pramipexolo blu*100cpr 0,18mg pramipexolo bluefish pharmaceuticals ab
Che cosa è pramipexolo blu 100cpr 0,18mg?
Pramipexolo blu compresse prodotto da
bluefish pharmaceuticals ab
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
.
Pramipexolo blu risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agonisti della dopamina.
Contiene i principi attivi:
pramipexolo dicloridrato monoidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: le compresse da 0,18 mg contengono 0,18 mg di pramipexolo base (come 0,25 mg di pramipexolo dicloridrato monoidrato). le compresse da 0,7 mg contengono 0,7 mg di pramipexolo base (come 1,0 mg di pramipexolo dicloridrato monoidrato).
Codice AIC: 039843026
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il prodotto e' indicato per il trattamento dei segni e sintomi del morbo di Parkinson idiopatico, sia da solo (senza levodopa) o in associazione a levodopa, cioe' nel corso della malattia, in fase avanzata quando l'effetto della levodopa svanisce o diventa discontinuo e si verificano fluttuazioni dell'effetto terapeutico (fluttuazioni di fine doseo "on-off").
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Posologia
Le dosi di pramipexolo pubblicate in letteratura si riferiscono alla forma in sale. Pertanto, le dosi saranno espresse sia in termini di pramipexolo base che pramipexolo sale (tra parentesi). Per il trattamento del morbo di Parkinson, le compresse devono essere assunte per via orale, ingerite con acqua, e possono essere assunte con o senza cibo. Il dosaggio giornaliero viene somministrato in dosi uguali 3 volte al giorno. >>Trattamento iniziale. I dosaggi devono essere aumentati gradualmente, partendo da una dose iniziale di 0,264 mg di base (0,375 mg di sale) al giorno, ed aumentati successivamente ogni 5-7 giorni. Il dosaggio deve essere titolato in modo da raggiungere il massimo effetto terapeutico, purche' il paziente non sia esposto ad effetti indesiderati intollerabili. Per la prima settimana somministrare 3 x 0,088 mg dibase (3 x 0,125 mg di sale), per un totale di 0,264 mg di base al giorno (0,375 mg di sale). Per la seconda settimana somministrare 3 x 0,18 mg di base (3 x 0,25 mg di sale), per un totale di 0,54 mg di base al giorno (0,75 mg di sale). Per la terza settimana somministrare 3 x 0,35 mg di base (3 x 0,5 mg di sale), per un totale di 1,1 mg di base al giorno (1,5 mg di sale). Se e' necessario un ulteriore incremento della dose, la dose giornaliera deve essere aumentata di 0,54 mg di base(0,75 mg di sale) ad intervalli settimanali fino ad una dose massima di 3,3 mg di base (4,5 mg di sale) al giorno. Tuttavia, si deve considerare che l'incidenza di sonnolenza aumenta a dosi superiori a 1,5 mg/die. >>Trattamento di mantenimento. La dose individuale e' compresa tra 0,264 mg di base (0,375 mg di sale) fino ad un massimo di 3,3 mg di base (4,5 mg di sale) al giorno. In tre studi pilota durante la fase di incremento della dose, l'efficacia e' stata dimostrata partendo da una dose giornaliera di 1,1 mg di base (1,5 mg di sale). Ulteriori aggiustamenti del dosaggio devono essere effettuati tenendo conto della risposta clinica e dell'insorgenza di effetti indesiderati. Negli studi clinici circa il 5% dei pazienti e' stato trattato a dosi inferiori a 1,1 mg (1,5 mg di sale). Nel morbo di Parkinson in fase avanzata, le dosi superiori a 1,1 mg (1,5 mg di sale) al giorno possono essere utiliper i pazienti nei quali si desidera ridurre la terapia con levodopa.Si raccomanda di ridurre il dosaggio di levodopa sia durante l'incremento della dose che durante il trattamento di mantenimento con il medicinale, in base alle reazioni individuali dei pazienti. >>Interruzionedel trattamento. La brusca interruzione della terapia dopaminergica puo' portare allo sviluppo di una sindrome maligna da neurolettici. Pertanto, il pramipexolo deve essere diminuito gradualmente nell'ordine di 0,54 mg di base (0,75 mg di sale) al giorno, fino a che la dose giornaliera non sia ridotta a 0,54 mg di base (0,75 mg di sale). Successivamente la dose deve essere ridotta di 0,264 mg di base (0,375 mg di sale) al giorno. >>Popolazioni particolari. L'eliminazione del pramipexolo dipende dalla funzionalita' renale. Per