perindopril pfizer 28 compresse 4mg pfizer italia srl

Che cosa è perindopril pfizer 28cpr 4mg?

Perindopril pfizer compresse prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Perindopril pfizer risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori, non associati.
Contiene i principi attivi: perindopril erbumina (tert-butilamina)
Composizione Qualitativa e Quantitativa: perindopril.
Codice AIC: 040263016 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.

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Posologia

Somministrare il perindopril in una dose singola giornaliera al mattino prima di un pasto. La posologia deve essere aggiustata individualmente. Ipertensione: il farmaco puo' essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi di antiipertensivi. La posologia iniziale raccomandata e' di 4 mg in un'unica somministrazione al mattino. Nei pazienti con forte stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone si puo' verificare una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose iniziale: iniziare il trattamento con 2 mg e sotto controllo. Dopo un mese di trattamento la posologia puo' essere aumentata fino a 8 mg in un'unica assunzione quotidiana. In seguito all'inizio della terapia, si puo' avere ipotensione sintomatica: cio' e' piu' probabile che si verifichi in pazienti che sono in trattamento concomitante con diuretici. Di conseguenza si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina. Se possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con il perindopril. Nei pazienti ipertesi in cui il diuretico non puo' essere sospeso, il trattamento con perindopril deve essere iniziato con 2 mg. La funzionalita' renale ela potassiemia devono essere tenute sotto controllo. La posologia delperindopril deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Se necessario, il trattamento diuretico puo' essere reintrodotto. Nei pazienti anziani, il trattamento deve essere iniziato con 2 mg che puo' essere progressivamente aumentata a 4 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 8 mg in base alla funzione renale. Insufficienza cardiaca sintomatica: si raccomanda che il trattamento con ilperindopril, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassio e/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo alla posologia iniziale consigliata di 2 mg da assumere al mattino. Tale posologia puo' essere aumentata fino a 4 mg in un'unica assunzione giornaliera, con incrementi posologici di 2 mg ad intervalli non inferiori a 2 settimane. Gli aggiustamentiposologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente. Nell'insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato, il trattamento deve essere iniziato sottostretto controllo. Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, si deve procedere, ove possibile, a una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con il perindopril. La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima che durante il trattamento. Coronaropatia stabile: 4 mg in un'unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 8 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalita' renale e a condizione che la doseda 4 mg sia ben tollerata. I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2 mg in un'unica assunzione quotidiana per una settimana, da aumentare a 4 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di passare a 8 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base allafunzionalita' renale. La dose deve essere aumentata solo se la dose inferiore precedentemente assunta e' ben tollerata. Nei pazienti affetti da compromissione renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina. Clcr >= 60 ml/min: 4 mg al giorno; Clcr 30-60 ml/min: 2 mg al giorno; Clcr 15-30 ml/min: 2 mg a giorni alterni. Pazienti emodializzati Clcr < 15: 2 mg il giorno della dialisi. Laclearance di dialisi del perindoprilato e' di 70 ml/min. Nei pazientiaffetti da compromissione epatica non e' richiesto alcun adattamento della posologia. L'efficacia e la sicurezza di impiego non sono state studiate nei bambini. Pertanto l'uso nei bambini e' sconsigliato.

Effetti indesiderati

Durante il trattamento con perindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati, classificati secondo la seguente frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1000, < 1/100); rara (>=1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre ed e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi aseguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia durante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana e tossicita' neonatale. Se l'esposizione all'ACE inibitoree' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilita' di ipotensione. Non sono disponibili informazioni relative all'uso di perindopril durante l'allattamento: il Perindoprilnon e' raccomandato durante l'allattamento, specialmente quando si allattano neonati o nati prematuri.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al perindopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a qualunque altro ACE inibitore; storia di angioedema correlata a precedente terapia con ACE inibitori; angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio anidro, silice colloidale anidra, cellulosa microcristallina, magnesio stearato.

