paclitaxel rat*ev 10fl 16,7ml paclitaxel ratiopharm italia srl
Che cosa è paclitaxel rat ev 10fl 16,7ml?
Paclitaxel rat preparazione iniettabile prodotto da
ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Paclitaxel rat risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agente citostatico - taxani.
Contiene i principi attivi:
paclitaxel
Codice AIC: 037257033
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Carcinoma ovarico: nella chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico paclitaxel e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato o con carcinoma residuo (>1 cm) dopo laparotomia iniziale, in combinazione con cisplatino. Nella chemioterapia di seconda linea del carcinoma ovarico paclitaxel e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatico dell'ovaio quando la terapia standard, contenente derivati del platino, non sia risultata efficace. Carcinoma della mammella: nella terapia adiuvante, paclitaxel e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella con linfonodi positivi dopo terapia con antraciclina e ciclofosfamide (AC). Il trattamento adiuvante con paclitaxel deve essere considerato come una alternativa alla continuazione della terapia con AC. Paclitaxel e' indicato per il trattamento iniziale del carcinoma localmente avanzato o metastatico della mammella in combinazione sia con una antraciclina, nelle pazienti per le quali e' adatta la terapia con antraciclina, sia con trastuzumab nelle pazienti con iperespressione del recettore 2 deifattori di crescita dell'epidermide nell'uomo (HER-2) di livello 3+ all'esame immunoistochimico, e per le quali non sia possibile il trattamento con un'antraciclina. In monoterapia paclitaxel e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato della mammella in pazienti in cui la terapia standard, contenente derivati antracicilinici, non sia ritenuta possibile o non sia risultata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: il prodotto , in combinazione con cisplatino, e' indicato per il trattamento del carcinoma delpolmonenon a piccole cellule (NSCLC) in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico radicale e/o a terapia radiante. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: Paclitaxel e' indicato per il trattamento di pazienti con sarcoma di Kaposi (KS) avanzato correlato all'AIDS che hanno fallito una terapia precedente con antraciclina liposomiale. I dati di efficacia a supporto di questa indicazione sono limitati.
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Posologia
Prima della somministrazione di paclitaxel tutti i pazienti devono essere pretrattati con corticosteroidi,antistaminici e H2 antagonisti, ad esempio: farmaco: Desametasone, dose: 20 mg per os o e.v., intervallo di tempo prima della somministrazione di paclitaxel: Per la somministrazione orale: circa 12 e 6 ore, per la somministrazione e.v.:da 30 a60 min. Farmaco: difenidramina, dose: 50 mg e.v., intervallo di tempoprima della somministrazione di paclitaxel: da 30 a 60 min. Farmaco: cimetidina oppure ranitidina, dosi: 300 mg e.v. oppure 50 mg e.v., intervallo di tempo prima della somministrazione di paclitaxel: da 30 a 60 min. Paclitaxel deve essere somministrato mediante un filtro in linea con membrana a micropori aventi diametro >= 0,22 mcm. Chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico: sebbene siano in corso di sperimentazione altri regimi posologici, si raccomanda un regime di associazione costituito da paclitaxel e cisplatino. In base alla durata dell'infusione sono raccomandate due dosi di paclitaxel: paclitaxel alla dose di 175 mg/m2, somministrato endovena nell'arco di 3 ore e seguito dacisplatino alla dose di 75 mg/m2 ogni tre settimane o paclitaxel 135 mg/m2, somministrato in infusione di 24 ore e seguito da cisplatino alla dose di 75 mg/m2 , con un intervallo di tre settimane tra una somministrazione di tale associazione e la successiva chemioterapia di seconda linea del carcinoma ovarico: la dose raccomandata di paclitaxel e'175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Chemioterapia adiuvante nel carcinoma della mammella: la dose raccomandata di paclitaxel e' 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane per quattro cicli,dopo terapia AC. Chemioterapia di prima linea del carcinoma della mammella: quando usato in combinazione con doxorubicina (50 mg/m2), paclitaxel deve essere somministrato 24 ore dopo doxorubicina. La dose raccomandata