sefal*30cps molli 0,25mcg alfacalcidolo marvecs pharma services srl

Che cosa è sefal 30cps molli 0,25mcg?

Sefal capsule prodotto da marvecs pharma services srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Sefal risulta non in commercio nelle farmacie italiane

Contiene i principi attivi: alfacalcidolo
Codice AIC: 033819018 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovuteal metabolismo della Vitamina D. Osteoporosi postmenopausale.

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Posologia

Dosaggio iniziale suggerito per tutte le indicazioni: adulti e ragazzi sopra i 20 kg di peso corporeo: 1 microgrammo al giorno. Bambini sotto i 20 kg di peso corporeo: 0,05 microgrammi/kg/die. Successivamente la dose puo' essere aggiustata secondo la risposta.

Effetti indesiderati

Se la posologia e' conforme alle effettive esigenze individuali, il farmaco e' ben tollerato. In caso contrario, poiche' il prodotto ha un'attivita' D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli dell'ipervitaminosi D, cioe' una sindrome ipercalcemica, oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda della gravita' e durata dell'ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di tipo sia acuto che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono comparire disturbi della minzione,congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertermia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi. Poiche' il tempo di emivita del calcitriolo e' breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con il prodotto, comunque piu' rapidamente che non nel corso della terapia con Vitamina D o i suoi metaboliti. Poiche' l'iperdosaggio del farmaco puo' provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va dosata almeno due volte la settimana nella fase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose giornaliera ottimalee' sufficiente un controllo mensile della calcemia. La caduta dei valori della fosfatasi alcalina anticipa in genere la comparsa dell'ipercalcemia e puo' quindi essere un sintomo premonitore di quest'ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia, il farmaco e l'eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente interrotti fino alla rinormalizzazione, generalmente rapida, della calcemia. Il trattamentopotra' quindi essere ripreso ad un dosaggio inferiore. Il farmaco va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale,in quanto l'ipercalcemia puo' aggravare in tali pazienti un'aritmia cardiaca. Poiche' il prodotto influenza il trasporto dei fosfati nell'intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforo-fissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 mL). Poiche' l'alfacalcidolo e' il precursore del metabolita attivo della Vitamina D3, la Vitamina D, cosi' come i suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento con il farmaco. L'iperdosaggio di qualsiasi forma di Vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L'ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di Vitamina D o suoi metaboliti puo' anche richiedere terapie d'emergenza. L'ipercalcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcifi cazioni dialtri tessuti molli. percio' necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (Ca x P) non superi 70. L'esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di possibili calcificazioni, puo' risultare utile per una diagnosi precoce.

Indicazioni

Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovuteal metabolismo della Vitamina D. Osteoporosi postmenopausale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Stati di ipercalcemia. Ipersensibilita' individuale verso la VitaminaD o altri componenti del prodotto. Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprieta' di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo' determinare una minor risposta all'alfacalcidolo con necessita' di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo' interferire con l'efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego dell'alfacalcidolo, e' opportuno usare con cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti magnesio non debbono essere somministrati durante il trattamento con il prodotto onde evitare la comparsa di ipermagnesiemia. La colestiramina puo'ridurre l'assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e quindi anche del farmaco.

Forme Farmacologiche


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