perindopril krka*50cpr 4mg perindopril krka farmaceutici milano srl
Che cosa è perindopril krka 50cpr 4mg?
Perindopril krka compresse divisibili prodotto da
krka farmaceutici milano srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
.
Perindopril krka risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina.
Contiene i principi attivi:
perindopril erbumina (tert-butilamina)
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril tert- butilamina, equivalenti a 3,338 mg di perindopril.
Codice AIC: 039788144
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.
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Posologia
Uso orale. Somministrare perindopril in una dose singola giornaliera al mattino prima di un pasto. La posologia deve essere aggiustata individualmente in base al profilo del paziente e alla risposta pressoria.Ipertensione: il medicinale puo' essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi di antipertensivi. La posologia iniziale raccomandata e' di 4 mg in un'unica somministrazione al mattino. Nei pazienti con forte stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) si puo' verificare una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose iniziale. In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento alla posologia di 2 mg e sotto controllo medico. Dopo un mesedi trattamento la posologia puo' essere aumentata fino alla dose di 8mg in monosomministrazione giornaliera. In seguito all'inizio della terapia con perindopril, si puo' avere ipotensione sintomatica: cio' e'piu' probabile che si verifichi in pazienti che sono in trattamento concomitante con diuretici. Di conseguenza si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina. Se possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con il perindopril. Nei pazienti ipertesi in cui il diuretico non puo' essere sospeso, il trattamento con perindopril deveessere iniziato alla posologia di 2 mg. La funzionalita' renale e la potassiemia devono essere tenute sotto controllo. La posologia del perindopril deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Se necessario, il trattamento diuretico puo' essere reintrodotto. Nei pazienti anziani, il trattamento deve essere iniziato alla posologia di 2 mg che, se necessario, puo' essere progressivamente aumentata a 4 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 8 mg in base alla funzione renale. Insufficienza cardiaca sintomatica: si raccomandache il trattamento con il perindopril, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassio e/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo medico allaposologia iniziale consigliata di 2 mg da assumere al mattino. Tale posologia puo' essere aumentata, se tollerata, fino a 4 mg in un'unica assunzione giornaliera, con incrementi posologici di 2 mg ad intervalli non inferiori a 2 settimane. Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente. Nell'insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato (pazienti con funzionalita' renale compromessa e che presentano una alterazione degli elettroliti, pazienti trattati contemporaneamente con diuretici e/o con vasodilatatori), il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico. Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica ad es. pazienti con deplezione salina con osenza iponatremia, pazienti ipovolemici o pazienti in trattamento condosi massive di diuretici, si deve procedere, ove possibile, a una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con perindopril.La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima chedurante il trattamento con il perindopril. Coronaropatia stabile: si deve iniziare il trattamento con perindopril ad una dose di 4 mg una volta al giorno per due settimane, poi aumentare a 8 mg una volta al giorno, in modo dipendente dalla funzionalita' renale e a condizione chela dose da 4 mg sia ben tollerata. I pazienti anziani devono assumere2 mg una volta al giorno per una settimana, poi 4 mg al giorno la settimana successiva prima di aumentare la dose a 8 mg una volta al giorno, in base alla funzionalita' renale. La dose deve essere aumentata solo se la dose piu' bassa precedentemente assunta e' ben tollerata. Aggiustamento della dose nella compromissione renale: nei pazienti affetti da compromissione renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina. Clcr >=60 ml/min: 4 mg/die; clcr 30-60ml/min: 2 mg/die; clcr 15-30 ml/min: 2 mg a giorni alterni; pazienti emodializzati, clcr CONSERVAZIONEConservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita' e dalla luce. Non conservare a temperatura superiore ai 30gradi C.AVVERTENZECoronaropatia stabile: se durante il primo mese di trattamento si manifesta un episodio di angina pectoris instabile, effettuare un'attentavalutazione del rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. E' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia sintomatica. L'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti ad elevato rischio di ipotensione sintomatica. Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari. La comparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puo' avvenire senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si puo' verificare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica. Tale effetto e' previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione del trattamento. Somministrare concautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Nei casi di compromissione renale adattare la dose iniziale in funzione della clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente all'inizio della terapia puo' determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione, e' stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria a un singolo rene, e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all'arresto del trattamento. