prelectal*90cpr 2,5mg+0,625mfl perindopril e stroder srl
Che cosa è prelectal 90cpr 2,5mg+0,625mfl?
Prelectal compresse rivestite prodotto da
stroder srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Prelectal risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di perindopril e diuretici.
Contiene i principi attivi:
perindopril arginina/indapamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1 compressa rivestita con film: 1,6975 mg di perindopril equivalenti a 2,5 mg di perindopril arginina e 0,625 mg di indapamide.
Codice AIC: 034234308
Codice EAN: 0
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Posologia
1 compressa al giorno come dose singola, preferibilmente al mattino ecomunque prima di un pasto. Se dopo un mese di trattamento la pressione non e' controllata, e' possibile raddoppiare la dose. Anziani: il trattamento deve essere iniziato alla dose normale di 1 compressa al giorno. Pazienti con insufficienza renale. In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina CONSERVAZIONEConservare il contenitore ben chiuso per proteggere il prodotto dall'umidita'.AVVERTENZELa combinazione di litio con l'associazione perindopril-indapamide e'generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate al perindopril. Il rischio di neutropenia puo' verificarsi in pazienti con un certo grado di insufficienza renale specialmente quando associata a collagenopatie,quali ad esempio lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e a terapia con agenti immunosoppressori; e' reversibile dopo la sospensione. Unangioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso; in questi casi, il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso. Nel caso di edema limitato al volto ealle labbra, l'evoluzione e' generalmente regressiva in assenza di trattamento, benche' gli antiistaminici possano essere utilizzati per dare sollievo ai sintomi; l'angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Un coinvolgimento della lingua, glottide o laringe, puo' provocare l'ostruzione delle vie aeree; una soluzione di adrenalina sottocutanea a deve essere rapidamente iniettata. Durante trattamento di desensibilizzazione in pazienti in terapia con ACE inibitori, sottoposti a un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. In pazienti in terapia con ACE inibitori e in emodialisi con membrane ad elevato flusso o sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con adsorbimento su destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. L'associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio e' generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate all'indapamide: in caso di affezione epatica, i diuretici tiazidici e similari possono provocare un'encefalopatia epatica: in questi casi, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa. L'associazione di indapamide e sultopride e' generalmente sconsigliata. In caso di insufficienza renale grave il trattamento e' controindicato; il farmaco e' generalmente sconsigliato in caso di stenosi bilaterale dell'arteria renale odi funzionalita' ridotta ad un solo rene. Esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione sodica (in particolare in pazienti con stenosi dell'arteria renale); come per ogni altro antiipertensivo in associazione con un diuretico, deve essere effettuato un controllo regolare del potassio plasmatico. Non deve esseresomministrato nei pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio. A seguito di somministrazione degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata riportata la comparsa diuna tosse secca, le cui caratteristiche sono la persistenza e la scomparsa dopo interruzione del trattamento: in presenza di questo sintomosi deve considerare una possibile eziologia iatrogena. Pazienti anziani. Prima dell'inizio del trattamento devono essere controllate la funzionalita' renale e i livelli di potassio. Si dovra' essere particolarmente prudenti con quei pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, iniziando il trattamento ad un dosaggio ridotto. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (stadio IV) o nei pazienti diabetici con diabete mellito insulino dipendente (tendenza spontanea all'iperkaliemia), il trattamento deve avvenire sotto stretto controllo medico e ad una dose iniziale ridotta. Non deve essere interrotto un eventuale trattamento con b-bloccanti nel paziente iperteso con insufficienza coronarica: l'ACE inibitore deve essere associato al b-bloccante. In caso di anestesia gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono provocare ipotensione. L'interruzione del trattamento, se possibile, e' quindi raccomandata un giorno prima dell'intervento chirurgico per gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina a lunga durata d'azione, come il perindopril. Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. In rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) verso la morte. Il calo dei livelli di sodio puo' essere inizialmente asintomatico; un controllo regolare e' quindi indispensabile e deve essere effettuato ancor piu' di frequente nei pazienti a rischio, anziani e cirrotici. Livelli di potassio. La deplezione potassica con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diureticitiazidici e similari. Il rischio di comparsa di ipokaliemia (<3,4 mmol/l) deve essere prevenuto in alcuni pazienti a rischio quali gli anziani e/o denutriti e/o politrattati, i cirrotici con edema e ascite, i coronaropatici ed i pazienti con insufficienza cardiaca. Livelli di calcio. I diuretici tiazidici e similari possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli di calcio nel plasma. Un'ipercalcemia marcata puo' essere correlata ad un iperparatiroidismo non diagnosticato; in questo caso interrompere il trattamento prima di esplorare la funzione paratiroidea. E' importante, nei pazienti diabetici, effettuare un controllo della glicemia soprattutto in presenza di ipokaliemia. Nei pazienti iperuricemici,puo' aumentare la tendenza ad attacchi di gotta. Funzione renale e diuretici. I diuretici tiazidici e similari sono pienamente efficaci solamente se la funzione renale e' normale o poco alterata (creatininemiainferiore a valori dell'ordine di 25 mg/l, ovvero 220 mcmol/l nell'adulto). Nel soggetto anziano, il valore della creatininemia deve essereaggiustato tenendo conto dell'eta', del peso e del sesso del paziente, secondo la formula di Cockroft: C1 cr = (140-eta') x peso/0,814 x creatininemia con: l'eta' espressa in anni, il peso espresso in Kg, la creatininemia espressa in micromol/l. Questa formula e' valida per i soggetti anziani di sesso maschile e deve essere corretta per le donne moltiplicando il risultato per 0,85. Si deve richiamare l'attenzione degli sportivi sul fatto che questo medicinale contiene un principio attivo che puo' indurre una reazione positiva ai test di controllo antidoping.INTERAZIONIComuni per il perindopril e l'indapamide. Associazioni sconsigliate. Litio: aumenti reversibili della litiemia e della tossicita' sono stati riportati durante la concomitante somministrazione di litio con ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente la litiemia e favorire il rischio di tossicita' da litio con gli ACE inibitori. E' sconsigliata l'associazione perindopril ed indapamide con litio ma qualora si rendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni di impiego. Baclofene: potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale; adattamento della dose dell'antiipertensivo, se necessario. Antiinfiammatori non steroidei (incluso acido acetilsalicilico ad alte dosi): in alcuni pazienti la somministrazione di antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto diuretico, natriuretico e antiipertensivo. Nei pazienti anziani e nei pazienti che possono essere disidratati vi e' il rischio di insufficienza renale acuta, si raccomanda pertanto di sorvegliare la funzione renale del paziente all'inizio del trattamento. I pazienti devono essere ben idratati. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Antidepressivi imipramina-simili (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). Altri antiipertensivi: l'uso di altri antipertensivi con perindopril/indapamide potrebbe indurre un ulteriore effetto di abbassamento della pressione sanguigna. Correlate a perindopril. Associazioni sconsigliate. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), sali di potassio: gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta da diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono comportare significativi aumenti dei livelli di potassio (potenzialmente letale). Se e' prescritto l'uso concomitante di questi farmaci per la presenza di ipokaliemia documentata, gli stessi devono essere assunti con cautela e con un frequente monitoraggio dei livellidi potassio e tramite ECG. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni. Antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti):descritto per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodi ipoglicemicie' molto rara (il miglioramento della tolleranza al glucosio comportauna riduzione del fabbisogno di insulina). Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori,corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare ad un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con alte dosi di diuretici puo' comportare una deplezione del volume e un rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Correlate ad indapamide. Associazioni sconsigliate. Sultopride: aumentato rischio di aritmia ventricolare, specialmente torsioni di punta (l'ipokaliemia favorisce l'incidenza di questo evento avverso). Particolari precauzioni di impiego. Farmaci che provocano torsioni di punta: per il rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela in associazione a farmaci che inducono torsioni di punta come gli antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amisulpride, sulpiride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide); altre sostanze quali bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina ev, metadone, astemizolo, terfenadina. Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione: controllo dell'intervallo QT. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: potenziamento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Sorveglianza della kaliemia e, se necessario, correzione; da tenere particolarmente sotto controllo in caso di terapia digitalica. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitalici: l'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei digitalici. Sorveglianza della kaliemia, ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Metformina: acidosi lattica dovuta alla metformina scatenata da una eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se la creatininemia supera 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione provocata dai diuretici, esiste un aumento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolaread alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Deve essere eseguita una reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Calcio (sali di): rischio di ipercalcemia dovuta alla ridotta eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina: rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei tassi circolanti di ciclosporina, anche inassenza di deplezione idrosalina.EFFETTI INDESIDERATILa somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 2% dei pazienti in trattamento con il medicinale e' stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio <3,4 mmol/l). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (=1/1.000, =1/1.000, =1/100, =1/100,=1/1.000, =1/1.000, =1/10.000, < 1/1.000): ipercalcemia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon dusare durante il primo trimestre di gravidanza. Se si prevede una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio ad un trattamento alternativo deve essere intrapreso il piu' presto possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori nelle donne, ma un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestrenon hanno mostrato malformazioni dovute alla fetotossicita' descrittadi seguito. Controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza. L'esposizione prolungata agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre e' nota per indurre fetotossicita' nell'uomo (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia). Un'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno ed il flusso ematico uteroplacentare, che possono causare un'ischemia feto-placentare e un ritardo della crescita. Inoltre rari casidi ipoglicemia e trombocitopenia in neonati sono stati riportati in seguito ad un'esposizione prossima al termine della gravidanza. Dal secondo trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. Controindicato durante l'allattamento. Non e' noto se il perindopril e' escreto nel latte materno. L'indapamide e' escreta nel latte materno. L'indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici per i quali e' stata osservata, durante l'allattamento, una diminuzione o anche la soppressione della lattazione. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.Effetti indesiderati
La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 2% dei pazienti in trattamento con il medicinale e' stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio <3,4 mmol/l). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (=1/1.000, =1/1.000, =1/100, =1/100,=1/1.000, =1/1.000, =1/10.000, < 1/1.000): ipercalcemia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon dusare durante il primo trimestre di gravidanza. Se si prevede una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio ad un trattamento alternativo deve essere intrapreso il piu' presto possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori nelle donne, ma un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestrenon hanno mostrato malformazioni dovute alla fetotossicita' descrittadi seguito. Controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza. L'esposizione prolungata agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre e' nota per indurre fetotossicita' nell'uomo (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia). Un'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno ed il flusso ematico uteroplacentare, che possono causare un'ischemia feto-placentare e un ritardo della crescita. Inoltre rari casidi ipoglicemia e trombocitopenia in neonati sono stati riportati in seguito ad un'esposizione prossima al termine della gravidanza. Dal secondo trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. Controindicato durante l'allattamento. Non e' noto se il perindopril e' escreto nel latte materno. L'indapamide e' escreta nel latte materno. L'indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici per i quali e' stata osservata, durante l'allattamento, una diminuzione o anche la soppressione della lattazione. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.Indicazioni
Ipertensione arteriosa essenziale.
