starcef*im 1f 250mg+f 1ml ceftazidima f.i.r.m.a. spa

Che cosa è starcef im 1f 250mg+f 1ml?

Starcef preparazione iniettabile prodotto da f.i.r.m.a. spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Starcef risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di cefalosporine di terza generazione.
Contiene i principi attivi: ceftazidima pentaidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ceftazidima (come ceftazidima pentaidrato).
Codice AIC: 025859012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di: polmonite nosocomiale; infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica; meningite batterica; otite media cronica suppurativa; otite esterna maligna; infezioni complicate del tratto urinario; infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; infezioni complicate intra-addominali; infezioni delle ossa e delle articolazioni; Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Continuous ambulatory peritoneal dialysis - CAPD); pazienti con batteriemia che si verifica o si sospetta essere associata, con una delle infezioni elencate di sopra. La ceftazidima puo' essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un'infezione batterica. La ceftazidima puo'essere utilizzata nella profilassi peri-operatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione trans-uretrale dellaprostata (trans-urethral resection of the prostate - TURP). La sceltadella ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico che e' ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi. La ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attivita'. Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

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Posologia

>>Adulti e bambini >=40 kg. Somministrazione intermittente. Infezionibronco-polmonari nella fibrosi cistica: da 100 a 150 mg/kg/die ogni 8ore, fino ad un massimo di 9 g al giorno; neutropenia febbrile, polmonite nosocomiale, meningite batterica, batteriemia: 2 g ogni 8 ore; infezioni delle ossa e delle articolazioni , infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli, infezioni complicate intra- addominali, peritonite associate a dialisi nei pazienti in CAPD: 1-2 g ogni 8 ore; infezioni complicate del tratto urinario: 1-2 g ogni 8 ore o 12 ore; profilassi peri-operatoria per la resezione trans-uretrale della prostata(TURP): 1 g all'induzione dell'anestesia, e una seconda dose alla rimozione del catetere; otite media cronica suppurativa, oteite media maligna: da 1 a 2 g ogni 8 ore. Infusione continua. Neutropenia febbrile,polmonite nosocomiale, infezioni bronco-polmonari nella fibrosi cistica, meningite batterica, batteriemia, infezioni delle ossa e delle articolazioni, infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli, infezioni complicate intra-addominali, peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD: dose da carico di 2 g seguita da un'infusione continua da 4 a 6 g ogni 24 ore. >>Neonati e bambini > 2 mesi di eta' e >Dosi di mantenimento (infusione intermittente) in adulti e bambini >=40 kg con insufficienza renale. CLcr 50-31 ml/min; creatinina sierica 150-200 mcmol/l (1,7-2,3 mg/dl): 1 g ogni 12 ore. CLcr 30-16 ml/min; creatinina sierica 200-350 mcmol/l (2,3-4,0 mg/dl): 1 g ogni 24 ore. CLcr 15-6 ml/min; creatinina sierica 350-500 mcmol/l (4,0-5,6 mg/dl): 0,5 g ogni 24 ore. CLcr 500 mcmol/l (>5,6 mg/dl): 0,5 g ogni 48 ore. Nei pazienti con infezioni gravi la dose unitaria deve essere aumentata del 50% o deve essere aumenta la frequenza del dosaggio. >>Dosi di mantenimento (infusione intermittente) in bambini 500 mcmol/l (>5,6 mg/dl): 12,5 mg/kg ogni 48 ore. >>Dosi di mantenimento (infusione continua) in adulti e bambini >= 40 kg con insufficienza renale. CLcr 50-31 ml/min; creatinina sierica 150-200 mcmol/l (1,7-2,3 mg/dl): dose da carico di 2 g seguita da 1 a 3 g ogni 24 ore. CLcr 30-16 ml/min; creatinina sierica 200-350 mcmol/l (2,3-4,0 mg/dl): dose da carico di 2 g seguita da 1 g ogni 24 ore. CLcr <=15 ml/min; creatinina sierica >350 mcmol/l (>4,0 mg/dl): frequenza non valutata. Bambini di peso >Pazienti in emofiltrazione continua veno-venosa. Tasso di ultrafiltrazione di 5 ml/min. CLcr residua 0, 5, 10 e 15 ml/min: 250 mg/12 ore; CLcr residua 20 ml/min: 500mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione di 16,7 ml/min. CLcr residua 0 e5 ml/min: 250 mg/12 ore; CLcr residua 10, 15 e 20 ml/min: 500 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione di 33,3 ml/min. CLcr residua 0, 5, 10, 15 e 20 ml/min: 500 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione di 50 ml/min. CLcr residua 0 e 5 ml/min: 500 mg/12 ore; CLcr residua 10, 15 e 20 ml/min: 750 mg/12 ore. >>Pazienti in emodialisi continua veno-venosa per un tasso di flusso dializzato di 1 litro/ora. Tasso di ultrafiltrazione 0,5 l/ora. CLcr residua 0, 5, 10 e 15 ml/min: 500 mg/12 ore; CLcr residua 20 ml/min: 750 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione 1 l/ora. CLcr residua 0, 5 e 10 ml/min: 500 mg/12 ore; CLcr residua 15 e 20 ml/min: 750 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione 2 l/ora. CLcr residua 0 ml/min: 500 mg/12 ore; CLcr residua 5, 10 e 15 ml/min: 750 mg/12 ore; CLcr residua 20 ml/min: 1000 mg/12 ore. >>Pazienti in emodialisi continuaveno-venosa per un tasso di flusso dializzato di 2 litri/ora. Tasso di ultrafiltrazione 0,5 l/ora. CLcr residua 0, 5 e 10 ml/min: 500 mg/12ore; CLcr residua 15 e 20 ml/min: 750 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione 1 l/ora. CLcr residua 0 e 5 ml/min: 500 mg/12 ore; CLcr residua 10, 15 e 20 ml/min: 750 mg/12 ore. Tasso di ultrafiltrazione 2 l/ora. CLcr residua 0 e 5 ml/min: 750 mg/12 ore; CLcr residua 10, 15 e 20 ml/min: 1000 mg/12 ore. Il medicinale deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per infusione o per iniezione intramuscolare profonda.