del farmaco e' di 220 mg/m2 somministrata endovena nell'arco di tre ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Quando usatoin combinazione con trastuzumab, la dose raccomandata e' 175 mg/m2, somministrata endovena nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. L'infusione del prodotto puo' essere iniziata il giorno successivo alla prima dose di trastuzumab o immediatamente dopo lesuccessive, nel caso sia stata ben tollerata la precedente dose di trastuzumab (per la posologia dettagliata di trastuzumab consultare il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab). Chemioterapia di seconda linea del carcinoma della mammella: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Trattamento del NSCLC in stadio avanzato: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, seguita dalla somministrazione di cisplatino alla dose di 80 mg/m2, con un intervallo di 3 settimane tra un ciclo terapeutico ed il successivo. Trattamento del Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: la dose raccomandata e' di 100 mg/m2 , somministrato per infusione endovenosa di 3 ore ogni 2 settimane. Successive dosi del farmaco devono essere somministrate tenendo in considerazione la tollerabilita' individuale al farmaco del paziente. E' opportuno non somministrare nuovamente paclitaxel fin quando la conta dei neutrofili non raggiunga, o superi il valore di 1.500/mm3 (>= 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi) e quella piastrinica il valore di 100.000/mm3 (>= 75.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). In caso di grave neutropenia(neutrofili inferiori a 500/mm3 per 7 o piu' giorni) o di grave neuropatia periferica, la dose, nei successivi cicli di terapia, deve essere ridotta del 20% (25% per pazienti con sarcoma di Kaposi). Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: non sono disponibili dati adeguati per raccomandare aggiustamenti posologici in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata. Pazienti con disfunzione epatica grave non devono essere trattati con paclitaxel
Effetti indesiderati
La frequenza degli effetti indesiderati riportati di seguito e' definita usando la seguente convenzione: molto frequenti (>=1/10); frequenti ( >=1/100, =1/1.000, =1/10.000, = 20% della frazione di eiezione ventricolare sinistra) sono state osservate nel 15%delle pazienti verso il 10% con trattamento standard FAC. Insufficienza cardiaca congestizia e' stata osservata in meno dell'1% in tutti i pazienti trattati con paclitaxel /doxorubicina e terapia standard FAC.La somministrazione di trastuzumab in combinazione con paclitaxel in pazienti precedentemente trattate con antracicline ha provocato un aumento della frequenza e gravita' della disfunzione cardiaca rispetto a pazienti trattate con paclitaxel in monoterapia (NYHA Class I/II 10% vs. 0%; NYHA Class III/IV 2% vs. 1%) e raramente e' stata associata a morte. In tutti, tranne che in questi rari casi, le pazienti hanno risposto ad un appropriato trattamento medico. Polmonite da radiazioni e' stata riportata in pazienti sottoposti a contemporanea radioterapia. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS Sulla base di uno studio clinico che includeva 107 pazienti, eccetto per gli effetti indesiderati ematologici ed epatici, la frequenza e la gravita' degli effetti indesiderati sono generalmente simili sia per pazienti trattati per il KS che perpazienti trattati con paclitaxel in monoterapia per altri tumori solidi.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOE' stato dimostrato che il farmaco e' embriotossico e fetotossico nelconiglio e diminuisce la fertilita' nei ratti. Non ci sono informazioni sull'impiego di paclitaxel in donne gravide. Come con altri farmacicitotossici, puo' causare danno fetale ed e' percio' controindicato durante la gravidanza. E' opportuno raccomandare alle pazienti di non intraprendere una gravidanza durante la terapia e avvertire immediatamente il medico curante, qualora questo evento si verifichi. Non e' notose il medicinale viene escreto nel latte materno. Il prodotto e' controindicato durante l'allattamento. Si consiglia di interrompere l'allattamento durante la terapia.Indicazioni