Controindicazioni ed effetti secondari
Correlate al perindopril: ipersensibilita' al perindopril o ad ogni altro ACE inibitore, anamnesi di angioedema (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE inibitori (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina); angioedema ereditario/idiopatico; secondoe terzo trimestre di gravidanza. Correlate all'indapamide: ipersensibilita' all'indapamide o a qualsiasi altra sulfonamide; insufficienza renale grave (clearance della creatinina POSOLOGIA1 compressa al giorno come dose singola, preferibilmente al mattino ecomunque prima di un pasto. Se dopo un mese di trattamento la pressione non e' controllata, e' possibile raddoppiare la dose. Anziani: il trattamento deve essere iniziato alla dose normale di 1 compressa al giorno. Pazienti con insufficienza renale. In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina CONSERVAZIONEConservare il contenitore ben chiuso per proteggere il prodotto dall'umidita'.AVVERTENZELa combinazione di litio con l'associazione perindopril-indapamide e'generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate al perindopril. Il rischio di neutropenia puo' verificarsi in pazienti con un certo grado di insufficienza renale specialmente quando associata a collagenopatie,quali ad esempio lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e a terapia con agenti immunosoppressori; e' reversibile dopo la sospensione. Unangioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso; in questi casi, il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso. Nel caso di edema limitato al volto ealle labbra, l'evoluzione e' generalmente regressiva in assenza di trattamento, benche' gli antiistaminici possano essere utilizzati per dare sollievo ai sintomi; l'angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Un coinvolgimento della lingua, glottide o laringe, puo' provocare l'ostruzione delle vie aeree; una soluzione di adrenalina sottocutanea a deve essere rapidamente iniettata. Durante trattamento di desensibilizzazione in pazienti in terapia con ACE inibitori, sottoposti a un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. In pazienti in terapia con ACE inibitori e in emodialisi con membrane ad elevato flusso o sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con adsorbimento su destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. L'associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio e' generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate all'indapamide: in caso di affezione epatica, i diuretici tiazidici e similari possono provocare un'encefalopatia epatica: in questi casi, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa. L'associazione di indapamide e sultopride e' generalmente sconsigliata. In caso di insufficienza renale grave il trattamento e' controindicato; il farmaco e' generalmente sconsigliato in caso di stenosi bilaterale dell'arteria renale odi funzionalita' ridotta ad un solo rene. Esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione sodica (in particolare in pazienti con stenosi dell'arteria renale); come per ogni altro antiipertensivo in associazione con un diuretico, deve essere effettuato un controllo regolare del potassio plasmatico. Non deve esseresomministrato nei pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio. A seguito di somministrazione degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata riportata la comparsa diuna tosse secca, le cui caratteristiche sono la persistenza e la scomparsa dopo interruzione del trattamento: in presenza di questo sintomosi deve considerare una possibile eziologia iatrogena. Pazienti anziani. Prima dell'inizio del trattamento devono essere controllate la funzionalita' renale e i livelli di potassio. Si dovra' essere particolarmente prudenti con quei pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, iniziando il trattamento ad un dosaggio ridotto. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (stadio IV) o nei pazienti diabetici con diabete mellito insulino dipendente (tendenza spontanea all'iperkaliemia), il trattamento deve avvenire sotto stretto controllo medico e ad una dose iniziale ridotta. Non deve essere interrotto un eventuale trattamento con b-bloccanti nel paziente iperteso con insufficienza coronarica: l'ACE inibitore deve essere associato al b-bloccante. In caso di anestesia gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono provocare ipotensione. L'interruzione del trattamento, se possibile, e' quindi raccomandata un giorno prima dell'intervento chirurgico per gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina a lunga durata d'azione, come il perindopril. Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. In rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) verso la morte. Il calo dei livelli di sodio puo' essere inizialmente asintomatico; un controllo regolare e' quindi indispensabile e deve essere effettuato ancor piu' di frequente nei pazienti a rischio, anziani e cirrotici. Livelli di potassio. La deplezione potassica con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diureticitiazidici e similari. Il rischio di comparsa di ipokaliemia (<3,4 mmol/l) deve essere prevenuto in alcuni pazienti a rischio quali gli anziani e/o denutriti e/o politrattati, i cirrotici con edema e ascite, i coronaropatici ed i pazienti con insufficienza cardiaca. Livelli di calcio. I diuretici tiazidici e similari possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli di calcio nel plasma. Un'ipercalcemia marcata puo' essere correlata ad un iperparatiroidismo non diagnosticato; in questo caso interrompere il trattamento prima di esplorare la funzione paratiroidea. E' importante, nei pazienti diabetici, effettuare un controllo della glicemia soprattutto in presenza di ipokaliemia. Nei pazienti iperuricemici,puo' aumentare la tendenza ad attacchi di gotta. Funzione renale e diuretici. I diuretici tiazidici e similari sono pienamente efficaci solamente se la funzione renale e' normale o poco alterata (creatininemiainferiore a valori dell'ordine di 25 mg/l, ovvero 220 mcmol/l nell'adulto). Nel soggetto anziano, il valore della creatininemia deve essereaggiustato tenendo conto dell'eta', del peso e del sesso del paziente, secondo la formula di Cockroft: C1 cr = (140-eta') x peso/0,814 x creatininemia con: l'eta' espressa in anni, il peso espresso in Kg, la creatininemia espressa in micromol/l. Questa formula e' valida per i soggetti anziani di sesso maschile e deve essere corretta per le donne moltiplicando il risultato per 0,85. Si deve richiamare l'attenzione degli sportivi sul fatto che questo medicinale contiene un principio attivo che puo' indurre una reazione positiva ai test di controllo antidoping.INTERAZIONIComuni per il perindopril e l'indapamide. Associazioni sconsigliate. Litio: aumenti reversibili della litiemia e della tossicita' sono stati riportati durante la concomitante somministrazione di litio con ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente la litiemia e favorire il rischio di tossicita' da litio con gli ACE inibitori. E' sconsigliata l'associazione perindopril ed indapamide con litio ma qualora si rendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni di impiego. Baclofene: potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale; adattamento della dose dell'antiipertensivo, se necessario. Antiinfiammatori non steroidei (incluso acido acetilsalicilico ad alte dosi): in alcuni pazienti la somministrazione di antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto diuretico, natriuretico e antiipertensivo. Nei pazienti anziani e nei pazienti che possono essere disidratati vi e' il rischio di insufficienza renale acuta, si raccomanda pertanto di sorvegliare la funzione renale del paziente all'inizio del trattamento. I pazienti devono essere ben idratati. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Antidepressivi imipramina-simili (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). Altri antiipertensivi: l'uso di altri antipertensivi con perindopril/indapamide potrebbe indurre un ulteriore effetto di abbassamento della pressione sanguigna. Correlate a perindopril. Associazioni sconsigliate. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), sali di potassio: gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta da diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono comportare significativi aumenti dei livelli di potassio (potenzialmente letale). Se e' prescritto l'uso concomitante di questi farmaci per la presenza di ipokaliemia documentata, gli stessi devono essere assunti con cautela e con un frequente monitoraggio dei livellidi potassio e tramite ECG. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni. Antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti):descritto per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodi ipoglicemicie' molto rara (il miglioramento della tolleranza al glucosio comportauna riduzione del fabbisogno di insulina). Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori,corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare ad un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con alte dosi di diuretici puo' comportare una deplezione del volume e un rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Correlate ad indapamide. Associazioni sconsigliate. Sultopride: aumentato rischio di aritmia ventricolare, specialmente torsioni di punta (l'ipokaliemia favorisce l'incidenza di questo evento avverso). Particolari precauzioni di impiego. Farmaci che provocano torsioni di punta: per il rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela in associazione a farmaci che inducono torsioni di punta come gli antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amisulpride, sulpiride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide); altre sostanze quali bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina ev, metadone, astemizolo, terfenadina. Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione: controllo dell'intervallo QT. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: potenziamento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Sorveglianza della kaliemia e, se necessario, correzione; da tenere particolarmente sotto controllo in caso di terapia digitalica. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitalici: l'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei digitalici. Sorveglianza della kaliemia, ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Metformina: acidosi lattica dovuta alla metformina scatenata da una eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se la creatininemia supera 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione provocata dai diuretici, esiste un aumento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolaread alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Deve essere eseguita una reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Calcio (sali di): rischio di ipercalcemia dovuta alla ridotta eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina: rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei tassi circolanti di ciclosporina, anche inassenza di deplezione idrosalina.EFFETTI INDESIDERATILa somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Nel 2% dei pazienti in trattamento con il medicinale e' stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio <3,4 mmol/l). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (=1/1.000, =1/1.000, =1/100, =1/100,=1/1.000, =1/1.000, =1/10.000, < 1/1.000): ipercalcemia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon dusare durante il primo trimestre di gravidanza. Se si prevede una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio ad un trattamento alternativo deve essere intrapreso il piu' presto possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori nelle donne, ma un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestrenon hanno mostrato malformazioni dovute alla fetotossicita' descrittadi seguito. Controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza. L'esposizione prolungata agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre e' nota per indurre fetotossicita' nell'uomo (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia). Un'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno ed il flusso ematico uteroplacentare, che possono causare un'ischemia feto-placentare e un ritardo della crescita. Inoltre rari casidi ipoglicemia e trombocitopenia in neonati sono stati riportati in seguito ad un'esposizione prossima al termine della gravidanza. Dal secondo trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. Controindicato durante l'allattamento. Non e' noto se il perindopril e' escreto nel latte materno. L'indapamide e' escreta nel latte materno. L'indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici per i quali e' stata osservata, durante l'allattamento, una diminuzione o anche la soppressione della lattazione. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.Composizione ed Eccipienti
Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato (E470B), maltodestrina, silice colloidale anidra (E551), sodio amido glicolato (tipo A). Film di rivestimento: glicerolo (E422), ipromellosa (E464), macrogol 6000, magnesio stearato (E470B), titanio diossido (E171).
