protaphane sc 1 flaconi 10ml100ui/ml novo nordisk spa

Che cosa è protaphane sc 1fl 10ml100ui/ml?

Protaphane sospensione iniettabile prodotto da novo nordisk spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Protaphane risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di insuline ed analoghi.
Contiene i principi attivi: insulina umana isofano da dna ricombinante
Composizione Qualitativa e Quantitativa: insulina umana, dnar (prodotta da saccharomyces cerevisiae con la tecnologia del dna ricombinante).
Codice AIC: 035935030 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia del diabete mellito.

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Posologia

Il farmaco e' un'insulina ad azione prolungata. La dose di insulina e' individuale e va determinata in accordo con le necessita' del paziente. Il fabbisogno individuale di insulina e' di solito tra 0,3 e 1,0 UI/kg/die. Il fabbisogno giornaliero di insulina puo' essere piu' elevato in pazienti con insulino-resistenza (es. durante la puberta' o in presenza di obesita'), e piu' basso nei pazienti con produzione residuaendogena di insulina. Determinare se sono necessarie una o piu' iniezioni giornaliere. Il medicinale puo' essere usato da solo o in associazione con insulina ad azione rapida. Nella terapia insulinica intensiva le sospensioni possono essere usate come insulina basale (iniezione mattutina e/o serale) mentre l'insulina ad azione rapida va somministrata in prossimita' dei pasti. Nei pazienti affetti da diabete mellito,l'ottimizzazione del controllo glicemico ritarda l'insorgenza delle complicanze diabetiche tardive. Pertanto si raccomanda uno stretto monitoraggio della glicemia. Aggiustamento posologico: malattie concomitanti, specialmente le infezioni e le patologie febbrili, di solito aumentano il fabbisogno di insulina del paziente. Insufficienze renali o epatiche possono ridurre il fabbisogno insulinico. Un aggiustamento posologico puo' rendersi necessario anche quando i pazienti variano l'intensita' della attivita' fisica o cambiano la dieta abituale. Un aggiustamento posologico puo' rendersi necessario quando si trasferisce un paziente da una preparazione di insulina ad un'altra. Somministrazione: per uso sottocutaneo. Le sospensioni di insulina non devono essere somministrate per via endovenosa. Il medicinale e' somministrato con iniezioni sottocutanee nella coscia. Se opportuno, e' possibile effettuarel'iniezione nella parete addominale, nella regione glutea o deltoidea. L'iniezione sottocutanea nella coscia assicura un assorbimento piu' lento e meno variabile rispetto agli altri siti di iniezione. Le iniezioni dentro una plica cutanea minimizzano il rischio di iniezione intramuscolare non intenzionale. L'ago deve essere tenuto sotto la cute per almeno 6 secondi per assicurare la completa iniezione del farmaco. Isiti di iniezione devono essere ruotati entro la stessa regione anatomica per evitare la lipodistrofia. I flaconcini devono essere usati con siringhe da insulina aventi la scala in unita' corrispondenti. Quando si miscelano due tipi diversi di insulina, prelevare la dose necessaria di insulina ad azione rapida per prima, seguita dalla quantita' necessaria di insulina ad azione prolungata.

Effetti indesiderati

Come per altri prodotti insulinici, in generale l'ipoglicemia e' l'effetto indesiderato che avviene piu' di frequente. Essa puo' sopraggiungere se la dose di insulina e' troppo alta in relazione alla richiestainsulinica. Durante le sperimentazioni cliniche e la commercializzazione la frequenza varia con la popolazione dei pazienti ed il dosaggio pertanto non puo' essere presentata nessuna frequenza specifica. L'ipoglicemia grave puo' determinare perdita di coscienza e/o convulsioni eprodurre un deficit transitorio o permanente della funzione cerebraleo persino il decesso. Le frequenze sono definite: non comuni (>=1/1.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono restrizioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza poiche' l'insulina non attraversa la barriera placentare. Sia l'ipoglicemia che la iperglicemia, che possono insorgere in caso di terapie antidiabetiche controllate in modo non adeguato, aumentano il rischio di malformazioni e morte intrauterina. Si raccomanda, quindi, un controllo intensificato del trattamento delle donne diabetiche sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa. Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre e successivamente aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Dopo il parto il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori precedenti la gravidanza. Il trattamento insulinico della madre durante l'allattamento non presenta alcun rischio per il neonato. Tuttavia, puo' essere necessario modificare la posologia diProtaphane.

Indicazioni

Terapia del diabete mellito.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ipoglicemia.