l'inizio della terapia si suggerisce il seguente schema posologico per i pazienti con compromissione della funzionalita' renale. I pazienti con clearance della creatinina superiore a 50 ml/min non richiedono una riduzione della dose giornaliera. Nei pazienti con clearance della creatinina compresa tra 20 e50 ml/min, la dose giornaliera iniziale deve essere somministrata in due dosi suddivise, cominciando con 0,088 mg di base (0,125 mg di sale) due volte al giorno (0,176 mg di base/0,25 mg di sale al giorno). Nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min, la dose giornaliera deve essere somministrata in dose singola, cominciando con 0,088 mg di base (0,125 mg di sale) al giorno. Se la funzione renale si deteriora durante la terapia di mantenimento, la dose giornaliera deve essere ridotta della stessa percentuale di diminuzione della clearance della creatinina, cioe' se la clearance della creatinina diminuisce del 30%, la dose giornaliera deve essere ridotta del 30%. La dose giornaliera puo' essere somministrata in due dosi divise se la clearance della creatinina e' compresa tra 20 e 50 ml/min, e in dose singola se e' inferiore a 20 ml/min. Non e' probabilmente necessario modificare il dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica, poiche' circa il 90% del principio attivo assorbito viene escreto attraverso i reni.Tuttavia, la potenziale influenza dell'insufficienza epatica sulla farmacocinetica el prodotto non e' stata studiata. L'uso non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta' acausa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.
Effetti indesiderati
>>Reazioni avverse attese. Dopo l'uso sono attese le seguenti reazioni avverse: sogni inconsueti, amnesia, sintomi comportamentali di disturbi del controllo degli impulsi e comportamenti compulsivi come alimentazione incontrollata, shopping compulsivo, iperssessualita' e gioco d'azzardo patologico, confusione, stipsi, delirio, capogiri, discinesia, affaticamento, allucinazioni, cefalea, ipercinesia, iperfagia, ipotensione, insonnia, alterazioni della libido, nausea, paranoia, edema periferico, polmonite, prurito e eruzione cutanea, ed altre reazioni di ipersensibilita'; irrequietezza, sonnolenza, improvvisa insorgenza di sonno, sincope, disturbi visivi inclusi visione oscurata e riduzione dell'acuita' visiva, vomito, perdita di peso, incremento di peso. Sullabase dell'analisi dei dati accorpati degli studi controllati verso placebo, comprendenti un totale di 1923 pazienti trattati con pramipexolo e 1354 pazienti trattati con placebo, le reazioni avverse sono stateriportate frequentemente in entrambi i gruppi. Il 63% dei pazienti trattati con il prodotto e il 52% dei pazienti trattati con placebo ha riportato almeno una reazione avversa. Sono di seguito elencate le reazioni avverse osservate negli studi clinici controllati verso placebo sia per il morbo di Parkinson che nelle altre indicazioni, verificatesinello 0,1% o piu' dei pazienti trattati con pramipexolo e osservate significativamente piu' spesso nei pazienti trattati con pramipexolo rispetto a quelli trattati con placebo, o quando l'evento e' stato considerato clinicamente rilevante. Tuttavia, la maggioranza delle reazioniavverse comuni era di intensita' da lieve a moderata, si manifestava solitamente all'inizio della terapia e tendeva a scomparire con la continuazione del trattamento. All'interno della classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono elencate secondo la frequenza, usando le seguenti categorie: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1000, =1/10000, >Morbo di Parkinson, reazioni avverse piu' comuni.Le reazioni avverse piu' frequentemente (>=5%) riportate nei pazienticon morbo di Parkinson e osservate piu' spesso nei soggetti trattati con pramipexolo rispetto a quelli trattati con placebo sono state nausea, discinesia, ipotensione, capogiri, sonnolenza, insonnia, stipsi, allucinazioni, cefalea ed affaticamento. L'incidenza della sonnolenza aumenta a dosi superiori a 1,5 mg/die. La reazione avversa piu' frequentemente osservata in associazione con levodopa e' stata la discinesia.L'ipotensione puo' manifestarsi all'inizio del trattamento, specialmente se