sonata*10cps 10mg zaleplon meda pharma spa
Che cosa è sonata 10cps 10mg?
Sonata capsule rigide prodotto da
meda pharma spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Sonata risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di farmaci benzodiazepino-correlati.
Contiene i principi attivi:
zaleplon
Composizione Qualitativa e Quantitativa: zaleplon.
Codice AIC: 034386058
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento di pazienti con insonnia che hanno difficolta' ad addormentarsi. E' indicato soltanto quando il disturbo e' grave, invalidante o causa di problemi estremamente gravi.
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Posologia
Negli adulti, la dose raccomandata e' di 10 mg. Il trattamento deve essere il piu' breve possibile, con una durata massima di due settimane. Puo' essere preso immediatamente prima di andare a letto oppure dopoche il paziente si sia coricato ed incontri difficolta' ad addormentarsi. Poiche' l'assunzione a stomaco pieno ritarda di circa 2 ore il tempo per raggiungere la massima concentrazione plasmatica, non deve essere assunto insieme o immediatamente prima del cibo. La dose giornaliera totale non deve superare i 10 mg in qualsiasi paziente. I pazienti devono essere informati di non assumere una seconda dose in una stessanotte. I pazienti anziani potrebbero essere sensibili agli effetti degli ipnotici; pertanto la dose raccomandata e' di 5 mg. E' controindicato nei bambini. Poiche' la clearance risulta ridotta, i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata devono essere trattati con 5 mg. Non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata, in quanto la farmacocinetica del medicinale non e' alterata in questi pazienti. E' controindicato nella grave insufficienza renale.
Effetti indesiderati
Affezioni del sistema nervoso. Comuni (>=1/100, =1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOSebbene gli studi su animali non abbiano mostrato effetti teratogeni o embriotossici, i dati clinici disponibili sono insufficienti ad accertarne la sicurezza in gravidanza e allattamento. L'uso non e' raccomandato durante la gravidanza. Se per assolute necessita' mediche, il medicinale viene somministrato durante la fase avanzata della gravidanzao durante il parto a dosi elevate, si possono prevedere sul neonato effetti quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria moderata, dovuti all'azione farmacologica del composto. I bambini nati da madri che assumevano benzodiazepine e sostanze benzodiazepino-simili in modocronico durante le ultime fasi della gravidanza possono aver sviluppato dipendenza fisica e possono essere a rischio di sviluppare sintomi da sospensione nel periodo post-natale. Poiche' zaleplon e' escreto nel latte materno, il farmaco non deve essere somministrato alle madri durante l'allattamento.
Indicazioni
Trattamento di pazienti con insonnia che hanno difficolta' ad addormentarsi. E' indicato soltanto quando il disturbo e' grave, invalidante o causa di problemi estremamente gravi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza epatica. Grave insufficienza renale. Sindromedell'apnea nel sonno. Miastenia grave. Insufficienza respiratoria grave. Bambini (al di sotto dei 18 anni di eta').
Composizione ed Eccipienti
Nucleo: cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, silicone diossido, sodio lauril solfato, magnesio stearato, lattosio monoidrato, indigo carmine (E132), titanio biossido (E171). Involucro: gelatina,titanio diossido (E171), sodio lauril solfato, silicone diossido. Inchiostro rosa SW-1105: shellac, titanio diossido (E171), idrossido di ammonio, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo (E172).
