repaglinide dr red*30cpr 2mg repaglinide dr. reddy's srl

Che cosa è repaglinide dr red 30cpr 2mg?

Repaglinide dr red compresse prodotto da dr. reddy's srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Repaglinide dr red risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ipoglicemizzanti, escluse le insuline.
Contiene i principi attivi: repaglinide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: repaglinide.
Codice AIC: 040339071 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

La repaglinide e' indicata negli adulti con diabete mellito tipo 2 lacui iperglicemia non puo' essere controllata in maniera soddisfacentetramite dieta, riduzione del peso ed esercizio fisico. La repaglinidee' indicata anche in combinazione con metformina negli adulti con diabete mellito tipo 2 che non sono controllati in maniera soddisfacente con la sola metformina. Il trattamento deve essere iniziato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per ridurre i livelli di glicemia correlati ai pasti.

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Posologia

La repaglinide va somministrata prima dei pasti e va dosata individualmente al fine di ottimizzare il controllo della glicemia. Controllareperiodicamente la glicemia per stabilire la dose minima efficace per il singolo paziente, in aggiunta al normale automonitoraggio domiciliare della glicemia e/o della glicosuria effettuato dal paziente stesso.Per controllare la risposta terapeutica possono essere utilizzati anche i livelli di emoglobina glicosilata. E' necessario effettuare il controllo periodico della glicemia per individuare i casi nei quali non sia stata raggiunta una adeguata riduzione dei livelli glicemici nonostante la somministrazione di dosi massimali di farmaco (fallimento primario) e per individuare i casi nei quali si ha una perdita della capacita' di controllare adeguatamente la glicemia dopo un periodo iniziale in cui il farmaco e' stato efficace (fallimento secondario). La somministrazione di repaglinide per un breve periodo puo' essere sufficiente in caso di perdita transitoria del controllo della glicemia nei pazienti con diabete tipo 2 normalmente ben compensati con la sola dieta.Dose iniziale: il dosaggio deve essere determinato in base al fabbisogno del paziente. La dose iniziale raccomandata e' di 0,5 mg. Tra le fasi di aggiustamento della dose devono trascorrere da una a due settimane circa (in base alla risposta glicemica). Se i pazienti sono trasferiti da un altro ipoglicemizzante orale, la dose iniziale raccomandatae' 1 mg. Mantenimento: la massima dose singola raccomandata e' di 4 mg, assunta ai pasti principali. La massima dose giornaliera totale nondeve superare i 16 mg. Anziani: non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con piu' di 75 anni. Compromissione renale: la repaglinide e' escreta principalmente per via biliare e quindi non e' sensibile alle malattie renali. L'8% di una dose di repaglinide e' escreta attraverso i reni e la clearance plasmatica totale del prodotto e' ridotta nei pazienti con compromissione renale. Poiche' la sensibilita' all'insulina e' piu' elevata nei pazienti diabetici con compromissione renale, e' opportuno fare attenzione nell'aggiustare la dose in questi pazienti. Compromissione epatica: non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza epatica. Pazienti debilitati o malnutriti: nei pazienti debilitati o malnutriti, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative ed e' richiesto un attento aggiustamento della dose allo scopo di evitare reazioni ipoglicemiche. Pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali: tale tipologia di pazienti possono passare direttamente al trattamento con la repaglinide, sebbene non esista un'esatta relazione di dosaggio tra repaglinide e gli altri ipoglicemizzanti orali. La massima dose iniziale raccomandata per i pazienti che passano al trattamento con la repaglinide e' di1 mg, da assumere subito prima dei pasti principali. La repaglinide puo' essere somministrata in associazione con la metformina, quando la glicemia non e' sufficientemente controllata con la sola metformina. In questo caso, il dosaggio della metformina va lasciato invariato mentre contemporaneamente si somministra la repaglinide. La dose iniziale di repaglinide e' di 0,5 mg prima dei pasti principali; l'aggiustamento della posologia deve essere stabilito sulla base della risposta glicemica, come per la monoterapia. Popolazione pediatrica: la sicurezza el'efficacia di repaglinide nei bambini al di sotto di 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. La repaglinide deve essere assunta subito prima dei pasti principali (cioe' somministrazione preprandiale). Le dosi di solito sono assunte circa 15 minuti prima del pasto ma il tempo puo' variare in un intervallo che va da immediatamente prima a 30 minuti precedenti il pasto (prima di 2, 3 o 4 pasti al giorno). I pazienti che saltano un pasto (o fanno un pasto in piu')devono essere istruiti a saltare (o aggiungere) una dose in relazionea quel pasto.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' frequentemente segnalati sono variazioni dei livelli di glucosio nel sangue, ad esempio ipoglicemia. Il verificarsi di queste reazioni dipende da fattori individuali, quali abitudini alimentari, il dosaggio, l'esercizio fisico e lo stress. Sulla base dell'esperienza con la repaglinide e con altri ipoglicemizzanti, sono stati osservati gli effetti indesiderati elencati di seguito. La frequenza e' definita come: comune (da >=1/100 a < 1/10); non comune (da >=1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (>Descrizione di effetti indesiderati selezionati. Reazioni allergiche: reazioni di ipersensibilita' generalizzata (ad es. reazioni anafilattiche), o reazioni immunologiche come la vasculite. Disturbo della rifrazione: si e'osservato che le variazioni dei livelli di glicemia possono provocaredisturbi transitori della vista, specialmente all'inizio del trattamento. Questi disturbi sono stati segnalati solo in rarissimi casi dopo l'inizio del trattamento con la repaglinide e in corso di sperimentazioni cliniche non hanno mai richiesto interruzione del trattamento con replaglinide. Durante il trattamento con la repaglinide sono stati segnalati casi isolati di aumento degli enzimi epatici. La maggior parte dei casi erano lievi e transitori e solo pochissimi pazienti sono stati costretti ad interrompere la terapia. In casi molto rari, e' stata segnalata una grave disfunzione epatica. Ipersensibilita': possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' cutanea come eritema, prurito, eruzione cutanea e orticaria. Non c'e' tuttavia motivo di sospettare un'allergia crociata con le sulfaniluree a causa della diversita' nella struttura chimica.