la titolazione del prodotto avviene troppo velocemente. Infezioni ed infestazioni. Non comune: polmonite. Disturbi psichiatrici. Comune: sogni inconsueti, sintomi comportamentali di disturbi del controllo degli impulsi e comportamenti compulsivi, confusione, allucinazioni,insonnia, agitazione; non comune: shopping compulsivo, delirio, ipersessualita', alterazioni della libido, paranoia, gioco d'azzardo patologico; non comune: alimetazione incontrolata, iperfagia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiri, discinesia, sonnolenza; comune: amnesia, cefalea; non comune: ipercinesia, insorgenza improvvisa diepisodi di sonno, sincope. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi della vista, inclusi visione offuscata e riduzione dell'acuita' visiva. Patologie vascolari. Molto comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: stipsi, vomito. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: ipersensibilita', prurito, eruzione cutanea. Generali patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, edema periferico. Esami diagnostici. Comune: perdita di peso; non comune: aumento di peso. >>Altre indicazioni, reazioni avverse piu' comuni. Le reazioniavverse piu' frequentemente (>=5%) riportate nei pazienti con altre indicazioni, trattati con Pramipexolo sono state nausea, cefalea, capogiri e affaticamento. La nausea e l'affaticamento sono state riportate piu' spesso nelle pazienti di sesso femminile trattate con il prodotto(rispettivamente 20,8% e 10,5%) rispetto ai maschi (rispettivamente 6,7% e 7,3%). Infezioni ed infestazioni. Non comune: polmonite. Disturbi psichiatrici. Comune: sogni inconsueti, insonnia; non comune: confusione, allucinazioni, alterazioni della libido, agitazione; non nota: sintomi comportamentali di disturbi del controllo degli impulsi e comportamenti compulsivi come alimentazione incontrollata, shopping compulsivo, ipersessualita', gioco d'azzardo patologico; delirio, iperfagia, paranoia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, sonnolenza; non comune: insorgenza improvvisa di episodi di sonno, sincope; non nota: amnesia, discinesia, ipercinesia. Patologie dell'occhio.Non comune: disturbi della vista, inclusi visione offuscata e riduzione dell'acuita' visiva. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: stipsi, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: ipersensibilita', prurito, eruzione cutanea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: edema periferico. Esami diagnostici. Non comune: aumento di peso, perdita di peso. >>Ulteriori informazioni. Il medicinale e' associato a sonnolenza (8,6%) ed e' stato associato non comunemente ad eccessiva sonnolenza diurna ed episodi di sonno ad insorgenza improvvisa (0,1%). Puo' essere associato ad alterazioni della libido (aumento (0,1%) o diminuzione (0,4%)). I pazienti trattati con agonisti dopaminergici per il morbo di Parkinson possono presentare, soprattutto ad alti dosaggi, i segni del gioco d'azzardo patologico, aumento della libido ed ipersessualita', generalmente reversibili con la riduzione della dose o l'interruzione del trattamento. In uno studio trasversale, di screening retrospettivo e caso-controllo condotto su 3090 pazienti con morbo di Parkinson, il 13,6% di tutti i pazienti trattati con dopaminergici o non-dopaminergici manifestava sintomi di disturbo del controllo degli impulsi durante i sei mesi passati. Le manifestazioni osservate includevano gioco d'azzardo patologico, shopping compulsivo, alimentazione incontrollata e comportamento sessuale compulsivo (ipersessualita'). Possibili fattori di rischio indipendenti per i disturbi del controllo degli impulsi includevano trattamenti dopaminergici e dosi piu'elevate di trattamento dopaminergico, eta' piu' giovane (<=65 anni), il non essere sposati e familiarita' riferita dal paziente con il gioco d'azzardo patologico.