simdax*ev 1fl 5ml 2,5mg/ml levosimendan orion corporation

Che cosa è simdax ev 1fl 5ml 2,5mg/ml?

Simdax soluzione per infusione conc prodotto da orion corporation
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Simdax risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di stimolanti cardiaci, esclusi i glicosidi cardiaci.
Contiene i principi attivi: levosimendan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni ml di concentrato contiene: 2,5 mg di levosimendan. un flaconcino da 5 ml contiene 12,5 mg di levosimendan. un flaconcino da 10 ml contiene 25 mg di levosimendan.
Codice AIC: 035108012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il medicinale e' indicato nel trattamento a breve termine dello scompenso cardiaco cronico grave, in fase di instabilita' acuta (ADHF) e laddove la terapia convenzionale non sia sufficiente e in casi dove il supporto di un farmaco inotropo sia considerato appropriato.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Il medicinale e' solo per uso ospedaliero. Deve essere somministrato in ambiente ospedaliero dove siano disponibili adeguate apparecchiature di monitoraggio ed esperienza nell'uso di agenti inotropi. Modo di somministrazione: deve essere diluito prima della somministrazione. L'infusione e' solo per uso endovenoso e puo' essere somministrata sia per via periferica sia centrale. Posologia La dose e la durata della terapia vanno individualizzate a seconda delle condizioni cliniche del paziente e della risposta al farmaco. Il trattamento deve iniziare con un'infusione in bolo di 6 - 12 mcg/kg somministrati nell'arco di 10 minuti, seguiti da un'infusione continua di 0,1 mcg/kg/min. L'infusione in bolo piu' bassa (6 mcg /kg) e' raccomandata per pazienti che all'inizio dell'infusione sono in concomitante trattamento con vasodilatatorio con inotropi per via endovenosa o con entrambi. Infusioni in bolo piu' elevate, entro questo range, produrranno una risposta emodinamica maggiore ma possono essere associate con un aumento transitorio dell'incidenza di reazioni avverse. La risposta del paziente va valutata durante l'infusione in bolo o entro 30, 60 minuti da un adattamento del dosaggio e in base alla risposta clinica. Se questa appare eccessiva (ipotensione, tachicardia), la velocita' di infusione puo' essere diminuita fino a 0,05 mcg/kg/min o interrotta. Se la dose iniziale viene tollerata e si richiede un aumento dell'effetto emodinamico si puo' aumentare la velocita' di infusione a 0,2 mcg/kg/min. La durata dell'infusione raccomandata nei pazienti con scompenso cardiaco cronico grave in fase di instabilita' acuta e' di 24 ore. Non sono stati osservati fenomeni di tolleranza o di rimbalzo dopo l'interruzione dell'infusione con il medicinale. Gli effetti emodinamici del farmaco persistono per almeno 24 ore e possono essere notati fino a 9 giorni dopo l'interruzione di un'infusione di 24 ore. L'esperienza su somministrazioni ripetutedel prodotto e' limitata. L'esperienza sull'uso concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) e' limitata. Nel progetto REVIVE, e' stata somministrata un'infusione in bolo minore (6 mcg /kg) con una infusione di base concomitante di agenti vasoattivi. Monitoraggio del trattamento: come da corrente pratica medica, durante il trattamento, si devono monitorare l'ECG, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca e va misurata la produzione di urina. Si raccomanda il monitoraggio di questi parametri per almeno 3 giorni dopo la fine dell'infusione o finche' il paziente sia clinicamente stabile. Si raccomanda un monitoraggio per almeno 5 giorni in pazienti coninsufficienza epatica o renale da lieve a moderata. Anziani: non sononecessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani. Insufficienza renale: il medicinale va