partobulin*im 1sir 1250ui immunoglobulina baxter spa

Che cosa è partobulin im 1sir 1250ui?

Partobulin preparazione iniettabile prodotto da baxter spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Partobulin risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di immunoglobuline.
Contiene i principi attivi: immunoglobulina umana rh0
Codice AIC: 021974035 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Prevenzione della immunizzazione anti-Rh(D) nelle donne Rh(D)-negative. Gravidanza / parto di neonato Rh(D) positivo. Aborto / minaccia di aborto, gravidanza ectopica o mola idatiforme. Emorragia transplacentare dovuta a emorragia ante-parto, amniocentesi, prelievo di villi coriali o procedure ostetriche, ad esempio manovra di rivolgimento esternoo trauma addominale. Trattamento di soggetti Rh(D) negativi a seguitodi trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o di emazie concentrate.

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Posologia

Profilassi post-parto: La dose standard raccomandata e' compresa tra 200 microgrammi (1000 UI) e 330 microgrammi (1650 UI), da somministrare alla madre non appena possibile dopo il parto, ed in ogni caso entro72 h dal parto. Nel caso di una sospetta emorragia feto-materna massiva, e' necessario determinarne l'entita' con un metodo adeguato e procedere alla somministrazione di ulteriori dosi di immunoglobulina anti-D. Profilassi ante-parto e post-parto: 200-330 microgrammi (1000 1650UI) nella 28 settimana di gravidanza; in alcuni casi esistono presupposti per iniziare la profilassi prima. Nel caso in cui il neonato dovesse risultare Rh(D) positivo, dovra' essere somministrata alla madre un'ulteriore dose di 200-330 microgrammi (1000-1650 U.I.) entro 72 h dal parto. Gravidanza ectopica, mola idatiforme, aborto: Prima della 12 settimana di gravidanza: 120-150 microgrammi (600-750 UI) entro 72 h dall'evento. Dopo la 12 settimana di gravidanza: 250-330 microgrammi (1250-1650 UI) entro 72 h dall'evento. Amniocentesi, biopsia di villi coriali: 250-330 microgrammi (1250-1650 UI) entro 72 ore dall'intervento. Macrotrasfusione: 10-25 microgrammi (50-125 UI) per ml di eritrocitifetali infiltrati positivi all'Rh(D). A seguito di trasfusione di sangue o eritrociti Rh(D)-incompatibili: In caso di trasfusione di sangueintero il volume di quello positivo all'Rh(D) somministrato viene mol-tiplicato per l'ematocrito dell'unita' del donatore per determinare la quantita' di globuli rossi trasfusi. Per ogni 10 ml di globuli rossipositivi all'Rh(D) trasfusi il paziente dovrebbe ricevere una singoladose di 250 microgrammi (1250 UI) entro 72 ore dall'evento. Il trattamento deve essere praticato (senza una precedente trasfusione "exchange") solo se la quantita' di sangue Rh(D) positivo trasfuso e' inferiore al 20% dei globuli rossi in circolo. Per uso intramuscolare. Deve essere somministrato lentamente per via intramuscolare profonda. Nel caso che la somministrazione intramuscolare sia controindicata a causa didisturbi della coagulazione, puo' essere somministrato per via sottocutanea. In tal caso e' consigliabile esercitare un'accurata compressione manuale sulla sede di iniezione utilizzando una compressa di garza.Nel caso in cui siano necessarie dosi totali elevate (>5 ml) e' consigliabile ripartire la somministrazione in sedi diverse, comunque entro72 ore dall'evento.

