ramipril id pen 14 compresse 5mg+25mg towa pharmaceutical spa

Che cosa è ramipril id pen 14cpr 5mg+25mg?

Ramipril id pen compresse divisibili prodotto da towa pharmaceutical spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ramipril id pen risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace inibitori e diuretici.
Contiene i principi attivi: ramipril/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ramipril idroclorotiazide.
Codice AIC: 038118042 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. L'associazione a dose fissadi ramipril e idroclorotiazide e' indicata in pazienti la cui pressione sanguigna non e' controllata in modo adeguato dal ramipril da solo o dall'idroclorotiazide da sola.

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Posologia

L'associazione a dose fissa non e' adatta per la terapia iniziale. Adulti: la somministrazione dell'associazione a dose fissa delle compresse da 2,5 mg + 12,5 mg e compresse 5 mg + 25 mg e' raccomandata solo dopo una titolazione individuale della dose dei singoli componenti. La dose puo' essere aumentata con intervalli di almeno 3 settimane. La dose iniziale abituale e' 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide una volta al giorno. La dose di mantenimento abituale e' 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide o 5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide. La dose massima raccomandata e' 5 mg di ramipril e 25mg di idroclorotiazide. Pazienti anziani e pazienti con funzionalita'renale compromessa: si raccomanda di determinare la funzionalita' renale all'inizio del trattamento. Il potassio e la creatinina devono essere monitorati periodicamente in questi pazienti. Nei pazienti anzianie nei pazienti con clearance della creatinina tra 30 e 60 ml/min, i singoli componenti individuali di ramipril e idroclorotiazide vengono titolati individualmente con particolare attenzione, prima di passare alle compresse da 2,5 mg + 12,5 mg e compresse da 5 mg + 25 mg. Nel caso in cui il paziente abbia avuto benefici da un precedente trattamentocon un diuretico, puo' insorgere ipotensione sintomatica dopo la doseiniziale del prodotto, specialmente in pazienti con deplezione di sali (iponatriemia) e/o ipovolemia, causata da un trattamento diuretico precedente. Il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima dell'inizio del trattamento; in pazienti in cui la sospensione del diuretico e' impossibile, il trattamento deve iniziare con ramipril alla dosedi 2,5 mg. La dose delle compresse e' da 2,5 mg + 12,5 mg e da 5 mg +25 mg e deve essere mantenuta il piu' bassa possibile. La dose massima giornaliera e' 5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide. Ramioril e idroclorotiazide in compresse da 2,5 mg + 12,5 mg e in compresse da 5 mg + 25 mg e' controindicato in pazienti con funzionalita' renale gravemente compromessa. In pazienti con compromissione della funzionalita' epatica da media a moderata, la dose di ramipril deve essere titolata prima di passare alle compresse da 2,5 mg + 12,5 mg e compresse da 5 mg + 25 mg. Il farmaco non deve essere utilizzato in pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa e/o colestasi; non e' raccomandato per l'uso in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni acausa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia. Il farmaco deve essere assunto come dose singola la mattina con una sufficiente quantita' di liquido. Le compresse possono essere assunte con o senza cibo. I pazienti ad alto rischio di ipotensione acuta grave devonoessere monitorati dal punto di vista medico preferibilmente in ospedale, fino a quando si attende il massimo effetto dopo la somministrazione della prima dose e ogni qual volta la dose di ACE inibitore e diuretico viene aumentata. Questo si applica anche a pazienti con angina pectoris o malattia cerebrovascolare, nei quali un'eccessiva ipotensionepuo' portare ad infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare. In pazienti con ipertensione maligna o insufficienza cardiaca grave l'inizio della terapia e gli aggiustamenti della dose devono essere effettuati in ospedale.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati in associazione alla terapia con ACE inibitori, ramipril o idroclorotiazide: sintomi quali vertigini, debolezza generale, visione offuscata si sono verificati raramente con disturbi dello stato di coscienza (sincope). Si e' verificata ipotensione grave dopo l'inizio o l'aumento della terapia. Questo si verifica in particolar modo in alcuni gruppi a rischio. Sono stati segnalati casi isolati di tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina pectoris, infarto del miocardio, grave ipotensione con shock, attacchi ischemici transitori e emorragia cerebrale, e infarto cerebrale ischemico, per gli ACE inibitori in associazione a ipotensione. >>Patologie cardiache. Molto raro: angina pectoris, infarto del miocardio, aritmia, palpitazioni, tachicardia. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: diminuzione dell'emoglobina, ematocrito, leucopenia, trombocitopenia. Molto raro: agranulocitosi, pancitopenia, eosinofilia, anemia emolitica in pazienti con G-6-PDH. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: vertigini, fatica, mal di testa, debolezza. Non comune: sonnolenza. Raro: irrequietezza, disordini dell'olfatto, disturbi dell'equilibrio, parestesia. Molto raro: attacchi ischemici transitori, emorragia cerebrale. >>Patologie dell'occhio. Non comune: congiuntivite/blefarite. Raro: miopia transitoria, visione offuscata. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, bronchite. Raro: dispnea, sinusite, rinite, faringite, glossite, broncospasmo, polmonite interstiziale allergica. Molto raro: edema angioneurotico con ostruzione fatale delle vie respiratorie, edema polmonare causato da ipersensibilita' all'idroclorotiazide. >>Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, dolore addominale, vomito, indigestione. Non comune: crampi epigastrici, sete, costipazione, diarrea, perdita di appetito. Raro: secchezza delle fauci, vomito, disturbi del gusto, infiammazione delle membrane mucose della bocca e della lingua, sialadenite, glossite. Molto raro: ileo, pancreatite. >>Patologie renali e urinarie. Non comune: proteinuria. Raro: deterioramento della funzionalita' renale, aumento azoto ureico nel sangue, urea nel sangue e creatinina sierica, disidratazione. Molto raro: insufficienza renale acuta, nefrosi, nefrite interstiziale, oliguria. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: reazioni allergiche come eruzione cutanea. Non comune: fotosensibilita', prurito, orticaria. Raro: vampate, diaforesi, edema angioneurotico. Molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee psoriasiformi o pemfigoidi, lupus eritematoso, alopecia, peggioramento della psoriasi, onicolisi. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico. Raro: crampi muscolari, mialgia, artralgia, debolezza muscolare, artrite. Molto raro: paresi. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipokaliemia, iperuricemia, con aumento dell'urea e della creatinina, iperglicemia, gotta. Non comune: iperkaliemia, iponatriemia, ipomagnesiemia, ipercloremia, ipercalcemia. Raro: disturbi dell'equilibrio dei liquidi ed elettrolitico (in particolar modo pazienti con malattia renale preesistente), ipocloremia, alcalosi metabolica. Molto raro: trigliceridi elevati, ipercolesterolemia, aumento amilasi, peggioramento del diabete. >>Patologie vascolari. Comune: ipotensione. Raro: malattia tromboembolica, sincope. Molto raro: attacchi ischemici transitori, ictus, peggioramento della sindrome di Raynaud, disordini alle vene, infiammazioni venose, trombosi, emboli. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: tinnito. Molto raro: reazioni anafilattiche, edema angioneurotico.. >>Patologie epatobiliari. Raro: aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina. Molto raro: ittero colestatico, epatite, colecistite, necrosi epatica. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: libido diminuita. Raro: impotenza. >>Disturbi psichiatrici. Non comune: apatia, nervosismo. Raro: ansia, confusione, depressione, disturbi del sonno. Incidenza aumentata di edema angioneurotico in persone nere, gli ACE inibitori sono stati associati all'insorgenza di edema angioneurotico compresi viso etessuto orofaringeo in un gruppo minore di pazienti. Il monitoraggio medico del paziente e' richiesto quando si verificano ittero o enzimi epatici elevati. In caso di gravi reazioni cutanee e' necessario contattare il medico immediatamente. E' stato segnalato un insieme di sintomi che sono i seguenti: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite,test ANA per gli anticorpi antinucleo positivo, aumentata sedimentazione dei globuli rossi (ESR), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. L'associazione a dose fissadi ramipril e idroclorotiazide e' indicata in pazienti la cui pressione sanguigna non e' controllata in modo adeguato dal ramipril da solo o dall'idroclorotiazide da sola.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al ramipril, ad altri ACE inibitori, alle tiazidi o ad altri derivati sulfonamidici o a uno qualsiasi degli eccipienti. Anamnesi di edema angioneurotico relativo ad un precedente trattamento con un ACE inibitore. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina 30 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea) o anuria. Funzionalita' epatica gravemente compromessa e/o colestasi.