usato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Il farmaco non deve essere usato in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina CONSERVAZIONEConservare a una temperatura compresa fra i 2 gradi C e gli 8 gradi C(in frigorifero). Non congelare. Il colore del concentrato potrebbe diventare piu' arancione durante la conservazione, ma cio' non implica una perdita di efficacia: il farmaco puo' quindi essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata se si seguono le istruzioni per la conservazione.AVVERTENZECome effetto emodinamico iniziale si puo' verificare una diminuzione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica percio', levosimendan deve essere usato con cautela in pazienti con valori basali di pressione arteriosa sistolica e diastolica bassi oppure in coloro i quali sono a rischio di episodi ipotensivi. Per questi pazienti sono raccomandati regimi posologici piu' conservativi. Il medico deve adattarela posologia e la durata della terapia alla condizione e alla risposta del paziente. Prima della somministrazione per infusione di levosimendan deve essere corretta l'ipovolemia grave. Se si riscontrano eccessive variazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, occorre diminuire la velocita' di infusione o interrompere l'infusione stessa. La durata esatta di tutti gli effetti emodinamici non e' statadeterminata, tuttavia gli effetti emodinamici durano generalmente per7-10 giorni. Cio' e' dovuto in parte alla presenza di metaboliti attivi che raggiungono le loro concentrazioni plasmatiche massime circa 48ore dopo il termine dell'infusione. Si raccomanda un monitoraggio noninvasivo per almeno 4-5 giorni dopo la fine dell'infusione. Si raccomanda di proseguire il monitoraggio fino a quando la riduzione della pressione arteriosa non ha raggiunto il suo massimo e non inizia a salire nuovamente. Tale monitoraggio potrebbe durare piu' di 5 giorni qualora ci sia qualsiasi segno di continua diminuzione di pressione arteriosa, ma potrebbe essere piu' corto di 5 giorni se il paziente e' clinicamente stabile. Potrebbe essere necessario un periodo di monitoraggio esteso in pazienti con insufficienza epatica o renale da lieve a moderata. Il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Sono disponibili dati limitati relativamente all'eliminazione dei metaboliti attivi in pazienticon funzionalita' renale compromessa. L'insufficienza renale puo' condurre ad un aumento della concentrazione dei metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Un'alterata funzionalita' epatica puo' condurre ad una esposizione piu' prolungata ai metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. L'infusione del medicinale puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio. Dunque la ipopotassiemia deve essere corretta prima della somministrazione del prodotto e la potassiemia va monitorata durante la terapia. Come con gli altri farmaci per l'insufficienza cardiaca, le infusioni del farmaco possono essere associate a diminuzioni dei livelli di emoglobina ed ematocrito e si deve esercitare cautela nei pazienti con ischemia cardiovascolare e anemia concomitante. L'infusione del prodotto deve essere effettuata con cautela nei pazienti con tachicardia, fibrillazione atriale con rapida risposta ventricolare o con aritmie potenzialmente fatali. L'esperienza sulla somministrazione ripetuta del farmaco e' limitata. L'esperienza sulla somministrazione concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) e' limitata. Si deve valutare per ogni singolo paziente il beneficio ed il rischio. Il famraco deve essere somministrato con cautela e sotto stretto monitoraggio elettrocardiografico nei pazienti con ischemia coronarica in corso, o lunghi intervalli QTc indipendentemente dalla causa, e quando somministrato contemporaneamente