pelzont*56cpr 1000mg+20mg rm acido addenda pharma srl
Che cosa è pelzont 56cpr 1000mg+20mg rm?
Pelzont compresse prodotto da
addenda pharma srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Pelzont risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di acido nicotinico e derivati.
Contiene i principi attivi:
acido nicotinico/laropiprant
Composizione Qualitativa e Quantitativa: acido nicotinico e laropiprant.
Codice AIC: 038785111
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento della dislipidemia, particolarmente in pazienti con dislipidemia combinata mista (caratterizzata da elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL) e in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare). Il prodotto deve essere usato in associazione con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine) nei pazienti per i quali l'effetto ipocolesterolemizzante degli inibitori della HMG-CoA reduttasi in monoterapia e' inadeguato. Puo' essere usato come monoterapia solo in pazienti nei quali gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono da considerarsi inappropriati o non tollerati. La dieta ed altri trattamenti non farmacologici (ad es.: esercizio fisico, riduzione del peso corporeo) devono proseguire durante la terapia.
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Posologia
Il dosaggio iniziale e' di una compressa a rilascio modificato (acidonicotinico 1000 mg/laropiprant 20 mg) in monosomministrazione giornaliera. Dopo quattro settimane, si raccomanda di portare i pazienti al dosaggio di mantenimento di 2000 mg/40 mg, somministrato in due compresse a rilascio modificato (1000 mg/20 mg ognuna) in monosomministrazione giornaliera. Dosaggi giornalieri superiori a 2000 mg/40 mg non sono stati studiati e non sono pertanto raccomandati. Se si omette l'assunzione per meno di 7 giorni consecutivi, i pazienti possono riprendere il trattamento con la dose utilizzata per l'ultima somministrazione. Incaso di interruzione per 7 o piu' giorni consecutivi, il trattamento deve essere ripreso cominciando dal dosaggio di 1000 mg/20 mg per 1 settimana, prima di passare al dosaggio di mantenimento di 2000 mg/40 mg. I pazienti che vengono trasferiti da 2000 mg o piu' di acido nicotinico a rilascio prolungato possono iniziare ad assumere il medicinale al dosaggio di 2000 mg/40 mg. I pazienti che passano da meno di 2000 mgdi acido nicotinico a rilascio prolungato devono cominciare la terapia al dosaggio iniziale di 1000mg/20mg e passare al dosaggio di mantenimento di 2000 mg/40 mg dopo quattro settimane. Per i pazienti che passano da un trattamento con acido nicotinico a rilascio immediato a quello con il farmaco, la terapia deve essere iniziata al dosaggio di 1000mg/20 mg e portata al dosaggio di mantenimento di 2000 mg/40 mg dopo quattro settimane. Pazienti anziani: non e' richiesto aggiustamento della dose negli anziani. Non sono state stabilite sicurezza ed efficacia nei pazienti pediatrici. Non ci sono dati disponibili. Pazienti con insufficienza epatica o renale: L'uso in pazienti con insufficienza epatica o renale non e' stato studiato. Come altri farmaci a base di acido nicotinico, il medicinale e' controindicato nei pazienti con disfunzione epatica clinicamente significativa o di natura non determinata. Deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza renale, poiche' l'acido nicotinico ed i suoi metaboliti sono escreti principalmente dal rene. Terapia concomitante: l'acido acetilsalicilico non offreuna riduzione addizionale delle vampate oltre a quella fornita da Pelzont. Il trattamento con acido acetilsalicilico per il sollievo dai sintomi delle vampate non e' pertanto necessario. Poiche' la somministrazione concomitante di farmaci sequestranti degli acidi biliari puo' ridurre la biodisponibilita' dei prodotti medicinali acidi come l'acido nicotinico, si raccomanda di somministrare il prodotto > 1 ora prima o> 4 ore dopo la somministrazione di un farmaco sequestrante degli acidi biliari. Modo di somministrazione: le compresse devono essere assunte intere, insieme a cibo, la sera o prima di andare a letto. Al fine di mantenere inalterate le caratteristiche del rilascio modificato, lecompresse non devono essere divise, rotte, frantumate o masticate prima della deglutizione. Per ridurre la possibile comparsa di vampate, si deve evitare di bere alcol o bevande calde o di mangiare cibi piccanti al momento dell'ingestione del medicinale.
