sereprile 20 compresse 100mg tiapride neuraxpharm italy spa
Che cosa è sereprile 20cpr 100mg?
Sereprile compresse prodotto da
neuraxpharm italy spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Sereprile risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antipsicotici.
Contiene i principi attivi:
tiapride cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: tiapride cloridrato.
Codice AIC: 023402011
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Movimenti involontari, in particolare coreici; quadri ipercinetici ditipo funzionale; sindromi cefalalgiche ad eziologia diversa; disturbidel comportamento con agitazione ed ansia nell'etilismo acuto e cronico e nell'anziano; alterazioni della motilita' gastro-intestinale; Discinesie gastro-intestinali.
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Posologia
La posologia e la via di somministrazione vanno adattate in base al tipo ed alla gravita' del quadro clinico, sotto il diretto controllo del Medico. Nell'adulto, nelle forme di etilismo acuto sino a 4-8 fiale al giorno (una fiala ogni 4-6 ore), nelle manifestazioni dell'etilismocronico 1-2 compresse al giorno. Nei disturbi del comportamento dell'anziano: negli stati di agitazione acuta 3-4 fiale al giorno, con riduzione progressiva della posologia a risultato terapeutico acquisito; nelle forme croniche 1-2 compresse al giorno. Nei movimenti involontari3 compresse o 3 fiale al giorno a seconda della gravita' della sintomatologia. Tale posologia puo' essere aumentata fino a 6 compresse o 6 fiale al giorno. Cefalalgie: 1-3 compresse al giorno, aumentabili sinoa 4 compresse nei casi piu' gravi. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal Medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Insufficienza renale: la dose deve venire ridotta in funzione della clearance della creatinina: 75% della dose normale per una clearance della creatinina compresa tra 30-60 ml/min; 50% della dose normale per una clearance della creatinina compresa tra 10-30 ml/min; 25% della dose normaleper una clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati di seguito riportati sono stati classificatisecondo la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <=1/10), non comune (>=1/1000, <=1/100), raro (>=1/10000, <=1/1000), molto raro (>Dati di post- marketing: in aggiunta, sono stati riportati i seguenti casi molto rari, provenienti solo da segnalazioni spontanee: Patologie del sistema nervoso. Frequenza non nota: e' stata segnalata discinesia tardiva (caratterizzata da movimenti ritmici, involontari principalmente della lingua e/o del viso), dopo somministrazione del neurolettico per piu' di tre mesi. I farmaci antiparkinson sono inefficaci o possono indurre un aggravamento dei sintomi. La Sindrome Neurolettica Maligna e' una complicazione potenzialmente fatale. Patologie cardiache. Frequenza non nota: prolungamento del QT, aritmia ventricolare come torsione di punta, tachicardia ventricolare, che possono portare a fibrillazione ventricolare oarresto cardiaco e morte improvvisa. Sono stati osservati con il medicinale o altri farmaci della stessa classe casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. Patologie vascolari. Frequenza non nota: tromboembolia venosa, inclusa embolia polmonare, qualche volta fatale, e trombosi venosaprofonda. Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali. Frequenza non nota: sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali.
Indicazioni
Movimenti involontari, in particolare coreici; quadri ipercinetici ditipo funzionale; sindromi cefalalgiche ad eziologia diversa; disturbidel comportamento con agitazione ed ansia nell'etilismo acuto e cronico e nell'anziano; alterazioni della motilita' gastro-intestinale; Discinesie gastro-intestinali.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; concomitanti tumori prolattino-dipendenti e cancro del seno (es. prolattinomi della ghiandola pituitaria). Feocromocitoma: sono stati segnalati gravi episodi di ipertensione durante il trattamento con antidopaminergici, includendo alcune benzamidi; pertanto la prescrizione del farmaco e' controindicata in pazienti con feocromocitoma, accertatoo presunto; associazione con levodopa.
