regobasic 60cpr pegaso srl
Che cosa è regobasic 60cpr?
Regobasic 60cpr compresse prodotto da
pegaso srl
è un parafarmaco uso umano della categoria
complementi alimentari / integratori di regime e alimenti speciali
.
Regobasic 60cpr risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' stato sostituito dal prodotto regobasic 60cpr
Codice AIC: 923553438
Codice EAN: 8017930025180
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
RegoBasic
Integratore alimentare di minerali “basici” o alcalinizzanti che aiutal'organismo ad eliminare l'eccesso di scorie acide prodotte dalle diete iperproteiche ochetogeniche, dall'alimentazione ricca in cibi acidi (carne, pesce, formaggio, alcool,caffè...) e dallo stile di vita sedentario e sregolato.
Utili nei casi di:
- risveglio con sensazione di stanchezza e affaticamento, testa pesante: i sistemi nonriescono ad eliminare efficentemente nella fase di riposo notturno le scorie acideprodotte nella giornata.
- Crampi o rigidità muscolare: l'eccesso di scorie acide si deposita nellearticolazioni.
- Alimentazione squilibrata: consumo eccessivo di carne e alimenti di origine animale escarso apporto di verdura e frutta.
- Attività sportiva: combatte l'eccessiva produzione di acido lattico e facilitail recupero muscolare.
- Osteoporosi: i sistemi di regolazione corporea possono prelevare i minerali necessariallo svolgimento delle reazioni metaboliche (in particolare il calcio) dalle ossa,impoverendole.
Aiuta l'organismo ad eliminare l'eccesso di scorie acide prodotte dallostile di vita e dall'alimentazione ricca in cibi acidi (carne, pesce, formaggio, alcool,caffè...).
Regola e mantiene in equilibrio il pH dell'organismo attraverso un effetto dineutralizzazione dell'acidità organica.
Ripristinando i valori ottimali di pH (verso la neutralità) viene favorito ilbenessere dell'interoorganismo.
L’equilibrioacido-basico
Il pH esprime l’importanza del rapporto acido-basico nei sistemi biologici. Perl’equilibrio vitale delle cellule il nucleo deve mantenere un ambiente acido ed ilcitoplasma basico o alcalino per consentire lo scambio di nutrienti e informazioni tranucleo e citoplasma. Se l’ambiente extracellulare aumenta la sua aciditàrelativa, rallenta lo scambio di informazioni e nutrienti, le cellule si deteriorano epossono evolvere in senso patologico.(fig.1)
La Matrice Extracellulare (ME)
(Sostanza Fondamentale o Mesenchima) è costituita da tessuto connettivo ed hastruttura di tipo colloidale ricca di mucopolisaccaridi, cellule reticolari o fibroblasti, liquido extracellulare, isole linfonodali (SRE), fi bre nervose vegetativeterminali. - Attività enzimatica intra ed extra-cellulare
- Transito e relazione intercellulare
- Funzione di nutrimento, controllo e gestione cellulare e tissutale
- Funzione di “spugna metabolica” che immagazzina i prodotti di degradazione(cataboliti acidi) provenienti dal catabolismo organico per poi eliminarli attraversol’attività emuntoriale
- Connessione tra le diverse strutture organiche: quando la matrice è deacidificata e quindi disintossicata tutte le informazioni possono circolare secondo fl ussi definiti. Tale processo è rallentato o non avviene quando la ME è in stato diiperacidifi cazione; si parla allora di mesenchimopatia: i cataboliti acidi provenientida metabolismi alterati si riversano nella ME senza essere eliminati dal turn-over fisiologico.
Confronto tra pH tissutale e urinario
“Il pH urinario rifl ette ed è correlato al pH della matriceextracellulare” Michael Worlitscheck.
Il pH tissutale (ME) e il pH delle urine mostrano un andamento bifasico circadiano.
Fase diurna: ortosimpatica “acida” (circa dalle ore 3 alle 15) in cui nellaME sono raccolti metaboliti acidi provenienti dal fi siologico catabolismo cellulare etissutale. Gli ormoni maggiormente presenti sono quelli tiroidei, sessuali e surrenalici.Lo stato di sol iniziale della matrice favorisce la progressiva raccolta e successivosmaltimento dei cataboliti acidi. La matrice si trasforma progressivamente in uno statodi gel che tende a mantenersi più acido rispetto al sangue.
Fase notturna: parasimpatica “alcalina” (circa dalle ore 15 alle 3) diprogressivo recupero della struttura reticolata, caratterizzata dagli ormoni Gh emelatonina. La ME si trova in una fase di gel che gradualmente torna in sol, e diventasede di una idrolisi enzimatica in grado di cedere le scorie acide agli organi emuntori.L’andamento fi siologico del pH urinario nell’arco delle 24 ore risultaspeculare rispetto a quello della ME; ciò garantisce la corretta alternanza dellafase sol (eliminazione dei cataboliti acidi attraverso gli emuntori) e gel (raccoltacataboliti acidi nella ME). Il blocco permanente allo stato di gel impedisce alla ME discaricare soprattutto attraverso i reni le scorie acide che, in tal modo, aumenterannocausando una progressiva intossicazione acida sistemica. L’eccessiva aciditàdel pH urinario può essere correlata ad un sovraccarico mesenchimale di catabolitiacidi che impregnano i tessuti e perturbano le sue funzioni fi siologiche.