Avvertenze
In pazienti che assumono sedativi-ipnotici sono stati segnalati comportamenti complessi come guida durante il sonno. Tali eventi possono manifestarsi sia in chi fa uso da poco tempo di sedativi ipnotici, sia in chi li utilizza da molto tempo. Sebbene comportamenti come la guida durante il sonno possano manifestarsi con il solo uso di un sedativo ipnotico alle dosi terapeutiche, l'assunzione di alcool e altri deprimenti del sistema nervoso centrale (SNC) concomitante con quella di sedativi ipnotici sembra aumentare il rischio di tali comportamenti, cosi'come puo' anche avvenire se si supera la dose massima raccomandata. Nei pazienti in cui si manifestino episodi di guida durante il sonno e'raccomandata la sospensione di Zaleplon, poiche' cio' costituisce un rischio per il paziente stesso e per la comunita'. In pazienti in stato di veglia parziale dopo aver assunto un sedativo ipnotico sono anchestati riportati altri comportamenti complessi (es. preparare e mangiare del cibo, telefonare, avere rapporti sessuali). Come avviene per laguida durante il sonno, i pazienti solitamente non ricordano tali eventi. Sono state riportate gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Se l'angioedema interessa la lingua, la glottide o la laringe, l'eventuale ostruzione delle vie respiratorie puo' essere fatale. I pazienti che manifestino angioedema a seguito di trattamento non dovrebbero fare piu' uso del farmaco. L'insonnia puo' rappresentare il sintomo di undisturbo fisico o psichiatrico sottostante. Se persiste o peggiora dopo un breve ciclo di trattamento con zaleplon puo' indicare la necessita' di riesaminare il paziente. A causa della breve emivita plasmaticadi zaleplon, deve essere presa in considerazione una terapia alternativa nel caso si verifichi risveglio mattutino precoce. Non assumere una seconda dose in una stessa notte. La somministrazione contemporanea con prodotti medicinali che influenzano il CYP3A4 causa modifiche delle concentrazioni plasmatiche di zaleplon. Dopo l'uso ripetuto per poche settimane puo' verificarsi una perdita di efficacia degli effetti ipnotici delle sostanze benzodiazepiniche e benzodiazepino-simili a breve durata d'azione. L'uso del prodotto puo' portare alla dipendenza fisica e psichica. Il rischio aumenta in funzione della dose e della durata della terapia ed e' maggiore nei pazienti con precedenti di abuso di alcool e di farmaci. Nei casi in cui si sia sviluppata dipendenza fisica, l'interruzione brusca del trattamento sara' accompagnata da sintomi da sospensione. Questi possono comprendere cefalea, dolore muscolare, ansia estrema, tensione, agitazione, confusione ed irritabilita'. In casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: dissociazione dalla realta', depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore ed al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici. Alla sospensione del trattamento puo' verificarsi una sindrome transitoria che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che avevano indotto altrattamento con una sostanza benzodiazepinica o simil-benzodiazepinica. Questa puo' essere accompagnata da altre reazioni che includono variazioni dell'umore, ansia o disturbi del sonno e irrequietezza. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e non deve superare le due settimane. Tale periodo non deve essere prolungato senza un riesame clinico del paziente. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino-simili possono indurre amnesia anterograda e alterazioni psicomotorie. Tali condizioni si verificano piu' frequentemente fino a parecchie ore dopo l'ingestione del prodotto. Per ridurre il rischio, i pazienti non devono intraprendere attivita' che richiedano una coordinazione psicomotoria per almeno 4 ore o piu' dopo aver assunto il farmaco. E' noto che durante l'uso di benzodiazepine o di sostanze benzodiazepino-simili si verificano reazioni quali irrequietezza, agitazione, irritabilita', riduzione dell'inibizione, aggressivita', pensiero alterato, delirio, collera, incubi notturni, depersonalizzazione, allucinazioni, psicosi, comportamento improprio, estroversione che sembra non appartenere al carattere ed altri effetti comportamentali. Queste reazioni possono essere farmaco-indotte, spontanee dall'origine, o il risultato di un disturbo fisico o psichiatrico sottostante. La comparsa diqueste reazioni e' piu' probabile negli anziani. Nel caso cio' si verificasse, l'uso di questo prodotto deve essere sospeso. Qualsiasi nuovo segno o sintomo comportamentale richiede un valutazione accurata ed immediata. Usare con estrema cautela nei pazienti con precedenti di abuso di alcool o di farmaci. Il medicinale non e' indicato nei pazienticon insufficienza epatica grave in quanto puo' far precipitare un'encefalopatia. Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderatala biodisponibilita' di zaleplon e' aumentata a causa della ridotta clearance e pertanto in questi pazienti e' necessario modificare la dose. Inoltre, non e' indicato nei pazienti con grave insufficienza renale poiche' mancano adeguati studi a riguardo. Nei pazienti con lieve o moderata insufficienza renale il profilo farmacocinetico di zaleplon non si discosta significativamente da quello dei soggetti sani. Percio'non e' richiesto alcun adeguamento posologico in questi pazienti. I medicinali sedativi devono essere prescritti con cautela a pazienti coninsufficienza respiratoria cronica. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino-simili non sono raccomandate per il trattamento primariodelle malattie psicotiche. Non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia associata alla depressione (in tali pazienti potrebbero aumentare i suicidi). Inoltre, a causa dell'aumentato rischio di sovradosaggio intenzionale in pazienti con depressione in generale, la quantita' di un medicinale, incluso zaleplon, prescritta perquesti pazienti deve essere mantenuta al minimo necessario. Il farmaco contiene lattosio.