Indicazioni

La repaglinide e' indicata negli adulti con diabete mellito tipo 2 lacui iperglicemia non puo' essere controllata in maniera soddisfacentetramite dieta, riduzione del peso ed esercizio fisico. La repaglinidee' indicata anche in combinazione con metformina negli adulti con diabete mellito tipo 2 che non sono controllati in maniera soddisfacente con la sola metformina. Il trattamento deve essere iniziato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per ridurre i livelli di glicemia correlati ai pasti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla repaglinide o ad uno qualsiasi degli eccipienti; diabete mellito tipo 1, peptide C negativo; chetoacidosi diabetica, con o senza coma; gravi disfunzioni epatiche; assunzione concomitante di gemfibrozil.

Composizione ed Eccipienti

Meglumina, poloxamer, glicerolo, povidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, fosfato di calcio monoidrogenato, anidro, polacrilin potassio, magnesio stearato. Repaglinide 1 mg contiene anche: ossido di ferro giallo (E172). Repaglinide 2 mg contiene anche: ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

La repaglinide deve essere prescritta solo nel caso in cui, nonostante adeguati tentativi di dieta, attivita' fisica e riduzione di peso, persistano un controllo glicemico insufficiente e sintomi di diabete. Ipoglicemia: la repaglinide, puo' causare ipoglicemia. Combinazione consecretagoghi dell'insulina: con il passare del tempo, in molti pazienti, la capacita' di ridurre la glicemia da parte di un ipoglicemizzante orale diminuisce. Questo evento puo' dipendere da un peggioramento del diabete o da una ridotta capacita' di risposta al medicinale. Questa situazione, conosciuta come fallimento secondario, va distinta dal fallimento primario nel quale il medicinale e' inefficace sin dall'inizio. Prima di classificare un paziente come soggetto in fallimento secondario bisogna aggiustare la dose e valutare l'aderenza alla dieta ed all'esercizio fisico. La repaglinide agisce attraverso uno specifico sito di legame con un'azione breve sulle cellule beta. Non sono stati effettuati studi clinici sull'uso di repaglinide in caso di fallimento secondario ai secretagoghi dell'insulina. Non sono stati effettuati studi clinici sulla combinazione con altri secretagoghi dell'insulina. Combinazione con insulina, Protamina Neutra di Hagedorn (NPH) o con tiazolidindioni: sono stati effettuati studi sulla terapia combinata con insulina NPH o con tiazolidindioni. Tuttavia rimane ancora da definireil profilo beneficio/ rischio in confronto con altre terapie combinate. Combinazione con metformina: il trattamento combinato con la metformina e' associato ad un aumentato rischio di ipoglicemia. Quando un paziente stabilizzato con un qualsiasi ipoglicemizzante orale va incontro a stress quali febbre, traumi, infezioni o interventi chirurgici, sipuo' verificare una perdita del controllo glicemico. In tali casi, puo' essere necessario sospendere la repaglinide e trattare transitoriamente il paziente con insulina. Sindrome coronarica acuta: l'uso di repaglinide potrebbe essere associato ad un aumento di incidenza di sindrome coronarica acuta (ad esempio infarto del miocardio). Uso concomitante: la repaglinide deve essere usata con cautela o evitata in pazienti che assumono medicinali che influenzano il metabolismo della repaglinide. Se e' necessario l'uso concomitante, la glicemia deve essere controllata accuratamente cosi' come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono studi riguardanti l'uso della repaglinide in donne in gravidanza. La repaglinide deve essere evitata durante la gravidanza. Nonvi sono studi riguardanti l'uso della repaglinide in donne che allattano. La repaglinide non deve essere usata durante l'allattamento. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva.