Carcinoma ovarico: nella chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico paclitaxel e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato o con carcinoma residuo (>1 cm) dopo laparotomia iniziale, in combinazione con cisplatino. Nella chemioterapia di seconda linea del carcinoma ovarico paclitaxel e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatico dell'ovaio quando la terapia standard, contenente derivati del platino, non sia risultata efficace. Carcinoma della mammella: nella terapia adiuvante, paclitaxel e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella con linfonodi positivi dopo terapia con antraciclina e ciclofosfamide (AC). Il trattamento adiuvante con paclitaxel deve essere considerato come una alternativa alla continuazione della terapia con AC. Paclitaxel e' indicato per il trattamento iniziale del carcinoma localmente avanzato o metastatico della mammella in combinazione sia con una antraciclina, nelle pazienti per le quali e' adatta la terapia con antraciclina, sia con trastuzumab nelle pazienti con iperespressione del recettore 2 deifattori di crescita dell'epidermide nell'uomo (HER-2) di livello 3+ all'esame immunoistochimico, e per le quali non sia possibile il trattamento con un'antraciclina. In monoterapia paclitaxel e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato della mammella in pazienti in cui la terapia standard, contenente derivati antracicilinici, non sia ritenuta possibile o non sia risultata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: il prodotto , in combinazione con cisplatino, e' indicato per il trattamento del carcinoma delpolmonenon a piccole cellule (NSCLC) in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico radicale e/o a terapia radiante. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: Paclitaxel e' indicato per il trattamento di pazienti con sarcoma di Kaposi (KS) avanzato correlato all'AIDS che hanno fallito una terapia precedente con antraciclina liposomiale. I dati di efficacia a supporto di questa indicazione sono limitati.
Controindicazioni ed effetti secondari
Il farmaco e' controindicato in pazienti con grave ipersensibilita' al paclitaxel o ad uno qualsiasi degli eccipienti, in particolare al macrogolglicerolo ricinoleato. Paclitaxel e' controindicato in gravidanza ed in allattamento e non deve essere usato in pazienti con una containiziale di neutrofili <1.500/mm3 (< 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). Nel sarcoma di Kaposi, paclitaxel e' anche controindicato nei pazienti con infezioni concomitanti, gravi ed incontrollate.
Avvertenze
Deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico che abbia acquisito esperienza nell'uso di chemioterapici antitumorali. A causa della possibile evenienza di gravi reazioni di ipersensibilita' e' opportuno avere a disposizione un'adeguata attrezzatura per la terapia di supporto. I pazienti devono essere pretrattati con corticosteroidi,antistaminici ed H2 antagonisti. Deve essere somministrato precedentemente al cisplatino, quando usato in associazione. Reazioni significative di ipersensibilita', caratterizzate da dispnea ed ipotensione talida richiedere trattamento, angioedema ed orticaria generalizzata, si sono manifestate in <1% dei pazienti a seguito del trattamento, preceduto da adeguata premedicazione. Tali reazioni sono probabilmente mediate dall'istamina. In caso di gravi reazioni di ipersensibilita' e' opportuno sospendere immediatamente l'infusione di paclitaxel, istituire una terapia sintomatica e non somministrare nuovamente il farmaco al paziente. Mielodepressione (principalmente neutropenia) e' la tossicita' limitante la dose. Deve essere istituito un frequente monitoraggio dei parametri ematologici. Il trattamento non deve essere ripreso fin quando il valore dei neutrofili non ritorni >=1.500/mm3 ( >= 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi) e quello delle piastrine non sia >=100.000/mm3 ( >= 75.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). Nello studio clinico sul sarcoma di Kaposi, la maggior parte dei pazienti aveva ricevuto il fattore di crescita granulocitario (G-CSF). Gravi anomalie nella conduzione cardiaca sono state riportate raramente con paclitaxel in monoterapia. Qualora i pazienti dovessero manifestare gravi anomalie nella conduzione cardiaca durante la somministrazione di paclitaxel, deve essere istituita un'appropriata terapia ed eseguito uncontinuo monitoraggio cardiaco durante i successivi cicli con ilmedicinale. Ipotensione, ipertensione e bradicardia sono state osservate nel corso del trattamento; i pazienti risultano solitamente asintomatici ed in genere non necessitano di trattamento. Si raccomanda un frequentecontrollo