Avvertenze
La combinazione di litio con l'associazione perindopril-indapamide e'generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate al perindopril. Il rischio di neutropenia puo' verificarsi in pazienti con un certo grado di insufficienza renale specialmente quando associata a collagenopatie,quali ad esempio lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e a terapia con agenti immunosoppressori; e' reversibile dopo la sospensione. Unangioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso; in questi casi, il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso. Nel caso di edema limitato al volto ealle labbra, l'evoluzione e' generalmente regressiva in assenza di trattamento, benche' gli antiistaminici possano essere utilizzati per dare sollievo ai sintomi; l'angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Un coinvolgimento della lingua, glottide o laringe, puo' provocare l'ostruzione delle vie aeree; una soluzione di adrenalina sottocutanea a deve essere rapidamente iniettata. Durante trattamento di desensibilizzazione in pazienti in terapia con ACE inibitori, sottoposti a un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. In pazienti in terapia con ACE inibitori e in emodialisi con membrane ad elevato flusso o sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con adsorbimento su destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il soggetto. L'associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio e' generalmente sconsigliata. Avvertenze correlate all'indapamide: in caso di affezione epatica, i diuretici tiazidici e similari possono provocare un'encefalopatia epatica: in questi casi, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa. L'associazione di indapamide e sultopride e' generalmente sconsigliata. In caso di insufficienza renale grave il trattamento e' controindicato; il farmaco e' generalmente sconsigliato in caso di stenosi bilaterale dell'arteria renale odi funzionalita' ridotta ad un solo rene. Esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione sodica (in particolare in pazienti con stenosi dell'arteria renale); come per ogni altro antiipertensivo in associazione con un diuretico, deve essere effettuato un controllo regolare del potassio plasmatico. Non deve esseresomministrato nei pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio. A seguito di somministrazione degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stata riportata la comparsa diuna tosse secca, le cui caratteristiche sono la persistenza e la scomparsa dopo interruzione del trattamento: in presenza di questo sintomosi deve considerare una possibile eziologia iatrogena. Pazienti anziani. Prima dell'inizio del trattamento devono essere controllate la funzionalita' renale e i livelli di potassio. Si dovra' essere particolarmente prudenti con quei pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, iniziando il trattamento ad un dosaggio ridotto. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (stadio IV) o nei pazienti diabetici con diabete mellito insulino dipendente (tendenza spontanea all'iperkaliemia), il trattamento deve avvenire sotto stretto controllo medico e ad una dose iniziale ridotta. Non deve essere interrotto un eventuale trattamento con b-bloccanti nel paziente iperteso con insufficienza coronarica: l'ACE inibitore deve essere associato al b-bloccante. In caso di anestesia gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono provocare ipotensione. L'interruzione del trattamento, se possibile, e' quindi raccomandata un giorno prima dell'intervento chirurgico per gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina a lunga durata d'azione, come il perindopril. Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. In rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) verso la morte. Il calo dei livelli di sodio puo' essere inizialmente asintomatico; un controllo regolare e' quindi indispensabile e deve essere effettuato ancor piu' di frequente nei pazienti a rischio, anziani e cirrotici. Livelli di potassio. La deplezione potassica con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diureticitiazidici e similari. Il rischio di comparsa di ipokaliemia (<3,4 mmol/l) deve essere prevenuto in alcuni pazienti a rischio quali gli anziani e/o denutriti e/o politrattati, i cirrotici con edema e ascite, i coronaropatici ed i pazienti con insufficienza cardiaca. Livelli di calcio. I diuretici tiazidici e similari possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli di calcio nel plasma. Un'ipercalcemia marcata puo' essere correlata ad un iperparatiroidismo non diagnosticato; in questo caso interrompere il trattamento prima di esplorare la funzione paratiroidea. E' importante, nei pazienti diabetici, effettuare un controllo della glicemia soprattutto in presenza di ipokaliemia. Nei pazienti iperuricemici,puo' aumentare la tendenza ad attacchi di gotta. Funzione renale e diuretici. I diuretici tiazidici e similari sono pienamente efficaci solamente se la funzione renale e' normale o poco alterata (creatininemiainferiore a valori dell'ordine di 25 mg/l, ovvero 220 mcmol/l nell'adulto). Nel soggetto anziano, il valore della creatininemia deve essereaggiustato tenendo conto dell'eta', del peso e del sesso del paziente, secondo la formula di Cockroft: C1 cr = (140-eta') x peso/0,814 x creatininemia con: l'eta' espressa in anni, il peso espresso in Kg, la creatininemia espressa in micromol/l. Questa formula e' valida per i soggetti anziani di sesso maschile e deve essere corretta per le donne moltiplicando il risultato per 0,85. Si deve richiamare l'attenzione degli sportivi sul fatto che questo medicinale contiene un principio attivo che puo' indurre una reazione positiva ai test di controllo antidoping.
Gravidanza e Allattamento
Non dusare durante il primo trimestre di gravidanza. Se si prevede una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio ad un trattamento alternativo deve essere intrapreso il piu' presto possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori nelle donne, ma un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestrenon hanno mostrato malformazioni dovute alla fetotossicita' descrittadi seguito. Controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza. L'esposizione prolungata agli ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre e' nota per indurre fetotossicita' nell'uomo (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia). Un'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno ed il flusso ematico uteroplacentare, che possono causare un'ischemia feto-placentare e un ritardo della crescita. Inoltre rari casidi ipoglicemia e trombocitopenia in neonati sono stati riportati in seguito ad un'esposizione prossima al termine della gravidanza. Dal secondo trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. Controindicato durante l'allattamento. Non e' noto se il perindopril e' escreto nel latte materno. L'indapamide e' escreta nel latte materno. L'indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici per i quali e' stata osservata, durante l'allattamento, una diminuzione o anche la soppressione della lattazione. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero nucleare. Poiche' con entrambi i farmaci possono manifestarsi gravi reazioni avverse nei bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il trattamento, considerando l'importanza della terapia per la madre.