Gravidanza e Allattamento
Sebbene gli studi su animali non abbiano mostrato effetti teratogeni o embriotossici, i dati clinici disponibili sono insufficienti ad accertarne la sicurezza in gravidanza e allattamento. L'uso non e' raccomandato durante la gravidanza. Se per assolute necessita' mediche, il medicinale viene somministrato durante la fase avanzata della gravidanzao durante il parto a dosi elevate, si possono prevedere sul neonato effetti quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria moderata, dovuti all'azione farmacologica del composto. I bambini nati da madri che assumevano benzodiazepine e sostanze benzodiazepino-simili in modocronico durante le ultime fasi della gravidanza possono aver sviluppato dipendenza fisica e possono essere a rischio di sviluppare sintomi da sospensione nel periodo post-natale. Poiche' zaleplon e' escreto nel latte materno, il farmaco non deve essere somministrato alle madri durante l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
Si sconsiglia l'assunzione contemporanea di alcool. L'effetto sedativo puo' essere aumentato se il farmaco e' usato in associazione all'alcool. Cio' influenza la capacita' di guidare o usare macchinari. Deve essere presa in considerazione l'associazione con altri farmaci che agiscono sul SNC. In caso di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, agenti antidepressivi, analgesici narcotici, medicinali anti-epilettici, anestetici e antistaminici sedativi puo' verificarsi un aumento della sedazione a livello centrale.La somministrazione concomitante di una singola dose di zaleplon 10 mg e venlafaxina (a rilascio prolungato) 75 mg o 150 mg al giorno non influisce sulla memoria (rievocazione verbale immediata e ritardata) o sul rendimento psicomotorio (digit symbol substitution test). In aggiunta, non sono state riportate interazioni farmacocinetiche tra zaleplon e venlafaxina (a rilascio prolungato). Nel caso di analgesici narcotici puo' verificarsi un aumento del senso di euforia che determina un aumento della dipendenza fisica. La cimetidina, un inibitore moderato non specifico di diversi enzimi epatici inclusi sia l'aldeide ossidasiche il CYP3A4, ha prodotto un aumento dell'85% nelle concentrazioni plasmatiche di zaleplon poiche' ha inibito sia l'enzima primario (aldeide ossidasi) che quello secondario (CYP3A4) responsabili del metabolismo di zaleplon. Pertanto si raccomanda cautela nel somministrare contemporaneamente cimetidina e il medicinale. La somministrazione contemporanea con una dose singola di 800 mg di eritromicina, un forte inibitore selettivo del CYP3A4, ha determinato un aumento del 34% delle concentrazioni plasmatiche di zaleplon. Un aggiustamento del dosaggio abituale non e' considerato necessario, ma i pazienti devono essere avvertiti che gli effetti sedativi potrebbero aumentare. Al contrario, la rifampicina, un forte induttore di numerosi enzimi epatici, incluso il CYP3A4 ha ridotto di quattro volte la concentrazione plasmatica di zaleplon. La somministrazione contemporanea con induttori del CYP3A4 quali rifampicina, carbamazepina e fenobarbitone puo' portare ad una riduzione dell'efficacia di zaleplon. Il prodotto non ha influenzato i profili farmacocinetici e farmacodinamici di digossina e warfarin, due sostanze con un ristretto indice terapeutico. Inoltre, l'ibuprofene, quale esempio di sostanze che alterano l'escrezione renale, non ha mostrato alcuna interazione con il farmaco.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.