sarkir*90cpr riv 100mg aceclofenac eg spa
Che cosa è sarkir 90cpr riv 100mg?
Sarkir compresse rivestite prodotto da
eg spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Sarkir risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.
Contiene i principi attivi:
aceclofenac
Composizione Qualitativa e Quantitativa: aceclofenac.
Codice AIC: 038618056
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione nell'osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante.
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Posologia
Le compresse rivestite sono intese per uso orale e devono essere ingerite con almeno mezzo bicchiere di liquido. Il medicinale puo' essere assunto con il cibo. Adulti: 200 mg al giorno in due dosi separate da 100 mg, una al mattino ed una alla sera. Pazienti anziani: generalmente non e' necessaria una riduzione della dose. Bambini: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti non sono state accertate. Insufficienza epatica: si raccomanda una dose ridotta di aceclofenac. La dose iniziale raccomandata e' 100 mg al giorno. Insufficienza renale: non sono emerse evidenze cliniche tali da indurre una modificazionedella dose di aceclofenac nei pazienti con lieve compromissione dellafunzionalita' renale, ma si raccomanda cautela. E' possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati usando la dose piu' bassa per la minima durata necessaria a controllare i sintomi.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati piu' frequentemente osservati riguardano il tratto gastrointestinale. Con i FANS possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. Effetti di classe molto rari (GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono disponibili dati clinici relativi a donne gravide esposte all'uso di aceclofenac. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi in seguitoall'impiego di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. E' stato inoltre segnalato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, anche cardiovascolari, in animali ai quali e' stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. L'aceclofenac non deveessere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza a meno che non sia espressamente necessario. Nelle donne in attesa di concepimento oppure durante il primo e secondo trimestre di gravidanza l'aceclofenac deve essere somministrato alla dose minima e il trattamento deve durare il meno possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura precoce del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renaleche puo' progredire in insufficienza renale con oligoidramnios. La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che si puo' verificare anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'aceclofenac e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Non e' noto se aceclofenac venga escreto nel latte materno. E' opportuno decidere se continuare/sospendere l'allattamento oppure continuare/sospendere la terapia con aceclofenac tenendo presente i benefici dell'allattamento per il bambino e i benefici della terapia a base di aceclofenac per la donna.
Indicazioni
Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione nell'osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' all'aceclofenac o a uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale; pazienti nei quali si siano verificati, dopo assunzionedi sostanze con azione simile (ad es. acido acetilsalicilico o altri FANS), accessi asmatici, broncospasmo, rinite acuta o orticaria oppurepazienti ipersensibili a questi farmaci; pazienti con sanguinamenti attivi o disturbi da sanguinamento; pazienti con anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, in relazione a terapia precedente con FANS; pazienti con anamnesi di ulcera peptica/emorragia ricorrente o in fase attiva (2 o piu' episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento comprovati); pazienti con grave insufficienza cardiaca; pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale o epatica; durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza.
Composizione ed Eccipienti
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; povidone; croscarmellosa sodica; gliceril distearato. Rivestimento (Sepifilm 752 bianco): ipromellosa; cellulosa microcristallina; macrogol 2000 stearato; titanio diossido (E 171).
Avvertenze
L'uso concomitante del farmaco con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2, deve essere evitato. E' possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati usando la dose piu' bassa perla minima durata necessaria a controllare i sintomi. Effetti gastrointestinali: sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinalepotenzialmente fatali sono stati segnalati con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi o una anamnesidi gravi eventi gastrointestinali. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale aumenta con l'aumentare delle dosi di FANS in pazienti con anamnesi di ulcera, particolarmente se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani. Questi pazientidevono cominciare il trattamento con la dose minima disponibile. Per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali, deve essere considerato l'uso concomitante diagenti protettori. Pazienti con pregressa tossicita' gastrointestinale, soprattutto se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (in particolare sanguinamento gastrointestinale), specialmente nelle fasi iniziali del trattamento. Si raccomanda cautelain pazienti che ricevono in concomitanza farmaci che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come i corticosteroidiorali, gli anticoagulanti come warfarin, gli inibitori della ricaptazione della serotonina oppure i farmaci antiaggreganti piastrinici comel'acido acetilsalicilico. La comparsa di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti trattati con il medicinale impone la sospensione del trattamento. I FANS devono essere somministrati con cautela in pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' la loro condizione potrebbe peggiorare. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: i pazienti con anamnesi diipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia di grado da lievea moderato necessitano di adeguato monitoraggio e consulenza, poiche'in associazione con la terapia a base di FANS sono stati segnalati ritenzione idrica ed edema. La somministrazione di aceclofenac in pazienti con anamnesi di sanguinamento cerebrovascolare deve avvenire prudentemente e sotto attenta sorveglianza medica. Gli studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS puo' essere associato a un lieve aumento del rischio di episodi trombotici arteriosi.Non sono disponibili dati sufficienti per escludere che questo rischio riguardi anche l'aceclofenac. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica stabilizzata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare dovrebbero essere trattati con aceclofenac solo dopo attenta valutazione. Considerazioni simili devono essere fatte prima di iniziare un trattamento a lungo termine di pazienti che presentano fattori di rischio per lamalattia cardiovascolare (ad es. ipotensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Si raccomanda cautela anche in pazienti la cui funzionalita' renale o epatica e' da lievemente a moderatamente compromessa come pure nei pazienti che soffrono di condizioni che predispongono alla ritenzione idrica. In questi pazienti l'uso dei FANS puo' causare deterioramento della funzione renale e ritenzione idrica. Si raccomanda cautela anche nei pazienti in trattamento diuretico o comunque a rischio di ipovolemia. Reazioni cutanee: alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Pazienti anziani: hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS specialmente emorragia e perforazioni gastrointestinali che possono essere fatali. Emorragia e/o perforazione gastrointestinale sono spesso piu' gravi e possono insorgere in qualsiasi momento durante il trattamento con o senza sintomi di preavviso o storia pregressa. E' inoltre maggiormente probabile che nei pazienti anziani la funzionalita'renale, cardiovascolare o epatica sia compromessa. Tutti i pazienti in trattamento a lungo termine con FANS devono essere preventivamente tenuti sotto osservazione. L'aceclofenac deve essere somministrato con cautela e sotto attento controllo medico in pazienti con anamnesi di SLE, porfiria, disturbi ematopoietici o della coagulazione. L'aceclofenac, come tutti i farmaci noti per inibire la cicloossigenasi/la sintesi delle prostaglandine, puo' influenzare negativamente la fertilita' enon e' raccomandato in donne che tentano di concepire. Nelle donne che hanno difficolta' a concepire, o che si stanno sottoponendo a test sulla fertilita', si deve prendere in considerazione la sospensione delmedicinale.