Effetti indesiderati
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea, parestesia. Patologivascolari. Molto comune: vampate. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito, dispepsia, nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: sensazione di calore. Esami diagnostici. Comune: aumenti di ALT e/o AST (>= 3 X LSN consecutivamente), glicemia a digiuno, acido urico; non comune: aumenti di CK (>= 10 X LSN), bilirubina totale,riduzioni del fosforo e della conta delle piastrine. Reazioni di ipersensibilita': e'stata riportata un'apparente reazione di ipersensibilita'. Questa e' caratterizzata da diversi sintomi che possono includere: angioedema, prurito, eritema, parestesia, perdita di coscienza, vomito, orticaria, vampate, dispnea, nausea, incontinenza di urine e feci,sudorazione fredda, brividi,sensazione di freddo, aumento della pressione arteriosa, gonfiore della labbra, sensazione di bruciore, eruzione cutanea da farmaci, artralgia, gonfiore delle gambe, e tachicardia. Esami diagnostici Sono stati infrequentemente riportati aumenti marcati e persistenti delle transaminasi sieriche. Negli studi clinici controllati, l'incidenza di aumenti clinicamente rilevanti delle transaminasi sieriche (ALT e/o AST >=3 X LSN consecutivamente) e' stata dell'1,0% per i pazienti trattati con o senza una statina. Questi aumenti sonostati generalmente asintomatici ed i valori sono tornati ai livelli basali dopo l'interruzione della terapia o con la prosecuzione del trattamento. Sono stati osservati aumenti di CK (>=10 X LSN) clinicamente rilevanti nello 0,3% dei pazienti trattati con o senza una statina. Altre segnalazioni di alterazioni dei valori di laboratorio hanno riguardato l'LDH, la glicemia a digiuno, l'acido urico, la bilirubina totale, e l'amilasi, e le riduzioni del fosforo e della conta delle piastrine. Come per altri farmaci a base di acido nicotinico, in studi clinicicontrollati (2000 mg/40 mg) sono stati riportati innalzamenti della glicemia a digiuno (aumento mediano di circa 4 mg/dL), e dell'acido urico (variazione media dal basale di +14.7%), e riduzioni della conta delle piastrine (variazione media dal basale di -14.0%). Nei pazienti diabetici e' stato osservato un aumento mediano dell'HbA1c dello 0.2% (quando e' stata consentita la possibilita' di modificare la terapia ipoglicemizzante). Reazioni avverse correlate all'acido nicotinico: ulteriori reazioni avverse che sono state riportate nell'uso post-marketingcon altri medicinali a base di acido nicotinico (con o senza una statina) con una frequenza non nota o negli studi clinici (< 1% dei pazienti) o con altri medicinali a base di acido nicotinico. Infezioni e infestazioni: rinite. Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico, angioedema, ipersensibilita' di tipo I. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: alterazione della tolleranza al glucosio, gotta. Disturbi psichiatrici: ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso: emicrania, sincope. Patologie dell'occhio: edema maculare cistoide, ambliopia tossica. Patologie cardiache: fibrillazione atriale e altre aritmie cardiache, palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari: ipotensione, ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, edema della bocca, eruttazione, ulcera peptica. Patologie epatobiliari:ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: acantosis nigricans, secchezza della cute, iperpigmentazione, eruzione maculare, sudorazione (sudorazione notturna o fredda), eruzione vescicolare o vescicolo-bollosa. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo: debolezza muscolare, mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, sensazione di freddo, edema del volto, edema generalizzato, dolore, edema periferico.
Indicazioni
Trattamento della dislipidemia, particolarmente in pazienti con dislipidemia combinata mista (caratterizzata da elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL) e in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare). Il prodotto deve essere usato in associazione con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine) nei pazienti per i quali l'effetto ipocolesterolemizzante degli inibitori della HMG-CoA reduttasi in monoterapia e' inadeguato. Puo' essere usato come monoterapia solo in pazienti nei quali gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono da considerarsi inappropriati o non tollerati. La dieta ed altri trattamenti non farmacologici (ad es.: esercizio fisico, riduzione del peso corporeo) devono proseguire durante la terapia.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Disfunzione epatica clinicamente significativa o di natura non determinata. Ulcera peptica attiva. Sanguinamento arterioso.
