peyona*ev os 10f 3ml 20mg/ml caffeina chiesi farmaceutici spa

Che cosa è peyona ev os 10f 3ml 20mg/ml?

Peyona preparazione iniettabile prodotto da chiesi farmaceutici spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Peyona risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di derivati della xantina.
Contiene i principi attivi: caffeina citrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni ml contiene 20 mg di caffeina citrato (pari a 10 mg di caffeina).
Codice AIC: 040889014 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'apnea primaria nei neonati prematuri.

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Posologia

Neonati non trattati precedentemente: una dose di attacco di 20 mg dicaffeina citrato per kg di peso corporeo da somministrare lentamente attraverso un'infusione endovenosa in un arco di 30 minuti, utilizzando una pompa per infusione a siringa o un altro dispositivo per infusione ad erogazione dosata. Dopo un intervallo di 24 ore, si possono somministrare dosi di mantenimento di 5 mg per kg di peso corporeo ogni 24ore mediante una lenta infusione endovenosa della durata di 10 minuti. In alternativa, si possono somministrare dosi di mantenimento di 5 mg per kg di peso corporeo per via orale ogni 24 ore, attraverso un sondino nasogastrico. La dose espressa come caffeina base e' pari alla meta' di una dose espressa come caffeina citrato. >>Dose di attacco. Dose di caffeina citrato (volume) 1,0 ml/kg di peso corporeo, dose di caffeina citrato (mg/kg di peso corporeo) 20 mg/kg di peso corporeo: infusione endovenosa (di 30 minuti) una volta soltanto. >>Dose di mantenimento. Dose di caffeina citrato (volume) 0,25 ml/kg di peso corporeo, dose di caffeina citrato (mg/kg di peso corporeo) 5 mg/kg di peso corporeo: infusione endovenosa (di 10 minuti) o somministrazione orale ogni24 ore (con inizio 24 ore dopo la dose di attacco). In neonati prematuri che hanno riportato una risposta clinica insufficiente alla dose d'attacco raccomandata puo' essere somministrata dopo 24 ore una seconda dose di attacco di 10-20 mg/kg di peso corporeo al massimo. In caso di risposta insufficiente, si possono considerare dosi di mantenimentopari a 10 mg/kg di peso corporeo, tenendo presente la possibilita' diaccumulo della caffeina a causa della sua lunga emivita nei neonati prematuri, e la capacita' progressivamente crescente di metabolizzare la caffeina in relazione all'eta' post-mestruale. Laddove clinicamente indicato, e' necessario monitorare i livelli plasmatici della caffeina. La diagnosi di apnea della prematurita' puo' richiedere una rivalutazione qualora i pazienti non rispondano adeguatamente ad una seconda dose d'attacco o ad una dose di mantenimento pari a 10 mg/kg/die. Quando somministrata per via endovenosa, somministrare la caffeina citrato mediante un'infusione endovenosa controllata, soltanto attraverso una pompa per infusione a siringa o altro dispositivo per infusione ad erogazione dosata. La caffeina citrato puo' essere usata sia non diluita,sia diluita in soluzioni sterili per infusione quali glucosio 50 mg/ml, cloruro di sodio 9 mg/ml o calcio gluconato 100 mg/ml immediatamente dopo il prelievo dalla fiala. Nella maggior parte dei neonati prematuri non e' necessario un controllo dei livelli plasmatici della caffeina. Tuttavia, puo' essere necessario controllare periodicamente le concentrazioni plasmatiche della caffeina durante il trattamento nei casidi una risposta incompleta o di segni di tossicita'. Inoltre puo' essere necessario regolare il dosaggio dopo un controllo delle concentrazioni plasmatiche della caffeina in situazioni di rischio quali casi di: neonati molto prematuri specialmente quando sono nutriti per via parenterale; neonati con insufficienza epatica e renale; neonati con disturbi convulsivi; neonati con malattie cardiache note e clinicamente importanti; neonati trattati contemporaneamente con medicinali di cui sia nota l'interferenza con il metabolismo della caffeina; neonati le cui madri assumono caffeina durante l'allattamento al seno. E' consigliabile determinare i livelli basali della caffeina in: neonati le cui madri possano aver assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto; neonati trattati precedentemente con teofillina. La caffeina presenta un'emivita prolungata nei neonati prematuri ed esiste la possibilita' di un accumulo della sostanza, che