Gravidanza e Allattamento
Non sono disponibili dati clinici relativi a donne gravide esposte all'uso di aceclofenac. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi in seguitoall'impiego di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. E' stato inoltre segnalato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, anche cardiovascolari, in animali ai quali e' stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. L'aceclofenac non deveessere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza a meno che non sia espressamente necessario. Nelle donne in attesa di concepimento oppure durante il primo e secondo trimestre di gravidanza l'aceclofenac deve essere somministrato alla dose minima e il trattamento deve durare il meno possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura precoce del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renaleche puo' progredire in insufficienza renale con oligoidramnios. La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che si puo' verificare anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'aceclofenac e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Non e' noto se aceclofenac venga escreto nel latte materno. E' opportuno decidere se continuare/sospendere l'allattamento oppure continuare/sospendere la terapia con aceclofenac tenendo presente i benefici dell'allattamento per il bambino e i benefici della terapia a base di aceclofenac per la donna.
Interazioni con altri prodotti
Non sono stati condotti studi di interazione, tranne che con il warfarin. L'aceclofenac viene metabolizzato tramite il citocromo P450 2C9 ei dati in vitro indicano che l'aceclofenac puo' essere un inibitore di questo enzima. Sussiste pertanto il rischio di un'interazione farmacocinetica con fenitoina, cimetidina, tolbutamide, fenilbutazone, amiodarone, miconazolo e sulfafenazolo. Come con altri prodotti del gruppo dei FANS esiste anche il rischio di interazioni farmacocinetiche con altri farmaci eliminati tramite secrezione renale attiva, come il metotrexato e il litio. L'aceclofenac e' legato in pratica completamente con l'albumina plasmatica. La possibilita' che si verifichino interazioni da spiazzamento con altri farmaci altamente legati alle proteine deve di conseguenza essere tenuta ben presente. Dal momento che non sono stati condotti studi di interazione farmacocinetica, quanto segue si basa sulle informazioni derivanti da altri FANS. >>Si evitino le seguenti associazioni. Metotrexato (alte dosi): i FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato ed e' quindi possibile che si verifichi una leggera interazione metabolica con conseguente riduzione della clearance del metotrexato. Durante il trattamento con alte dosi di metotrexato i FANS non devono mai essere prescritti. Litio: parecchi FANS inibiscono la clearance renale del litio con conseguente aumento delle sue concentrazioni sieriche. L'associazione deve essere evitata a meno che non possa essere eseguito un frequente monitoraggio dei livelli di litio. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale. Antiaggreganti piastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale. >>Le seguenti associazioni potrebberorichiedere un adattamento del dosaggio e precauzioni. Metotrexato (basse dosi): si tenga presente la possibilita' di interazione tra FANS emetotrexato anche durante la somministrazione di basse dosi di metotrexato, soprattutto nei pazienti la cui funzione renale e' ridotta. Se l'associazione deve essere usata e' necessario monitorare la funzione renale. La somministrazione nell'arco delle 24 ore di FANS e metotrexato richiede particolare prudenza, in quanto si potrebbe determinare unaumento delle concentrazioni plasmatiche del metotrexato con conseguente incremento della tossicita' di quest'ultimo. Ciclosporina, tacrolimus: si ritiene che la somministrazione di FANS e ciclosporina o tacrolimus aumenti il rischio di nefrotossicita' a causa della diminuita sintesi delle prostacicline nei reni. Durante la terapia di associazionee' pertanto importante un attento monitoraggio della funzione renale.Altri FANS, inclusi i salicilati (acido acetilsalicilico >3 g/die): la terapia concomitante con acido acetilsalicilico e altri farmaci antiinfiammatori puo' determinare un aumento della frequenza degli effettiindesiderati e quindi e' necessaria cautela. Diuretici, ACE-inibitorie antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e dei medicinali antiipertensivi. Il rischio di insufficienza renale acuta, solitamente reversibile, potrebbe aumentare in alcuni pazienti la cui funzione renale e' compromessa (pazienti disidratati o anziani) ai quali vengono somministrati ACE-inibitori oppure antagonisti dei recettori dell'angiotensina II contemporaneamente a FANS. L'associazione deve essere pertanto somministrata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzione renale deve essere monitorata dopo l'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Il trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio potrebbe determinare un aumento dei livelli sierici di potassio, che devono pertanto essere monitorati. La somministrazione concomitante di aceclofenac e bendrofluazide non ha influito sul controllo pressorio, anche se non e' possibile escludere un'interazione con altri farmaci antiipertensivi, come i beta-bloccanti. Sono stati segnalati casi isolati di effetti ipoglicemici e iperglicemici. Bisogna quindi prendere in considerazione la necessita' di un adattamento della dose dei farmaci che potrebbero causare ipoglicemia, come nel caso dell'aceclofenac.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C.