a farmaci che prolungano l'intervallo QTc. Non e' stato studiato l'utilizzo di levosimendan nello shock cardiogeno. Non sono disponibili informazioni sull'uso del medicinale nelle patologie seguenti: cardiomiopatia restrittiva, cardiomiopatia ipertrofica, grave insufficienza della valvola mitralica, rottura miocardica, tamponamento cardiaco e infarto ventricolare destro. Il farmaco non deve essere somministrato aibambini in quanto l'esperienza dell'uso nei bambini ed adolescenti aldi sotto dei 18 anni e' molto limitata. Sono disponibili esperienze limitate sull'uso in pazienti affetti da insufficienza cardiaca dopo unintervento chirurgico e in caso di grave insufficienza cardiaca in pazienti in attesa di trapianto cardiaco.INTERAZIONICome da corrente pratica medica, levosimendan deve essere usato con cautela quando somministrato con altri medicinali vasoattivi per via endovenosa in quanto aumenta il rischio potenziale di ipotensione. Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche in pazienti trattati con un'infusione di digossina e il medicinale. L'infusione di Simdax puo' essere effettuata in pazienti sottoposti a trattamento con beta-bloccanti senza che si verifichi una perdita di efficacia. La somministrazione contemporanea di isosorbide mononitrato e levosimendan in volontari sani ha dato luogo a un potenziamento significativo della risposta dell'ipotensione ortostatica.EFFETTI INDESIDERATIDurante studi clinici, controllati, versus placebo condotti sull'ADHF(progetto REVIVE), il 53% dei pazienti ha riportato reazioni avverse,le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, ipotensione e cefalea. Durante uno studio clinico condotto sull'ADHF (SURVIVE), controllato con dobutamina, il 18% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, ipotensione, extrasistole ventricolari, tachicardia e cefalea. La tabella seguente descrive le reazioniavverse osservate nell'1% o piu' dei pazienti durante gli studi clinici REVIVE I, REVIVE II, SURVIVE, LIDO, RUSSLAN, 300105 e 3001024. Nel caso in cui, in un singolo studio, un particolare evento si sia verificato con un'incidenza superiore rispetto a quanto osservato attraversogli altri studi, la tabella riporta l'incidenza piu' alta. Gli eventiconsiderati come almeno potenzialmente correlati a levosimendan sono riportati per classe di organi e frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune ( >= 1/10), comune ( >= 1/100, < 1/10). Reazioni avverse Studio clinico SURVIVE, Programma REVIVE e combinazione degli studi clinici LIDO/RUSSLAN/300105/3001024. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Comune: ipokalemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: vertigini. Patologie cardiache. Molto comune: tachicardia ventricolare; comune: fibrillazione atriale, tachicardia; extrasistolia ventricolare; insufficienza cardiaca; ischemia miocardica; extrasistolia. Patologie vascolari. Molto comune: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, costipazione, diarrea, vomito. Esami diagnostici. Comune: diminuzione dell'emoglobina. Reazioni Avverse post-marketing: durante l'esperienza post-marketing, e' stata riportata fibrillazione ventricolare in pazienti in trattamento con il farmaco.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon esistono studi relativi all'infusione del farmaco nelle donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno rivelato effetti tossici sulla riproduzione. Di conseguenza, il levosimendan va usato in gravidanza solo nel caso in cui i benefici potenziali per la gestante superino i rischi per il feto. Non e' noto se il levosimendan sia escreto nellatte umano. Studi sui ratti hanno mostrato l'escrezione del levosimendan nel latte materno, percio' le donne a cui e' somministrato levosimendan non devono allattare al seno.