Fattori che infl uenzano il pH e la funzionalitàmesenchimale ENDOGENI
ORGANI EMUNTORI
(polmoni e reni)
SISTEMI TAMPONE
bicarbonato 53% - emoglobina 35%
proteine plasmatiche 7% - fosfato 5%
ESOGENI
ALIMENTI
FARMACI
STRESS
INQUINAMENTO
SEDENTARIETÀ
L’alimentazione
L’alimentazione infl uisce sul livello di produzione di acidi attraverso ilmetabolismo. La popolazione occidentale è passata da una media di acidifi cazionedi -88 mEq/giorno a una media di +48 mEq/giorno a causa della moderna alimentazione. Lecellule vivono in un ambiente acido che favorisce l’invecchiamentocellulare.
CIBI ACIDIFICANTI
P.R.A.L. positivo*CIBI ALCALINIZZANTI
P.R.A.L. negativo* -Zucchero
- Formaggi
-Carni
- Pesci
- Crostacei
- Uova intere
- Cereali - Legumi
- Frutta oleaginosa
(escluso mandorle)
- Albicocche e
Prugne secche
- Alcolici
- Caffè- Verdura
- Frutta
(escluse quelle citate prima)
- Latte e yogurt
- Mandorle
- Acqua * P.R.A.L. (potential renal acid load): si misura in mEq/100g erappresenta la “quantità di carico acido” che 100g di un alimentoproducono a livello renale. Se il cibo è acidifi cante il valore di P.R.A.L.sarà positivo (es. Parmigiano Reggiano +34,2 mEq/100g); se il cibo èalcalinizzante il valore sarà negativo (uvetta -21mEq/100g).
Le diete iperproteiche
La dieta iperproteica è basata sull’aumento dell’apporto quotidianodella quota proteica a scapito dei carboidrati. L’aumento della quota proteica,anche se equilibrato dal punto di vista calorico, porta ad un aumentato impegno renalenecessario per l’eliminazione dell’azoto contenuto nelle proteine, oltre adun aumento delle scorie acide con alterazione del pH tissutale ed iperacidosi. Evoluzionedelle diete iperproteiche sono le diete chetogeniche (Tisanoreica, Dukan, ecc.). La dietachetogenica è un regime alimentare che prevede pasti ricchi di proteine e lipidi emolto poveri in carboidrati. La sua attività si basa sul presupposto che,riducendo drasticamente i carboidrati dalla dieta, si mantengono bassi i livelli diglucosio e di insulina nel sangue costringendo l’organismo a ricavare energia dalleproteine e dai grassi. Questo tipo di alimentazione porta alla formazione di corpichetonici (acetone, acetoacetato e 3-idrossibutirrato) che possono essere consideratiscorie tossiche. In caso di estrema carenza di glucosio i corpi chetonici aumentano e siaccumulano nel sangue, determinando un sovraccarico per fegato e reni e una diminuzionedel pH tissutale. Se abbinata ad attività fi sica, i pericoli sono ancoramaggiori: il movimento aumenta il fabbisogno di glucosio stimolando ulteriormente laproduzione di corpi chetonici. Possibili conseguenze di una prolungata iperacidificazione tissutale sono: aumento di stati infi ammatori, ritenzione idrica e cellulite,cronicizzazione degli stati infettivi.
Regobasic per riequilibrare il valore del pHCitrati
alcalinizzantiI sali citrati sono la fonte alcalina ideale:
intervengono nella respirazione cellulare
per un graduale ripristino del pH tissutale. Effi cacia
prolungataAzione efficace e ben tollerata
nel medio e lungo periodo, a differenza dei bicarbonati
che possono causare eruttazioni e sovraccarico renale.
Effi cacia confermata da 18 anni di esperienza d’uso. Diverseforme
farmaceutiche
Massima comoditàIn polvere con misurino dosatore, nelnuovo barattolo
con chiusura ermetica e privo di Bisfenolo A.
Anche in compresse e in bustine monodose. Per chi fa sport
Pratico in viaggioPuò essere sciolto nella borraccia e
utilizzato durante l’attività sportiva.
Le bustine predosate sono ideali per il consumo fuori casa. (fig.2)
Ingredienti
Sodio citrato; magnesio citrato; calcio citrato; potassio citrato; manganese citrato;zinco citrato; eccipienti: cellulosa microcristallina, magnesio stearato.
Modalità d'uso
Assumere 3 compresse 1-2 volte al giorno preferibilmente a stomaco vuoto.
Avvertenze
Non superare la dose giornaliera raccomandata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni di età.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata.
Per donne in gravidanza o in allattamento e bambini si raccomanda di sentire il pareredel medico.
In caso di insufficienza renale la valutazione sull’uso spetta almedico curante.
Formato
Confezione da 60 compresse.
Cod. 2518.
Bibliografia
- S. MANTOVANI: “L’equilibrio acidobase”, Akrosedizioni, 1995. T. REMEL, F. MANZ: “Potential renal acid load of foods and its influence on urine pH” - Journal of the american dietetic association. July 1996 Volume95 n.7.
- A. SEBASTIAN et al.: “Estimation of the net acid load ofthe diet of ancestral preagricultural Homo sapiens and their hominid ancestors” -The American Journal of Clinical Nutrition - 2002.
- A. SEBASTIAN: “Dietary protein content and thediet’s net acid load: opposing effects on bone health”- The American Journalof Clinical Nutrition - 2005.
- S.T. REDDY et al.: “Effect of lowcarbohydrate high-proteindiets on acidbase balance, stone-forming propensity, and calcium metabolism”-National Kindney Foundation - 2002.
- T. REMEL, F. MANZ et al.: ”Long-term protein intake anddietary potential renal acid load are associated with bone modeling and remodeling at theproximal radius in healthy children” - The American Journal of Clinical Nutrition -2005.
- A. SEBASTIAN, C.MIRRIS: “Alkali Therapy In Renal TubularAcidosis: Who Needs It?” - Journal of the American Society of Nephrology 2011.
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