tarceva 30 compresse rivestite 150mg roche spa

Che cosa è tarceva 30cpr riv 150mg?

Tarceva compresse rivestite prodotto da roche spa
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Tarceva risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di farmaci antineoplastico inibitori della protein chinasi.
Contiene i principi attivi: erlotinib cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa rivestita con film contiene 150 mg di erlotinib (come erlotinib cloridrato).
Codice AIC: 036871034 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC): il farmaco e' indicato in monoterapia come trattamento di mantenimento in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con malattia stabile dopo 4 cicli di una prima linea di chemioterapia standard a base di platino. Il prodotto e' indicato anche nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di almeno un precedente regime chemioterapico. Nel prescrivere il medicinale, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Il trattamento non ha dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza o altri effetti clinicamente rilevanti in pazienti con tumori Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR)-negativi. Carcinoma pancreatico: il farmaco in associazione con la gemcitabina e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma pancreatico metastatico. Nel prescrivere il prodotto, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Non e' stato dimostrato alcun vantaggio in termini di sopravvivenza per i pazienti con malattia localmente avanzata.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Il trattamento deve essere effettuato sotto la supervisione di un medico esperto nell'impiego di terapie antineoplastiche. Carcinoma polmonare non a piccole cellule: la dose giornaliera raccomandata di prodotto e' di 150 mg da assumere almeno un'ora prima o due ore dopo l'assunzione di cibo. Carcinoma pancreatico: la dose giornaliera raccomandata di prodotto e' di 100 mg da assumere almeno un'ora prima o due ore dopo l'assunzione di cibo, in associazione con gemcitabina. In pazienti in cui non si sviluppa un rash cutaneo nelle prime 4-8 settimane di terapia deve essere rivalutato se continuare il trattamento con il medicinale. Qualora fosse necessario modificare la dose, deve essere ridottadi 50 mg per volta. Il farmaco e' disponibile nei dosaggi da 25 mg, 100 mg e 150 mg. L'uso concomitante di substrati e modulatori del CYP3A4 puo' rendere necessaria una modifica della posologia. Insufficienza epatica: l'eliminazione di erlotinib avviene attraverso il metabolismoepatico e l'escrezione biliare. Sebbene l'esposizione a erlotinib siarisultata simile in pazienti con moderata compromissione della funzione epatica (punteggio di Child-Pugh di 7-9) e in pazienti con funzioneepatica adeguata, si deve procedere con cautela nel somministrare il prodotto a pazienti con insufficienza epatica. Se si verificano reazioni avverse gravi, si deve considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione del trattamento. La sicurezza e l'efficacia di erlotinib non sono state studiate in pazienti con disfunzione epatica grave (AST/SGOT e ALT/SGPT > 5 x ULN). Non e' raccomandato l'impiego del medicinale in pazienti affetti da grave disfunzione epatica. Insufficienza renale: la sicurezza e l'efficacia di erlotinib non sono state studiate in pazienti con insufficienza renale (creatininemia >1,5 volte il limite superiore del valore normale). Sulla base dei dati di farmacocinetica, nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non e' necessario modificare la posologia. Non e' raccomandato l'impiego del farmaco in pazienti affetti da grave insufficienza renale. Uso in pediatria: la sicurezza e l'efficacia di erlotinib non sono state studiate in pazienti di eta' inferiore a 18 anni. Non e' raccomandato l'impiego in pazienti pediatrici. Fumatori: e' stato dimostrato che il fumo di sigaretta riduce l'esposizione a erlotinib del 50-60%. La dose massima tollerata nei pazienti con NSCLC che fumano sigarette e' risultata pari a300 mg. L'efficacia e la sicurezza a lungo termine di una dose piu' elevata rispetto a quelle iniziali raccomandate, non sono state determinate nei pazienti che continuano a fumare. Pertanto, ai fumatori si deve raccomandare di smettere di fumare, perche' le concentrazioni plasmatiche di erlotinib nei fumatori sono ridotte rispetto a quelle dei non fumatori.