dei parametri vitali, in particolare durante la prima ora di infusione di paclitaxel. Eventi cardiovascolari gravi sono stati osservati piu' frequentemente in pazienti con carcinoma del polmone non apiccole cellule che in pazienti con carcinoma della mammella od ovarico. Nello studio clinico sul sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS e' stato osservato un unico caso di insufficienza cardiaca correlata a farmaco. Quando paclitaxel viene usato in combinazione con doxorubicina otrastuzumab per il trattamento iniziale del carcinoma metastatico della mammella, la funzionalita' cardiaca dovra' essere tenuta sotto attento controllo. I pazienti candidati per il trattamento con il rpodottoin queste combinazioni devono sottostare ad una valutazione cardiaca di base, compresa un'anamnesi, ispezione fisica, ECG, ecocardiogramma e/o angiocardioscintigrafia (MUGA). La funzione cardiaca deve essere controllata ulteriormente durante il trattamento (ad es. ogni tre mesi). Il controllo puo' aiutare ad identificare pazienti che sviluppano disfunzione cardiaca ed i medici curanti, devono attentamente valutare la dose cumulativa (mg/m2) di antraciclina somministrata, quando prendono decisioni sulla frequenza della funzione ventricolare. Quando le prove indicano un deterioramento della funzione cardiaca anche asintomatica, i medici curanti devono attentamente valutare i benefici clinici di una ulteriore terapia contro la possibilita' di produrre un danno cardiaco, incluso un danno potenzialmente irreversibile. Se viene somministrato un ulteriore trattamento, il controllo della funzione cardiaca deve essere piu' frequente (ad es. ogni 1-2 cicli). Per maggiori dettagli si veda il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab o doxorubicina. Sebbene la neuropatia periferica sia un evento frequente, lo sviluppo di gravi sintomi e' raro. In casi gravi, si raccomanda una riduzione del 20% (25% nei pazienti con sarcoma di Kaposi)della dose per tutti i successivi trattamenti con paclitaxel. Nei pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule e nelle pazienticon carcinoma ovarico in trattamento di prima linea, la somministrazione di paclitaxel infuso in tre ore in associazione con cisplatino ha determinato una maggiore incidenza di grave neurotossicita' rispetto sia al paclitaxel in monoterapia che alla ciclofosfamide seguita da cisplatino. I pazienti con disfunzione epatica possono manifestare un aumentato rischio di tossicita', soprattutto mielosoppressione di grado III-IV. Non e' stato dimostrato che la tossicita' del farmaco aumenti quando somministrato in tre ore a pazienti con funzione epatica lievemente alterata. Quando paclitaxel e' somministrato come infusione piu' lenta in pazienti con disfunzione epatica da moderata a grave si puo' notare aumento della mielosoppressione. I pazienti devono essere controllati attentamente per lo sviluppo di grave mielosoppressione. Non sono disponibili dati adeguati per raccomandare aggiustamenti posologici in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata. Non sono disponibili dati relativia pazienti con colestasi grave all'inizio della terapia. I pazienti con disfunzione epatica grave non devono essere trattati con paclitaxel. Poiche' questo medicinale contiene etanolo (395 mg/ml) e' necessario valutarne i potenziali effetti sul sistema nervoso centrale ed altri possibili effetti. Questo medicinale contiene macrogolglicerolo ricinoleato, che puo' causare gravi reazioni allergiche.Durante studi sugli animali, condotti per valutare la tollerabilita' locale, sono state osservate gravireazioni tissutali a seguito di applicazione intrarteriosa; per questo motivo si dovra' fare particolare attenzione nell'evitare l'applicazione di paclitaxel per tale via. Raramente sono stati riportati casi di colite pseudomembranosa, compresi casi di pazienti che non erano contemporaneamente in terapia con antibiotici. Questa reazione deve essere tenuta in considerazione nella diagnosi differenziale di casi di diarrea grave o persistente che dovessero manifestarsi durante o subito dopo il trattamento con paclitaxel. Iltrattamento con paclitaxel in associazione con terapia radiante del polmone, indipendentemente dalla loro sequenza d'impiego, puo' contribuire allo sviluppo di polmonite interstiziale. In pazienti con sarcoma di Kaposi, la mucosite grave e' rara. Se si verificano reazioni gravi,il dosaggio di paclitaxel deve essere ridotto del 25%.
