plasmavolume*10sacche 500ml idrossietil-amido serumwerk bernburg ag
Che cosa è plasmavolume 10sacche 500ml?
Plasmavolume soluzione per infusione prodotto da
serumwerk bernburg ag
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Plasmavolume risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di sostituti del sangue e frazioni proteiche plasmatiche.
Contiene i principi attivi:
etamido/elettroliti
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1000 ml contengono: poli (o-2 idrossietil) amido (hes) 60,0 g (sostituzione molare: 0,42) (peso molecolare medio: 130 000 da); sodio cloruro 6,00 g; potassio cloruro 0,400 g; calcio cloruro biidrato 0,134 g; cloruro di magnesio esaidrato 0,200 g; sodio ac
Codice AIC: 038809012
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento di imminente o manifesta ipovolemia e shock ipovolemico.
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Posologia
La dose giornaliera e la velocita' di infusione dipendono dall'entita' della perdita ematica, dal mantenimento o dalla ricostituzione dei parametri emodinamici e dal livello di emodiluizione. Per rilevare prima possibile le eventuali reazioni anafilattoidi, i primi 10-20 ml devono essere infusi lentamente, tenendo il paziente sotto attenta osservazione. Velocita' massima di infusione: La velocita' massima di infusione dipende dalla situazione clinica. Ai pazienti in shock ipovolemico acuto e' possibile somministrare fino a 20 ml/kg di peso corporeo all'ora (equivalenti a 0,33 ml/kg di peso corporeo/min. o 1,2 g di amido idrossietilico per kg di peso corporeo all'ora). In situazioni con rischio di morte, e' possibile somministrare 500 ml mediante infusione a pressione. Dose massima giornaliera: fino a 50 ml per kg di peso corporeo (equivalenti a 3,0 g di amido idrossietilico, 6,5 mmol di sodio e 0,268 mmol di potassio per kg di peso corporeo) ovvero 3.500 ml per un paziente di 70 kg. Modo di somministrazione e durata della terapia: soluzione per infusione per somministrazione endovenosa. In situazioni con rischio di morte, 500 ml come infusione rapida (sotto pressione). Prima dell'infusione a pressione, accertare il completo sfiatamento della sacca da infusione e del set d'infusione. In caso di ustioni e shock settico, la velocita' di infusione sara' solitamente inferiore per determinate indicazioni perioperatorie. La durata dell'infusione dipendera' dal grado di ipovolemia e dalla risposta emodinamica. Trattamentonei bambini: il dosaggio nei bambini deve essere aggiustato in accordo con i requisiti colloidali individuali, tenendo in considerazione anche malattie latenti, condizioni emodinamiche, la produzione di urina e lo stato del fluido.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse sono state classificate, secondo la frequenza, inbase al seguente schema: molto comuni ( >= 1/10), comuni (da >= 1/100a = 1/1000 a = 1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono attualmente disponibili informazioni sufficienti relative altrattamento nelle donne in gravidanza. Non e' stato testato nell'ambito di studi tossicologici sulla riproduzione negli animali, tuttavia somministrazioni ripetute di prodotti analoghi hanno mostrato emorragiavaginale, effetti embriotossici e teratogeni in esperimenti su animali. Le reazioni anafilattiche correlate all'amido idrossietilico somministrato a donne in gravidanza potrebbero avere effetti dannosi sul feto. Come risultato, deve essere usato in donne in gravidanza solo dopo attenta valutazione del rapporto rischi/beneficio per il feto. Cio' deve essere preso in considerazione in particolare se la somministrazione di e' pianificata nei primi tre mesi di gravidanza. E' improbabile che l'amido idrossietilico sia somministrato durante l'allattamento e non e' noto se l'amido idrossietilico sia escreto nel latte materno. L'escrezione di amido idrossietilico nel latte non e' stato studiato negli animali. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento per il bambino con il beneficio della terapia per la donna.
Indicazioni
Trattamento di imminente o manifesta ipovolemia e shock ipovolemico.
Controindicazioni ed effetti secondari
Stati di iperidratazione, quale edema polmonare e insufficienza cardiaca congenita. Insufficienza renale con oliguria o anuria. Emorragia intracranica. Ipersensibilita' nota agli amidi idrossietilici o a uno degli eccipienti. Grave compromissione della funzionalita' epatica.
Composizione ed Eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili, Acido cloridrico 36% (per l'aggiustamento del pH).