Effetti indesiderati

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (farmaco somministrato in monoterapia). Il rash si manifesta come un'eruzione da lieve a moderatadi tipo eritematoso e papulo-pustoloso, che puo' insorgere o peggiorare nelle aree esposte al sole. Per i pazienti che si espongono al solepuo' essere consigliabile l'uso di indumenti protettivi e/o di filtrisolari. Reazioni avverse molto comuni (>=1/10). Infezioni e infestazioni: infezioni gravi, con o senza neuropatia, includenti polmonite, sepsi e cellulite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia. Patologie dell'occhio: cheratocongiutivite secca, congiuntivite. Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche: dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, stomatite, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito, cute secca. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: affaticamento. La diarrea puo' portare a disidratazione, ipopotassiemia ed insufficienza renale. Il rash comprendeva casi di dermatite acneiforme. Carcinoma pancreatico (farmaco somministrato in concomitanza con la gemcitabina): reazioni avverse molto comuni (>=1/10). Infezioni e infestazioni: infezioni gravi, con o senza neuropatia, includenti polmonite, sepsi e cellulite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: diminuzione di peso. Disturbi psichiatrici: depressione. Patologie del sistema nervoso: neuropatia, cefalea. Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche: tosse. Patologie gastrointestinali: diarrea, stomatite, dispepsia, flatulenza. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo: rash, alopecia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: affaticamento, piressia, brividi. La diarrea puo' portare a disidratazione, ipopotassiemia edinsufficienza renale. Il rash comprendeva casi di dermatite acneiforme. Altre osservazioni: le seguenti reazioni avverse sono state osservate in pazienti trattati con il prodotto in monoterapia e in pazienti trattati con il farmaco in concomitanza alla chemioterapia. Per classificare gli effetti indesiderati in base alla frequenza vengono usati i seguenti termini: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGravidanza: non ci sono dati adeguati riguardo all'uso di erlotinib nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato teratogenicita' o parti anomali. Tuttavia, un effetto negativo sulla gravidanza non puo' essere escluso in quanto studi su ratti econigli hanno mostrato una letalita' embrio/fetale aumentata. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Si deve raccomandare alle donne in eta' fertile di evitare la gravidanza durante il trattamento. Durante il trattamento e per almeno 2 settimane dopo la fine deltrattamento si devono usare metodi contraccettivi adeguati. Nelle donne in gravidanza il trattamento va proseguito solo nei casi in cui il potenziale beneficio per la madre superi il rischio per il feto. Allattamento: non e' noto se erlotinib venga escreto nel latte umano. A causa del danno potenziale per il neonato, si deve raccomandare alle madri di non allattare al seno durante il trattamento. Fertilita' Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato una ridotta fertilita'. Tuttavia, un effetto negativo sulla fertilita' non puo' essere esclusoin quanto studi su animali hanno mostrato effetti sui parametri riproduttivi. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto.

Indicazioni

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC): il farmaco e' indicato in monoterapia come trattamento di mantenimento in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con malattia stabile dopo 4 cicli di una prima linea di chemioterapia standard a base di platino. Il prodotto e' indicato anche nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di almeno un precedente regime chemioterapico. Nel prescrivere il medicinale, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Il trattamento non ha dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza o altri effetti clinicamente rilevanti in pazienti con tumori Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR)-negativi. Carcinoma pancreatico: il farmaco in associazione con la gemcitabina e' indicato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma pancreatico metastatico. Nel prescrivere il prodotto, devono essere tenuti in considerazione i fattori associati ad un aumento della sopravvivenza. Non e' stato dimostrato alcun vantaggio in termini di sopravvivenza per i pazienti con malattia localmente avanzata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a erlotinib o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), sodio amido glicolato tipo A, sodio laurilsolfato, magnesiostearato (E470 b). Rivestimento della compressa: idrossipropilcellulosa (E463), titanio diossido (E171), macrogol, ipromellosa (E464). Inchiostro marrone per la stampa: gommalacca (E904), ossido di ferro rosso(E172).

