pleiamide 40 compresse rivestite 125+400mg sanofi-aventis spa

Che cosa è pleiamide 40cpr riv 125+400mg?

Pleiamide compresse rivestite prodotto da sanofi-aventis spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Pleiamide risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ipoglicemizzante, escluse le insuline.
Contiene i principi attivi: clorpropamide/metformina
Codice AIC: 026100040 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Diabete mellito stabile non chetoacidosico non insulino dipendente dell'adulto, che non sia controllabile con la sola dieta o con la dieta e sulfanilurea.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Va stabilita individualmente, instaurata progressivamente, e deve fondarsi sui risultati dei controlli metabolici effettuati dal medico. Inlinea di massima da 1 a 3 compresse al giorno ai pasti principali secondo la prescrizione del medico, avendo cura di mantenere il dosaggio minimo efficace. In ogni caso non devono essere superate le 4 compresse/die.

Effetti indesiderati

Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, soprattutto in soggetti debilitati o in eta' avanzata, all'inizio del trattamento, in caso di sforzi fisici inconsueti, in caso di alimentazione irregolare o assunzione di bevande alcoliche. Raramente possono manifestarsi: cefalea, effetto antabuse, eruzioni cutanee, eccezionalmente dermatite esfoliativa, disturbi della crasi ematica, disturbi della funzionalita' epatica, ittero colestatico, disturbi di ipersensibilita' aisulfamidici. Possono talvolta manifestarsi intolleranze gastroenteriche, quali nausea, anoressia, gastralgie, vomito e diarrea, le quali possono richiedere l'interruzione del trattamento. E' possibile - anche se rarissimi sono i casi descritti in letteratura in corso di trattamento con metformina - che in pazienti che presentano fattori predisponenti quali insufficienza renale e collasso cardiocircolatorio, si possamanifestare acidosi lattica che puo' decorrere in maniera grave se non si interrompe il trattamento o non si adottano misure adeguate. Sonostati descritti casi con alti livelli ematici di acido lattico, aumento del rapporto lattato/piruvato, abbassamento del pH ematico, iperazotemia che eccezionalmente hanno avuto un decorso sfavorevole. L'acidosi lattica puo' essere favorita dalla contemporanea assunzione di alcool.

Indicazioni

Diabete mellito stabile non chetoacidosico non insulino dipendente dell'adulto, che non sia controllabile con la sola dieta o con la dieta e sulfanilurea.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso la metformina o verso la clorpropamide; diabete gestazionale; diabete latente. Diabete sospetto. Diabete insulino-dipendente; diabete chetoacidosico. Coma e precoma diabetico. Tassosierico della creatinina superiore a 12 mg/l. Diabetici con precedenti episodi di acidosi lattica. Funzionalita' epatica o renale gravemente compromessa. Trattamento in corso con diuretici o con agenti antiipertensivi suscettibili di provocare alterazione della funzione renale odurante una urografia endovenosa. Affezioni cardiocircolatorie gravi (scompenso cardiaco, stato di shock cardiogeno o tossinfettivo, turbe della circolazione arteriosa periferica). Affezioni respiratorie gravi. Insufficienza surrenale. Alcolismo cronico. Regimi fortemente ipocalorici e, soprattutto stati di digiuno. Grave insufficienza tiroidea. Gravi malattie distrofiche. Emorragie acute gravi. Shock. Gangrena. Gravidanza. Durante i due giorni precedenti e seguenti un intervento chirurgico.

Avvertenze

Per la presenza di un derivato sulfanilureico l'uso deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico insorto in eta' adultae non chetogenico che non possa essere controllato con la dieta e neiquali la somministrazione di insulina non e' indicata. In caso di manifestazioni ipoglicemiche, piu' frequenti in soggetti con funzionalita' epatica e renale compromesse somministrare carboidrati (zucchero); nei casi piu' gravi, che raramente possono arrivare fino alla perdita della coscienza e' necessario effettuare un'infusione lenta i.v. di soluzione glucosata. In concomitanza di traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, puo' rendersi necessario instaurare temporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico. E' opportuno tenere presente la possibilita' di reazioni antabusesimili dopo ingestione di bevande alcoliche. Il trattamento con Pleiamide dovra' essere sospeso 48 ore prima dell'esecuzione di una angiografia o di una urografia riprendendolo, se necessario, 48 ore dopol'esame. I pazienti trattati devono essere frequentemente studiati alfine di individuare eventuali fattori o condizioni capaci di indurre o aggravare uno stato di ipossia cellulare e quindi di favorire la comparsa di una lattacidosi, tenendo conto del fatto che il rischio di tale inconveniente e' piu' frequente nei pazienti di eta' superiore ai 60 anni, negli stati di insufficienza epatica e/o renale, di insufficienza cardiorespiratoria, di intossicazione etilica, di digiuno prolungato, in caso di trattamento con diuretici, e in caso di turbe gastrointestinali; in ogni caso i pazienti devono essere istruiti a riconoscerei sintomi premonitori dell'acidosi lattica (anoressia, nausea, febbre, vomito, crampi muscolari aumento dell'ampiezza e della frequenza delrespiro, malessere, dolori addominali, diarrea, eventuale obnubilamento o perdita della coscienza) e dell'ipoglicemia (cefalea, irritabilita', turbe del sonno, depressione nervosa, tremori, forte sudorazione) onde avvertire tempestivamente il medico che deve essere altresi' informato anche in caso di malattie febbrili o disturbi digestivi intercorrenti. Poiche' un disturbo anche lieve della funzionalita' renale puo'accrescere considerevolmente il rischio della lattacidosi e' necessario controllarne ripetutamente lo stato prima dell'inizio del trattamento e poi almeno ogni otto settimane durante il primo semestre di terapia e, successivamente ogni sei mesi. Visto che la lattacidosi puo' avere esito infausto non appena si abbia il sospetto che essa si stia istaurando, e' necessario interrompere la somministrazione e ricoverare d'urgenza il paziente. L'osservazione di una acidosi metabolica con evidenza di chetoacidosi in un diabetico senza particolare stato di intossicazione esogena (da salicilici, da alcool, ecc.) e' da considerarsi sospetta.

Gravidanza e Allattamento

Il prodotto e' controindicato.

Interazioni con altri prodotti

L'azione ipoglicemizzante delle sulfaniluree puo' essere potenziata dal dicumarolo e derivati, dagli inibitori delle monoaminossidasi, dai sulfamidici, dal fenilbutazone e derivati, dal cloramfenicolo, dalla ciclofosfamide, dal probenecid, dal feniramidolo, e dai salicilati, dalmiconazolo orale, dal sulfinpirazone, dalla perexilina, e dall'ingestione di alcool in quantita' elevata; essa puo' essere invece diminuitadall'adrenalina, corticosteroidi, dai contraccettivi orali, dai diuretici tiazidici, dai barbiturici. Cautela deve essere anche posta nel somministrare contemporaneamente B-bloccanti. Occorre tener presente che per la presenza della metformina, il farmaco puo' potenziare l'azione degli anticoagulanti.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di pleiamide