oxaliplatino pfi*inf200mg 40ml oxaliplatino pfizer italia srl
Che cosa è oxaliplatino pfi inf200mg 40ml?
Oxaliplatino hos soluzione per infusione conc prodotto da
pfizer italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Oxaliplatino hos risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antineoplastici, composti del platino.
Contiene i principi attivi:
oxaliplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: oxaliplatino.
Codice AIC: 038094037
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento adiuvante del tumore al colon stadio III (C di Duke) doporesezione completa del tumore primario; trattamento del tumore colorettale metastatico.
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Posologia
La preparazione delle soluzioni iniettabili di farmaci citotossici deve essere eseguita da personale specializzato appositamente formato che abbia conoscenza del prodotto medicinale, in condizioni tali da garantire l'integrita' del prodotto medicinale, la protezione dell'ambiente e in particolare la protezione del personale che manipola i farmaci,conformemente alle direttive ospedaliere. E' necessaria una zona riservata per tale scopo. In questi locali e' vietato fumare, mangiare o bere. Posologia. RISERVATO AGLI ADULTI. La dose raccomandata di oxaliplatino come trattamento adiuvante e' di 85 mg/m^2 ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi), per via endovenosa. La dose raccomandata di oxaliplatino nel trattamento del tumore colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 ripetuta ogni 2 settimane, per via endovenosa. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve precedere sempre quella delle fluoropirimidine ad es. 5-fluorouracile. L'oxaliplatino e' somministrato in infusioneendovenosa della durata di 2-6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) per ottenere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml rappresenta la concentrazione massima nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato prevalentemente in regimi di associazione con l'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati dosaggi di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua. Popolazioni speciali -Soggetticon compromissione della funzione renale: L'oxaliplatino non e' statostudiato in pazienti con compromissione della funzione renale di grado severo. Nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado lieve, il trattamento puo' iniziare con la dose normalmente raccomandata. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado lieve. Soggetti con compromissione della funzione epatica. Negli studi di fase I che includevano pazienti con diversi gradi di compromissione della funzione epatica, la frequenza e la gravita' delle malattie epatobiliari sembravano correlate al progredire della malattia e all'alterazione dei valori basali del test di funzionalita' epatica. Durante lo sviluppo clinico, non e' statonecessario alcun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con test della funzionalita' epatica anormale. Soggetti anziani: non si e' osservato alcun aumento di tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato usato da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni. Di conseguenza, non e' richiesto nessun adattamento specifico della dose per i pazienti anziani. Modo di somministrazione: e' somministrato per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'infusione di oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) cosi' da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere effettuata o per via venosa periferica o per via venosa centrale peruna durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre quella di 5-fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Istruzioni per l'uso: deve essere diluito prima dell'uso. Per diluire la soluzione concentrata di soluzione per infusione, utilizzare solo glucosio 5%.