Interazioni con altri prodotti
Comuni per il perindopril e l'indapamide. Associazioni sconsigliate. Litio: aumenti reversibili della litiemia e della tossicita' sono stati riportati durante la concomitante somministrazione di litio con ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente la litiemia e favorire il rischio di tossicita' da litio con gli ACE inibitori. E' sconsigliata l'associazione perindopril ed indapamide con litio ma qualora si rendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un controllo rigoroso della litiemia. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni di impiego. Baclofene: potenziamento dell'effetto antiipertensivo. Controllo della pressione arteriosa e della funzione renale; adattamento della dose dell'antiipertensivo, se necessario. Antiinfiammatori non steroidei (incluso acido acetilsalicilico ad alte dosi): in alcuni pazienti la somministrazione di antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto diuretico, natriuretico e antiipertensivo. Nei pazienti anziani e nei pazienti che possono essere disidratati vi e' il rischio di insufficienza renale acuta, si raccomanda pertanto di sorvegliare la funzione renale del paziente all'inizio del trattamento. I pazienti devono essere ben idratati. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Antidepressivi imipramina-simili (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antiipertensivo e potenziamento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosalina da parte dei corticosteroidi). Altri antiipertensivi: l'uso di altri antipertensivi con perindopril/indapamide potrebbe indurre un ulteriore effetto di abbassamento della pressione sanguigna. Correlate a perindopril. Associazioni sconsigliate. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, soli o in associazione), sali di potassio: gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta da diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono comportare significativi aumenti dei livelli di potassio (potenzialmente letale). Se e' prescritto l'uso concomitante di questi farmaci per la presenza di ipokaliemia documentata, gli stessi devono essere assunti con cautela e con un frequente monitoraggio dei livellidi potassio e tramite ECG. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni. Antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti):descritto per il captopril e l'enalapril. L'utilizzo degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' provocare un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante nel diabetico trattato con insulina o sulfonamidi ipoglicemizzanti. La comparsa di episodi ipoglicemicie' molto rara (il miglioramento della tolleranza al glucosio comportauna riduzione del fabbisogno di insulina). Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori,corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare ad un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE inibitori possono potenziare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci anestetici. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con alte dosi di diuretici puo' comportare una deplezione del volume e un rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Correlate ad indapamide. Associazioni sconsigliate. Sultopride: aumentato rischio di aritmia ventricolare, specialmente torsioni di punta (l'ipokaliemia favorisce l'incidenza di questo evento avverso). Particolari precauzioni di impiego. Farmaci che provocano torsioni di punta: per il rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela in associazione a farmaci che inducono torsioni di punta come gli antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amisulpride, sulpiride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici (pimozide); altre sostanze quali bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina ev, metadone, astemizolo, terfenadina. Prevenzione dell'ipokaliemia e, se necessario, correzione: controllo dell'intervallo QT. Farmaci ipokaliemizzanti: amfotericina B (via ev), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: potenziamento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Sorveglianza della kaliemia e, se necessario, correzione; da tenere particolarmente sotto controllo in caso di terapia digitalica. Utilizzare lassativi non stimolanti. Digitalici: l'ipokaliemia favorisce gli effetti tossici dei digitalici. Sorveglianza della kaliemia, ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Associazioni da tenere sotto sorveglianza. Metformina: acidosi lattica dovuta alla metformina scatenata da una eventuale insufficienza renale funzionale legata ai diuretici e piu' specificamente ai diuretici dell'ansa. Non utilizzare la metformina se la creatininemia supera 15 mg/litro (135 micromol/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromol/litro) nella donna. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione provocata dai diuretici, esiste un aumento del rischio di insufficienza renale acuta, in particolaread alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Deve essere eseguita una reidratazione prima della somministrazione del mezzo iodato. Calcio (sali di): rischio di ipercalcemia dovuta alla ridotta eliminazione del calcio per via urinaria. Ciclosporina: rischio di aumento della creatininemia senza variazione dei tassi circolanti di ciclosporina, anche inassenza di deplezione idrosalina.
Forme Farmacologiche
- prelectal 14cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 20cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 28cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 30cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 50cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 56cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 60cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 90cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 100cpr 2mg+0,625mg
- prelectal 500cpr 2mg+0,625mg
- prelectal fte 14cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 20cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 28cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 30cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 50cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 56cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 60cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 90cpr 4mg+1,25mg
- prelectal fte 100cpr 4+1,25mg
- prelectal fte 500cpr 4+1,25mg
- prelectal 14cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 20cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 28cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 30cpr 2,5+0,625mg fl
- prelectal 50cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 56cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 60cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 90cpr 2,5mg+0,625mfl
- prelectal 100cpr2,5mg+0,625mfl
- prelectal 500cpr2,5mg+0,625mfl
- prelectal 14cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 20cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 28cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 30cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 50cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 56cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 60cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 90cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 100cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 500cpr 5mg+1,25mg fl
- prelectal 120cpr 5mg+1,25mg fl
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Conservazione del prodotto
Conservare il contenitore ben chiuso per proteggere il prodotto dall'umidita'.