Avvertenze

Se durante il primo mese di trattamento si manifesta un episodio di angina pectoris instabile, effettuare un'attenta valutazione del rischio/beneficio prima di continuare il trattamento. Gli ACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente e' stataosservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. Ipotensione sintomatica e' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia sintomatica. L'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllatinei pazienti ad elevato rischio di ipotensione sintomatica. Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari. La comparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puo' avvenire senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia. In alcuni pazienticon insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si puo' verificare un'ulteriore riduzione della pressionearteriosa sistemica. Tale effetto e' previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione del trattamento. Somministrare con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflussodel ventricolo sinistro. Nei casi di compromissione renale adattare la dose iniziale in funzione della clearance della creatinina e successivamente in funzione della risposta al trattamento. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente all'inizio della terapia con ACE inibitori puo' determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria a un singolo rene, e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all'arresto del trattamento. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di compromissione renale. Durante le prime settimane di terapia la somministrazione di diuretici deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato unaumento dell'azotemia e della creatinina sierica. Potrebbero rendersinecessarie una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o del perindopril. In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi: considerare l'impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi. Sono stati raramente riscontrati angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o alla laringe:sospendere immediatamente perindopril. L'angioedema associato ad edema laringeo puo' essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare un'ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina provocano angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera. Raramente in pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi potenzialmente rischiose per la vita, evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi. In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi, evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Raramente, il trattamento con ACE inibitori e' stato associato ad una sindrome che ha inizio conittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminantee (talora) alla morte. I pazienti nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici devono sospendere l'ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo. Sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Somministrare con estrema cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentano una combinazione di questi fattori di complicazione. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppatoinfezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi. Gli ACE inibitori possono provocare la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera. E' stata riportata tosse. In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, il perindopril puo' bloccare la formazione dell'angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essereinterrotto un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia. In alcuni pazienti e' stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Se l'uso concomitante di farmaci che provocano un aumento del potassio plasmatico e' ritenuto appropriato, si raccomanda un controllo regolare delpotassio plasmatico. In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE inibitore. L'associazione di litio e perindopril e' sconsigliata. L'associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio e' generalmente sconsigliata.La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre ed e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi aseguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia durante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana e tossicita' neonatale. Se l'esposizione all'ACE inibitoree' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilita' di ipotensione. Non sono disponibili informazioni relative all'uso di perindopril durante l'allattamento: il Perindoprilnon e' raccomandato durante l'allattamento, specialmente quando si allattano neonati o nati prematuri.

Interazioni con altri prodotti

I pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione idrosalina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con ACE inibitori. Lacomparsa di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia aumentando l'assunzione di sale prima e iniziando la terapia con il perindopril, a dosi basse e gradualmentecrescenti. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: in alcuni pazienti in trattamento con il perindopril puo' insorgere iperkalemia. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti delsale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni plasmatiche di potassio: si sconsiglia l'associazionedi perindopril con i medicinali sopra citati. Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati e' ritenuto appropriato essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia. In seguito a co-somministrazione di litio e ACE inibitori sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente il rischio di tossicita' da litio. La somministrazione del perindopril in corso di trattamento con il litio e' sconsigliata, ma qualora venisse ritenuta necessaria, deve essere eseguito unaccurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. La co-somministrazione di farmaci antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Inoltre, FANS e ACE inibitori esercitano un effetto sinergico sull'aumento delle concentrazioni di potassio e possono provocare una compromissione della funzione renale. Tali effetti sono generalmente reversibili. In casi eccezionali, potrebbe manifestarsi un'insufficienza renale acuta. Agenti antiipertensivie vasodilatatori: la somministrazione concomitante di questi farmaci puo' aumentare l'effetto ipotensivo del perindopril. La co-somministrazione di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. La co-somministrazione di ACE inibitori e farmaci antidiabetici puo' provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. Perindoprilpuo' essere somministrato contemporaneamente all'acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati. L'alcool aumenta l'effetto antiipertensivo dell'ACE inibitore. Gli antiacidi diminuiscono la biodisponibilita' del perindopril. La co-somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici puo' provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa. Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare sotto i 25 gradi C. Conservare nel contenitore originario per proteggere il medicinale dall'umidita'.