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti iniziare il trattamento sotto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiche' il trattamento con diuretici puo' contribuire all'instaurarsi di quantosopra descritto, durante le prime settimane di terapia interrompere la somministrazione di diuretici e monitorare la funzione renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell'azotemia e della creatinina sierica. Possono rendersi necessarie una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o del perindopril. In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia concomitante con ACE inibitori sono state segnalate reazionianafilattoidi; considerare l'impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi. Non c'e'esperienza sulla somministrazione in pazienti sottoposti di recente atrapianto di rene. Sono stati raramente riscontrati angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose, della lingua, dellaglottide e/o della laringe. Sospendere immediatamente perindopril e controllare il paziente fino a completa risoluzione dei sintomi. L'angioedema associato ad edema laringeo puo' essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare un ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza. Raramente e' stato segnalato angioedema intestinale. Raramente in pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi potenzialmente rischiose per la vita; prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi. In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi; prevenutesospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Raramente,il trattamento con ACE inibitori e' stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. I pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici devono sospendere l'ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo medico. Sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Soministrare con cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentano una combinazione di questi fattori di complicazione. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, controllare periodicamente la conta dei globuli bianchi ed invitare i pazienti a segnalare qualunque episodio di infezione. E' stata riportata tosse. In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, perindopril puo' bloccare la formazione dell'angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Interrompere il trattamento un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione correlata al suddetto meccanismo, va corretta mediante espansione della volemia. E' stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Se l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o pazienti in trattamento con farmaci che provocano un aumento del potassio plasmatico e' ritenuto appropriato, controllare il potassio plasmatico. L'iperkaliemia puo' causare aritmie gravi, talvolta fatali. Se l'uso concomitante dei summenzionati agenti e' ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela e con controllo frequente del potassio sierico.In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, controllare la glicemia durante il primo mese di terapia. L'associazione con litio e' generalmente non raccomandata. L'associazione condiuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio e' generalmente non raccomandata. Contiene lattosio. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, sospendere immediatamente il trattamento e,se necessario, iniziare una terapia alternativa.INTERAZIONIDiuretici: i pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione idrosalina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con ACE inibitori. La comparsa di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare la terapia con il perindopril, a dosi basse e gradualmente crescenti. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangono di solito entro i limitinormali, in alcuni pazienti in trattamento con il perindopril puo' insorgere iperkalemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o isostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Pertanto l'associazione di perindopril con i medicinali sopra citati non e' raccomandata. Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati e' ritenuto appropriato, a causa di una ipokaliemia accertata, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della kaliemia. Litio: in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente il rischio di tossicita' da litio, di per se' gia' elevato in corso di trattamento con ACE inibitori. La somministrazione del perindopril in corso di trattamento con il litio non e' raccomandata, ma qualora venisse ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l'acido acetilsalicilico a posologie >= 3 g al giorno La somministrazione contemporanea di farmaci antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Inoltre, l'uso concomitante di FANS e ACE inibitori possono portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta e un aumento del potassio sierico, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa pregressa. L'associazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere idratati adeguatamente e deve essere preso in considerazione il controllo della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante, e dopo ad intervalli regolari. Agenti antiipertensivi e vasodilatatori: la somministrazione concomitante di questi farmaci puo' aumentarel'effetto ipotensivo del perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. Agenti antidiabetici: studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione concomitante di ACEinibitori e farmaci antidiabetici puo' provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. La comparsa ditale fenomeno sembra essere piu' probabile durante le prime settimanedi trattamento combinato e in pazienti con alterazioni renali. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: il perindopril puo' essere somministrato contemporaneamente all'acido acetilsalicilico (se usato come trombolitico), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: la somministrazione concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici eantipsicotici con ACE inibitori puo' provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa. Simpaticomimetici: gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Oro: sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (i sintomiincludono arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e terapia concomitante con ACE inibitori, incluso il perindopril.EFFETTI INDESIDERATIFrequenza effetti indesiderati: molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologicarelativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACEinibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva;tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. A meno che la prosecuzione della terapia con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all'uso in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapiaalternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con ACE inibitoridurante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se l'esposizione all'ACE inibitore e' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilita' di ipotensione. Poiche' non sono disponibili informazioni riguardo l'uso di perindopril durante l'allattamento, l'uso del perindopril non e' raccomandato e sono preferibili durante l'allattamento trattamenti alternativi con profili di sicurezza migliori, soprattutto quando si allatta un neonato o un prematuro.
