oxaliplatino win*inf 200mg/40m oxaliplatino winthrop pharm.italia srl

Che cosa è oxaliplatino win inf 200mg/40m?

Oxaliplatino win preparazione iniettabile prodotto da winthrop pharm.italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Oxaliplatino win risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di altri antineoplastici, composti del platino.
Contiene i principi attivi: oxaliplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 5 mg di oxaliplatino. 10 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 50 mg di oxaliplatino. 20 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 100 mg di oxaliplatino. 40 ml di
Codice AIC: 037803057 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

In associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) e' indicato per: trattamento adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; trattamento del cancro colorettale metastatico.

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Posologia

L'uso e' riservato agli adulti. La dose di oxaliplatino raccomandata per la terapia adiuvante e' 85 mg/m^2, per infusione endovenosa ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose consigliata di oxaliplatino nel trattamento del cancro colorettale metastatico e' 85 mg/m^2 ripetuta ogni due settimane, per infusione endovenosa. La dose deveessere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine, cioe' il 5-fluorouracile. Somministrare in infusione endovenosa della durata di 2 - 6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al 5% in modo da avere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' alta peruna dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. E' stato utilizzato in prevalenza in associazione ad un'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati schemi di trattamento di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua. Oxaliplatino non e' stato studiato in pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Nei pazienti con alterazione della funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose consigliata normalmente. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con alterazione della funzionalita' renale lieve. In uno studio di fase I che comprendeva pazienti con diversi gradi di insufficienza epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epatobiliari sembravano essere correlate alla progressione della malattia e ai test di funzionalita' epatica alterati al basale. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato fatto nessun aggiustamento specifico della dose per i pazienti contest della funzionalita' epatica anormale. Non si e' osservato nessunaumento di tossicita' grave quando oxaliplatino e' stato usato, da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni di eta'. Di conseguenza non e' richiesto nessun adattamento specifico della dose per i pazienti anziani. Non ci sono dati rilevanti relativi all'uso di oxaliplatino nei bambini. L'attivita' di oxaliplatino in monoterapia non e' stata determinata in pazienti pediatrici affetti da tumori solidi. Somministrare per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. Oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere infuso tramite una linea venosa centrale o una vena periferica in un tempo di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere la somministrazione di 5-fluorouracile. In caso di travaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Diluire prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione si deve utilizzare solo glucosio al 5%.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi piu' frequenti in associazione a 5-fluorouracile/acido folinico sono stati di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico. In generale questi eventi avversi sono stati piu' frequenti egravi in associazione a 5-FU/AF che con i soli 5-FU/AF. Esami diagnostici. Molto comune: aumento degli enzimi epatici, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della bilirubina nel sangue, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento di peso (nella terapia adiuvante). Comune: aumento della creatinina nel sangue, diminuzione di peso (nella terapia metastatica). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia. Raro: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Esperianza post-marketing con frequenza non nota: sindrome emolitico-uremica Disturbi del sistema nervoso. Molto comune: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea. Comune: vertigini, nevrite motoria, meningismo. Raro: disartria. Esperienza post-marketing con frequenza non nota: convulsioni. Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite, disturbi visivi, neurite ottica. Raro: ridotta acuità visiva transitoria, difetti al campo visivo, perdita transitoria della visione (reversibile dopo sospensione delle terapia). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: ototossicità. Raro: sordità. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea, tosse. Comune: singhiozzi. Raro: malattia interstiziale al polmone, talvolta fatale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosità, dolore addominale, costipazione. Comune: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia gastrointestinale, emorragia rettale. Non comune: ileo, ostruzione intestinale. Raro: colite compresa diarrea da Clostridium difficile. Patologie renali ed urinarie. Comune: ematuria, disuria, frequenza della minzione anormale. Molto raro: necrosi tubulare acuta, nefrite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alterazioni della cute, a alopecia. Comune: esfoliazione della cute, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore alla schiena. Comune: artralgia, dolore osseo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, anomalie della glicemia, ipokalemia, natriemiaanormale. Comune: disidratazione. Non comune: acidosi metabolica. Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezioni. Comune: rinite, infezioni al tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile/sepsi neutropenica. Patologie vascolari. Molto comune: epistassi. Comune: Emorragia, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, ipertensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, febbre (brividi febbrili sia da infezione, con o senza neutropenia febbrile, che forse da meccanismi immunologici), astenia, dolore, reazioni al sito di iniezione (dolore locale, rossore, gonfiore e trombosi). Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: allergia/reazione allergica (rash cutaneo, solitamente orticaria, congiuntiviti, riniti. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia. Non comune: nervosismo. Travaso puo' anche dare luogo a dolore locale e infiammazione che puo' essere grave e portare a complicazioni che includono necrosi, specialmente se infuso attraverso unavena periferica. La tossicita' dose limitante di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La durata di questi sintomi aumenta con il numero dei cicli. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il trattamento. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m^2 e' circa 10% e 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m^2. Nella maggioranza dei casi i segni e i sintomi neurologici migliorano o scompaiono completamente con l'interruzione. Nel trattamento adiuvante del tumore al colon sei mesi dopo la fine del trattamento l'87% dei pazienti non aveva nessun sintomo o aveva sintomi lievi. Nel follow up fino a 3 anni dopo, circa il 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di intensita' moderata o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali. Sono state segnalate reazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni iniziano entro l'ora di somministrazionee spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Di solito si manifestano come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia. Una sindrome acuta di disestesia faringolaringea si manifesta nei pazienti conuna incidenza dell'1%-2%, ed e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza trattamento i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurre la loro incidenza. Sono stati occasionalmente osservati spasmo della mandibola/crampi muscolari/contrazioni muscolari involontarie/spasmi muscolari/mioclono, coordinazione anormale/andatura anormale/atassia/alterazioni dell'equilibrio, oppressione alla gola o al petto/ pressione/ disagio/dolore. Possono essere associate disfunzioni del nervo cranico anche come evento isolato come ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, qualche voltadescritta come paralisi delle corde vocali, sensazione di lingua anormale o disartria, qualche volta descritta come afasia, nevralgia trigeminale/dolore facciale/dolore agli occhi, diminuzione della vista, alterazioni del campo visivo. Sono stati segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermittes. Sono stati segnalati casi isolati di neurite ottica. Sono indicati profilassi e/o trattamento con agenti antiemetici potenti. Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione con 5 fluorouracile (5 FU). Patologie epatobiliari. Molto raro: sindrome da ostruzione sinusoidale epatica o manifestazioni patologiche correlate a tale alterazione epatica. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi.

