sinebriv febbre e dol os 200ml paracetamolo aurobindo pharma italia srl

Che cosa è sinebriv febbre e dol os 200ml?

Sinebriv febb e dol soluzione orale prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali senza obbligo di prescrizione medica s.o.p. che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Sinebriv febb e dol risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di altri analgesici ed antipiretici.
Contiene i principi attivi: paracetamolo
Composizione Qualitativa e Quantitativa: paracetamolo 24 mg/ml.
Codice AIC: 041060029 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.

                                                                                                     

Composizione:

1 ml di soluzione contiene 24 mg di paracetamolo. Eccipienti: un ml contiene 1 mg di sodio metabisolfito (E223), 140 mg sorbitolo (E420) e circa 1,7 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Glicerolo Sorbitolo liquido (non cristallizzante) (E420) Povidone (K–30) Sodio citrato Potassio sorbato Acido citrico monoidrato Sodio metabisolfito (E223) Saccarina sodica Acqua purificata Aroma di fragola: Sostanza(e) aromatizzante(i) naturale(i) Sostanza(e) aromatizzante(i) artificiale(i) Glicole propilenico Alcool benzilico Sodio citrato

Indicazioni terapeutiche

Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

SINEBRIV Febbre e Dolore 24 mg/ml soluzione orale è destinato all’uso nei bambini. Posologia La dose massima giornaliera non deve essere superata in considerazione del rischio di danno epatico grave (vedere paragrafi 4.4 e 4.9). Bambini Una somministrazione regolare riduce al minimo le oscillazioni del dolore e della febbre. La somministrazione deve essere regolare, anche durante la notte, preferibilmente a intervalli di 6 ore, altrimenti a intervalli di almeno 4 ore. La dose giornaliera di paracetamolo raccomandata nei bambini è: – da 10 a 15 mg/kg ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno. La posologia deve essere stabilita in base al peso del bambino. Le informazioni sull’età dei bambini in ogni gruppo di peso sono solo indicative. Esempi di dosaggio in relazione al peso corporeo e all’età approssimativa: Peso Età (circa) Dose [dose giornaliera totale ] 5–7 kg 3–6 mesi 2,5 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [240 mg] 7–10 kg 6 mesi–1 anno 3,5 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [336 mg] 10–15 kg 1–3 anni 5 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [480 mg] 15–20 kg 3–5 anni 7,5 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [720 mg] 20–25 kg 5–7 anni 10 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [960 mg] 25–30 kg 7–9 anni 12,5 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [1.200 mg] 30–40 kg 9–12 anni 15 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [1.440 mg] ≥ 40 kg ≥ 12 anni 20 ml ogni 4–6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno [1.920 mg] 5 ml di soluzione orale = 120 mg di paracetamolo In presenza di febbre alta, segni di infezione o persistenza dei sintomi per più di 2 giorni, chi si occupa del paziente deve contattare un medico. Insufficienza renale Il paracetamolo deve essere usato con cautela in presenza di insufficienza renale e si raccomanda di aumentare l’intervallo tra le dosi in caso di insufficienza renale grave. Quando la clearance della creatinina è inferiore a 10 ml/min., l’intervallo minimo tra 2 somministrazioni deve essere di 8 ore. Insufficienza epatica Il paracetamolo deve essere usato con cautela in presenza di insufficienza epatica. Metodo di somministrazione Per uso orale.