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'effetto sulla gravidanza e l'allattamento non e' stato studiato nell'uomo. Il pramipexolo non si e' dimostrato teratogeno nel ratto e nelconiglio, ma ha evidenziato embriotossicita' nel ratto a dosaggi tossici per la madre. Non deve essere utilizzato durante la gravidanza, senon strettamente necessario, cioe' se i potenziali benefici giustificano i potenziali rischi per il feto. Poiche' il trattamento con il prodotto inibisce nell'uomo la secrezione di prolattina, si puo' verificare inibizione della lattazione. L'escrezione nel latte materno umano non e' stata studiata. Nel ratto, la concentrazione di principio attivoradiomarcato e' risultata superiore nel latte materno rispetto al plasma. Non essendo disponibili dati clinici nell'uomo, il medicinale nondeve essere utilizzato durante l'allattamento al seno. Tuttavia, se il suo uso fosse considerato inevitabile, l'allattamento deve essere interrotto.Indicazioni
Il prodotto e' indicato per il trattamento dei segni e sintomi del morbo di Parkinson idiopatico, sia da solo (senza levodopa) o in associazione a levodopa, cioe' nel corso della malattia, in fase avanzata quando l'effetto della levodopa svanisce o diventa discontinuo e si verificano fluttuazioni dell'effetto terapeutico (fluttuazioni di fine doseo "on-off").
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Mannitolo, amido di mais, silice colloidale anidra, povidone (K-29/32), magnesio stearato.
Avvertenze
Quando viene prescritto in pazienti con morbo di Parkinson affetti dacompromissione della funzione renale, si suggerisce una riduzione della dose. Le allucinazioni rappresentano un noto effetto collaterale del trattamento con agonisti della dopamina e levodopa. I pazienti devono essere informati del possibile verificarsi di allucinazioni (soprattutto di tipo visivo). Nella fase avanzata del morbo di Parkinson in associazione al trattamento con levodopa, puo' manifestarsi discinesia durante la fase iniziale di titolazione del medicinale. Se cio' si verifica, la dose di levodopa deve essere ridotta. E' stato associato a sonnolenza ed episodi di sonno ad insorgenza improvvisa, specie nei pazienti con morbo di Parkinson. L'insorgenza improvvisa di sonno durante le attivita' diurne, talvolta in maniera non cosciente o segni premonitori, e' stato riportata non comunemente. I pazienti devono essere informati di cio' ed avvertiti di prestare cautela nella guida di veicolio utilizzo di macchinari durante il trattamento con il medicinale. I pazienti che hanno manifestato sonnolenza e/o un episodio di rapida insorgenza di sonno devono astenersi dal guidare veicoli o utilizzare macchinari. Inoltre, puo' essere considerata la riduzione del dosaggio ol'interruzione della terapia. A causa dei possibili effetti additivi,si deve prestare cautela se i pazienti stanno assumendo altri sedativi o alcol in associazione al prodotto. Nei pazienti trattati con agonisti dopaminergici per il morbo di Parkinson, sono stati riportati gioco d'azzardo patologico, aumento della libido ed ipersessualita'. Inoltre, i pazienti e chi li assiste devono essere consapevoli del fatto che possono verificarsi alterazioni del comportamento. Devono quindi essere prese in considerazione riduzione della dose/sospensione graduale.I pazienti con disturbi psicotici devono essere trattati con agonistidopaminergici se i potenziali benefici superano i possibili rischi. La co-somministrazione di farmaci antipsicotici e pramipexolo deve essere evitata. Si raccomandano controlli oftalmologici ad intervalli regolari o qualora si verifichino alterazioni della vista. In caso di grave malattia cardiovascolare e' necessaria particolare attenzione. Si raccomanda di monitorare la pressione sanguigna, soprattutto all'inizio del trattamento, a causa del rischio generale di ipotensione posturaleassociato alla terapia dopaminergica. A seguito di brusca interruzione della terapia dopaminergica sono stati riportati sintomi suggestivi di sindrome maligna da neurolettici. Dati riportati in letteratura indicano che il trattamento di altre indicazioni con medicinali dopaminergici puo' indurne un peggioramento. Il peggioramento comporta l'insorgenza dei sintomi anticipata alla sera (o persino al pomeriggio), esacerbazione della sintomatologia e diffusione dei sintomi fino al coinvolgimento di altre estremita'. La frequenza del peggioramento dopo un uso piu' prolungato del pramipexolo e la gestione appropriata di questi eventi non sono stati valutati negli studi clinici controllati.