Effetti indesiderati

Durante studi clinici, controllati, versus placebo condotti sull'ADHF(progetto REVIVE), il 53% dei pazienti ha riportato reazioni avverse,le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, ipotensione e cefalea. Durante uno studio clinico condotto sull'ADHF (SURVIVE), controllato con dobutamina, il 18% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, ipotensione, extrasistole ventricolari, tachicardia e cefalea. La tabella seguente descrive le reazioniavverse osservate nell'1% o piu' dei pazienti durante gli studi clinici REVIVE I, REVIVE II, SURVIVE, LIDO, RUSSLAN, 300105 e 3001024. Nel caso in cui, in un singolo studio, un particolare evento si sia verificato con un'incidenza superiore rispetto a quanto osservato attraversogli altri studi, la tabella riporta l'incidenza piu' alta. Gli eventiconsiderati come almeno potenzialmente correlati a levosimendan sono riportati per classe di organi e frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune ( >= 1/10), comune ( >= 1/100, < 1/10). Reazioni avverse Studio clinico SURVIVE, Programma REVIVE e combinazione degli studi clinici LIDO/RUSSLAN/300105/3001024. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Comune: ipokalemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: vertigini. Patologie cardiache. Molto comune: tachicardia ventricolare; comune: fibrillazione atriale, tachicardia; extrasistolia ventricolare; insufficienza cardiaca; ischemia miocardica; extrasistolia. Patologie vascolari. Molto comune: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, costipazione, diarrea, vomito. Esami diagnostici. Comune: diminuzione dell'emoglobina. Reazioni Avverse post-marketing: durante l'esperienza post-marketing, e' stata riportata fibrillazione ventricolare in pazienti in trattamento con il farmaco.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato nel trattamento a breve termine dello scompenso cardiaco cronico grave, in fase di instabilita' acuta (ADHF) e laddove la terapia convenzionale non sia sufficiente e in casi dove il supporto di un farmaco inotropo sia considerato appropriato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al levosimendan o a uno qualsiasi degli eccipienti. Grave ipotensione e tachicardia. Significative ostruzioni meccaniche ventricolari che alterano il riempimento o l'eiezione o entrambe. Graveinsufficienza renale (clearance della creatinina POSOLOGIAIl medicinale e' solo per uso ospedaliero. Deve essere somministrato in ambiente ospedaliero dove siano disponibili adeguate apparecchiature di monitoraggio ed esperienza nell'uso di agenti inotropi. Modo di somministrazione: deve essere diluito prima della somministrazione. L'infusione e' solo per uso endovenoso e puo' essere somministrata sia per via periferica sia centrale. Posologia La dose e la durata della terapia vanno individualizzate a seconda delle condizioni cliniche del paziente e della risposta al farmaco. Il trattamento deve iniziare con un'infusione in bolo di 6 - 12 mcg/kg somministrati nell'arco di 10 minuti, seguiti da un'infusione continua di 0,1 mcg/kg/min. L'infusione in bolo piu' bassa (6 mcg /kg) e' raccomandata per pazienti che all'inizio dell'infusione sono in concomitante trattamento con vasodilatatorio con inotropi per via endovenosa o con entrambi. Infusioni in bolo piu' elevate, entro questo range, produrranno una risposta emodinamica maggiore ma possono essere associate con un aumento transitorio dell'incidenza di reazioni avverse. La risposta del paziente va valutata durante l'infusione in bolo o entro 30, 60 minuti da un adattamento del dosaggio e in base alla risposta clinica. Se questa appare eccessiva (ipotensione, tachicardia), la velocita' di infusione puo' essere diminuita fino a 0,05 mcg/kg/min o interrotta. Se la dose iniziale viene tollerata e si richiede un aumento dell'effetto emodinamico si puo' aumentare la velocita' di infusione a 0,2 mcg/kg/min. La durata dell'infusione raccomandata nei pazienti con scompenso cardiaco cronico grave in fase di instabilita' acuta e' di 24 ore. Non sono stati osservati fenomeni di tolleranza o di rimbalzo dopo l'interruzione dell'infusione con il medicinale. Gli effetti emodinamici del farmaco persistono per almeno 24 ore e possono essere notati fino a 9 giorni dopo l'interruzione di