safedex*28cpr riv 50mg bicalutamide sandoz spa

Che cosa è safedex 28cpr riv 50mg?

Safedex compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Safedex risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti ormonali e agenti correlati.
Contiene i principi attivi: bicalutamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: bicalutamide.
Codice AIC: 038536049 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in associazione con terapia con analogo dell'ormone di liberazione dell'ormone luteinizzante (LHRH) o castrazione chirurgica.

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Posologia

Maschi adulti, compresi i soggetti anziani. Una compressa da 50 mg 1 volta al giorno. Via di somministrazione: orale. Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido. La terapia con la bicalutamide deve essere cominciata almeno 3 giorni prima di iniziare il trattamento con un analogo LHRH, oppure allo stesso momento della castrazione chirurgica. Bambini e adolescenti: non indicata. Insufficienza renale: non e' necessaria alcuna correzione della dose. Non c'e' esperienza dell'uso della bicalutamide nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina CONSERVAZIONEQuesto prodotto medicinale non richiede speciali condizioni per la conservazione.AVVERTENZEIl trattamento deve essere iniziato sotto la diretta supervisione di uno specialista ed e' necessario attuare successivamente un regolare monitoraggio dei pazienti. La bicalutamide e' metabolizzata a livello epatico. I risultati della ricerca suggeriscono che l'eliminazione della bicalutamide puo' essere piu' lenta nei pazienti con grave insufficienza epatica e che cio' potrebbe indurre un accumulo del farmaco, pertanto, la bicalutamide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave. Raramente sono stati osservati gravi danni epatici con la somministrazione di bicalutamide. La terapia con bicalutamide deve essere interrotta qualora si manifestino gravi alterazioni. Si raccomanda di effettuare dei controlli periodici della funzionalita' epatica al fine di evidenziare eventuali dannia carico dell'organo. Si prevede che la maggioranza delle alterazionisi manifesti entro i primi 6 mesi della terapia con bicalutamide. Poiche' non c'e' esperienza dell'uso della bicalutamide nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina INTERAZIONINon sono state dimostrate interazioni farmacologiche o farmacocinetiche tra la bicalutamide e gli analoghi LHRH. Studi in vitro hanno mostrato che l'enantiomero R della bicalutamide e' un inibitore del CYP 3A4con inferiori effetti inibitori sull'attivita' del CYP 2C9, 2C19 e 2D6. Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior parte deifarmaci metabolizzati dal citocromo P450 e' probabilmente non significativa dal punto di vista clinico. Cio' nondimeno, per i farmaci con un ristretto indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe esseredi rilevanza. In considerazione di questo quadro, la co-somministrazione di terfenadina, astemizolo e cisapride e' controindicata. E' opportuno osservare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Puo' essere necessario ridurre la dose di questi farmaci specialmente in presenza di evidenze di effetti dannosi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide. E'necessario osservare cautela nella somministrazione della bicalutamide ai pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo in quanto ne potrebbe derivare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide le quali in teoria potrebbero portare a un aumento degli effetti indesiderati. Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide puo' spiazzare l'anticoagulante cumarinico, il warfarin, dal suosito di legame sulle proteine. Si raccomanda quindi un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di avvio della terapia con bicalutamide in pazienti gia' in trattamento con anticoagulanti cumarinici.EFFETTI INDESIDERATIMolto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100 a < 1/10), non comuni (>= 1/1.000 a < 1/100), rari (>= 1/10.000 a < 1/1.000) e molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: reazioni di ipersensibilita', comprese orticaria e angioedema. Disturbi psichiatrici. Non comuni: depressione. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Non comuni: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea; rari: vomito. Patologie epatobiliari. Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colelitiasi e ittero); molto rari: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: prurito; rari: secchezza cutanea. Patologie renali e urinarie. Non comuni: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: dolorabilita' mammaria, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: vampate; comuni: astenia. Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa. Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si e' verificata l'insorgenzadi insufficienza epatica, ma una relazione causale non e' stata stabilita con sicurezza. E' opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalita' epatica. Puo' essere ridotta dalla concomitante castrazione. Sono stati inoltre descritti i seguenti effetti indesiderati verificatisi nell'ambito degli studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo LHRH. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: anemia; molto rari: trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: diabete mellito, incremento ponderale; non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri, insonnia; non comuni: sonnolenza. Patologie cardiache. Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi; non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi; non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon pertinente, poiche' il farmaco non e' utilizzato nelle donne.

Effetti indesiderati

Molto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100 a < 1/10), non comuni (>= 1/1.000 a < 1/100), rari (>= 1/10.000 a < 1/1.000) e molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: reazioni di ipersensibilita', comprese orticaria e angioedema. Disturbi psichiatrici. Non comuni: depressione. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Non comuni: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea; rari: vomito. Patologie epatobiliari. Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colelitiasi e ittero); molto rari: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: prurito; rari: secchezza cutanea. Patologie renali e urinarie. Non comuni: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: dolorabilita' mammaria, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: vampate; comuni: astenia. Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa. Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si e' verificata l'insorgenzadi insufficienza epatica, ma una relazione causale non e' stata stabilita con sicurezza. E' opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalita' epatica. Puo' essere ridotta dalla concomitante castrazione. Sono stati inoltre descritti i seguenti effetti indesiderati verificatisi nell'ambito degli studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo LHRH. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: anemia; molto rari: trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: diabete mellito, incremento ponderale; non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri, insonnia; non comuni: sonnolenza. Patologie cardiache. Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi; non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi; non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo.