Composizione ed Eccipienti

Amido di mais pregelatinizzato, odio stearil fumarato, sodio bicarbonato, lattosio monoidrato, sodio croscarmellosa.

Avvertenze

Si verifica ipotensione sintomatica raramente in pazienti con ipertensione non complicata. In pazienti ipertesi che assumono ramipril, l'ipotensione si verifica piu' frequentemente in pazienti ipovolemici o che soffrono di ipertensione renina-dipendente. Poiche' ramipril contiene idroclorotiazide, il trattamento con altri diuretici deve essere interrotto prima di iniziare il trattamento. Se l'ipotensione diventa sintomatica, puo' essere necessaria una riduzione della dose o un'interruzione del trattamento con ramipril. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del flusso in uscita del ventricolo sinistro, come stenosi aorticao cardiomiopatia ipertrofica. L'uso di una combinazione fissa di ramipril/idroclorotiazide e' controindicato, poiche' i pazienti con aldosteronismo primario non rispondono agli agenti ipertensivi con l'inibizione del sistema renina-angiotensina. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o con una stenosi dell'arteria di un solorene, si sono verificati aumenti dell'urea e della creatinina siericanel sangue, di solito reversibile dopo interruzione del trattamento. Si puo' verificare edema che coinvolge la lingua, la glottide o la laringe, probabilmente a causa di ostruzione delle vie aeree, in particolar modo in pazienti con storia di interventi alle vie aeree. Il paziente deve rimanere sotto stretto controllo medico fino alla completa e sostenuta risoluzione dei sintomi. Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati contemporaneamente con un ACE inibitore. In questi pazienti deve essere utilizzato un tipo diverso di membrane da dialisi o una classe diversa di agenti antiipertensivi. Pazienti che assumevano ACE inibitori durante il trattamento di desensibilizzazione hanno avuto reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate quando gli ACE inibitori venivano interrotti temporaneamente ma ricomparivano con una somministrazione involontaria del medicinale. Sono statesegnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia in pazienti che assumevano ACE inibitori. Il ramipril deve essere utilizzatocon estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del collagene,in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione. Gli ACE inibitori possono causare una frequenza piu' alta di angioedema nei pazienti neri che in pazienti non neri. E' stata segnalata tosse con l'uso di ACE inibitori; tosse non produttiva, persistente e si risolve dopo l'interruzione della terapia. In pazienti con insufficienza cardiaca grave, il trattamento deve essere iniziato con una attenta supervisione medica, e la dose iniziale deve essere bassa. Il ramipril puo' causare ipotensione o shock ipotensivo in pazienti sottoposti a chirurgia maggiore o che sono sotto anestesia. Le tiazidi possono ridurre la risposta arteriosa alla noradrenalina e aumentare la risposta alla tubocurarina. Il trattamento con un'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide deve, se possibile, essere interrotto prima di un intervento chirurgico. Sono stati osservati aumenti del potassio sierico in alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso ramipril. I pazienti a rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, o quelli che usano contemporaneamente diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o quei pazienti che assumono altri farmaci associati a un aumento del potassio sierico. La combinazione di litio e ramipril generalmente non e' raccomandata. Sebbene i livellidi potassio, di solito, negli studi clinici con gli ACE inibitori rimangano entro i limiti normali, alcuni pazienti hanno avuto esperienza di iperkaliemia. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. Proteinuria: si puo' verificare in particolar modo in pazienti con una compromissione esistente della funzionalita' renale o su dosi relativamente alte di ACE inibitori. In pazienti con ridotta funzionalita' renale, le tiazidi possono precipitare l'azotemia. In pazienti con funzionalita' renale compromessa, si possono verificare effetti cumulativi del medicinale. Le tiazidi devono essere utilizzate con cautela in pazienti con funzionalita' renale compromessa o disturbi progressivi della funzionalita' epatica. Alla terapiadiuretica con tiazidi sono stati associati aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi. In alcuni pazienti trattati con diuretici tiazidici si puo' verificare iperuricemia, o si puo' sviluppare gotta evidente. In alcuni pazienti, il trattamento con tiazidi puo' causare iperuricemia e/o gotta. Deve essere eseguita una determinazione periodicadegli elettroliti sierici a intervalli appropriati, per ogni pazientetrattato con diuretici. Il rischio di ipokaliemia e' piu' probabile nei pazienti con cirrosi epatica, in pazienti che soffrono di diuresi rapida, in pazienti che hanno un'assunzione orale di elettroliti inadeguata e in pazienti trattati contemporaneamente con corticosteroidi o ACTH. Il potassio sierico deve essere determinato prima che sia iniziato il trattamento, dopo una settimana di trattamento, e in seguito misurato a intervalli regolari. In pazienti con lungo intervallo QT idiopatico o causata da un medicinale, sia ipokaliemia e bradicardia sono fattori di rischio che possono causare torsioni di punta. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione di potassio e causare un lieve intermittenteaumento dei livelli di calcio sierico anche in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. L'idroclorotiazide contenuta in questomedicinale puo' determinare positivita' ai test anti-doping. Si possono verificare reazioni di ipersensibilita' in pazienti con o senza un'anamnesi di asma allergico o bronchiale. Sono state segnalate possibilita' di un peggioramento o di un'attivazione del lupus eritematoso sistemico. L'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide puo' essere utilizzata solo dopo una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio sotto un regolare monitoraggio di parametri clinici e di laboratorio rappresentativi in caso di: disturbo delle reazioni immunitarieo malattia del collagene, terapia sistemica concomitante con medicinali che sopprimono le reazioni immunitarie, allopurinolo, procainamide o litio, gotta. Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