un'infusione di 24 ore. L'esperienza su somministrazioni ripetutedel prodotto e' limitata. L'esperienza sull'uso concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) e' limitata. Nel progetto REVIVE, e' stata somministrata un'infusione in bolo minore (6 mcg /kg) con una infusione di base concomitante di agenti vasoattivi. Monitoraggio del trattamento: come da corrente pratica medica, durante il trattamento, si devono monitorare l'ECG, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca e va misurata la produzione di urina. Si raccomanda il monitoraggio di questi parametri per almeno 3 giorni dopo la fine dell'infusione o finche' il paziente sia clinicamente stabile. Si raccomanda un monitoraggio per almeno 5 giorni in pazienti coninsufficienza epatica o renale da lieve a moderata. Anziani: non sononecessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani. Insufficienza renale: il medicinale va usato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Il farmaco non deve essere usato in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina CONSERVAZIONEConservare a una temperatura compresa fra i 2 gradi C e gli 8 gradi C(in frigorifero). Non congelare. Il colore del concentrato potrebbe diventare piu' arancione durante la conservazione, ma cio' non implica una perdita di efficacia: il farmaco puo' quindi essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata se si seguono le istruzioni per la conservazione.AVVERTENZECome effetto emodinamico iniziale si puo' verificare una diminuzione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica percio', levosimendan deve essere usato con cautela in pazienti con valori basali di pressione arteriosa sistolica e diastolica bassi oppure in coloro i quali sono a rischio di episodi ipotensivi. Per questi pazienti sono raccomandati regimi posologici piu' conservativi. Il medico deve adattarela posologia e la durata della terapia alla condizione e alla risposta del paziente. Prima della somministrazione per infusione di levosimendan deve essere corretta l'ipovolemia grave. Se si riscontrano eccessive variazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, occorre diminuire la velocita' di infusione o interrompere l'infusione stessa. La durata esatta di tutti gli effetti emodinamici non e' statadeterminata, tuttavia gli effetti emodinamici durano generalmente per7-10 giorni. Cio' e' dovuto in parte alla presenza di metaboliti attivi che raggiungono le loro concentrazioni plasmatiche massime circa 48ore dopo il termine dell'infusione. Si raccomanda un monitoraggio noninvasivo per almeno 4-5 giorni dopo la fine dell'infusione. Si raccomanda di proseguire il monitoraggio fino a quando la riduzione della pressione arteriosa non ha raggiunto il suo massimo e non inizia a salire nuovamente. Tale monitoraggio potrebbe durare piu' di 5 giorni qualora ci sia qualsiasi segno di continua diminuzione di pressione arteriosa, ma potrebbe essere piu' corto di 5 giorni se il paziente e' clinicamente stabile. Potrebbe essere necessario un periodo di monitoraggio esteso in pazienti con insufficienza epatica o renale da lieve a moderata. Il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Sono disponibili dati limitati relativamente all'eliminazione dei metaboliti attivi in pazienticon funzionalita' renale compromessa. L'insufficienza renale puo' condurre ad un aumento della concentrazione dei metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Un'alterata funzionalita' epatica puo' condurre ad una esposizione piu' prolungata ai metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. L'infusione del medicinale puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio. Dunque la ipopotassiemia deve essere corretta prima della somministrazione del prodotto e la potassiemia va monitorata durante la terapia. Come con gli altri farmaci per l'insufficienza cardiaca, le infusioni del farmaco possono essere associate a diminuzioni dei livelli di emoglobina ed ematocrito e si deve esercitare cautela nei pazienti con ischemia cardiovascolare e anemia concomitante. L'infusione del prodotto deve essere effettuata con cautela nei pazienti con tachicardia, fibrillazione atriale con rapida risposta ventricolare o con aritmie potenzialmente fatali. L'esperienza sulla somministrazione ripetuta del