Avvertenze

I potenti induttori del CYP3A4 possono ridurre l'efficacia di erlotinib mentre i potenti inibitori del CYP3A4 possono portare ad un aumentodella tossicita'. Il trattamento concomitante con questo tipo di sostanze deve essere evitato. Ai fumatori si deve raccomandare di smetteredi fumare, perche' le concentrazioni plasmatiche di erlotinib sono ridotte nei fumatori rispetto a quelle dei non fumatori. Il grado di riduzione potrebbe essere clinicamente significativo. Non comunemente, sono stati segnalati casi di eventi tipo interstiziopatia polmonare (ILD), a volte fatali, nei pazienti che assumevano il farmaco per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), del carcinoma pancreatico o di altri tumori solidi in fase avanzata. Tra le diagnosi riportate nei pazienti sospettati di avere eventi ILD-simili sono comparse la polmonite, la polmonite da radiazioni, la polmonite da ipersensibilita', la polmonite interstiziale, l'interstiziopatia polmonare, la bronchiolite obliterante, la fibrosi polmonare, la sindrome da stress respiratorio acuto, l'alveolite e l'infiltrazione polmonare. I sintomi sono comparsi da pochi giorni a diversi mesi dopo l'inizio della terapia con il prodotto. Frequente e' risultata la presenza di fattori di confondimento o concorrenti, quali la chemioterapia concomitante o precedente, la precedente radioterapia, la preesistente pneumopatia parenchimale, le metastasi o le infezioni polmonari. Nei pazienti in cui insorgono in modo acuto sintomi polmonari inspiegati nuovi e/o progressivi, quali dispnea, tosse e febbre, si deve interrompere la somministrazione del prodotto in attesa della valutazione diagnostica. Monitorare i pazienti trattati contemporaneamente con erlotinib e gemcitabina per la possibilita' di sviluppare tossicita' ILD-simile. In caso di diagnosi di ILD, occorre sospendere il mediinale e intraprendere un trattamento adeguato secondo necessita'. Si e' manifestata diarrea (inclusi casi molto rari ad esito fatale); la diarrea di intensita' moderata o grave deve essere trattata, ad esempio con loperamide. In alcuni casi puo' essere necessario ridurre la dose. Negli studi clinici le dosi sono state ridotte di 50 mg per volta. Le riduzioni di dose di 25 mg per volta non sono state studiate. In caso di diarrea grave o persistente, nausea, anoressia o vomito associato a disidratazione, si deve interrompere la somministrazione del prodotto e approntare i provvedimenti adeguati al trattamento della disidratazione. Sono stati riportati rari casi di ipopotassemia ed insufficienza renale (inclusi casiad esito fatale). Alcuni casi erano secondari ad una disidratazione severa causata da diarrea, vomito e/o anoressia, mentre altri erano dovuti alla chemioterapia concomitante. Nei casi di diarrea piu' grave o persistente, o che porti a disidratazione, particolarmente nei gruppi di pazienti con fattori di rischio aggravanti (farmaci concomitanti, sintomi o patologie o altre condizioni predisponenti, inclusa l'eta' avanzata) si deve interrompere la somministrazione del prodotto e approntare provvedimenti adeguati atti alla reidratazione intensiva del paziente per via endovenosa. Inoltre, la funzione renale e gli elettrolitisierici, incluso il potassio, devono essere monitorati nei pazienti arischio di disidratazione. Sono stati riportati rari casi di insufficienza epatica (inclusi casi fatali) in corso di trattamentoa. La patologia epatica pre-esistente o la co-somministrazione di farmaci epatotossici sono stati considerati fattori confondenti. In tali pazienti, deve essere pertanto preso in considerazione un esame periodico della funzionalita' epatica. La somministrazione deve essere interrotta se le alterazioni della funzionalita' epatica sono severe. Si sconsiglia l'uso del farmaco in pazienti con grave disfunzione epatica. Nei pazientiche assumono il prodotto aumenta il rischio di sviluppare una perforazione gastrointestinale, evento osservato con frequenza non comune (inclusi alcuni casi ad esito fatale). Il rischio e' piu' elevato nei pazienti che assumono in concomitanza agenti antiangiogenici, corticosteroidi, FANS, e/o chemioterapia a base di taxani, o con precedenti anamnestici di ulcera peptica o malattia diverticolare. Il trattamento deveessere definitivamente interrotto nei pazienti che sviluppano una perforazione gastrointestinale. Sono stati riportati disturbi cutanei di tipo bolloso, vescicolare ed esfoliativo, compresi casi molto rari indicativi della sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica, che in alcuni casi sono stati fatali. Il trattamento deve essere interrotto o sospeso se il paziente sviluppa gravi disturbi di tipo bolloso, vescicolare o esfoliativo. Sono stati riportati casi molto rari diperforazione o ulcerazione della cornea durante l'uso del medicinale.Durante il trattamento sono stati osservati altri disturbi oculari, inclusi crescita anomala delle ciglia, cheratocongiuntivite secca o cheratite, i quali sono anche fattori di rischio per la perforazione/ulcerazione della cornea. La terapia deve essere interrotta o sospesa se ipazienti presentano disturbi oculari acuti o in peggioramento, come dolore oculare. Erlotinib e' caratterizzato da una diminuzione di solubilita' a valori di pH superiori a 5. Medicinali che alterano il pH deltratto gastro-intestinale (GI) superiore, come gli inibitori della pompa protonica, gli antagonisti H2 e gli antiacidi, possono alterare lasolubilita' di erlotinib e quindi la sua biodisponibilita'. Aumentarela dose del farmaco, quando somministrato in concomitanza con questi farmaci, potrebbe non compensare la riduzione di esposizione. L'associazione di erlotinib con inibitori della pompa protonica deve essere evitata. Gli effetti della somministrazione concomitante di erlotinib con antagonisti H2 ed antiacidi non sono noti, tuttavia, e' probabile che vi sia una ridotta biodisponibilita'. Pertanto deve essere evitata la somministrazione concomitante di queste associazioni. Se si considera necessario l'uso di antiacidi in corso di terapia, questi devono essere assunti almeno 4 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione giornaliera della dose del farmaco. Le compresse contengono lattosio e non devono essere somministrate ai pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio.

Gravidanza e Allattamento

Gravidanza: non ci sono dati adeguati riguardo all'uso di erlotinib nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato teratogenicita' o parti anomali. Tuttavia, un effetto negativo sulla gravidanza non puo' essere escluso in quanto studi su ratti econigli hanno mostrato una letalita' embrio/fetale aumentata. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Si deve raccomandare alle donne in eta' fertile di evitare la gravidanza durante il trattamento. Durante il trattamento e per almeno 2 settimane dopo la fine deltrattamento si devono usare metodi contraccettivi adeguati. Nelle donne in gravidanza il trattamento va proseguito solo nei casi in cui il potenziale beneficio per la madre superi il rischio per il feto. Allattamento: non e' noto se erlotinib venga escreto nel latte umano. A causa del danno potenziale per il neonato, si deve raccomandare alle madri di non allattare al seno durante il trattamento. Fertilita' Gli studi effettuati su animali non hanno evidenziato una ridotta fertilita'. Tuttavia, un effetto negativo sulla fertilita' non puo' essere esclusoin quanto studi su animali hanno mostrato effetti sui parametri riproduttivi. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto.

Interazioni con altri prodotti

Erlotinib e' un potente inibitore del CYP1A1 e un moderato inibitore del CYP3A4 e del CYP2C8, nonche' un forte inibitore della glucuronazione in vitro da parte dell'UGT1A1. A causa dell'espressione molto ridotta del CYP1A1 nei tessuti umani, non e' nota la rilevanza fisiologica della forte inibizione del CYP1A1. Quando erlotinib e' stato somministrato in associazione con ciprofloxacina, un moderato inibitore del CYP1A2, l'esposizione a erlotinib [AUC] e' aumentata. Si deve procedere con cautela nel somministrare ciprofloxacina o potenti inibitori del CYP1A2 in associazione con erlotinib. In caso si osservino reazioni avverse correlate ad erlotinib, si puo' ridurre il dosaggio di erlotinib. Il pre-trattamento o la co-somministrazione del farmaco sembrano ridurre la biodisponibilita' orale di midazolam. Sono improbabili significative interazioni con la clearance di altri substrati del CYP3A4. L'inibizione della glucuronazione puo' provocare interazioni con i medicinali che sono substrati dell'UGT1A1 e la cui clearance avviene esclusivamente attraverso questa via. I pazienti con ridotti livelli di espressione dell'UGT1A1 o con alterazioni genetiche della glucuronazione possono presentare un aumento delle concentrazioni sieriche di bilirubina e devono essere trattati con cautela. Nell'uomo erlotinib viene metabolizzato nel fegato dai citocromi epatici, soprattutto dal CYP3A4 e in misura minore dal CYP1A2. Anche il metabolismo extraepatico, mediato dal CYP3A4 nell'intestino, dal CYP1A1 nel polmone e dal CYP1B1 nel tessuto tumorale, fornisce un potenziale contributo alla clearance metabolica di erlotinib. Sono possibili interazioni con i principi attivi chevengono metabolizzati da questi enzimi o che su di essi agiscono da inibitori o da induttori. I potenti inibitori dell'attivita' del CYP3A4riducono il metabolismo di erlotinib e fanno aumentare le concentrazioni plasmatiche di erlotinib. Si deve procedere con cautela nel somministrare erlotinib in associazione a un potente inibitore del CYP3A4, come gli antifungini azolici, gli inibitori della proteasi, l'eritromicina o la claritromicina. Se necessario, occorre ridurre la dose di erlotinib, soprattutto in presenza di tossicita'. I potenti induttori dell'attivita' del CYP3A4 aumentano il metabolismo di erlotinib e riducono significativamente le concentrazioni plasmatiche di erlotinib. Evitare la co-somministrazione del prodotto con induttori del CYP3A4. Per ipazienti che necessitano un trattamento concomitante con il farmaco ed un potente induttore del CYP3A4, considerare un aumento della dose a300 mg, mentre la loro sicurezza (che includa la funzionalita' renaleed epatica e gli elettroliti sierici) e' strettamente monitorata e, se ben tollerato per piu' di 2 settimane, potrebbe essere preso in considerazione un ulteriore aumento della dose a 450 mg con un monitoraggio rigoroso