Interazioni con altri prodotti

La repaglinide viene metabolizzata prevalentemente dal CYP2C8, ma anche dal CYP3A4. Dati clinici da volontari sani confermano che CYP2C8 e'il piu' importante enzima coinvolto nel metabolismo della repaglinidementre CYP3A4 gioca un ruolo minore, ma il suo contributo relativo puo' essere aumentato se CYP2C8 e' inibito. Di conseguenza il metabolismo, puo' essere alterato da sostanze che influenzano questi enzimi del citocromo P-450, sia per via inibitoria che induttiva. Prestare attenzione quando entrambi gli inibitori del CYP2C8 e del 3A4 sono co-somministrati con la repaglinide. Sulla base di dati ottenuti da studi in vitro, la repaglinide sembra essere un substrato per l'assorbimento epatico attivo (proteina OATP1B1 trasportatore di anioni organici). Le sostanze inibitrici dell'OATP1B1 potrebbero aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere aumentato e/o prolungato dalle seguenti sostanze: gemfibrozil, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, trimetoprim, ciclosporina, altri farmaci antidiabetici, gli inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO),i beta-bloccanti non selettivi, gli inibitori dell'enzimadi conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori), i salicilati, i FANS, l'octreotide, l'alcool e gli steroidi anabolizzanti. La co-somministrazione di gemfibrozil (600 mg due volte al giorno), e di repaglinide(una dose singola di 0,25 mg), ha aumentato di 8,1 volte l'area sottola curva (AUC) della repaglinide e di 2,4 volte la Cmax in volontari sani. L'emivita e' stata prolungata da 1,3 a 3,7 ore con il risultato di un possibile aumento e prolungamento dell'effetto ipoglicemizzante della repaglinide e la concentrazione plasmatica della repaglinide a 7ore e' aumentata di 28,6 volte dall'assunzione di gemfibrozil. L'assunzione concomitante di gemfibrozil e repaglinide e' controindicata. Laco- somministrazione di trimetoprim (160 mg due volte al giorno), e di repaglinide (una dose singola di 0,25 mg), aumenta l'AUC, la Cmax e t mezzo della repaglinide (1,6 volte, 1,4 volte ed 1,2 volte rispettivamente) senza effetti statisticamente significativi sulla glicemia. Tale mancanza di effetto farmacodinamico e' stata osservata con una dosedi repaglinide inferiore alla dose terapeutica. Poiche' il profilo disicurezza di questa combinazione non e' stato stabilito con dosaggi superiori a 0,25 mg per la repaglinide e 320 mg per il trimetoprim, evitare l'uso concomitante di trimetoprim con la repaglinide. Se si rendenecessario l'uso concomitante, controllare la glicemia. La rifampicina, agisce sia come un induttore che come inibitore nel metabolismo della repaglinide. Un pre-trattamento di sette giorni con rifampicina (600 mg), seguito da co-somministrazione di repaglinide (una dose singoladi 4 mg) al settimo giorno diminuisce del 50% la AUC (effetto induttivo e inibente combinati). Quando la repaglinide e' stata data 24 ore dopo l'ultima dose di rifampicina, e' stata osservata una riduzione dell'AUC della repaglinide del 80% (effetto solo induttivo). L'uso concomitante di rifampicina e repaglinide potrebbe rendere necessario un aggiustamento posologico della repaglinide da definirsi tramite monitoraggio accurato della glicemia sia all'inizio del trattamento con rifampicina (inibizione acuta), sia alle dosi successive (insieme di inibizione e induzione) sia alla sospensione del trattamento (solo induzione) sino approssimativamente due settimane