Effetti indesiderati

Si possono osservare dolori e irritazioni nella regione dell'iniezione. Cio' puo' essere in larga misura evitato ripartendo la somministrazione di dosi elevate (> 5 ml) in sedi diverse. Occasionalmente si possono osservare ipertermia, senso di malessere, cefalea, reazioni cutanee e brividi. Raramente sono stati riportati nausea, vomito, ipotensione, tachicardia e reazioni di tipo allergico e anafilattico, compresi dispnea e shock, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilita' a precedenti somministrazioni. Il prodotto non deve essere somministrato per via intravascolare (rischio di shock). In caso di uso post-parto, il prodotto deve essere somministrato alla madre e non al neonato. Al termine della somministrazione i pazienti devono essere tenuti in osservazione per almeno 20 minuti. Se durante la somministrazione compaiono sintomi di reazioni allergiche o anafilattiche, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente. Vere reazioni da ipersensibilita' sono rare, tuttavia possono verificarsi risposte di tipo allergico alle immunoglobuline anti-D. I pazienti devono essere informati circa isegni e i sintomi delle reazioni da ipersensibilita' incluso prurito,orticaria generalizzata, oppressione toracica, dispnea, ipotensione eanafilassi. Il trattamento necessario dipende dalla natura e gravita'dell'effetto collaterale. Reazioni minori possono essere controllate mediante antistaminici. In caso di shock, il trattamento deve seguire le indicazioni della terapia per lo shock. Contiene una piccola quantita' di IgA. Sebbene le immunoglobuline anti-D siano state usate con successo per il trattamento di soggetti selezionati con deficit di IgA, il medico curante dovra' valutare il beneficio nei confronti dei potenziali rischi di reazioni da ipersensibilita'. I soggetti con deficit di IgA possono sviluppare anticorpi anti-IgA ed andare incontro a reazioni anafilattiche dopo somministrazione di emocomponenti contenenti leIgA. I pazienti che abbiano ricevuto una trasfusione di sangue di gruppo incompatibile, trattati con immunoglobuline anti-D devono essere sottoposti a monitoraggio clinico e a misurazione dei parametri biologici, a causa del rischio di reazione emolitica. Quando si utilizzano medicinali preparati con sangue o plasma di origine umana non si puo' escludere completamente la trasmissione di infezioni dovute ad agenti patogeni conosciuti o ad oggi sconosciuti. Il rischio di trasmissione diagenti infettivi viene comunque ridotto attraverso le seguenti misure: selezione dei donatori attraverso la raccolta della storia clinica di ogni soggetto e screening delle singole donazioni e del pool di plasma per lo HbsAg e gli anticorpi anti-HIV e anti-HCV; test dei pool di plasma per la ricerca di materiale genomico di HCV, HBV e HIV-1 e -2; procedure di inattivazione / rimozione virale incluse nel processo produttivo che sono state validate per mezzo di virus bersaglio e/o virusmodello. Tali procedure sono considerate efficaci per lo HIV-1 e -2, lo HBV, HCV, HAV e il parvovirus B19. Nell'interesse del paziente si consiglia, ove possibile, ogni qualvolta viene somministrato, di annotare il nome e il numero di lotto del prodotto.

Indicazioni

Prevenzione della immunizzazione anti-Rh(D) nelle donne Rh(D)-negative. Gravidanza / parto di neonato Rh(D) positivo. Aborto / minaccia di aborto, gravidanza ectopica o mola idatiforme. Emorragia transplacentare dovuta a emorragia ante-parto, amniocentesi, prelievo di villi coriali o procedure ostetriche, ad esempio manovra di rivolgimento esternoo trauma addominale. Trattamento di soggetti Rh(D) negativi a seguitodi trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o di emazie concentrate.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a uno o piu' dei componenti. Il prodotto non deve essere utilizzato in individui Rh(D) positivi. Le immunoglobuline anti-Dvengono usate in gravidanza da molti anni. Non sono stati riportati effetti negativi ne' sul decorso della gravidanza stessa, ne' sul feto ne' sul neonato.

Interazioni con altri prodotti

L'immunizzazione attiva con vaccini ottenuti da virus vivi (es. vaccini anti-morbillo, parotite o rosolia) deve essere rimandata di almeno 3 mesi dopo l'ultima somministrazione di immunoglobuline anti-D, in quanto l'efficacia del vaccino ottenuto da virus vivi puo' risultare compromessa. Nel caso in cui sia necessario somministrare le immunoglobuline anti-D entro 2-4 settimane dalla vaccinazione con virus vivi, l'efficacia di tale vaccinazione puo' risultare compromessa. Dopo la somministrazione di immunoglobuline il rialzo transitorio dei vari anticorpi introdotti passivamente nel sangue del paziente puo' dar luogo a deirisultati falsamente positivi nei test sierologici. I risultati dellatipizzazione del sangue e di test anticorpali inclusi il test di Coombs e dell'antiglobulina sono influenzati significativamente dalla somministrazione delle immunoglobuline anti-D.

Forme Farmacologiche


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