puo' rendere necessario il controllo dei neonati trattati per periodi lunghi. I campioni di sangue per i controlli devono essere prelevati immediatamente prima della somministrazione successiva in caso di fallimento della terapia, e da 2 a 4 ore dopo la somministrazione precedente nei casi in cui vi sia sospettodi tossicita'. La caffeina citrato puo' essere somministrata sia mediante infusione endovenosa, sia per via orale. Non somministrare il medicinale per iniezione intramuscolare, sottocutanea, intratecale o intraperitoneale. La durata ottimale del trattamento non e' stata stabilita. In neonati prematuri e' stato indicato un periodo medio di trattamento di 37 giorni. Nella pratica clinica, il trattamento prosegue solitamente fino ad un'eta' gestazionale del neonato di 37 settimane. Tuttavia, tale limite puo' essere rivisto nei singoli a seconda della risposta al trattamento o della permanenza di episodi di dispnea nonostanteil trattamento, oppure per altre valutazioni cliniche. Si raccomanda di interrompere la somministrazione della caffeina citrato quando il paziente non ha presentato per 5-7 giorni un attacco di apnea importante. In caso di apnea ricorrente, la somministrazione della caffeina citrato puo' essere ripresa con un dosaggio di mantenimento oppure con undosaggio pari alla meta' della dose di attacco, a seconda del tempo trascorso tra la sospensione della caffeina citrato e la ricorrenza dell'apnea. A causa della lenta eliminazione della caffeina in questa popolazione, non c'e' alcuna necessita' di ridurre gradualmente la dose al momento della cessazione del trattamento. Poiche' esiste la possibilita' di ricorrenza delle apnee dopo la cessazione del trattamento con caffeina citrato, il controllo del paziente deve proseguire per circa una settimana. Non e' stata stabilita la sicurezza della caffeina citrato in pazienti con insufficienza renale. In presenza di insufficienzarenale, vi e' una maggiore possibilita' di accumulo della sostanza. In tale caso e' necessaria una dose di mantenimento ridotta della caffeina citrato e tale dosaggio deve essere stabilito in base ai livelli plasmatici della caffeina. In neonati molto prematuri, la clearance della caffeina non dipende dalla funzione epatica. Il metabolismo epaticodella caffeina si sviluppa progressivamente, nel corso delle settimane successive alla nascita, e per i neonati di eta' maggiore una disfunzione epatica puo' indicare la necessita' di controllare i livelli plasmatici della caffeina e puo' richiedere qualche aggiustamento del dosaggio.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni. Non nota: sepsi. Disturbi del sistema immunitario. Raro da >= 1/10000 a < 1/1000: reazione di ipersensibilita'.Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipoglicemia, iperglicemia, crescita stentata, intolleranze alimentari. Patologie delsistema nervoso. Non nota: irritabilita', nervosismo, agitazione, lesioni cerebrali, convulsioni. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: sordita'. Patologie cardiache. Non nota: tachicardia (talvolta associata ad un aumento dell'output del ventricolo sinistro e dellostroke volume). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: flebite e/o infiammazione nella sede di somministrazione. Esami diagnostici. Non nota: aumento dl flusso di urina, aumento del sodio e del calcio nelle urine, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione della tiroxina. La caffeina puo' sopprimere la sintesi di eritropoietina e quindi ridurre la concentrazione dell'emoglobina qualora utilizzata per un trattamento prolungato. Nei neonati sono state osservate diminuzioni transitorie della tiroxina (T4) all'iniziodella terapia, ma queste non si sono mantenute durante la terapia di mantenimento. Le evidenze disponibili non indicano alcuna reazione avversa a lungo termine della terapia neonatale con caffeina per quanto riguarda l'esito dello sviluppo neurologico, la crescita o i sistemi cardiovascolare, gastrointestinale o endocrino. La caffeina non sembra aggravare l'ipossia cerebrale o acuire qualsiasi danno ad essa conseguente, sebbene tale possibilita' non si possa escludere del tutto. L'enterocolite necrotizzante e' una causa comune di morbidita' e di mortalita' nei neonati prematuri. Esistono segnalazioni di un possibile legame tra l'uso di metilxantine e lo sviluppo dell'enterocolite necrotizzante.