Avvertenze e precauzioni

Si sconsiglia l’uso prolungato o frequente. I pazienti devono essere avvertiti della necessità di non assumere in concomitanza altri prodotti contenenti paracetamolo. L’assunzione di più dosi giornaliere in una sola somministrazione può danneggiare gravemente il fegato. In questi casi non si manifesta perdita di coscienza; è tuttavia necessario rivolgersi immediatamente a un medico. L’uso prolungato non sottoposto a supervisione medica può essere nocivo. Negli adolescenti trattati con 60 mg/kg al giorno di paracetamolo, l’associazione con un altro antipiretico non è giustificata fatta eccezione per i casi di inefficacia. Si consiglia di prestare attenzione in caso di somministrazione del paracetamolo a pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child–Pugh > 9), epatite acuta, trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalità epatica, deficit di glucosio–6–fosfato deidrogenasi, anemia emolitica, abuso di alcol, disidratazione e malnutrizione cronica. I rischi correlati al sovradosaggio sono maggiori nei soggetti affetti da epatopatia non cirrotica indotta da alcolici. Occorre prestare cautela in caso di alcolismo cronico. In questi casi, la dose giornaliera non deve superare i 2 grammi. Durante il trattamento con paracetamolo non si devono assumere alcolici. In caso di febbre alta, segni di infezione secondaria o persistenza dei sintomi, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento. Dopo il trattamento a lungo termine (> 3 mesi) con analgesici somministrati ogni due giorni o con frequenza maggiore, si può osservare insorgenza o aggravamento della cefalea. La cefalea causata da un uso eccessivo di analgesici non deve essere trattata con un aumento della dose del farmaco. In questi casi, l’uso di analgesici deve essere sospeso previa consultazione con un medico. L’interruzione repentina di analgesici dopo un uso prolungato, ad alte dosi o un uso scorretto può causare cefalea, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da sospensione si risolvono nell’arco di pochi giorni. Prima della loro risoluzione non si devono assumere ulteriori analgesici, né riprendere la terapia senza prima aver consultato il medico. Si consiglia di prestare attenzione nei pazienti asmatici sensibili all’acido acetilsalicilico perché è stata segnalata una lieve reazione di broncospasmo con il paracetamolo (reazione crociata). Rivolgersi immediatamente a un medico in caso di sovradosaggio, anche se il paziente si sente bene, perché esiste il rischio di danno epatico irreversibile (vedere paragrafo 4.9). Contiene sodio metabisolfito che può raramente causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo. Contiene sorbitolo (140 mg/ml). I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale. La soluzione orale può avere un leggero effetto lassativo, soprattutto in bambini trattati al livello di dose più alto. Valore energetico: 2,6 kcal/g di sorbitolo. Questo medicinale contiene 0,08 mmol (o 1,7 mg) di sodio per ml di soluzione orale. Da tenere in considerazione per i pazienti sottoposti a regime iposodico con un peso uguale o maggiore a 25 kg (dose da 12,5 ml o superiore).

Interazioni

Il paracetamolo viene ampiamente metabolizzato a livello epatico, pertanto può interagire con altri prodotti medicinali che usano le stesse vie metaboliche o che sono inibitori o induttori di tali vie. L’assunzione cronica di alcol o l’uso di sostanze che inducono gli enzimi epatici, quali barbiturici, carbamazepina, fenitoina, rifampicina, isoniazide e l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono aumentare l’epatotossicità del paracetamolo a causa di una formazione maggiore e più rapida di metaboliti tossici. Pertanto, occorre esercitare cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici (vedere paragrafo 4.9). In caso di trattamento concomitante con probenecid, occorre prendere in considerazione una riduzione della dose perché il probenecid dimezza quasi la clearance del paracetamolo attraverso l’inibizione della sua coniugazione con l’acido glucuronico. – La salicilamide può prolungare l’emivita di eliminazione del paracetamolo. Il paracetamolo può ridurre la biodisponibilità della lamotrigina, con una possibile riduzione dei suoi effetti a causa della potenziale induzione del suo metabolismo a livello epatico. Il paracetamolo può aumentare significativamente l’emivita di eliminazione del cloramfenicolo. Quando si somministra paracetamolo in associazione a iniezioni di cloramfenicolo è raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici di cloramfenicolo. La velocità di assorbimento del paracetamolo può essere aumentata dalla metoclopramide o dal domperidone e l’assorbimento può essere ridotto dalla colestiramina. Per conseguire il massimo effetto, colestiramina e paracetamolo devono essere assunti a distanza di un’ora l’uno dall’altro. L’assunzione concomitante di medicinali che rallentano lo svuotamento gastrico può ritardare l’assorbimento e l’insorgenza dell’effetto del paracetamolo. L’effetto anticoagulante della warfarina e di altri cumarinici può essere potenziato dall’uso regolare e prolungato del paracetamolo, con conseguente aumento del rischio di sanguinamento. L’effetto può già manifestarsi con dosi giornaliere di 1,5–2 g di paracetamolo per 5–7 giorni. Dosi occasionali non hanno effetto significativo. Interferenza con le analisi di laboratorio Il paracetamolo può alterare il dosaggio dell’acido urico ottenuto con il metodo al fosfotungstato e il dosaggio glicemico ottenuto con il metodo della glucosio–ossidasi–perossidasi.