Composizione ed Eccipienti
Compresse: mannitolo, cellulosa microcristallina, povidone, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Soluzione iniettabile: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con unastoria famigliare di prolungamento del QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Puo' insorgere la Sindrome NeuroletticaMaligna (S.N.M.) complicazione potenzialmente fatale, caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarita' del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmia); alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. In caso di S.N.M. o di ipertermia di origine sconosciuta, il trattamento con tiapride deve venire sospesosi deve istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare curadeve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato. Particolare precauzione dovrebbe essere osservata quando il farmaco e' somministrato ad alte dosi, per esempio nel trattamento dell'alcoolismo. Prolungamento dell'intervallo QT: la tiapride puo' indurre il prolungamento dell'intervallo QT. Com'e' noto questo effetto potenzia il rischio di aritmia ventricolare grave come la torsione di punta. Prima della somministrazione e, se possibile in accordo con il quadro clinico del paziente, e' raccomandato monitorare i fattori che possono favorire l'insorgenza di disordini del ritmo come ad esempio: bradicardia, meno di 55 battiti al minuto (bpm), squilibrio degli elettroliti in particolare ipokaliemia, prolungamento congenito dell'intervallo QT, trattamenti in corso con farmaci che producono bradicardia pronunciata (<55 bpm), squilibrio degli elettroliti, diminuzione della conduzione intracardiaca o prolungamento dell'intervallo QT. Durante la somministrazione parenterale, specie se endovenosa, tenersi pronti a fronteggiare eventuali casi di ipovolemia od ipotensione ortostatica. Tiapride non deve venireutilizzata, se non in casi eccezionali, in pazienti con morbo di Parkinson. I neurolettici possono abbassare la soglia epilettogena benche'tale effetto non sia stato valutato con tiapride. Pertanto i pazientiepilettici devono venire attentamente monitorati durante la terapia con tiapride. In caso di insufficienza renale la dose di tiapride deve venire ridotta. Somministrare con cautela in pazienti con affezioni cardiovascolari gravi (alterazioni emodinamiche, particolarmente ipotensione). Nei pazienti anziani, tiapride, deve venire utilizzata con particolare cautela, per il possibile rischio di sedazione e ipotensione. Stroke: in studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti anziani con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Tiapride deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. Pazienti anziani con demenza: aumento del rischio di morte in pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza, trattata con Farmaci antipsicotici: le analisi di diciassette studi clinici controllati versoplacebo (durata modale 10 settimane), su pazienti che, in gran parte,assumevano farmaci antipsicotici atipici, hanno rivelato un rischio di morte, nei pazienti trattati con il farmaco, da 1,6 a 1,7 volte rispetto a quello rilevato nei pazienti trattati con placebo. Nel corso diuno studio controllato, di 10 settimane, la percentuale dei decessi nei pazienti trattati con il farmaco e' stata di circa il 4,5%, rispetto al 2,6% di quella del gruppo trattato con placebo. Sebbene le cause di morte durante gli studi clinici con antipsicotici atipici siano state varie, la maggior parte e' sembrata essere o di natura cardiovascolare (ad es. insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (ad es. polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che, anche il trattamento con farmaci antipsicotici convenzionali possa incrementare la mortalita'. La misura in cui il rilievo di una maggiore mortalita' neglistudi osservazionali puo' essere attribuita ai farmaci antipsicotici piuttosto che ad alcune caratteristiche peculiari dei pazienti non e' chiara. Tromboembolia venosa: casi di TEV sono stati riportati con farmaci antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, tutti ipossibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati, prima e durante il trattamento con il farmaco e devono essere adottate delle misure preventive. La soluzione iniettabile contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose (dose massima 8 fiale), cioe' e' praticamente "senza sodio".
Gravidanza e Allattamento
Durante la gravidanza il farmaco deve essere utilizzato soltanto in caso di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo medico. Studisugli animali non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Sono disponibili dati clinici limitati su gravidanze esposte al farmaco. Nei nati da madri trattate per lunghi periodi con alte dosi di neurolettici, sono stati descritti rari casi di sindromi extrapiramidali. E' consigliabile monitorare la funzionalita' neurologica e gastrointestinale in caso di trattamento associato con farmaci antiparkinson. Tale monitoraggio dovra' essere esteso anche al neonato. Se possibile al termine della gravidanza e' preferibile ridurre il dosaggiogiornaliero sia dei neurolettici che dei farmaci antiparkinson a causa degli effetti atropino-simili di questi ultimi. Pertanto si deve usare cautela in caso di prescrizione durante la gravidanza. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso il farmaco durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazionidi agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. E' stata osservata, in animali trattati, una diminuzione della fertilita' collegata agli effetti farmacologici del medicinale (effetti prolattino mediati). Studi condotti sull'animale hanno dimostrato il passaggio della tiapride nel latte materno. Non e' noto se tiapride venga escreto anche nel latte materno umano. L'allattamento al seno e' sconsigliato in corso di trattamento.
Interazioni con altri prodotti
Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano il QT, il rischio di insorgenza di aritmie aumenta. >>Associazioni controindicate. Levodopa: per antagonismo reciproco tra levodopa e neurolettici. Non somministrare levodopa in pazienti con sintomi extrapiramidali da neurolettici. Qualora fosse necessario impiegare un neurolettico in pazienti parkinsoniani trattati con levodopa, somministrare clopromazina o levopromazina. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. >>Associazioni non raccomandate. Alcool: l'alcool potenzia l'effetto sedativo dei neurolettici. Evitare l'assunzione di bevande alcoliche e di farmaci contenenti alcool. Associazione con i seguenti farmaci che possono indurre torsione di punta o prolungamento dell'intervallo QT: farmaci che inducono bradicardia come beta-bloccanti, bloccanti dei canali del calcio che inducono bradicardia come diltiazem e verapamil, clonidina, guanfacina e digitalici; farmaci che provocano uno squilibrio degli elettroliti in particolare ipokaliemia: diuretici, lassativi stimolanti, amfotericina B e.v., glicocorticoidi, tetracosactidi. L'ipokaliemia deve essere corretta; antiaritmici della classe Ia come chinidina, disopiramide; antiaritmici della classe III come amiodarone, sotalolo;altri farmaci come pimozide, sutopride, aloperidolo, tioridazina, metadone, imipramina, antidepressivi, litio, bepridil, cisapride, eritromicina e.v., vincamicina e.v., alofantrina, pentamidina, sparfloxacina;associazioni che richiedono particolare attenzione. Farmaci che deprimono l'attivita' del Sistema Nervoso Centrale: derivati dalla morfina (analgesici e antitosse) la maggior parte degli antiistaminici anti-H1, barbiturici, benzodiazepine, tranquillanti non benzodiazepinici, anestetici, analgesici, clonidina e derivati. Puo' potenziare l'azione dei farmaci antiipertensivi, con un aumentato rischio di ipotensione posturale.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.