CONSERVAZIONEPrima della ricostituzione conservare i flaconcini al riparo della luce. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4 gradi C.AVVERTENZESono state riportate reazioni di ipersensibilita' gravi e talvolta fatali; il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere instaurate misure di emergenza adeguate. Prima di iniziare il trattamento, deve essere accertato che il paziente non abbiaun'anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta-lattamico. La ceftazidima ha uno spettro limitato di attivita' antibatterica.Non e' idonea per l'uso come singolo agente antibatterico per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l'agente patogeno non sia gia' documentato e noto essere sensibile o se esista un alto sospetto che l'agente patogeno piu' probabile possa essere sensibile al trattamento con ceftazidima. Cio' si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta lameningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e leinfezioni dell'osso e delle articolazioni. Inoltre, la ceftazidima e'sensibile all'idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases - ESBLs). Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL nel scegliere il trattamento con ceftazidina. Colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudo-membranosa sono state riportate con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la ceftazidima e puo' variare in gravita' da lieve a pericolosa per la vita. Pertanto, e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di ceftazidima. La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi. Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. La ceftazidima e' eliminata per via renale, pertanto la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale. I pazienti con insufficienza renale devono essere controllati attentamente per l'efficacia e per la sicurezza. Occasionalmente sono state riportate sequele neurologiche quando ladose non e' stata ridotta nei pazienti con insufficienza renale. L'uso prolungato puo' comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che puo' richiedere l'interruzione del trattamento o altre misure adeguate. E' essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente. La ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si puo' verificare una leggera interferenza (falso-positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest). La ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina. Lo sviluppo di un test positivo diCoombs associato con l'uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazientipuo' interferire con i test di compatibilita' del sangue. Il medicinale contiene sodio.INTERAZIONISono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide. L'uso concomitante di alte dosi con medicinali nefrotossici puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e' un antagonista in vitro della ceftazidima e di altre cefalosporine. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' conosciuta, ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima ecloramfenicolo, bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.EFFETTI INDESIDERATIInfezioni ed infestazioni. Non comune: candidosi (inclusa vaginite e candidasi del cavo orale). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: eosinofilia, trombocitosi; non comune: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia; non nota: agranulocitosi, anemia emolitica, linfocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione). Patologie del sistema nervoso. Non comune:cefalea, capogiri; non nota: sequele neurologiche, parestesia. Patologie vascolari. Comune: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea; non comune: diarrea associata ad agenti antibatterici e colite, dolore addominale, nausea, vomito; non nota: sapore sgradevole. Patologie epatobiliari. Comune: innalzamenti transitori di uno o piu' degli enzimi epatici; non nota: ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash urticarioide o maculopapulare; non comune: prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, angioedema. Patologie renali e urinarie. Non comune: incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica; molto raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare; non comune: febbre. Esami diagnostici. Comune: positivita' al test di Coombs.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOVi e' una quantita' limitata di dati sull'uso di ceftazidima in donnein stato di gravidanza. Studi su animali non indicano effetti dannosidiretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale, il parto o lo sviluppo post natale. Il medicinale deve essere prescritto adonne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio. La ceftazidima e' escreta nel latte materno in piccole quantita' ma alle dosi terapeutiche della ceftazidima non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno. La ceftazidima puo' essere usata durante l'allattamento. Nessun dato disponibile.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni. Non comune: candidosi (inclusa vaginite e candidasi del cavo orale). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: eosinofilia, trombocitosi; non comune: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia; non nota: agranulocitosi, anemia emolitica, linfocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione). Patologie del sistema nervoso. Non comune:cefalea, capogiri; non nota: sequele neurologiche, parestesia. Patologie vascolari. Comune: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea; non comune: diarrea associata ad agenti antibatterici e colite, dolore addominale, nausea, vomito; non nota: sapore sgradevole. Patologie epatobiliari. Comune: innalzamenti transitori di uno o piu' degli enzimi epatici; non nota: ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash urticarioide o maculopapulare; non comune: prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, angioedema. Patologie renali e urinarie. Non comune: incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica; molto raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare; non comune: febbre. Esami diagnostici. Comune: positivita' al test di Coombs.