Effetti indesiderati

Alle dosi terapeutiche si manifestano pochi effetti indesiderati. La frequenza degli effetti indesiderati è stata classificata come segue: molto comune (1/10), comune (1/100, Classificazione organo–sistemica Frequenza Effetti indesiderati Patologie del sistema Emolinfopoietico Raro: Disturbi piastrinici, disturbi delle cellule staminali Molto raro: Trombocitopenia, leucopenia, neutropenia e anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario Raro: Ipersensibilità (escluso angioedema) Disturbi del metabolismo e della Nutrizione Molto raro: Ipoglicemia Disturbi psichiatrici Raro: Depressione NAS, stato confusionale, allucinazioni Patologie del sistema nervoso Raro: Tremore NAS, cefalea NAS Patologie dell’occhio Raro: Visione anomala. Patologie cardiache Raro: Edema. Patologie gastrointestinali Raro: Emorragia NAS, dolore addominale NAS, diarrea NAS, nausea, vomito Patologie epatobiliari Raro: Funzionalità epatica anomala, insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero Molto raro: Epatotossicità Patologie della cute e del tessuto Sottocutaneo Raro: Prurito, rash, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria. Patologie renali e urinarie Molto raro: Piuria sterile (urine torbide) ed effetti indesiderati a livello renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro: Capogiri (escluse le vertigini), malessere, piressia, sedazione, interazione farmacologica NAS. Molto raro: Reazione di ipersensibilità (che richiede la sospensione del trattamento). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Raro: Sovradosaggio e avvelenamento. NAS = Non altrimenti specificato. Sono stati segnalati alcuni casi di necrolisi epidermica, sindrome di Stevens Johnson, eritema multiforme, edema della laringe, shock anafilattico, anemia, alterazione epatica ed epatite, alterazione renale (grave compromissione della funzionalità renale, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), effetti gastrointestinali e vertigini.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Dati epidemiologici sulla somministrazione di dosi orali terapeutiche di paracetamolo non mostrano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Dati prospettici su gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno evidenziato un incremento del rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione eseguiti con somministrazione orale non hanno mostrato segni di malformazione o fetotossicità (vedere paragrafo 5.3). Il paracetamolo è ritenuto sicuro alle normali dosi terapeutiche e per brevi periodi di utilizzo e può essere utilizzato durante tutta la gravidanza, previa adeguata valutazione del rapporto rischi– benefici. Allattamento Dopo somministrazione orale, il paracetamolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono stati riportati effetti indesiderati nei bambini in allattamento. Il paracetamolo può essere usato dalle donne che allattano al seno, purché non si superi il dosaggio raccomandato. Prestare cautela in caso di uso a lungo termine.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Il medicinale e' destinato all'uso nei bambini. La dose massima giornaliera non deve essere superata in considerazione del rischio di dannoepatico grave. Bambini: una somministrazione regolare riduce al minimo le oscillazioni del dolore e della febbre. La somministrazione deve essere regolare, anche durante la notte, preferibilmente a intervalli di 6 ore, altrimenti a intervalli di almeno 4 ore. La dose giornalieradi paracetamolo raccomandata nei bambini e': da 10 a 15 mg/kg ogni 4-6 ore, per un massimo di quattro volte al giorno. La posologia deve essere stabilita in base al peso del bambino. Le informazioni sull'eta' dei bambini in ogni gruppo di peso sono solo indicative. Dosaggio in relazione al peso corporeo e all'eta' approssimativa. Peso 5-7 kg (circa 3-6 mesi di eta'): 2,5 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (240 mg); peso 7-10 kg (circa 6-12 mesi di eta'): 3,5 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (336 mg); peso 10-15 kg (circa 1-3 anni di eta'): 5 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (480 mg); peso 15-20 kg (circa 3-5 anni di eta'): 7,5 ml ogni 4 -6 ore, massimo quattro volte al giorno (720 mg); peso 20-25 kg (circa 5-7 anni di eta'): 10 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (960 mg); peso 25-30 kg (circa 7-9 anni di eta'): 12,5 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (1200 mg); peso 30-40 kg (circa 9-12 anni di eta'): 15 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (1440 mg); peso >=40 kg (>=12 anni di eta'): 20 ml ogni 4-6 ore, massimo quattro volte al giorno (1920 mg). In presenza di febbre alta, segni di infezione o persistenza dei sintomi per piu' di 2 giorni, si deve contattare un medico. Insufficienza renale: il paracetamolo deve essere usatocon cautela in presenza di insufficienza renale e si raccomanda di aumentare l'intervallo tra le dosi in caso di insufficienza renale grave. Quando la clearance della creatinina e' inferiore a 10 ml/min, l'intervallo minimo tra 2 somministrazioni deve essere di 8 ore. Insufficienza epatica: il paracetamolo deve essere usato con cautela in presenzadi insufficienza epatica. Somministrazione per via orale.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: disturbi piastrinici, disturbi delle cellule staminali; molto raro: trombocitopenia, leucopenia, neutropenia e anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita' (escluso angioedema). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Raro: depressione, stato confusionale, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Raro: tremore, cefalea. Patologie dell'occhio. Raro: visione anomala. Patologie cardiache. Raro: edema. Patologie gastrointestinali. Raro: emorragia, dolore addominale, diarrea, nausea, vomito. Patologie epatobiliari. Raro: funzionalita' epatica anomala, insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero; molto raro: epatotossicita'. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: prurito, rash, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria. Patologie renali e urinarie. Molto raro: piuria sterile (urine torbide) ed effetti indesiderati a livello renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: capogiri (escluse le vertigini), malessere, piressia, sedazione, interazione farmacologica; molto raro: reazione di ipersensibilita' (che richiede la sospensione del trattamento). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Raro: sovradosaggioe avvelenamento. Sono stati segnalati alcuni casi di necrolisi epidermica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, edema della laringe, shock anafilattico, anemia, alterazione epatica ed epatite, alterazione renale (grave compromissione della funzionalita' renale, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), effetti gastrointestinali e vertigini.

