refludan*ev 1f 1ml 50mg lepirudina celgene srl
Che cosa è refludan ev 1f 1ml 50mg?
Refludan preparazione iniettabile prodotto da
celgene srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Refludan risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agenti antitrombotici, inibitori diretti della trombina.
Contiene i principi attivi:
lepirudina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni flaconcino contiene 50 mg lepirudina.
Codice AIC: 033949013
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Attivita' anticoagulante in pazienti adulti con trombocitopenia indotta da eparina (Heparin Induced Thrombocytopenia, HIT) di tipo II e malattia tromboembolica che richieda terapia antitrombotica parenterale. La diagnosi deve essere confermata da positivita' al test HIPAA (Heparin Induced Platelet Activation Assay, test dell'attivazione delle piastrine indotta da eparina) o da un test equivalente.
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Posologia
Il trattamento deve essere iniziato sotto la guida di un medico con esperienza in malattie della coagulazione. Trattamento anticoagulante di pazienti adulti con HIT di tipo II e malattia tromboembolica: 0,4 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa in bolo; seguito da 0,15 mg/kgdi peso corporeo/ora come infusione endovenosa continua per 2-10 giorni o piu' a lungo se clinicamente necessario. Generalmente, il dosaggio dipende dal peso corporeo del paziente. Tale dosaggio e' valido finoa un peso corporeo di 110 kg. In pazienti con un peso corporeo superiore a 110 kg il dosaggio non deve essere aumentato oltre la dose utilizzata per i pazienti di 110 kg di peso corporeo. Monitoraggio e modifiche del dosaggio. Raccomandazioni standard. Monitoraggio: generalmente, il dosaggio (tasso di infusione) dovra' essere adattato in accordo con il tempo di tromboplastina parziale attivata, aPTT. La prima determinazione di aPTT deve essere eseguita 4 ore dopo l'inizio della terapia con il farmaco. L'aPTT deve essere monitorato almeno una volta al giorno. Determinazioni piu' frequenti potrebbero essere necessarie, per esempio, nei pazienti con insufficienza renale o con un aumentato rischio di emorragia. L'intervallo di riferimento (finestra terapeutica) per l'aPTT: utilizzando "Actin FS" o "Neothromtin" su coagulometri automatici l'intervallo per l'aPTT e' di 1,5-3 volte il prolungamento dei valori normali di controllo. Con altri reagenti il limite superiore della finestra terapeutica dell'aPTT deve essere ridotto a 2,5 volte il prolungamento dei valori normali di controllo. Per ottenere limiti specifici ed esatti di aPTT le attrezzature di laboratorio / reagenti impiegati possono essere tarati impiegando picchi derivanti da plasma umano standardizzato con 0,15 mcg/ml di lepirudina (limite inferiore) e 1,5 mcg/ml di lepirudina (limite superiore). Modifica della dose: qualsiasi valore di aPTT al di fuori di questo intervallo deve essere immediatamente confermato prima di trarre conclusioni rispetto alla modificazione della dose, a meno che non esista una necessita' clinica di agire immediatamente. Se il valore di aPTT trovato e' superiore all'intervallo di riferimento, l'infusione endovenosa deve essere interrotta per due ore. Quando si riprende, la velocita' di infusione endovenosa deve essere ridotta del 50% (nessun bolo aggiuntivo endovenoso deve essere somministrato). L'aPTT deve essere determinato ancora 4 ore piu' tardi. Se il valore di aPTT trovato e' inferiore all'intervallo di riferimento, la velocita' di infusione deve essere aumentata del 20%. L'aPTT deve essere determinato ancora 4 ore piu' tardi. In generale non deve essere superato un tasso di infusione di 0,21 mg/kg/h senza aver controllato anomalie della coagulazione che potrebbero determinare una risposta non appropriata dell'aPTT. Raccomandazioni per l'uso in pazienti per i quali e' previsto il passaggio ad una terapia con anticoagulanti orali. Se per il paziente e' previsto il trattamento con derivati cumarinici (antagonisti della vitamina K) come terapia anticoagulante dopo l'impiego del medicinale, e' necessario attenersi a quanto segue: si possono utilizzare i derivati cumarinici solo quando la conta piastrinica si e' normalizzata. La dose stabilita di mantenimento deve essere iniziata senza la dose di bolo iniziale. Per evitare gli effetti protrombitici all'inizio del trattamento con cumarina, si continui con anticoagulanti per via parenterale per 4 - 5 giorni. Si puo' interrompere l'uso dell'anticoagulante parenterale quando il valore del RapportoNormalizzato Internazionale (INR, International Normalised Ratio) si stabilizza all'interno dell'intervallo desiderato. Raccomandazioni perl'uso in pazienti con compromissione della funzione renale. Poiche' la lepirudina e' quasi esclusivamente escreta e metabolizzata per via renale, la