Ramipril/Idroclorotiazide non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Quando si programma o viene confermata una gravidanza, deve essere iniziato un trattamento alternativo prima possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori sugli uomini, ma un numero di casi limitati di esposizione nel primo trimestre digravidanza non ha evidenziato malformazioni. Ramipril/Idroclorotiazide puo' causare, quando somministrato a donne in gravidanza morbilita' fetale e neonatale. Alcune dozzine di casi sono stati segnalati nella letteratura mondiale. L'esposizione prolungata durante il secondo e ilterzo trimestre puo' indurre tossicita' nei feti e nei neonati. In piu', l'uso di ACE inibitori e' stato associato ad un potenziale aumentodel rischio di difetti della nascita. Quando la gravidanza e' certa, gli ACE inibitori devono essere interrotti il prima possibile e deve essere condotto regolarmente un monitoraggio dello sviluppo fetale. Nelle donne che stanno programmando una gravidanza, gli ACE inibitori nondevono essere utilizzati. Donne in eta' fertile devono essere rese consapevoli dei potenziali rischi e gli ACE inibitori devono essere somministrati solo dopo un attento consiglio e dopo la considerazione dei rischi e dei benefici individuali. L'idroclorotiazide in caso di prolungata esposizione durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia feto-placentare e rischio di ritardo della crescita. In piu', sono stati segnalati casi rari di ipoglicemia, ittero e trombocitopenia nei neonati in caso di esposizione vicino al termine. Altri effetti indesiderati visti negli adulti possono anche verificarsi nei neonati. L'idroclorotiazide puo' ridurre sia il volume di plasma, sia il flusso sanguigno uteroplacentare. Ramipril/Idroclorotiazide e' controindicato nel periodo di allattamento. Sia il ramipril, sia l'idroclorotiazide sono escreti nel latte umano. Nelle madri che allattano, le tiazidi sono state associate a diminuzione o anche a soppressione dell'allattamento. Si possono verificare ipersensibilita' ai derivati sulfonamidici, ipokaliemia e ittero nucleare. A causa delle potenziali gravi reazioni avverse nei lattanti da parte di entrambi i farmaci, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia tenendo conto dell'importanza di questa terapia per la madre.