Indicazioni

Trattamento dell'apnea primaria nei neonati prematuri.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'apnea della prematurita' e' una diagnosi che si fa per esclusione. Si deve escludere o trattare opportunamente ogni altra possibile causadi apnea prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato. La mancata risposta terapeutica alla caffeina potrebbe stare ad indicare un'altra causa dell'apnea. Per i neonati da madri che hanno assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato, poiche' la caffeina attraversa rapidamentela barriera della placenta e passa nella circolazione fetale. Le madri che allattano neonati trattati con caffeina citrato non devono assumere alimenti e bevande o medicinali contenenti caffeina, in quanto la caffeina passa nel latte materno. Nei neonati trattati precedentementecon teofillina si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citratoin quanto i neonati prematuri metabolizzano la teofillina a caffeina.La caffeina e' uno stimolante del sistema nervoso centrale e sono stati segnalati episodi di convulsioni in caso di sovradosaggio. E' necessario prestare estrema cautela quando si usa la caffeina citrato in neonati con disturbi convulsivi. La caffeina aumenta il ritmo cardiaco, l'output del ventricolo sinistro e lo stroke volume. La caffeina provoca tachiaritmie in soggetti suscettibili. Nei neonati, di solito si tratta di una semplice tachicardia sinusale. Qualora siano risultati irregolarita' del ritmo cardiaco in un tracciato cardiotocografico (CTG) prima della nascita, la caffeina citrato deve essere somministrata concautela. La caffeina citrato deve essere somministrata con cautela nei neonati prematuri con insufficienza renale o epatica. Le dosi devonoessere regolate monitorando le concentrazioni plasmatiche della caffeina per evitare effetti tossici in questa popolazione di pazienti. L'enterocolite necrotizzante e' una causa comune di morbidita' e di morbilita' nei neonati prematuri. Esistono segnalazioni di un possibile legame tra l'uso delle metilxantine e lo sviluppo dell'enterocolite necrotizzante. Come per tutti i neonati prematuri, quelli trattati con caffeina citrato devono essere controllati attentamente per lo sviluppo dienterocolite necrotizzante. La caffeina citrato deve essere utilizzata con cautela nei neonati affetti da reflusso gastro-esofageo, in quanto il trattamento con tale sostanza puo' aggravare questa condizione. La caffeina citrato determina un aumento generale del metabolismo che puo' tradursi in maggiori esigenze energetiche e nutritive durante il trattamento. La diuresi e la perdita di elettroliti causate dalla caffeina citrato puo' rendere necessario correggere eventuali disturbi a carico dei liquidi e degli elettroliti.

Gravidanza e Allattamento

La caffeina ha dimostrato proprieta' embriotossiche e teratogene. Tali effetti non sono rilevanti in caso di somministrazione a neonati prematuri per periodi brevi. La caffeina passa nel latte materno e attraversa rapidamente la placenta entrando nella circolazione del feto. Le madri che allattano neonati trattati con caffeina citrato non devono assumere alimenti, bevande o medicinali contenenti caffeina. Nei neonati di madri che hanno assunto elevate quantita' di caffeina prima del parto si devono misurare le concentrazioni plasmatiche basali della caffeina prima di iniziare il trattamento con caffeina citrato.

Interazioni con altri prodotti

Nei neonati prematuri ha luogo un'inter-conversione tra caffeina e teofillina. Tali principi attivi non devono essere utilizzati contemporaneamente. Il citocromo P450 1A2 (CYP1A2) e' l'enzima principale implicato nel metabolismo della caffeina nella specie umana. Pertanto, la caffeina ha la potenzialita' di interagire con principi attivi che rappresentano substrati per il CYP1A2, lo inibiscono o lo inducono. Tuttavia, il metabolismo della caffeina in neonati prematuri e' limitato a causa dell'immaturita' dei loro sistemi enzimatici epatici. Possono essere necessarie dosi minori di caffeina citrato dopo la contemporanea somministrazione di principi attivi di cui sia stata segnalata la capacita' di ridurre l'eliminazione della caffeina negli adulti, mentre potrebbero essere necessarie dosi maggiori di caffeina citrato dopo una somministrazione contemporanea di principi attivi che favoriscono l'eliminazione della caffeina. In caso di dubbi sulle possibili interazioni,si devono misurare le concentrazioni plasmatiche della caffeina. Poiche' un'ipercrescita batterica nell'intestino e' associata allo sviluppo di enterocolite necrotizzante, la contemporanea somministrazione di caffeina citrato e medicinali che sopprimono la secrezione acida gastrica puo', in teoria, fare aumentare il rischio di enterocolite necrotizzante. L'uso contemporaneo di caffeina e doxapram potrebbe potenziarei loro effetti stimolanti sui sistemi cardio-respiratorio e nervoso centrale. Qualora sia necessario l'uso contemporaneo di tali agenti, ilritmo cardiaco e la pressione arteriosa vanno controllati attentamente.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.