funzione renale del paziente deve essere valutata prima della somministrazione. In caso di insufficienza renale si puo' verificareun sovradosaggio relativo anche con un regime di dosaggio standard. Percio' la dose in bolo e il tasso di infusione devono essere ridotti in caso di insufficienza renale nota o presunta (clearance della creatinina al di sotto di 60 ml/min o valori della creatinina al di sopra di15 mg/l [133 mcmol/l]). Negli studi clinici, il farmaco non era somministrato a scopo terapeutico a pazienti affetti da HIT di tipo II con una insufficienza renale grave. Le raccomandazioni sul dosaggio di seguito riportate sono basate su studi con dose singola in un ristretto numero di pazienti affetti da insufficienza renale. Pertanto, queste raccomandazioni sono solamente indicative. Tutte le volte che e' disponibile, l'aggiustamento della dose di mantenimento deve essere basato sui valori di clearance della creatinina ottenuti con un metodo affidabile (raccolta delle urine delle 24 ore). In tutti gli altri casi l'aggiustamento della dose e' basato sul valore della creatinina. In ogni caso, la dose del bolo va ridotta a 0,2 mg/kg di peso corporeo. Il tassodi infusione deve essere ridotto secondo la tabella 1. Un monitoraggio aggiuntivo dell'aPTT e' obbligatorio. Riduzione del tasso di infusione nei pazienti con compromissione della funzione renale Clearance della creatinina 45-60 ml/min, valori della creatinina 16-20 mg/l (141-177 mcmol/l); dose di mantenimento aggiustata: 50% della dose originale. Clearance della creatinina 30-44 ml/min, valori della creatinina 21-30 mg/l (178-265 mcmol/l), dose di mantenimento aggiustata: 30%. Clearance della creatinina 15-29 ml/min, valori della creatinina 31-60 mg/l (266-530 mcmol/l), dose di mantenimento aggiustata: 15%. Clearance della creatinina al di sotto di 15 ml/min, valori della creatinina al di sopra 60 mg/l (530 mcmol/l): evitare o interrompere l'infusione.; solo qualora i livelli di aPTT siano tornati al di sotto del limite terapeutico inferiore, si puo' considerare la somministrazione di ulteriori boli per via endovenosa da 0,1 mg/kg di peso corporeo a giorni alterni. Metodo di somministrazione: ricostituire il liofilizzato. Bolo endovenoso iniziale: per l'iniezione endovenosa in bolo e' necessaria unasoluzione del farmaco a concentrazione 5 mg/ml. L'iniezione endovenosa deve essere eseguita lentamente. Infusione endovenosa: per l'infusione endovenosa continua e' necessaria una soluzione del medicinale a concentrazione 2 mg/ml. La velocita' di perfusione automatica (ml/ora) deve essere impostata con una modalita' secondo il peso corporeo.
Effetti indesiderati
La maggior parte degli effetti indesiderati verificatisi nei pazientitrattati con il farmaco e' stata in genere di tipo emorragico (>1/10). Eventi emorragici potenzialmente fatali, comprese le emorragie intracraniche, sono stati riportati come non comuni ((>=1/1000, 1/10); comuni (>1/100, 1/1000; 1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOLa sicurezza per l'uso in gravidanza o allattamento negli esseri umani non e' stata stabilita. In uno studio tipico sulla tossicita' embrio-fetale, e' stata osservata una ridotta sopravvivenza dei neonati e delle madri. Non e' attualmente disponibile alcuna informazione sull'usodurante l'allattamento. Non si deve pertanto somministrare a pazientiin gravidanza o a madri che allattano al seno.
Indicazioni
Attivita' anticoagulante in pazienti adulti con trombocitopenia indotta da eparina (Heparin Induced Thrombocytopenia, HIT) di tipo II e malattia tromboembolica che richieda terapia antitrombotica parenterale. La diagnosi deve essere confermata da positivita' al test HIPAA (Heparin Induced Platelet Activation Assay, test dell'attivazione delle piastrine indotta da eparina) o da un test equivalente.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' nota alla lepirudina, all'irudina o a qualsiasi eccipiente. Gravidanza ed allattamento. Quando c'e' emorragia in atto o tendenza alla emorragia e' generalmente sconsigliabile la somministrazione di Refludan. Il medico dovrebbe attentamente valutare il rischio della somministrazione di Refludan nei confronti del beneficio che si attende, tenendo conto di possibili misure per controllare l'emorragia. In particolare, questa include le seguenti situazioni con elevato rischio di emorragia: recente puntura di vaso di grosso calibro o biopsia di un organo. Anomalia dei vasi o degli organi. Recente accidente cerebrovascolare, ictus, o chirurgia intracerebrale. Ipertensione grave non controllata. Endocardite batterica. Insufficienza renale grave. Diatesi emorragica. Intervento chirurgico recente e di rilevante importanza. Recente emorragia (p. es. intracranica, gastrointestinale, intraoculare, polmonare). Manifesti segni di emorragia. Recente ulcera pepticaattiva. Eta' > 65 anni.