Gravidanza e Allattamento
E' stato dimostrato che il farmaco e' embriotossico e fetotossico nelconiglio e diminuisce la fertilita' nei ratti. Non ci sono informazioni sull'impiego di paclitaxel in donne gravide. Come con altri farmacicitotossici, puo' causare danno fetale ed e' percio' controindicato durante la gravidanza. E' opportuno raccomandare alle pazienti di non intraprendere una gravidanza durante la terapia e avvertire immediatamente il medico curante, qualora questo evento si verifichi. Non e' notose il medicinale viene escreto nel latte materno. Il prodotto e' controindicato durante l'allattamento. Si consiglia di interrompere l'allattamento durante la terapia.
Interazioni con altri prodotti
La clearance di paclitaxel non e' influenzata dal pretrattamento con cimetidina. Si raccomanda di somministrare paclitaxel prima di cisplatino nella chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico. Quando paclitaxel viene somministrato prima di cisplatino, il suo profilo di tollerabilita' e' sovrapponibile a quello dell'uso in monoterapia. Quando paclitaxel e' stato somministrato dopo cisplatino, e' stata osservata, nei pazienti trattati, una mielodepressione piu' spiccata della norma ed una diminuzione di circa il 20% della clearance di paclitaxel. Pazienti trattate con paclitaxel e cisplatino possono essere a maggiore rischio di danno renale rispetto a quelle trattate con cisplatino inmonoterapia nei carcinomi ginecologici. Poiche' l'eliminazione di doxorubicina e dei suoi metaboliti attivi puo' essere ridotta quando paclitaxel e doxorubicina sono somministrati in tempi ravvicinati, paclitaxel nel trattamento iniziale del carcinoma metastatico della mammella deve essere somministrato 24 ore dopo doxorubicina ll metabolismo di paclitaxel e' catalizzato, in parte, dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromoP450. Studi clinici hanno dimostrato che il metabolismo di paclitaxel mediato dal CYP2C8 in 6alfa-idrossipaclitaxel e' la principale via metabolica nell'uomo. La contemporanea somministrazione di ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, non inibisce l'eliminazione nei pazienti di paclitaxel; quindi i due medicinali possono essere somministrati insieme senza necessita' di aggiustamenti del dosaggio. Ulteriori dati sulle potenziali interazioni farmacologiche tra paclitaxel ed altri substrati/inibitori del CYP3A4 sono limitati. Pertanto, sideve usare cautela nel somministrare paclitaxel in terapia concomitante con medicinali in grado di inibire (per es. eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil) o indurre (per es. rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, efavirenz, nevirapina) il CYP2C8 o il CYP3A4. Studiin pazienti affetti da sarcoma di Kaposi, che assumevano numerose terapie concomitanti,suggeriscono che la clearence sistemica di paclitaxel era significativamente ridotta in presenza di nelfinavir e ritonavir, ma non con indinavir. Non ci sono informazioni sufficienti sulle interazioni con altri inibitori della proteasi. Conseguentemente, paclitaxel deve essere somministrato con cautela in pazienti che ricevono inibitori delle proteasi come terapia concomitante.