dopo la sospensione della rifampicina quando l'effetto induttivo della rifampicina non e' piu' presente. Non si puo' escludere che altri induttori possano avere un effettosimile. L'effetto del ketoconazolo, sulla farmacocinetica della repaglinide e' stato studiato in soggetti sani. La co-somministrazione di 200 mg di ketoconazolo aumenta l'AUC e la Cmax della repaglinide di 1,2volte con i profili glicemici alterati di meno dell'8% quando somministrato in modo concomitante (una dose singola di 4 mg di repaglinide).La co-somministrazione di 100 mg di itraconazolo, e' stata anche studiata in volontari sani ed ha evidenziato un aumento dell'AUC di 1,4 volte. Non si e' osservato alcun effetto significativo sui livelli di glucosio. La co-somministrazione di 250 mg di claritromicina, a livello del meccanismo d'azione, aumenta lievemente l'AUC della repaglinide di1,4 volte e la Cmax di 1,7 volte ed aumenta l'incremento medio dell'AUC dell'insulina serica di 1,5 volte e la concentrazione massima di 1,6 volte. Non e' ancora chiaro l'esatto meccanismo di tale interazione.La co-somministrazione di repaglinide (una dose singola da 0,25 mg) edi ciclosporina (dosi ripetute da 100 mg) ha aumentato l'AUC e la Cmax di repaglinide rispettivamente di circa 2,5 volte e 1,8 volte. Non essendo stata stabilita l'interazione con dosaggi di repaglinide piu' alti di 0,25 mg, evitare l'uso concomitante di ciclosporina con repaglinide. Se tale associazione e' ritenuta necessaria, effettuare un attento monitoraggio clinico e della glicemia. La co-somministrazione di deferasirox (30 mg/kg/giorno, 4 giorni), e di repaglinide (dose singola,0,5 mg) ha determinato un aumento dell'esposizione sistemica alla repaglinide (AUC) fino a 2,3 volte il controllo (90% CI [2,03 -2,63]), unaumento di 1,6 volte (90% CI [1,42-1,84]) del Cmax e un aumento esiguo, ma significativo, dei valori glicemici. Poiche' non e' stata stabilita l'interazione con dosaggi piu' alti di 0,5 mg di repaglinide, evitare l'uso concomitante di deferasirox e repaglinide. Se e' necessario l'uso combinato, effettuare un attento monitoraggio clinico e dei livelli glicemici. I medicinali beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell'ipoglicemia. La co- somministrazione di cimetidina, nifedipina,estrogeni o simvastatina con la repaglinide, non ha alterato significativamente i parametri farmacocinetici della repaglinide. La repaglinide non ha determinato effetti clinici di rilievo sulle proprieta' farmacocinetiche della digossina, della teofillina o del warfarin allo stadio stazionario, quando somministrata a volontari sani. Quindi in casodi co-somministrazione della repaglinide con questi medicinali, non e' necessario eseguire aggiustamenti del dosaggio. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere ridotto dalle seguenti sostanze: contraccettivi orali, rifampicina, barbiturici, carbamazepina, tiazidi, corticosteroidi, danazolo, ormoni tiroidei e simpaticomimetici. Quando questi medicinali sono somministrati o sospesi dalla terapia di un paziente trattato con la repaglinide e' necessario controllare attentamente il paziente per verificare eventuali modifiche del controllo glicemico. Predere in considerazione una potenziale interazione quando larepaglinide e' usata con altri medicinali anch'essi secreti soprattutto attraverso la bile. Non sono stati effettuati studi di interazione nei bambini e negli adolescenti.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.