa. I pazienti che hanno avuto sonnolenza e/o un attacco di sonno improvviso devono evitare di guidare o di utilizzare macchinari. Oltre a cio' si puo' prendere in considerazione una riduzione della dose della levodopa o la conclusione del trattamento. Riguardo alle catecolamine e altri farmaci metabolizzati dalle catecol-O-metiltransferasi (COMT), si riporta che il tolcapone puo' influenzare la farmacocinetica dei farmaci metabolizzati dalle COMT. Non sono stati osservati effetti sulla farmacocinetica del substrato delle COMT carbidopa. E`stata osservata un'interazione con la benserazide, che puo' portare a un aumento dei livelli della benserazide e del suo metabolita attivo. L'entita' dell'effetto dipende dalla dose della benserazide. Le concentrazioni plasmatiche di benserazide osservate dopo la somministrazione concomitante di tolcapone e benserazide-25 mg/levodopa sono risultate ancora nel range di valori che si osserva con la levodopa/benserazide da sola. D'altra parte, dopo somministrazione di tolcapone e benserazide-50 mg/levodopale concentrazioni plasmatiche di benserazide sono state a volte al disopra dei livelli solitamente osservati con la levodopa/benserazide da sola. Gli effetti del tolcapone sulla farmacocinetica di altri farmaci metabolizzati dalle COMT, come l'alfa-metildopa, la dobutamina, l'apomorfina, l'adrenalina e l'isoprenalina non sono stati studiati. Chi prescrive il farmaco deve fare attenzione alle reazioni avverse provocati da livelli plasmatici ipoteticamente aumentati di questi farmaci, quando associati al prodotto. A causa della sua affinita' in vitro peril citocromo CYP2C9 , il tolcapone puo' interferire con farmaci la cui clearance sia dipendente da questa via metabolica, come la tolbutamide e il warfarin. In uno studio sulle interazioni, il tolcapone non hamodificato la farmacocinetica della tolbutamide, per cui interazioni di rilevanza clinica che interessino il citocromo CYP2C9 sembrano improbabili. Dal momento che i dati clinici relativi all'associazione tra warfarin e tolcapone sono limitati, quando si somministrano entrambi questi farmaci contemporaneamente e' necessario tenere sotto controllo i parametri della coagulazione. Poiche' il tolcapone interferisce con il metabolismo delle catecolamine, sono teoricamente possibili interazioni con altri farmaci che influenzino i livelli delle catecolamine. Quando il prodotto e' stato somministrato insieme alla levodopa/carbidopa e alla desipramina, non sono state osservate variazioni significative della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e delle concentrazioni plasmatiche della desipramina. C'e' stato un lieve aumento della frequenza complessiva delle reazioni avverse. Si e' trattato di reazioni avverse prevedibili sulla base delle reazioni avverse note nei confronti di ognuno dei tre farmaci presi singolarmente. Dunque si deveagire con cautela quando a pazienti affetti dalla malattia di Parkinson in trattamento con il medicinale e con preparazioni a base di levodopa si somministrano potenti inibitori dell'uptake della noradrenalinacome la desipramina, la maprotilina o la venlafaxina. Negli studi clinici, i pazienti che assumevano il prodotto e preparazioni a base di levodopa hanno riportato un profilo di reazioni avverse simile, indipendentemente dal fatto che allo stesso tempo fosse loro somministrata o meno la selegilina (un inibitore delle MAO-B).
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.