Composizione ed Eccipienti

Zinco cloruro, glicerolo, metacresolo, fenolo, fosfato bisodico diidrato, sodio idrossido (per l'aggiustamento del pH), acido cloridrico (per l'aggiustamento del pH), protamina solfato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Una posologia inadeguata o la interruzione del trattamento, specialmente nel diabete tipo 1, possono portare a iperglicemia. Normalmente, iprimi sintomi di iperglicemia compaiono gradualmente entro alcune oreo giorni. Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico. Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale. Una dose elevata di insulina rispetto alle esigenze del paziente puo' indurre ipoglicemia. La mancata assunzione di un pasto o un esercizio fisico faticoso e non programmato puo' indurre ipoglicemia. I pazienti che hanno avuto un sensibile miglioramento nel controllo della glicemia, ad es. grazie ad una terapia insulinica intensificata, devono essere informati che possono andare incontro ad una modifica dei comuni sintomi iniziali della ipoglicemia. I comuni sintomi iniziali possono noncomparire nei pazienti con diabete di lunga durata. Il trasferimento di un paziente ad un altro tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto stretto controllo medico. Le modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo (insulina ad azione rapida, a doppia azione, ad azione prolungata), origine (animale, umana, o analogo dell'insulina) e/o metodo di produzione (da DNA ricombinante o insulina di origine animale) possono rendere necessario un aggiustamento posologico. Se ilpassaggio del paziente al farmaco rende necessario un aggiustamento posologico questo si puo' effettuare sin dalla prima somministrazione onel corso delle prime settimane o dei primi mesi. Come in ogni terapia insulinica, si possono verificare reazioni al sito di iniezione che comprendono dolore, prurito, orticaria, gonfiore e infiammazione. La rotazione continua del sito di iniezione entro la stessa area puo' aiutare a ridurre o prevenire queste reazioni. Le reazioni di solito si risolvono nell'arco di pochi giorni o poche settimane. In rare occasioni, le reazioni al sito di iniezione possono richiedere l'interruzione del trattamento con il farmaco. Pochi pazienti, interessati da eventi ipoglicemici dopo trasferimento da insulina animale, hanno riferito chei sintomi iniziali della ipoglicemia erano meno pronunciati o diversirispetto a quelli accusati durante il trattamento precedente. E' opportuno consigliare al paziente di consultare il medico nel caso in cui programmi un viaggio in paesi con un diverso fuso orario in quanto potrebbe essere necessario assumere cibo ed insulina in orari differenti.Non usare le sospensioni di insulina nei microinfusori. Il medicinalecontiene metacresolo che puo' indurre reazioni allergiche. Associazione del farmaco con pioglitazone: sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca durante l'uso di pioglitazone in associazione con insulina, soprattutto in pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo diinsufficienza cardiaca. Questo deve essere tenuto presente quando si considera un trattamento di pioglitazone e farmaco in associazione. Seil trattamento in associazione e' utilizzato, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema. Il medicinale deve essere sospeso nel caso in cui si verifichi un peggioramento dei sintomi.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono restrizioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza poiche' l'insulina non attraversa la barriera placentare. Sia l'ipoglicemia che la iperglicemia, che possono insorgere in caso di terapie antidiabetiche controllate in modo non adeguato, aumentano il rischio di malformazioni e morte intrauterina. Si raccomanda, quindi, un controllo intensificato del trattamento delle donne diabetiche sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa. Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre e successivamente aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Dopo il parto il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori precedenti la gravidanza. Il trattamento insulinico della madre durante l'allattamento non presenta alcun rischio per il neonato. Tuttavia, puo' essere necessario modificare la posologia diProtaphane.

Interazioni con altri prodotti

Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio. Occorre tenere in considerazione delle possibili interazioni e effettuare un'accurata anamnesi farmacologica. Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico: ipoglicemizzanti orali (OHA), inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), agenti beta-bloccanti non selettivi, inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE), salicilati, alcol, steroidi anabolizzanti e sulfonamidi. Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico: contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei e beta-simpaticomimetici, ormone dellacrescita e danazolo. Gli agenti beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell'ipoglicemia e ritardare la ripresa da un evento ipoglicemico. L'octreotide/lanreotide puo' sia ridurre sia aumentare il fabbisogno insulinico. L'alcol puo' intensificare e prolungare l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Prima dell'uso: conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non conservarli dentro o troppo vicino al congelatore o allo scomparto del ghiaccio. Non congelare. Durante l'uso: non refrigerare. Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per tenerlo a riparo dalla luce. Tenere al riparo dalla luce e dal caldo eccessivo.