Indicazioni

Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Glicerolo; sorbitolo liquido non cristallizzante (E420); povidone (K-30); sodio citrato; potassio sorbato; acido citrico monoidrato; sodio metabisolfito (E223); saccarina sodica; acqua purificata. Aroma di fragola: sostanze aromatizzanti naturali; sostanze aromatizzanti artificiali; glicole propilenico; alcool benzilico; sodio citrato.

Avvertenze

Si sconsiglia l'uso prolungato o frequente. Non assumere in concomitanza ad altri prodotti contenenti paracetamolo. L'assunzione di piu' dosi giornaliere in una sola somministrazione puo' danneggiare gravemente il fegato. In questi casi non si manifesta perdita di coscienza; e' tuttavia necessario rivolgersi immediatamente a un medico. L'uso prolungato non sottoposto a supervisione medica puo' essere nocivo. Negli adolescenti trattati con 60 mg/kg al giorno di paracetamolo, l'associazione con un altro antipiretico non e' giustificata fatta eccezione peri casi di inefficacia. Prestare attenzione in caso di somministrazione del paracetamolo a pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh >9), epatite acuta, trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalita' epatica, deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia emolitica,abuso di alcol, disidratazione e malnutrizione cronica. I rischi correlati al sovradosaggio sono maggiori nei soggetti affetti da epatopatia non cirrotica indotta da alcolici. Occorre prestare cautela in caso di alcolismo cronico. In questi casi, la dose giornaliera non deve superare i 2 grammi. Durante il trattamento con paracetamolo non si devono assumere alcolici. In caso di febbre alta, segni di infezione secondaria o persistenza dei sintomi, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento. Dopo il trattamento a lungo termine (>3 mesi) con analgesici somministrati ogni due giorni o con frequenza maggiore, si puo' osservare insorgenza o aggravamento della cefalea. La cefalea causata da un uso eccessivo di analgesici non deve essere trattata con unaumento della dose del farmaco. In questi casi, l'uso di analgesici deve essere sospeso previa consultazione con un medico. L'interruzione repentina di analgesici dopo un uso prolungato, ad alte dosi o un uso scorretto puo' causare cefalea, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da sospensione si risolvononell'arco di pochi giorni. Prima della loro risoluzione non si devonoassumere ulteriori analgesici, ne' riprendere la terapia senza prima aver consultato il medico. Si consiglia di prestare attenzione nei pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico perche' e' stata segnalata una lieve reazione di broncospasmo con il paracetamolo (reazione crociata). Rivolgersi immediatamente a un medico in caso di sovradosaggio, anche se il paziente si sente bene, perche' esiste il rischiodi danno epatico irreversibile. Contiene sodio metabisolfito che puo'raramente causare gravi reazioni di ipersensibilita' e broncospasmo. Il medicinale contiene sorbitolo (140 mg/ml). La soluzione orale puo' avere un leggero effetto lassativo, soprattutto in bambini trattati allivello di dose piu' alto. Valore energetico: 2,6 kcal/g di sorbitolo. Questo medicinale contiene 0,08 mmol (o 1,7 mg) di sodio per ml di soluzione orale. Da tenere in considerazione per i pazienti sottoposti a regime iposodico con un peso uguale o maggiore a 25 kg (dose da 12,5ml o superiore).