Effetti indesiderati
Frequenza effetti indesiderati: molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologicarelativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACEinibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva;tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. A meno che la prosecuzione della terapia con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all'uso in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapiaalternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con ACE inibitoridurante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se l'esposizione all'ACE inibitore e' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilita' di ipotensione. Poiche' non sono disponibili informazioni riguardo l'uso di perindopril durante l'allattamento, l'uso del perindopril non e' raccomandato e sono preferibili durante l'allattamento trattamenti alternativi con profili di sicurezza migliori, soprattutto quando si allatta un neonato o un prematuro.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al perindopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a qualunque altro ACE inibitore. Anamnesi di angioedema correlato a precedente terapia con un altro ACE inibitore. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Composizione ed Eccipienti
Calcio cloruro esaidrato, lattosio monoidrato, crospovidone, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
Avvertenze
Coronaropatia stabile: se durante il primo mese di trattamento si manifesta un episodio di angina pectoris instabile, effettuare un'attentavalutazione del rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. E' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia sintomatica. L'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti ad elevato rischio di ipotensione sintomatica. Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari. La comparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puo' avvenire senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si puo' verificare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica. Tale effetto e' previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione del trattamento. Somministrare concautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Nei casi di compromissione renale adattare la dose iniziale in funzione della clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente all'inizio della terapia puo' determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione, e' stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria a un singolo rene, e' stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all'arresto del trattamento. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti iniziare il trattamento sotto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiche' il trattamento con diuretici puo' contribuire all'instaurarsi di quantosopra descritto, durante le prime settimane di terapia interrompere la somministrazione di diuretici e monitorare la funzione renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell'azotemia e della creatinina sierica. Possono rendersi necessarie una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o del perindopril. In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia concomitante con ACE inibitori sono state segnalate reazionianafilattoidi; considerare l'impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi. Non c'e'esperienza sulla somministrazione in pazienti sottoposti di recente atrapianto di rene. Sono stati raramente riscontrati angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose, della lingua, dellaglottide e/o della laringe. Sospendere immediatamente perindopril e controllare il paziente fino a completa risoluzione dei sintomi. L'angioedema associato ad edema laringeo puo' essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare un ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza. Raramente e' stato segnalato angioedema intestinale. Raramente in pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi potenzialmente rischiose per la vita; prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi. In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi; prevenutesospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Raramente,il trattamento con ACE inibitori e' stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. I pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici devono sospendere l'ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo medico. Sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Soministrare con cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentano una combinazione di questi fattori di complicazione. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, controllare periodicamente la conta dei globuli bianchi ed invitare i pazienti a segnalare qualunque episodio di infezione. E' stata riportata tosse. In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, perindopril puo' bloccare la formazione dell'angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Interrompere il trattamento un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione correlata al suddetto meccanismo, va corretta mediante espansione della volemia. E' stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Se l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o pazienti in trattamento con farmaci che provocano un aumento del potassio plasmatico e' ritenuto appropriato, controllare il potassio plasmatico. L'iperkaliemia puo' causare aritmie gravi, talvolta fatali. Se l'uso concomitante dei summenzionati agenti e' ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela e con controllo frequente del potassio sierico.In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, controllare la glicemia durante il primo mese di terapia. L'associazione con litio e' generalmente non raccomandata. L'associazione condiuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio e' generalmente non raccomandata. Contiene lattosio. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, sospendere immediatamente il trattamento e,se necessario, iniziare una terapia alternativa.
Gravidanza e Allattamento
L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologicarelativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACEinibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' conclusiva;tuttavia un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso. A meno che la prosecuzione della terapia con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all'uso in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapiaalternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con ACE inibitoridurante il secondo e terzo trimestre puo' indurre fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se l'esposizione all'ACE inibitore e' avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un'ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilita' di ipotensione. Poiche' non sono disponibili informazioni riguardo l'uso di perindopril durante l'allattamento, l'uso del perindopril non e' raccomandato e sono preferibili durante l'allattamento trattamenti alternativi con profili di sicurezza migliori, soprattutto quando si allatta un neonato o un prematuro.
Interazioni con altri prodotti
Diuretici: i pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione idrosalina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con ACE inibitori. La comparsa di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare la terapia con il perindopril, a dosi basse e gradualmente crescenti. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangono di solito entro i limitinormali, in alcuni pazienti in trattamento con il perindopril puo' insorgere iperkalemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o isostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Pertanto l'associazione di perindopril con i medicinali sopra citati non e' raccomandata. Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati e' ritenuto appropriato, a causa di una ipokaliemia accertata, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della kaliemia. Litio: in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente il rischio di tossicita' da litio, di per se' gia' elevato in corso di trattamento con ACE inibitori. La somministrazione del perindopril in corso di trattamento con il litio non e' raccomandata, ma qualora venisse ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l'acido acetilsalicilico a posologie >= 3 g al giorno La somministrazione contemporanea di farmaci antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Inoltre, l'uso concomitante di FANS e ACE inibitori possono portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta e un aumento del potassio sierico, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa pregressa. L'associazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere idratati adeguatamente e deve essere preso in considerazione il controllo della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante, e dopo ad intervalli regolari. Agenti antiipertensivi e vasodilatatori: la somministrazione concomitante di questi farmaci puo' aumentarel'effetto ipotensivo del perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. Agenti antidiabetici: studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione concomitante di ACEinibitori e farmaci antidiabetici puo' provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. La comparsa ditale fenomeno sembra essere piu' probabile durante le prime settimanedi trattamento combinato e in pazienti con alterazioni renali. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: il perindopril puo' essere somministrato contemporaneamente all'acido acetilsalicilico (se usato come trombolitico), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: la somministrazione concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici eantipsicotici con ACE inibitori puo' provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa. Simpaticomimetici: gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori. Oro: sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (i sintomiincludono arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e terapia concomitante con ACE inibitori, incluso il perindopril.
Forme Farmacologiche
- perindopril krka 10cpr 2mg
- perindopril krka 14cpr 2mg
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Conservazione del prodotto
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita' e dalla luce. Non conservare a temperatura superiore ai 30gradi C.