Effetti indesiderati
Gli eventi avversi piu' frequenti dell'oxaliplatino somministrato in combinazione con 5-fluorouracile/acido folinico (5-FU/FA) sono stati alivello gastrointestinale (diarrea, nausea, vomito e mucositi), a livello ematologico (neutropenia, trombocitopenia) e neurologico (neuropatia sensoriale periferica acuta e da accumulo di dosi). Le frequenze riportate nella tabella seguente derivano da studi clinici in cui l'oxaliplatino e' stato utilizzato nel tumore colorettale metastatico e come adiuvante e da segnalazioni successive all'immissione in commercio. Infezioni e infestazioni. Molto comuni: infezione; Comuni: rinite, infezione delle prime vie aeree, sepsi neutropenica, neutropenia febbrile. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Rari: trombocitopenia autoimmune, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, alterazioni della glicemia, ipokalemia, alterazioni dei livelli del sodio; Comuni: disidratazione; Non comuni: acidosi metabolica. Disordini psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; Non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoria periferica, disturbi del sensorio, disgeusia, mal di testa; Comuni: capogiri, neurite motoria, meningismo; Rari: disartria. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbivisivi; Rari: calo transitorio della acutezza visiva, compromissione del campo visivo, neurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; Rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; Comuni: emorragia, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse, singhiozzi; Rari: malattia polmonare insterstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; Comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comuni: ileo paralitico, ostruzione intestinale; Rari: colite, compresa la diarrea da Clostridum difficile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disordini cutanei, alopecia; Comuni: esfoliazione cutanea, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; Comuni: artralgia, dolore osseo. Patologie renali e urinarie. Comuni: disuria,disordini della minzione, ematuria. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comuni: stanchezza, febbre, astenia, dolore, reazioni nel sito di iniezione. Esami diagnostici. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, aumento delle fosfatasialcaline nel sangue, aumento della bilirubina, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento del peso corporeo; Comuni: aumento della creatinina, calo del peso corporeo. Patologie epatobiliari. Molto rare: sindrome ostruttiva epatica sinusoidale, anche nota come malattia epatica veno-occlusiva oppure manifestazioni patologiche correlate atali alterazioni epatiche, compresa l'epatite peliosica, l'iperplasiadegenerativa nodulare, la fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere l'ipertensione portale e/o l'aumento delle transaminasi. Patologie renali ed urinarie. Molto rare: nefropatia acuta tubulo-interstiziale che causa insufficienza renale acuta. E' indicatala profilassi e/o il trattamento con antiemetici potenti. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo-paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienzarenale, in particolare dopo trattamento combinato di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. Sistema nervoso: la tossicita' dose-limitante dell'oxaliplatino e' di tipo neurologico. Si tratta di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. Lacomparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale indicano, in funzione della durata dei sintomi, la necessita' di modificare il dosaggio e/o addirittura di interrompere il trattamento. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione dei movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della compromissione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomatologia persistente e' circa del 10% per una dose complessiva di 850 mg/m^2 e del 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m^2.Nella maggioranza dei casi, la sintomatologia neurologica migliora oppure si ha un recupero totale interrompendo il trattamento. Nel gruppoadiuvante del tumore del colon-retto, 6 mesi dopo il completamento del trattamento, l'87% dei pazienti non riportava alcun sintomatologia lieve. Nei controlli fino a 3 anni dopo, circa il 3% dei pazienti lamentavano o parestesie localizzate persistenti di lieve intensita' (2,3%)oppure parestesie che potevono interferire con le attivita' funzionali (0,5%). Sono state riportate reazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni insorgono entro alcune ore dalla somministrazione e spesso sono scatenate dall'esposizione al freddo. Normalmente si possono manifestare come parestesie transitorie, disestesia e ipoestesie. Una sindrome acuta di disestesia faringolaringea si manifesta nell'1-2% dei pazienti, ed e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza trattamento i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento della durata dell'infusione facilita la riduzione dell'incidenza di questi sintomi. Gli altri sintomi riportati occasionalmente comprendono spasmi della mandibola/spasmi muscolari/contrazioni involontarie muscolari/contrazione muscolare brusca/mioclono, coordinamento anomalo/andatura anomala/atassia/disturbi del portamento, costrizione alla gola o altorace/pressione/fastidio/dolore. In aggiunta, possono essere associate disfunzioni ai nervi cranici oppure manifestarsi come eventi isolati come ptosi, diplopia, afonia/disfonia, stridore della voce, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione anomala alla lingua o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia del trigemino/dolore facciale/dolore oculare, ridotta acutezza visiva, disturbi del campo visivo. Durante la terapia sono stati segnalati altri sintomineurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati casi isolati di neurite ottica.
Indicazioni
Trattamento adiuvante del tumore al colon stadio III (C di Duke) doporesezione completa del tumore primario; trattamento del tumore colorettale metastatico.
Controindicazioni ed effetti secondari
Controindicato nei pazienti con anamnesi di ipersensibilita' all'oxaliplatino o ai suoi eccipienti; che stanno allattando al seno; che presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, evidenziata in condizioni basali da neutrofili < 2x10^9 /l e/o conta piastrinica < 100x10^9 /l; che lamentano neuropatia sensoriale periferica con incapacita' funzionale antecedente al primo ciclo; con funzionalita'renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a30 ml/min).