Interazioni con altri prodotti

Sono state segnalate le seguenti interazioni tra ramipril/idroclorotiazide compresse, altri ACE inibitori o prodotti che contengono idroclorotiazide. Quando viene aggiunto un diuretico alla terapia di un paziente che assume ramipril, l'effetto antiipertensivo e' di solito additivo. I pazienti che gia' assumono diuretici e in particolar modo quellinei quali la terapia con diuretici e' stata istituita recentemente, possono occasionalmente soffrire di una eccessiva riduzione della pressione sanguigna quando viene aggiunto ramipril. La possibilita' di ipotensione sintomatica con ramipril puo' essere minimizzata interrompendoil diuretico prima dell'inizio del trattamento con ramipril. La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antiipertensivo di un ACE inibitore. I FANS e gli ACE inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e possono portare a deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. L'uso concomitante di trinitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ridurre ulteriormente la pressione sanguigna. L'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con ACE inibitori puo' portare a ulteriore riduzione della pressione sanguigna. I simpaticomimetici possono ridurre l'effetto ipotensivo degli ACE inibitori; i pazienti devono essere monitorati attentamente. Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e medicinali antidiabetici puo' causare un aumento dell'effetto di diminuzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembrava verificarsicon piu' probabilita' durante le prime settimane di trattamento combinato in pazienti con compromissione renale. La somministrazione concomitante di ACE inibitori e allopurinolo aumenta il rischio di insufficienza renale e puo' portare a un aumento del rischio di leucopenia. La somministrazione concomitante di ACE inibitori e ciclosporina aumenta il rischio di insufficienza renale e iperkaliemia. La somministrazioneconcomitante di ACE inibitori e lovastatina aumenta il rischio di iperkaliemia. La somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare ad un rischio aumentato di leucopenia. Ramipril/Idroclorotiazide non e' indicato in pazienti che richiedono dialisi poiche' e' stata segnalata un'alta incidenza di reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati contemporaneamente con ACEinibitori. L'idroclorotiazide puo' causare squilibri elettrolitici, specialmente ipokaliemia. Si puo' verificare un aumento dei livelli di calcio sierico come risultato di una diminuita escrezione se somministrati contemporaneamente a diuretici tiazidici. Un aumentato rischio diintossicazione da digitalici insieme a tiazidi induce ipokaliemia. Gli effetti e gli effetti indesiderati di glicosidi digitalici e agenti antiaritmici puo' essere potenziato se c'e' una preesistente carenza di potassio e/o carenza di magnesio. Queste possono ridurre o rallentare l'assorbimento di idroclorotiazide. Quindi i diuretici sulfonamidicidevono essere assunti almeno un'ora prima o da quattro a sei ore dopoquesti farmaci. L'effetto di questi medicinali puo' essere aumentato dall'idroclorotiazide. A causa del rischio di ipokaliemia, deve essereprestata attenzione se viene somministrata idroclorotiazide contemporaneamente a medicinali associati a torsione di punta quali ad es. alcuni antipsicotici e altri medicinali che sono noti per indurre torsionidi punta. L'ipokaliemia indotta da tiazidi puo' aumentare il rischio di aritmie indotte da sotalolo. Anche se i livelli di potassio rimanevano di solito entro i limiti normali negli studi clinici con ACE inibitori, alcuni pazienti hanno avuto comunque episodi di iperkaliemia. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. In particolar modo in pazienti con ridotta funzionalita' renale gli integratori di potassio, i diuretici risparmiatori di potassio, i sostituti del sale contenenti potassio possono portare ad aumenti significativi di potassio sierico. Il ramipril somministrato contemporaneamente a diuretici risparmiatori di potassio, puo' portare a un miglioramento dell'ipokaliemia indotta da diuretici. Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni di litio sierico e tossicita', durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio e incrementare la gia' aumentata tossicita' da litio con ACE inibitori. L'uso di ramipril con il litio non e' raccomandato, ma se si rende necessaria l'associazione, deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli di litio sierico. La somministrazione concomitante di ACE inibitori e tiazidi con trimetoprim aumentano il rischio di iperkaliemia. L'idroclorotiazide puo' probabilmenteridurre l'effetto di questi medicinali e il ramipril puo' pronunciarel'effetto ipoglicemizzante. Riduce l'effetto antiipertensivo dell'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide. L'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto tossico sul SNC dei salicilati. L'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto dell'alcool. La concomitante assunzione di alcool puo' peggiorare l'ipotensione ortostatica. La liquirizia puo' portare a perdita di potassio e di magnesio. E' stata descritta emolisi dovuta alla formazione di anticorpi contro il componente efficace idroclorotiazide. Aumentato rischio di insufficienza renale acuta, in particolar modo con alte dosi di mezzi di contrasto contenenti iodio.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C.