Indicazioni

In associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) e' indicato per: trattamento adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; trattamento del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il farmaco e' controindicato nei pazienti che: hanno un'anamnesi di ipersensibilita' a oxaliplatino; stanno allattando al seno; presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni di conta basale da neutrofili <2x10^9 /l e/o conta piastrinica <100x10^9 /l; soffrono di una neuropatia sensoriale periferica con alterazione funzionale antecedente al primo ciclo; hanno una funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Composizione ed Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Deve essere usato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico oncologo qualificato. A causa delle limitate informazioni sulla sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa, la sua somministrazione deve essere considerata dopo una valutazione del rapporto beneficio/rischio per il paziente. In questa situazione monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche a prodotti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti una nuova somministrazione di e' controindicata. In caso di travaso di oxaliplatino, interrompere subito l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico locale.Monitorare la tossicita' neurologica di oxaliplatino, in particolare nel caso di associazione con altri medicinali che presentano una tossicita' neurologica particolare. Effettuare un esame neurologico prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Nei pazienti che presentano delle disestesie faringolaringee acute, durante o nelle oreche seguono l'infusione di due ore, la successiva infusione deve essere effettuata in sei ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici, aggiustare la dose in funzione della durata e della gravita' di questisintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2(nel metastatico) o 75 mg/m^2(nella terapia adiuvante); se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2(nel metastatico) o 75 mg/m^2(nella terapia adiuvante); nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente interrompere iltrattamento; nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomidopo l'interruzione del trattamento, la ripresa della terapia puo' essere considerata. Si devono informare i pazienti della possibilita' disintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento nell'adiuvante. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale di oxaliplatino, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile. In caso di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x10^9 /l o piastrine <50x10^9 /l), deve essere ritardato il ciclo seguente di terapia fino al ritorno dei valori ematologici a valori accettabili. Effettuare una completa conta del sangue con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. Informare i pazienti modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5-fluorouracile in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura, per un adeguato trattamento. Se si presenta mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il trattamento seguente deve essere rimandato fino a che la mucosite/stomatite e' di grado 1 o inferiore e/o fino a che la conta dei neutrofili e' ^31,5x10^9 /l. Per oxaliplatino somministrato in associazione a5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose per il 5-fluorouracile in relazione alla tossicita' di quest'ultimo. In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x10^9 /l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50x10^9 /l), bisogna ridurreda 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nella terapia adiuvante) la dose di oxaliplatino e in aggiunta adattare quella di 5-fluorouracile. In caso di sintomi respiratori inspiegati, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento, fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale. In caso di alterazione dei test di funzionalita' epatica o di ipertensione portale, che non deriva ovviamente da metastasi epatiche, si deve pensare a casi molto rari di alterazioni vascolari epatiche indotte dal farmaco. Negli studi preclinici con oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici. Quindi si devono informare i pazienti maschi trattati con oxaliplatino di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a sei mesi dopo la fine del trattamento e di chiedere un parere riguardo alla conservazione di liquido seminale prima del trattamento poiche' puo'portare a sterilita' che puo' essere irreversibile. Le donne devono evitare la gravidanza durante il trattamento e devono usare un efficacemetodo contraccettivo.

Gravidanza e Allattamento

Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego in gravidanza. In studi sugli animali si e' osservata tossicita' riproduttiva. Di conseguenza oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. L'uso deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischioper il feto. Devono essere utilizzati metodi contraccettivi appropriati durante e dopo la fine della terapia, per le donne fino a 4 mesi dopo la fine della terapia e fino a 6 mesi per gli uomini. Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia. Oxaliplatino puo' dare sterilita'.

Interazioni con altri prodotti

Non si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non si e' osservato alcuno spiazzamento significativo del legame di oxaliplatino alle proteine plasmatiche con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare il flaconcino nella confezione originale, in modo da proteggerlo dalla luce. Non congelare. Dopo diluizione in glucosio 5%, si e' dimostrato che la stabilita' chimica e fisica, nelle correnti condizioni di utilizzo, è di 48 ore a 2-8 gradi C e di 24 ore a 25 gradi C. Dal punto di vista microbiologico la soluzione per infusione deve essere usata immediatamente. Se non viene utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione della soluzione diluita prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore e normalmente non devono superare le 24 ore a 2-8°C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni controllate e validate di asepsi.