Composizione ed Eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili, acido tartarico, idrossido di sodio (per correggere il pH).
Avvertenze
L'uso deve essere riservato ai reparti specializzati di oncologia e la sua somministrazione deve avvenire sotto il controllo di un medico oncologo qualificato. Per la limitata conoscenza sulla sicurezza d'uso in pazienti con funzionalita' renale lievemente compromessa, il trattamento deve essere valutato solo dopo attento esame del rapporto rischio/beneficio per il paziente. In questi casi, la funzionalita' renale deve essere attentamente controllata e il dosaggio deve essere regolatoin funzione della tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti platino devono essere tenuti sotto osservazione per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. Incaso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti e' controindicata una nuova somministrazione di oxaliplatino. In caso di stravaso di oxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale. La neurotossicita' da oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nelle associazioni con farmaci che presentano una specifica tossicita' neurologica. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Nei pazienti che presentano disestesie faringolaringee acute, durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la somministrazione successiva di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: - nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento successivo deve essereridotta da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante); se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante); nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente, il trattamento deve essere interrotto; - nelcaso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, se ne puo' considerare la ripresa. Il paziente deve essere informato del rischio di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie localizzate moderate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento nel caso di utilizzazione come adiuvante. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. In caso di tossicita' ematologica, ritardare il ciclo seguente di terapia fino al ritorno a valori accettabili. Eseguireun emocromo con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamentocon oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito, mucositi/stomatiti e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5-fluorouracile in modo da poter contattare con urgenza il proprio medico per un adeguato trattamento. Se si verificano mucositi/stomatiti con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere rimandatofino a che si ha un miglioramento delle mucositi/stomatiti che diventano di grado 1 meno e/o fino a che la conta dei neutrofili non sia >=1,5 x10^9 /l. Nelle associazioni di oxaliplatino e di 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose in relazione alla tossicita' del 5-fluorouracile. Incaso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4o di trombocitopenia di grado 3 o 4, bisogna ridurre la dose di oxaliplatino da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante), in aggiunta alla riduzione della dose di 5-fluorouracile. In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale oppure la fibrosi polmonare. In caso di valori della funzionalita' epatica al di fuori della norma o di ipertensione portale, che chiaramente non dipendono dalle metastasi epatiche, e' opportuno considerare i rari casi di malattie vascolari epatiche indotte dal farmaco. Sono stati osservati effettigenotossici da oxaliplatino negli studi preclinici. I pazienti di sesso maschile trattati con oxaliplatino devono quindi essere avvisati dinon concepire un figlio durante il trattamento e fino a sei mesi dopola sua conclusione e di chiedere consigli sulla modalita' di crioconservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento, perche' l'oxaliplatino potrebbe manifestare effetti negativi sulla fertilita' che potrebbero essere irreversibili. Le donne non devono restare incinte nel corso del trattamento con oxaliplatino e devono usare efficaci metodi anticoncezionali.
Gravidanza e Allattamento
Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno evidenziato una tossicita' sul sistema riproduttivo. Ne consegue che l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non adottato efficaci metodi anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve essere valutato solo dopo attenta conoscenza da parte della paziente del rischio per il feto e solo dopo aver ottenuto il suo consenso. Devono essere adottati appropriati metodi anticoncezionalidurante e al termine del trattamento, nei 4 mesi successivi per le donne e nei 6 mesi successivi per gli uomini. Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato durante l'allattamento al seno. L'oxaliplatino puo' avere un effetto negativo sulla fertilita'.
Interazioni con altri prodotti
Non si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro , non si e' osservata nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel, e sodio valproato.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare al di sotto dei 25 gradi C. Prodotto medicinale confezionato per la vendita: conservare il flacone nella sua confezione originale per proteggerlo dalla luce. Non congelare.