Composizione ed Eccipienti
Ipromellosa (E464), silice colloidale anidro (E551), sodio stearil fumarato, idrossipropilcellulosa (E463), cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, magnesio stearato.
Avvertenze
In caso di somministrazione concomitante con una statina, fare riferimento alriassunto delle caratteristiche del prodotto specifico per quel particolare farmaco. Effetti epatici: il trasferimento da un trattamento con acido nicotinico a rilascio immediato (cristallino) al prodotto non e' stato studiato. Si sono tuttavia verificati casi di tossicita' epatica severa, inclusa necrosi epatica fulminante, in pazienti trasferiti da un trattamento con acido nicotinico a rilascio immediato adun trattamento con acido nicotinico a rilascio prolungato a dosaggi equivalenti. Il trattamento dei pazienti trasferiti da acido nicotinicoa rilascio immediato al farmaco deve pertanto essere iniziato al dosaggio di 1000 mg/20 mg. Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti che consumano quantita' rilevanti di alcol e/o hanno un'anamnesi positiva per epatopatia. Come altre terapie ipolipemizzanti, i farmaci a base di acido nicotinico sono stati associati con alterazioni dei test di funzionalita' epatica. Gli aumenti delle transaminasi sono stati reversibili con l'interruzione della terapia. Si raccomanda di effettuare test di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento, ogni 6 - 12 settimane per il primo anno, e in seguito con cadenzaperiodica (ad es.: ogni 6 mesi). I pazienti in cui si verifica un aumento dei livelli delle transaminasi devono essere sottoposti a monitoraggio fino alla risoluzione delle alterazioni. Se l'aumento di alanina-aminotrasferasi (ALT) o aspartato- aminotrasferasi (AST) >= 3 X LSN (limite superiore della norma) persiste, si raccomanda la riduzione deldosaggio o l'interruzione del trattamento. Effetti sul muscolo scheletrico: rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati con la somministrazione concomitante di dosaggi di acido nicotinico in grado di alterare il profilo lipidico (>= 1000 mg/die) e di inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine). I medici che prendono in considerazione la terapia di associazione con statine devono soppesare attentamente i potenziali rischi e benefici e devono monitorare attentamente i pazienti per qualsiasi segno o sintomo di dolore muscolare, dolorabilita', odebolezza, in particolare durante i mesi iniziali della terapia e quando la dose di uno o dell'altro farmaco viene aumentata. In queste situazioni deve essere presa in considerazione la misurazione periodica della creatinchinasi (CK) ma non c'e' garanzia che tale monitoraggio sia in grado di prevenire il verificarsi di miopatia grave. Si deve usare cautela in pazienti che hanno fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Eta' superiore ai 70 anni; alterazione della funzione renale; ipotiroidismo non controllato; storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; storia pregressa di tossicita' muscolare con statina o fibrato; abuso di alcol. Qualora si manifestino dolore muscolare,astenia o crampi nel corso della terapia e' necessario misurare i livelli di CK. Se questi livelli, in assenza di intenso esercizio muscolare, sono significativamente elevati (> 5 X LSN), il trattamento deve essere interrotto. Razza: in un'analisi ad interim di uno studio clinico di outcome in corso, un comitato indipendente di monitoraggio sulla sicurezza ha identificato in pazienti cinesi che assumevano il farmacoe simvastatina 40 mg un'incidenza di miopatia piu' alta rispetto a quella attesa. Pertanto, si deve usare cautela quando si trattano pazienti cinesi in somministrazione concomitante con simvastatina o ezetimibe/simvastatina (particolarmente con dosaggi di simvastatina di 40 mg opiu' alti). Poiche' il rischio di miopatia con statine e' correlato con il dosaggio, nei pazienti cinesi non e' raccomandato l'uso con simvastatina 80 mg o ezetimibe/simvastatina 10/80 mg. Non e' noto se ci sia un aumento del rischio di miopatia in altri pazienti asiatici trattati in somministrazione concomitante con simvastatina o ezetimibe/simvastatina. Alterazione della funzione renale: poiche' l'acido nicotinicoe i suoi metaboliti vengono escreti attraverso il rene, il medicinaledeve essere usato con cautela in pazienti con alterazione della funzione renale. Effetti sul glucosio: farmaci a base di acido nicotinico sono stati associati con aumenti dei livelli della glicemia a digiuno. I pazienti diabetici o