Gravidanza e Allattamento

Dati epidemiologici sulla somministrazione di dosi orali terapeutichedi paracetamolo non mostrano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Dati prospettici su gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno evidenziato un incremento del rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione eseguiti con somministrazione orale non hanno mostrato segni di malformazione o fetotossicita'. Ilparacetamolo e' ritenuto sicuro alle normali dosi terapeutiche e per brevi periodi di utilizzo e puo' essere utilizzato durante tutta la gravidanza, previa adeguata valutazione del rapporto rischi/benefici. Dopo somministrazione orale, il paracetamolo e' escreto nel latte materno in piccole quantita'. Non sono stati riportati effetti indesiderati nei bambini in allattamento. Il paracetamolo puo' essere usato dalle donne che allattano al seno, purche' non si superi il dosaggio raccomandato. Prestare cautela in caso di uso a lungo termine.

Interazioni con altri prodotti

Il paracetamolo viene ampiamente metabolizzato a livello epatico, pertanto puo' interagire con altri prodotti medicinali che usano le stesse vie metaboliche o che sono inibitori o induttori di tali vie. L'assunzione cronica di alcol o l'uso di sostanze che inducono gli enzimi epatici, quali barbiturici, carbamazepina, fenitoina, rifampicina, isoniazide e l'Erba di San Giovanni (Hypericum Perforatum) possono aumentare l'epatotossicita' del paracetamolo a causa di una formazione maggiore e piu' rapida di metaboliti tossici. Pertanto, occorre esercitare cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici. In caso di trattamento concomitante con probenecid, occorre prendere in considerazione una riduzione della dose perche' il probenecid dimezza quasi la clearance del paracetamolo attraverso l'inibizione della sua coniugazione con l'acido glucuronico. La salicilamide puo' prolungare l'emivita di eliminazione del paracetamolo. Il paracetamolo puo' ridurrela biodisponibilita' della lamotrigina, con una possibile riduzione dei suoi effetti a causa della potenziale induzione del suo metabolismoa livello epatico. Il paracetamolo puo' aumentare significativamente l'emivita di eliminazione del cloramfenicolo. Quando si somministra paracetamolo in associazione a iniezioni di cloramfenicolo e' raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici di cloramfenicolo. La velocita' di assorbimento del paracetamolo puo' essere aumentata dalla metoclopramide o dal domperidone e l'assorbimento puo' essere ridotto dallacolestiramina. Per conseguire il massimo effetto, colestiramina e paracetamolo devono essere assunti a distanza di un'ora l'uno dall'altro.L'assunzione concomitante di medicinali che rallentano lo svuotamentogastrico puo' ritardare l'assorbimento e l'insorgenza dell'effetto del paracetamolo. L'effetto anticoagulante della warfarina e di altri cumarinici puo' essere potenziato dall'uso regolare e prolungato del paracetamolo, con conseguente aumento del rischio di sanguinamento. L'effetto puo' gia' manifestarsi con dosi giornaliere di 1,5-2 g di paracetamolo per 5-7 giorni. Dosi occasionali non hanno effetto significativo. Interferenza con le analisi di laboratorio: il paracetamolo puo' alterare il dosaggio dell'acido urico ottenuto con il metodo al fosfotungstato e il dosaggio glicemico ottenuto con il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.