Indicazioni

Trattamento di: polmonite nosocomiale; infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica; meningite batterica; otite media cronica suppurativa; otite esterna maligna; infezioni complicate del tratto urinario; infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; infezioni complicate intra-addominali; infezioni delle ossa e delle articolazioni; Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Continuous ambulatory peritoneal dialysis - CAPD); pazienti con batteriemia che si verifica o si sospetta essere associata, con una delle infezioni elencate di sopra. La ceftazidima puo' essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un'infezione batterica. La ceftazidima puo'essere utilizzata nella profilassi peri-operatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione trans-uretrale dellaprostata (trans-urethral resection of the prostate - TURP). La sceltadella ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico che e' ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi. La ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attivita'. Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla ceftazidima, a qualsiasi altra cefalosporina o ad uno qualsiasi degli eccipienti; anamnesi di grave ipersensibilita' (ad esempio reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemici).

Composizione ed Eccipienti

Flaconcini di polvere: sodio carbonato anidro. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Sono state riportate reazioni di ipersensibilita' gravi e talvolta fatali; il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere instaurate misure di emergenza adeguate. Prima di iniziare il trattamento, deve essere accertato che il paziente non abbiaun'anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta-lattamico. La ceftazidima ha uno spettro limitato di attivita' antibatterica.Non e' idonea per l'uso come singolo agente antibatterico per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l'agente patogeno non sia gia' documentato e noto essere sensibile o se esista un alto sospetto che l'agente patogeno piu' probabile possa essere sensibile al trattamento con ceftazidima. Cio' si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta lameningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e leinfezioni dell'osso e delle articolazioni. Inoltre, la ceftazidima e'sensibile all'idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases - ESBLs). Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL nel scegliere il trattamento con ceftazidina. Colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudo-membranosa sono state riportate con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la ceftazidima e puo' variare in gravita' da lieve a pericolosa per la vita. Pertanto, e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di ceftazidima. La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi. Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. La ceftazidima e' eliminata per via renale, pertanto la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale. I pazienti con insufficienza renale devono essere controllati attentamente per l'efficacia e per la sicurezza. Occasionalmente sono state riportate sequele neurologiche quando ladose non e' stata ridotta nei pazienti con insufficienza renale. L'uso prolungato puo' comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che puo' richiedere l'interruzione del trattamento o altre misure adeguate. E' essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente. La ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si puo' verificare una leggera interferenza (falso-positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest). La ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina. Lo sviluppo di un test positivo diCoombs associato con l'uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazientipuo' interferire con i test di compatibilita' del sangue. Il medicinale contiene sodio.

Gravidanza e Allattamento

Vi e' una quantita' limitata di dati sull'uso di ceftazidima in donnein stato di gravidanza. Studi su animali non indicano effetti dannosidiretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale, il parto o lo sviluppo post natale. Il medicinale deve essere prescritto adonne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio. La ceftazidima e' escreta nel latte materno in piccole quantita' ma alle dosi terapeutiche della ceftazidima non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno. La ceftazidima puo' essere usata durante l'allattamento. Nessun dato disponibile.

Interazioni con altri prodotti

Sono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide. L'uso concomitante di alte dosi con medicinali nefrotossici puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e' un antagonista in vitro della ceftazidima e di altre cefalosporine. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' conosciuta, ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima ecloramfenicolo, bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Prima della ricostituzione conservare i flaconcini al riparo della luce. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4 gradi C.