potenzialmente diabetici devono essere sottoposti ad attenta osservazione. Possono rendersi necessari l'aggiustamentodella dieta e/o della terapia ipoglicemizzante. Sindrome coronarica acuta: come per altri farmaci a base di acido nicotinico, si deve agirecon cautela quando il farmaco viene usato in pazienti con angina instabile o durante un IM (Infarto del Miocardio) in fase acuta, in particolare quando questi pazienti sono in trattamento anche con farmaci vasoattivi quali nitrati, calcioantagonisti, o agenti di blocco adrenergico. Effetti ematologici: come per altri farmaci a base di acido nicotinico, il medicinale (2000 mg/40 mg) e' stato associato con piccole riduzioni della conta delle piastrine. Pertanto, i pazienti sottoposti adintervento chirurgico devono essere valutati attentamente. Effetti sull'acido urico: come per altri farmaci a base di acido nicotinico, il prodotto (2000 mg/40 mg) e' stato associato con piccoli aumenti dei livelli di acido urico. Deve pertanto essere usato con cautela nei pazienti affetti da gotta o predisposti verso questa patologia. Ipofosfatemia: come per altri farmaci a base di acido nicotinico, e' stato associato a piccole riduzioni dei livelli di fosforo. Pertanto, i pazienti che sono a rischio di ipofosfatemia devono essere attentamente seguiti.Altre informazioni: come per altri farmaci a base di acido nicotinico, i pazienti con storia di ittero, patologia epato-bilare o ulcera peptica devono essere attentamente controllati. Il farmaco contiene lattosio.
Gravidanza e Allattamento
Non vi sono dati sull'uso di acido nicotinico e laropiprant in associazione nelle donne in gravidanza. La terapia combinata non e' stata testata in studi di tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Non deve pertanto essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario. Acido nicotinico: non vi sono dati adeguati sull'uso di acido nicotinico ad alti dosaggi nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' sullo sviluppo fetale con alte dosi di acido nicotinico. Laropiprant: non vi sono dati sull'uso di laropiprant nelle donne in gravidanza. Studi in animali hanno mostrato una tossicita' sullo sviluppo fetale con alti dosaggi di laropiprant. Non sono stati condotti studi inanimali in allattamento. La decisione sulla continuazione/interruzione dell'allattamento materno o sulla continuazione/interruzione della terapia deve essere presa tenendo conto dei benefici dell'allattamento per il bambino e dei benefici del prodotto sulla donna. L'acido nicotinico viene escreto nel latte materno umano. Non e' noto se laropiprantviene escreto nel latte materno umano. Studi in animali hanno mostrato l'escrezione di laropiprant nel latte materno. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una compromissione della fertilita'.
Interazioni con altri prodotti
Bere alcol o bevande calde o mangiare cibi piccanti puo' aumentare gli effetti delle vampate e pertanto deve essere evitata in prossimita' dell'ingestione del farmaco. >>Effetti dell'acido nicotinico su altri farmaci. Terapia antiipertensiva: l'acido nicotinico puo' potenziare gli effetti dei farmaci di blocco gangliare e dei farmaci vasoattivi come nitrati, calcioantagonisti, e agenti di blocco adrenergico, dando luogo ad ipotensione posturale. Inibitori della HMG-CoA reduttasi: in caso di associazione con simvastatina ed acido nicotinico, e' stato osservato un lieve incremento dell'AUC e della C max di simvastatina acida (la forma attiva di simvastatina), che puo' essere priva di rilevanza clinica. >>Effetti di altri farmaci sull'acido nicotinico. Agenti sequestranti degli acidi biliari: poiche' la somministrazione concomitante di sequestranti degli acidi biliari puo' ridurre la biodisponibilita' dei farmaci acidi come l'acido nicotinico, si raccomanda di somministrare il medicinale >1 ora prima o > 4 ore dopo la somministrazione di un sequestrante degli acidi biliari. Integratori contenenti acido nicotinico: le vitamine o altri integratori alimentari contenenti (>= 50mg/die) di acido nicotinico (o nicotinamide) non sono stati studiati.Quando viene prescritto i medici devono prendere in considerazione l'assunzione di acido nicotinico attraverso vitamine e integratori alimentari. Interazioni tra farmaco e test di laboratorio: nei test di rilevazione del glucosio urinario l'acido nicotinico puo' anche dare reazioni di falsa positivita' con la soluzione di solfato cuprico (reattivodi Benedict). >>Effetti di laropiprant su altri farmaci. Midazolam: dosi multiple di