Gravidanza e Allattamento
L'effetto sulla gravidanza e l'allattamento non e' stato studiato nell'uomo. Il pramipexolo non si e' dimostrato teratogeno nel ratto e nelconiglio, ma ha evidenziato embriotossicita' nel ratto a dosaggi tossici per la madre. Non deve essere utilizzato durante la gravidanza, senon strettamente necessario, cioe' se i potenziali benefici giustificano i potenziali rischi per il feto. Poiche' il trattamento con il prodotto inibisce nell'uomo la secrezione di prolattina, si puo' verificare inibizione della lattazione. L'escrezione nel latte materno umano non e' stata studiata. Nel ratto, la concentrazione di principio attivoradiomarcato e' risultata superiore nel latte materno rispetto al plasma. Non essendo disponibili dati clinici nell'uomo, il medicinale nondeve essere utilizzato durante l'allattamento al seno. Tuttavia, se il suo uso fosse considerato inevitabile, l'allattamento deve essere interrotto.
Interazioni con altri prodotti
>>Legame alle proteine plasmatiche. Il legame del pramipexolo con le proteine plasmatiche e' molto basso (<20%), e la biotrasformazione osservata nell'uomo e' minima. Pertanto, risultano improbabili interazioni con altri medicinali che influiscono sul legame con le proteine plasmatiche o sull'eliminazione mediante biotrasformazione. Poiche' gli anticolinergici vengono eliminati principalmente per biotrasformazione, la possibilita' di un'interazione e' limitata, sebbene non siano statieseguiti studi specifici di interazione con anticolinergici. Non c'e'interazione farmacocinetica con selegilina e levodopa. >>Inibitori/competitori della via di eliminazione renale attiva. La cimetidina ha determinato una riduzione della clearance renale del pramipexolo di circa il 34%, presumibilmente tramite l'inibizione della secrezione da parte del sistema di trasporto cationico dei tubuli renali. Pertanto, i medicinali che inibiscono questo meccanismo di eliminazione renale attiva o che vengono eliminati tramite questa via, come la cimetidina e l'amantadina, possono interagire con il pramipexolo, causando una diminuzione della clearance di uno o entrambi i farmaci. Deve quindi essere considerata la riduzione della dose di pramipexolo in caso di somministrazione concomitante di questi medicinali con il medicinale. >>Combinazioni con levodopa. Quando viene somministrato in associazione a levodopa, si raccomanda di ridurre il dosaggio di levodopa e mantenere costante la dose degli altri farmaci anti-parkinsoniani durante l'incremento della dose del medicinale. A causa dei possibili effetti additivi,si raccomanda cautela nel caso in cui i pazienti assumano altri farmaci sedativi o alcol in associazione a pramipexolo. >>Medicinali antipsicotici. La co-somministrazione di farmaci antipsicotici con pramipexolo deve essere evitata, se sono attesi effetti antagonisti.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.