farmaco e' limitata. L'esperienza sulla somministrazione concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) e' limitata. Si deve valutare per ogni singolo paziente il beneficio ed il rischio. Il famraco deve essere somministrato con cautela e sotto stretto monitoraggio elettrocardiografico nei pazienti con ischemia coronarica in corso, o lunghi intervalli QTc indipendentemente dalla causa, e quando somministrato contemporaneamente a farmaci che prolungano l'intervallo QTc. Non e' stato studiato l'utilizzo di levosimendan nello shock cardiogeno. Non sono disponibili informazioni sull'uso del medicinale nelle patologie seguenti: cardiomiopatia restrittiva, cardiomiopatia ipertrofica, grave insufficienza della valvola mitralica, rottura miocardica, tamponamento cardiaco e infarto ventricolare destro. Il farmaco non deve essere somministrato aibambini in quanto l'esperienza dell'uso nei bambini ed adolescenti aldi sotto dei 18 anni e' molto limitata. Sono disponibili esperienze limitate sull'uso in pazienti affetti da insufficienza cardiaca dopo unintervento chirurgico e in caso di grave insufficienza cardiaca in pazienti in attesa di trapianto cardiaco.INTERAZIONICome da corrente pratica medica, levosimendan deve essere usato con cautela quando somministrato con altri medicinali vasoattivi per via endovenosa in quanto aumenta il rischio potenziale di ipotensione. Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche in pazienti trattati con un'infusione di digossina e il medicinale. L'infusione di Simdax puo' essere effettuata in pazienti sottoposti a trattamento con beta-bloccanti senza che si verifichi una perdita di efficacia. La somministrazione contemporanea di isosorbide mononitrato e levosimendan in volontari sani ha dato luogo a un potenziamento significativo della risposta dell'ipotensione ortostatica.EFFETTI INDESIDERATIDurante studi clinici, controllati, versus placebo condotti sull'ADHF(progetto REVIVE), il 53% dei pazienti ha riportato reazioni avverse,le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, ipotensione e cefalea. Durante uno studio clinico condotto sull'ADHF (SURVIVE), controllato con dobutamina, il 18% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le piu' frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, ipotensione, extrasistole ventricolari, tachicardia e cefalea. La tabella seguente descrive le reazioniavverse osservate nell'1% o piu' dei pazienti durante gli studi clinici REVIVE I, REVIVE II, SURVIVE, LIDO, RUSSLAN, 300105 e 3001024. Nel caso in cui, in un singolo studio, un particolare evento si sia verificato con un'incidenza superiore rispetto a quanto osservato attraversogli altri studi, la tabella riporta l'incidenza piu' alta. Gli eventiconsiderati come almeno potenzialmente correlati a levosimendan sono riportati per classe di organi e frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune ( >= 1/10), comune ( >= 1/100, < 1/10). Reazioni avverse Studio clinico SURVIVE, Programma REVIVE e combinazione degli studi clinici LIDO/RUSSLAN/300105/3001024. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Comune: ipokalemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: vertigini. Patologie cardiache. Molto comune: tachicardia ventricolare; comune: fibrillazione atriale, tachicardia; extrasistolia ventricolare; insufficienza cardiaca; ischemia miocardica; extrasistolia. Patologie vascolari. Molto comune: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, costipazione, diarrea, vomito. Esami diagnostici. Comune: diminuzione dell'emoglobina. Reazioni Avverse post-marketing: durante l'esperienza post-marketing, e' stata riportata fibrillazione ventricolare in pazienti in trattamento con il farmaco.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon esistono studi relativi all'infusione del farmaco nelle donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno rivelato effetti tossici sulla riproduzione. Di conseguenza, il levosimendan va usato in gravidanza solo nel caso in cui i benefici potenziali per la gestante superino i rischi per il feto. Non e' noto se il levosimendan sia escreto nellatte umano. Studi sui ratti hanno mostrato l'escrezione del levosimendan nel latte materno, percio' le donne a cui e' somministrato levosimendan non devono allattare al seno.