laropiprant 40 mg non hanno avuto effetti sulla farmacocinetica di midazolam, un substrato sensibile del CYP3A4. Laropiprantnon e' pertanto un induttore o un inibitore del CYP3A4. La concentrazione plasmatica di un metabolita di midazolam, 1'-idrossimidazolam, hatuttavia mostrato aumenti di due volte con dosi multiple di laropiprant. Poiche' 1'-idrossimidazolam e' un metabolita attivo, l'effetto sedativo di midazolam puo' aumentare e si deve agire con cautela in caso di somministrazione concomitante di laropiprant con midazolam. Altri prodotti medicinali: la somministrazione concomitante di laropiprant 40mg con midazolam ha aumentato l'AUC 0-infinito e la C max di 1'-idrossimidazolam, un metabolita di midazolam, rispettivamente del 98% e del59%. 1'-idrossimidazolam viene metabolizzato prevalentemente dalle uridindifosfato-glucuronosiltrasferasi (UGT) 2B4 e 2B7. Studi clinici e studi in vitro supportano la conclusione che laropiprant e' un inibitore da lieve a moderato di UGT2B4/UGT2B7. Il numero di medicinali noti per essere metabolizzati da UGT2B4 o UGT2B7 e' molto limitato. Si deveagire con cautela in caso di somministrazione concomitante con prodotti medicinali metabolizzati prevalentemente da UGT2B4 o UGT2B7, per esempio la zidovudina. In studi di interazione, laropiprant non ha avutoeffetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica dei seguentimedicinali: simvastatina, warfarin, contraccettivi orali, rosiglitazone e digossina. In base a questi dati, non e' attesa alcuna interazione di laropiprant con i substrati degli isoenzimi del CYP, 3A4, 2C9, 2C8 e glicoproteina P umana (P-gp). In studi in vitro , laropiprant non inibisce le reazioni mediate da CYP1A2, CYP2B6, CYP2C19, CYP2D6, o CYP2E1. Clopidogrel: in uno studio clinico, non c'e' stato un effetto significativo di laropiprant sull'inibizione ADP-indotta dell'aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel, ma c'e' stato un aumento modesto dell'inibizione collagene-indotta dell'aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel. E' improbabile che questo questo effetto abbia una rilevanza clinica poiche' laropiprant non ha aumentato il tempo di sanguinamento quando somministrato concomitantemente con clopidogrel per tutto l'intervallo di dosaggio. Acido acetilsalicilico: in uno studio clinico, la somministrazione concomitante di laropiprant con acido acetilsalicilico non ha avuto effetto sull'aggregazione piastrinica collagene-indotta o sul tempo di sanguinamento rispetto al trattamento con acido acetilsalicilico da solo. Acido acetilsalicilico e clopidogrel: in uno studio clinico in pazienti dislipidemici che ricevevano concomitantemente acido acetilsalicilico (81 mg) e clopidogrel (75 mg), laropiprant ha indotto una transitoria (4 ore post-dosaggio) inibizione della funzione piastrinica in vivo (come valutato da studi sul tempo disanguinamento e sull'aggregazione piastrinica), ma ha avuto un piccolo effetto in tutto l'intervallo tra i dosaggi. I pazienti che ricevonoil prodotto concomitantemente con acido acetilsalicilico e clopidogrel devono essere attentamente monitorati come raccomandato nel riassunto delle carattestiche del prodotto di questi medicinali e devono essere informati che l'interruzione del sanguinamento potrebbe richiedere piu' tempo del solito e che devono riferire al medico qualsiasi sanguinamento non usuale (per sede o durata). >>Effetti di altri prodotti medicinali su laropiprant. Inibitori del CYP3A4: claritromicina (un potente inibitore di CYP3A4 e P-gp) non ha avuto effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di laropiprant. Laropiprant non e' un substrato della P-gp umana, e pertanto ci si attende che anche altri inibitori del CYP3A4 e/o della P-gp non abbiano un impatto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di laropiprant.
Forme Farmacologiche
- pelzont 14cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 28cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 56cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 84cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 98cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 168cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 196cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 49cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 14cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 28cpr 1000mg+20mg rm
- pelzont 56cpr 1000mg+20mg rm
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Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.