Avvertenze
Precauzioni speciali in caso di: ipernatremia, ipercloremia, iperpotassiemia (per es. insufficienza adrenocorticale, distruzione estesa deitessuti). Evitare sempre un sovraccarico di volume indotto da sovrainfusione. Il volume di infusione deve essere bilanciato con cautela, particolarmente nei pazienti con insufficienza cardiaca sottostante. Deve essere riservata particolare attenzione nei pazienti con compromissione renale. La dose deve essere adattata. Devono essere monitorati i valori degli elettroliti sierici, la funzione renale e il bilancio idrico. E' necessario assicurare un'adeguata assunzione di liquidi. Ai pazienti che presentano grave disidratazione deve essere somministrata inizialmente per via endovenosa un'idonea soluzione di elettroliti. E' necessario usare cautela nei pazienti con patologie che richiedano un ridotto apporto di sodio (insufficienza cardiaca, edema generalizzato, ipertensione, eclampsia). Particolare cautela deve essere adottata neipazienti con insufficienza epatica e disturbi della coagulazione in particolare emofilici o con la malattia di Von Willebrand. Un utilizzo ripetuto o a dosi elevate di amido idrossietilico richiede un controllo regolare dell'emostasi misurando l'APTT e il fattore VIII per rilevare la malattia di Von Willebrand. Una somministrazione prolungata e ripetuta di amido idrossietilico ad alto peso molecolare ha causato accumulo di amido idrossietilico nel fegato. Cio' ha portato ad uno scompenso della funzione epatica ed ipertensione portale in pazienti con insuficienza epatica cronica. Nell'alcalosi metabolica ed in situazioni cliniche dove l'alcalinizzazione deve essere evitata, le soluzioni saline di base contenenti amido idrossietilico 130/0,4 in sodio cloruro 0,9% devono essere preferite rispetto a soluzioni alcalinizzanti. In generale, una diluizione significativa del sangue puo' rendere difficile la lettura dei risultati della tipizzazione del sangue. Deve essere prelevato un campione di sangue prima della somministrazione di grandi volumi di prodotti contenenti amido idrossietilico per assicurare una corretta tipizzazione del sangue. A causa della possibilita'o di reazioni allergiche (anafilattiche/anafilattoidi), il paziente deve essere attentamente controllato e l'infusione deve essere iniziata a velocita'lenta. Dopo la somministrazione di soluzioni contenenti amido idrossietilico si possono osservare in modo transitorio aumenti dei livelli di alfa-amilasi. Cio' non deve essere interpretato come un segnale di sofferenza del pancreas. Non sono stati effettuati studi clinici nei bambini. Comunque, pochi studi clinici sono stati eseguiti con prodotti a base di amido idrossietilico nei bambini. Se viene utilizzato nei bambini, la dose deve essere attentamente definita tenendo presente il migliore rapporto rischio/beneficio per il paziente tenendo in considerazione lo stato emodinamico e le malattie di base.
Gravidanza e Allattamento
Non sono attualmente disponibili informazioni sufficienti relative altrattamento nelle donne in gravidanza. Non e' stato testato nell'ambito di studi tossicologici sulla riproduzione negli animali, tuttavia somministrazioni ripetute di prodotti analoghi hanno mostrato emorragiavaginale, effetti embriotossici e teratogeni in esperimenti su animali. Le reazioni anafilattiche correlate all'amido idrossietilico somministrato a donne in gravidanza potrebbero avere effetti dannosi sul feto. Come risultato, deve essere usato in donne in gravidanza solo dopo attenta valutazione del rapporto rischi/beneficio per il feto. Cio' deve essere preso in considerazione in particolare se la somministrazione di e' pianificata nei primi tre mesi di gravidanza. E' improbabile che l'amido idrossietilico sia somministrato durante l'allattamento e non e' noto se l'amido idrossietilico sia escreto nel latte materno. L'escrezione di amido idrossietilico nel latte non e' stato studiato negli animali. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento per il bambino con il beneficio della terapia per la donna.
Interazioni con altri prodotti
L'uso concomitante di prodotti a base di amido idrossietilico puo' prolungare il tempo di coagulazione nei pazienti trattati con l'eparina,con gli anticoagulanti, con i FANS e con il sodio valproato.. A causadei possibili rischi di contaminazione microbica e di incompatibilita', non deve essere miscelato con altri medicinali. Se in singoli casi e' indicata l'aggiunta di un altro farmaco, e' importante tener presente la compatibilita' generale. La miscelazione con soluzioni che contengono fosfato o carbonato, puo' causare precipitazione.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non congelare.