Composizione ed Eccipienti

Povidone; acido citrico, anidro; etanolo, anidro.

Avvertenze

Come effetto emodinamico iniziale si puo' verificare una diminuzione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica percio', levosimendan deve essere usato con cautela in pazienti con valori basali di pressione arteriosa sistolica e diastolica bassi oppure in coloro i quali sono a rischio di episodi ipotensivi. Per questi pazienti sono raccomandati regimi posologici piu' conservativi. Il medico deve adattarela posologia e la durata della terapia alla condizione e alla risposta del paziente. Prima della somministrazione per infusione di levosimendan deve essere corretta l'ipovolemia grave. Se si riscontrano eccessive variazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, occorre diminuire la velocita' di infusione o interrompere l'infusione stessa. La durata esatta di tutti gli effetti emodinamici non e' statadeterminata, tuttavia gli effetti emodinamici durano generalmente per7-10 giorni. Cio' e' dovuto in parte alla presenza di metaboliti attivi che raggiungono le loro concentrazioni plasmatiche massime circa 48ore dopo il termine dell'infusione. Si raccomanda un monitoraggio noninvasivo per almeno 4-5 giorni dopo la fine dell'infusione. Si raccomanda di proseguire il monitoraggio fino a quando la riduzione della pressione arteriosa non ha raggiunto il suo massimo e non inizia a salire nuovamente. Tale monitoraggio potrebbe durare piu' di 5 giorni qualora ci sia qualsiasi segno di continua diminuzione di pressione arteriosa, ma potrebbe essere piu' corto di 5 giorni se il paziente e' clinicamente stabile. Potrebbe essere necessario un periodo di monitoraggio esteso in pazienti con insufficienza epatica o renale da lieve a moderata. Il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Sono disponibili dati limitati relativamente all'eliminazione dei metaboliti attivi in pazienticon funzionalita' renale compromessa. L'insufficienza renale puo' condurre ad un aumento della concentrazione dei metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Un'alterata funzionalita' epatica puo' condurre ad una esposizione piu' prolungata ai metaboliti attivi, che puo' causare un effetto emodinamico piu' pronunciato e prolungato. L'infusione del medicinale puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio. Dunque la ipopotassiemia deve essere corretta prima della somministrazione del prodotto e la potassiemia va monitorata durante la terapia. Come con gli altri farmaci per l'insufficienza cardiaca, le infusioni del farmaco possono essere associate a diminuzioni dei livelli di emoglobina ed ematocrito e si deve esercitare cautela nei pazienti con ischemia cardiovascolare e anemia concomitante. L'infusione del prodotto deve essere effettuata con cautela nei pazienti con tachicardia, fibrillazione atriale con rapida risposta ventricolare o con aritmie potenzialmente fatali. L'esperienza sulla somministrazione ripetuta del farmaco e' limitata. L'esperienza sulla somministrazione concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) e' limitata. Si deve valutare per ogni singolo paziente il beneficio ed il rischio. Il famraco deve essere somministrato con cautela e sotto stretto monitoraggio elettrocardiografico nei pazienti con ischemia coronarica in corso, o lunghi intervalli QTc indipendentemente dalla causa, e quando somministrato contemporaneamente a farmaci che prolungano l'intervallo QTc. Non e' stato studiato l'utilizzo di levosimendan nello shock cardiogeno. Non sono disponibili informazioni sull'uso del medicinale nelle patologie seguenti: cardiomiopatia restrittiva, cardiomiopatia ipertrofica, grave insufficienza della valvola mitralica, rottura miocardica, tamponamento cardiaco e infarto ventricolare destro. Il farmaco non deve essere somministrato aibambini in quanto l'esperienza dell'uso nei bambini ed adolescenti aldi sotto dei 18 anni e' molto limitata. Sono disponibili esperienze limitate sull'uso in pazienti affetti da insufficienza cardiaca dopo unintervento chirurgico e in caso di grave insufficienza cardiaca in pazienti in attesa di trapianto cardiaco.

Gravidanza e Allattamento

Non esistono studi relativi all'infusione del farmaco nelle donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno rivelato effetti tossici sulla riproduzione. Di conseguenza, il levosimendan va usato in gravidanza solo nel caso in cui i benefici potenziali per la gestante superino i rischi per il feto. Non e' noto se il levosimendan sia escreto nellatte umano. Studi sui ratti hanno mostrato l'escrezione del levosimendan nel latte materno, percio' le donne a cui e' somministrato levosimendan non devono allattare al seno.

Interazioni con altri prodotti

Come da corrente pratica medica, levosimendan deve essere usato con cautela quando somministrato con altri medicinali vasoattivi per via endovenosa in quanto aumenta il rischio potenziale di ipotensione. Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche in pazienti trattati con un'infusione di digossina e il medicinale. L'infusione di Simdax puo' essere effettuata in pazienti sottoposti a trattamento con beta-bloccanti senza che si verifichi una perdita di efficacia. La somministrazione contemporanea di isosorbide mononitrato e levosimendan in volontari sani ha dato luogo a un potenziamento significativo della risposta dell'ipotensione ortostatica.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di simdax

Conservazione del prodotto

Conservare a una temperatura compresa fra i 2 gradi C e gli 8 gradi C(in frigorifero). Non congelare. Il colore del concentrato potrebbe diventare piu' arancione durante la conservazione, ma cio' non implica una perdita di efficacia: il farmaco puo' quindi essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata se si seguono le istruzioni per la conservazione.