Composizione ed Eccipienti
Mannitolo; sodio idrossido per l'aggiustamento a pH 7.
Avvertenze
Anafilassi: il farmaco puo' causare reazioni allergiche inclusi anafilassi e shock. Sono state segnalate reazioni anafilattiche fatali in pazienti ri-esposti al medicinale in un secondo o successivo corso di trattamento. Di conseguenza, si devono prendere in considerazione soluzioni alternative di trattamento prima di decidere di ri-esporre un paziente al prodotto. Poiche' queste reazioni sono immuno-mediate, pazienti con una recente esposizione a irudina o analoghi dell'irudina possono risultare con un rischio aumentato. L'inizio del trattamento con ilmedicinale deve essere intrapreso solo in un ambiente dove l'assistenza medica e' prontamente disponibile e dove vi sia accesso a trattamento per reazioni anafilattiche. I pazienti devono essere informati di aver ricevuto il prodotto. In caso di insufficienza renale si puo' verificare un relativo sovradosaggio anche con un regime di dosaggio standard. Quindi, il medico curante dovrebbe attentamente valutare il rischio della somministrazione nei confronti del beneficio che si attende. Potrebbe essere necessario escludere dal trattamento con lepirudina pazienti con insufficienza renale. Il tasso di infusione deve essere ridotto in caso di insufficienza renale nota o presunta. Non c'e' esperienza con lepirudina in pazienti con insufficienza epatica significativa. Cirrosi epatica puo' anche alterare la secrezione renale di lepirudina. Gravi lesioni epatiche possono aumentare l'effetto anticoagulante della lepirudina causato da difetti secondari della coagulazione che riducono la formazione dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K. E' stata osservata la formazione di anticorpi anti-irudina incirca il 40% dei pazienti affetti da HIT di tipo II e sono stati riportati specialmente con un periodo di trattamento superiore ai 5 giorni. Cio' puo' condurre ad un aumento dell'effetto anticoagulante della lepirudina, possibilmente dovuto ad una ritardata eliminazione renale dei complessi attivi lepirudina-anti irudina. Pertanto e' necessario uno stretto monitoraggio del aPTT durante terapia prolungata. Non e' stata osservata alcuna evidenza di neutralizzazione della lepirudina ne' di una reazione allergica associata al test positivo per gli anticorpi. L'esperienza di terapia combinata con agenti trombolitici in pazienti con HIT di tipo II e' molto limitata. Poiche' in questa situazione il rischio di una grave emorragia e' considerevole, il dosaggio del prodotto deve essere sostanzialmente ridotto. Il dosaggio ottimale del farmaco in queste circostanze non e' noto. Uso in pediatria: la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. Anziani: i pazienti in eta' avanzata hanno un aumentato rischio di complicanze emorragiche con anticoagulanti. Nei pazienti anziani si deve considerare la possibilita' di un'insufficienza renale in relazione al dosaggio di lepirudina. Nessuno specifico aggiustamento della dose e' attuato nei pazienti anziani. Gli aggiustamenti della dose sono determinati in base alla funzione renale, peso e aPTT.
Gravidanza e Allattamento
La sicurezza per l'uso in gravidanza o allattamento negli esseri umani non e' stata stabilita. In uno studio tipico sulla tossicita' embrio-fetale, e' stata osservata una ridotta sopravvivenza dei neonati e delle madri. Non e' attualmente disponibile alcuna informazione sull'usodurante l'allattamento. Non si deve pertanto somministrare a pazientiin gravidanza o a madri che allattano al seno.
Interazioni con altri prodotti
Non sono stati effettuati studi di interazione. Il trattamento concomitante con trombolitici (ad esempio rt-PA o streptochinasi) puo': aumentare il rischio di complicanze emorragiche; aumentare considerevolmente l'effetto del farmaco sul prolungamento dell'aPTT. Anche il trattamento concomitante con derivati cumarinici (antagonisti della vitamina K) e farmaci che influenzano l'attivita' piastrinica possono aumentareil rischio di episodi emorragici. L'uso concomitante con sostanze ad attivita' antipiastrinica diverse dall'acido acetilsalicilico, come ticlopidina o clopidogrel, antagonisti dei recettori GpIIb/IIIa come eptifibatide, tirofiban o abciximab, altri inibitori della trombina come le eparine a basso peso molecolare non e' stato valutato.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura non superiore ai 25 gradi C. Non congelare. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno.