piperonil*20cpr div 80mg pipamperone ist.lusofarmaco d'italia spa

Che cosa è piperonil 20cpr div 80mg?

Piperonil compresse prodotto da ist.lusofarmaco d'italia spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Piperonil risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipsicotici.
Contiene i principi attivi: pipamperone dicloridrato
Codice AIC: 021685019 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Disturbi caratteriali dei bambini, degli anziani con arteriosclerosi cerebrale, dei vasculopatici, degli alcoolisti in trattamento di disassuefazione, degli epilettici, degli psicotici e dei ritardati. Sindromi paranoiche e schizofreniche. Insonnie e disturbi del ritmo sonno-veglia.

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Posologia

1-6 compresse (80-480 mg) al di'. La somministrazione deve essere frazionata, a seconda del dosaggio, da 1 a 4 volte distribuite ad intervalli regolari, durante la giornata. Nei disturbi del ritmo sonno-veglia, il prodotto deve essere somministrato in un'unica dose di o 1 compressa (40-80 mg), alcune ore prima del presumibile verificarsi del sonno fisiologico (ore 17 circa). Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Effetti indesiderati

L'insorgere di reazioni extrapiramidali e' proporzionale alla dose, ma varia molto da paziente a paziente. I sintomi clinici sono: piu' comuni: parkinsonismo, bradicinesia, rigidita' muscolare, difficolta' nella deambulazione, ridotta espressione facciale, tremore e micrografia;irrequietezza motoria, distonia, iperreflessia, opistotono, crisi oculogire, acatisia: incapacita' di stare seduti. Una riduzione del dosaggio, se possibile, o l'uso di farmaci anticolinergici contribuiscono acontrollare i sintomi. Discinesia Tardiva. Come con tutti gli agenti antipsicotici, la discinesia tardiva puo' manifestarsi in pazienti conterapie a lungo termine o dopo che la terapia e' stata sospesa. La sindrome e' principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, faccia, bocca o mandibola e talora anche delle estremita'. I sintomi possono persistere e in alcuni pazienti sembrano essere irreversibili. La sindrome puo' essere mascherata quando il trattamento viene ripreso, quando il dosaggio viene aumentato o quando si passa ad un farmaco antipsicotico diverso. Il trattamento deve essere interrotto prima possibile. Altri effetti sul SNC. Questi effetti sono segnalati occasionalmente ed includono: irrequietezza, ansieta', euforia,agitazione, letargia, confusione, vertigini, esacerbazione di sintomipsicotici, depressione, stanchezza, sonnolenza, insonnia, cefalea e crisi epilettiche tipo grande male. Effetti gastrointestinali. Sono stati segnalati nausea, vomito, stipsi o diarrea, ipersalivazione, dispepsia e perdita di appetito. Disturbi endocrini. Le reazioni ormonali ditutti i farmaci neurolettici antipsicotici comprendono iperprolattinemia, che puo' causare galattorrea, ginecomastia e oligo- o amenorrea,impotenza, aumento della libido, iperglicemia e ipoglicemia. Molto raramente, casi di iponatremia. Effetti cardiovascolari. Occasionalmentesono stati riportate tachicardia e ipotensione. Sono stati riportati inoltre casi isolati di asistolia.Vari. Sono stati occasionalmente riportati casi di lieve e transitoria leucopenia, di leucocitosi, di modesta oligoemia e di tendenza alla linfomonocitosi. Manifestazioni maculopapulari ed acneiformi, casi di fotosensibilita' e di alopecia. Sono stati riportati isolati casi di anormalita' della funzione epatica o epatite colestatica. Reazioni di ipersensibilita', come eruzione cutanea, rappresentano una eccezione. Sono stati riportati anche isolati casi di sindrome di Stevens Johnson. Altri effetti collaterali riportati sono: vista offuscata, ritenzione urinaria, bocca arida, sudorazione, edema e temperatura corporea non regolare. Laringo e broncospasmo, aumento della profondita' del respiro. In comune con altri farmaci antipsicotici, il Piperonil e' stato associato a casi di sindrome neurolettica maligna (SNM): una rara risposta idiosincratica caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare generalizzata, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarita' del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardie, aritmie), alterato stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. L'ipertermia e' spesso uno dei primi segnali di questa sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere interrotto immediatamente ed e' opportuno iniziare una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamentocon antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderabilida interazione. In particolare potenzia gli effetti di anestetici ed analgesici e l'azione depressiva sul sistema nervoso centrale dei barbiturici. Esso, tuttavia, non modifica l'azione anticonvulsivante dei barbiturici e degli altri farmaci antiepilettici, le cui dosi pertanto non vanno modificate; e' anzi possibile una riduzione della soglia convulsiva. Di conseguenza, deve essere usato con cautela in pazienti epilettici. Se necessario, in questi pazienti deve essere adattata la terapia anticonvulsiva. Con l'impiego di alcuni neurolettici maggiori, incluso il Piperonil, e' stata segnalata la comparsa di casi di broncopolmonite, favoriti probabilmente dalla disidratazione per ridotta sensazione di sete, dalla emoconcentrazione e dalla ridotta ventilazione polmonare; la comparsa di tali sintomi, specie nell'anziano, richiede pronta ed adeguata terapia. Deve essere somministrato con prudenza ai seguenti tipi di pazienti: anziani poiche' sono particolarmente sensibili, soprattutto riguardo agli effetti extrapiramidali; pazienti con depressione endogena; cardiopatici gravi, per possibile transitoria ipotensione arteriosa e/o comparsa di dolore anginoso, (non usare in tal caso adrenalina in quanto il Piperonil puo' bloccarne l'attivita' ipertensiva con ulteriore riduzione paradossa della pressione); in trattamento anticonvulsivante; con allergie note o con una storia di reazioni allergiche a farmaci, o con affezioni leucopenizzanti; durante la terapia anticoagulante, per la segnalazione di un caso isolato di interferenza con gli effetti del fenindione; durante la fase maniacale delle psicosi cicliche, per la possibilita' di un rapido cambiamento dell'umore verso la depressione. In caso di contemporanea terapia antiparkinson, essa deve essere proseguita dopo la sospensione del Piperonil, che ha un piu' lungo tempo di eliminazione. Sono stati segnalati rari casi di morte improvvisa e inspiegabile in pazienti psichiatrici cui venivano somministrati farmaci antipsicotici, incluso il Piperonil. La natura dell'evidenza non consente di valutare il ruolo contributivo, se esistente, del farmaco. Non e' adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio / galattosio. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Piperonil deve essere usatocon cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke.