della sicurezza. Una riduzione dell'esposizione puo' verificarsi anche con altri induttori come la fenitoina, la carbamazepina, ibarbiturici o l'erba di San Giovanni. Si deve procedere con cautela quando questi principi attivi sono associati a erlotinib. Quando possibile, devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi privi di una potente attivita' induttiva sul CYP3A4. Sono stati riportaticasi di interazione con anticoagulanti derivati cumarinici, incluso il warfarin, che hanno determinato un incremento dell'INR e di eventi emorragici, che in alcuni casi sono stati fatali. I pazienti che assumono anticoagulanti derivati cumarinici devono essere monitorati regolarmente in termini di qualsiasi modificazione del tempo di protrombina odell'INR. La combinazione del medicinale e di una statina puo' aumentare il rischio di una miopatia indotta da statina, inclusa la rabdomiolisi, che e' stata osservata raramente. I pazienti che ancora fumano devono essere incoraggiati a smettere di fumare il prima possibile, prima dell'inizio della terapia, altrimenti le concentrazioni plasmatichedi erlotinib vengono ridotte. Erlotinib e' un substrato della glicoproteina P, trasportatore del principio attivo. La co-somministrazione di inibitori della glicoproteina P, potrebbe portare a una alterata distribuzione e/o alterata eliminazione di erlotinib. Si deve procedere con cautela in tali situazioni. Erlotinib e' caratterizzato da una diminuzione di solubilita' a valori di pH superiori a 5. I medicinali che alterano il pH del tratto gastro-intestinale (GI) superiore possono alterare la solubilita' di erlotinib e di conseguenza la sua biodisponibilita'. La co-somministrazione di erlotinib con omeprazolo, un inibitore della pompa protonica (PPI), ha diminuito l'esposizione a erlotinib[AUC] e la concentrazione massima [C max ]. Non e' stato rilevato alcun cambiamento del T max o dell'emivita. La somministrazione concomitante del medicinale con 300 mg di ranitidina, un antagonista del recettore H2, ha ridotto l'esposizione a erlotinib [AUC] e le concentrazionimassime [C max ]. Aumentare la dose del medicinale, quando somministrato in concomitanza con questi farmaci, potrebbe non compensare la riduzione di esposizione. Tuttavia, somministrando il farmaco in modo sfalsato, 2 ore prima o 10 ore dopo 150 mg di ranitidina b.i.d, l'esposizione a erlotinib [AUC] e le concentrazioni massime [C max ] si sono ridotte. L'effetto degli antiacidi sull'assorbimento di erlotinib non e'stato indagato ma l'assorbimento potrebbe essere alterato, determinando livelli plasmatici inferiori. Riassumendo, l'associazione di erlotinib con inibitori della pompa protonica deve essere evitata. Se si considera necessario l'uso di antiacidi in corso di terapia, questi devono essere assunti almeno 4 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione giornaliera della dose di prodotto. Se si prende in considerazione l'impiego della ranitidina, si devono somministrare i due farmaci in modo sfalsato: il farmaco deve essere assunto almeno 2 ore prima o 10 ore dopo la somministrazione di ranitidina. Erlotinib aumenta le concentrazioni del platino. L'uso concomitante di erlotinib con carboplatino e paclitaxel ha determinato un aumento dell'AUC 0-48 del platino. Anche se questo incremento e' statisticamente significativo, l'entita' di questa differenza non e' considerata clinicamente rilevante. Nella pratica clinica potrebbero esserci altri co-fattori che determinano un aumento dell'esposizione al carboplatino, come l'insufficienza renale. Non sono stati osservati effetti significativi di carboplatino o paclitaxel sulla farmacocinetica di erlotinib. La capecitabina puo' aumentare le concentrazioni di erlotinib. Quando erlotinib e' stato somministratoin associazione a capecitabina e' stato rilevato un aumento statisticamente significativo dell'AUC di erlotinib ed un aumento poco rilevante della C max se confrontati con i valori osservati in un altro studionel quale erlotinib era stato somministrato da solo.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di tarceva

Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.