Indicazioni

Trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in associazione con terapia con analogo dell'ormone di liberazione dell'ormone luteinizzante (LHRH) o castrazione chirurgica.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla bicalutamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti. L'uso della bicalutamide e' controindicato nelle donne e nei bambini. La co-somministrazione di terfenadina, astemizolo o cisapride e' controindicata.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, povidone K-30, sodio amido glicolato (tipo A), lattosio monoidrato. Film di rivestimento: opadry bianco II 33G28523 (triacetina, macrogol 3350, lattosio monoidrato, titanio diossido (E171), ipromellosa).

Avvertenze

Il trattamento deve essere iniziato sotto la diretta supervisione di uno specialista ed e' necessario attuare successivamente un regolare monitoraggio dei pazienti. La bicalutamide e' metabolizzata a livello epatico. I risultati della ricerca suggeriscono che l'eliminazione della bicalutamide puo' essere piu' lenta nei pazienti con grave insufficienza epatica e che cio' potrebbe indurre un accumulo del farmaco, pertanto, la bicalutamide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave. Raramente sono stati osservati gravi danni epatici con la somministrazione di bicalutamide. La terapia con bicalutamide deve essere interrotta qualora si manifestino gravi alterazioni. Si raccomanda di effettuare dei controlli periodici della funzionalita' epatica al fine di evidenziare eventuali dannia carico dell'organo. Si prevede che la maggioranza delle alterazionisi manifesti entro i primi 6 mesi della terapia con bicalutamide. Poiche' non c'e' esperienza dell'uso della bicalutamide nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina INTERAZIONINon sono state dimostrate interazioni farmacologiche o farmacocinetiche tra la bicalutamide e gli analoghi LHRH. Studi in vitro hanno mostrato che l'enantiomero R della bicalutamide e' un inibitore del CYP 3A4con inferiori effetti inibitori sull'attivita' del CYP 2C9, 2C19 e 2D6. Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior parte deifarmaci metabolizzati dal citocromo P450 e' probabilmente non significativa dal punto di vista clinico. Cio' nondimeno, per i farmaci con un ristretto indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe esseredi rilevanza. In considerazione di questo quadro, la co-somministrazione di terfenadina, astemizolo e cisapride e' controindicata. E' opportuno osservare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Puo' essere necessario ridurre la dose di questi farmaci specialmente in presenza di evidenze di effetti dannosi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide. E'necessario osservare cautela nella somministrazione della bicalutamide ai pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo in quanto ne potrebbe derivare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide le quali in teoria potrebbero portare a un aumento degli effetti indesiderati. Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide puo' spiazzare l'anticoagulante cumarinico, il warfarin, dal suosito di legame sulle proteine. Si raccomanda quindi un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di avvio della terapia con bicalutamide in pazienti gia' in trattamento con anticoagulanti cumarinici.EFFETTI INDESIDERATIMolto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100 a < 1/10), non comuni (>= 1/1.000 a < 1/100), rari (>= 1/10.000 a < 1/1.000) e molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: reazioni di ipersensibilita', comprese orticaria e angioedema. Disturbi psichiatrici. Non comuni: depressione. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Non comuni: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea; rari: vomito. Patologie epatobiliari. Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colelitiasi e ittero); molto rari: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: prurito; rari: secchezza cutanea. Patologie renali e urinarie. Non comuni: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: dolorabilita' mammaria, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: vampate; comuni: astenia. Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa. Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si e' verificata l'insorgenzadi insufficienza epatica, ma una relazione causale non e' stata stabilita con sicurezza. E' opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalita' epatica. Puo' essere ridotta dalla concomitante castrazione. Sono stati inoltre descritti i seguenti effetti indesiderati verificatisi nell'ambito degli studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo LHRH. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: anemia; molto rari: trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: diabete mellito, incremento ponderale; non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri, insonnia; non comuni: sonnolenza. Patologie cardiache. Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi; non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi; non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon pertinente, poiche' il farmaco non e' utilizzato nelle donne.

Gravidanza e Allattamento

Non pertinente, poiche' il farmaco non e' utilizzato nelle donne.

Interazioni con altri prodotti

Non sono state dimostrate interazioni farmacologiche o farmacocinetiche tra la bicalutamide e gli analoghi LHRH. Studi in vitro hanno mostrato che l'enantiomero R della bicalutamide e' un inibitore del CYP 3A4con inferiori effetti inibitori sull'attivita' del CYP 2C9, 2C19 e 2D6. Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior parte deifarmaci metabolizzati dal citocromo P450 e' probabilmente non significativa dal punto di vista clinico. Cio' nondimeno, per i farmaci con un ristretto indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe esseredi rilevanza. In considerazione di questo quadro, la co-somministrazione di terfenadina, astemizolo e cisapride e' controindicata. E' opportuno osservare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Puo' essere necessario ridurre la dose di questi farmaci specialmente in presenza di evidenze di effetti dannosi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide. E'necessario osservare cautela nella somministrazione della bicalutamide ai pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo in quanto ne potrebbe derivare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide le quali in teoria potrebbero portare a un aumento degli effetti indesiderati. Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide puo' spiazzare l'anticoagulante cumarinico, il warfarin, dal suosito di legame sulle proteine. Si raccomanda quindi un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di avvio della terapia con bicalutamide in pazienti gia' in trattamento con anticoagulanti cumarinici.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo prodotto medicinale non richiede speciali condizioni per la conservazione.