Indicazioni

Disturbi caratteriali dei bambini, degli anziani con arteriosclerosi cerebrale, dei vasculopatici, degli alcoolisti in trattamento di disassuefazione, degli epilettici, degli psicotici e dei ritardati. Sindromi paranoiche e schizofreniche. Insonnie e disturbi del ritmo sonno-veglia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Stati comatosi, pazienti fortemente depressi dall'assunzione di alcool o da altre sostanze attive sul sistema nervoso centrale, depressioniendogene senza agitazione, morbo di Parkinson. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Astenie, nevrosi estati spastici dovuti a malattie del sistema nervoso centrale (emiplegia, sclerosi a placche, ecc.). Gravidanza accertata o presunta, allattamento, bambini nel primo biennio di vita. Da non impiegarsi in caso di gravidanza accertata o presunta, durante l'allattamento e nel bambino nel primo biennio di vita.

Interazioni con altri prodotti

Gli effetti extrapiramidali del prodotto possono essere aggravati dalla piperazina e potenziati dagli IMAO. Il prodotto stesso puo' potenziare i farmaci ad azione depressiva sul S.N.C.: alcool, del quale e' consigliabile non fare uso durante i trattamenti ansiolitici, sedativi-ipnotici, antistaminici, anestetici generali, analgesici, stupefacenti.Analogamente puo' essere potenziata l'azione di farmaci anticolinergici (per esempio spasmolitici atropinici); viceversa la risposta all'insulina ed agli ipoglicemizzanti orali puo' essere diminuita cosi' comequella degli antagonisti della dopamina, quali bromocriptine, lisuride e L-dopa. A causa della sua azione ipotensiva e cardiodepressiva puo' risultare esaltata l'attivita' dei beta bloccanti e della metildopa;altrettanto, con diversi meccanismi, puo' avvenire con il glutammato di litio e con gli anticoagulanti orali. L'associazione con anticolinergici, compresi quelli utilizzati nella terapia del morbo di Parkinson, puo' determinare un aumento della pressione endooculare. Puo' inoltre aumentare il rischio di ipotensione in pazienti che usano un anti-ipertensivo.

Forme Farmacologiche


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