oxaliplatino my*ev 10fl 50mg oxaliplatino mylan spa

Che cosa è oxaliplatino my ev 10fl 50mg?

Oxaliplatino mg preparazione iniettabile prodotto da mylan spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Oxaliplatino mg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci antineoplastici, composti del platino.
Contiene i principi attivi: oxaliplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: oxaliplatino.
Codice AIC: 038097059 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'oxaliplatino, in associazione a 5-fluorouracile (5 FU) e acido folinico (AF), e' indicato nelle condizioni seguenti: terapia adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo completa resezione del tumore primario; terapia del cancro colorettale metastatico.

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Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale specializzato con approfondita conoscenza dei medicinali in uso, in condizioni che garantiscano l'integrita' del medicinale, la protezione dell'ambiente e in particolare la protezione del personale che maneggia i medicinali, conformemente alle direttive ospedaliere. Tale preparazione necessita di un'area appositamente riservata. In tale area e' vietato fumare e consumare cibi o bevande. Posologia SOLO PER PAZIENTI ADULTI. La dose di oxaliplatino raccomandata nella terapia adiuvante e' di 85 mg/m^2 per via endovenosa con somministrazione ripetuta ogni due settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose di oxaliplatino raccomandata nella terapia del cancro colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 per via endovenosa con somministrazione ripetuta ogni 2 settimane. Il dosaggio somministrato deve essere adattato alla sua tollerabilita'. Somministrare sempre prima delle fluoropirimidine per es. 5-fluorouracile (5 FU). Somministrare sotto forma di infusione per via endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) in modo da ottenere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml e' la concentrazionemassima nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino da 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato principalmente in associazione a 5-fluorouracile (5 FU) per infusione continua. Per lo schema terapeutico di due settimane si utilizzavano regimi di 5-fluorouracile (5 FU)che combinavano bolo e infusione continua. Compromissione della funzionalita' renale: non e' stato studiato nei pazienti affetti da grave compromissione della funzionalita' renale. Nei pazienti affetti da moderata compromissione della funzionalita' renale e' possibile avviare laterapia alla normale dose raccomandata. I pazienti affetti da lieve disfunzione renale non necessitano di adattamento della dose. Insufficienza epatica: in uno studio di fase I che comprendeva pazienti affettida vari gradi di compromissione della funzionalita' epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epatobiliari sembravano essere correlati a una patologia progressiva e a test che evidenziavano una compromissione della funzionalita' epatica al basale. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato effettuato alcun adattamento specifico della dose per i pazienti con risultati anomali nei test di funzionalita' epatica. Anziani: quando l'oxaliplatino e' stato utilizzato in monoterapia o inassociazione a 5-fluorouracile (5 FU) nei pazienti di eta' superiore a 65 anni non e' stato osservato alcun aumento di tossicita' grave. Diconseguenza, nel paziente anziano non e' necessario alcun adattamentospecifico della dose. Modo di somministrazione: infusione endovenosa.La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'oxaliplatino, diluito in 250 - 500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml), in modo da fornire una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere infuso per via venosa centrale o periferica in un arco di tempo compreso tra 2 e 6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre la somministrazione di 5-fluorouracile (5 FU). In caso distravaso la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Istruzioni per l'uso: deve essere ricostituito e ulteriormente diluito prima dell'uso. Per ricostituire e quindi diluire il prodotto liofilizzato, deve essere utilizzato unicamente un diluente a base di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml).

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi piu' frequenti di oxaliplatino in associazione a 5-fluorouracile/acido folinico (5 FU/AF) sono stati di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico. Complessivamente, tali eventi avversi sono stati piu' frequenti e gravi con l'oxaliplatino in associazione a 5 FU/AF che non con 5 FU/AF in monoterapia. Le frequenze riportatenella tabella che segue risultano da sperimentazioni cliniche sia neltrattamento metastatico che nell'adiuvante e dall'esperienza dopo l'immissione in commercio. Le frequenze indicate nella tabella che segue sono state definite utilizzando la seguente conversione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezione; Comune: rinite, infezione del trattorespiratorio superiore, neutropenia febbrile /sepsi neutropenica. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Raro: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. >>Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: allergie/reazioni allergiche. >>Disturbi del metabolismo edella nutrizione. Molto comune: anoressia, anomalie della glicemia, ipokaliemia, anomalie dei livelli del sodio; Comune: disidratazione; Non comune: acidosi metabolica. >>Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia; Non comune: nervosismo. >>Patologie del sistema nervoso. Molto comune: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; Comune: capogiri, nevrite motoria, meningismo; Raro: disartria. >>Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite, disturbi visivi; Raro: riduzione transitoria dell'acuita' visiva, disturbi del campo visivo, neurite ottica. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicita'; Raro: sordita'. >>Patologie vascolari. Molto comune: epistassi; Comune: emorragia, arrossamento, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. >>Patologie respiratorie, toracichee mediastiniche. Moto comune: dispnea, tosse; Comune: singhiozzo; Raro: polmonite interstiziale, fibrosi polmonare. >>Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, stipsi; Comune: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comune: ileo, ostruzione intestinale; Raro: colite, compresa la diarrea da Clostridium difficile. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: disturbi cutanei, alopecia; Comune: esfoliazione della cute (per es. sindrome palmo-plantare), esantema eritematoso, eruzione cutanea, iperidrosi, disturbi alle unghie. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico del tessuto connettivo. Molto comune: dolorabilita' alla schiena; Comune: artralgia, dolore alle ossa. >>Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria, disuria, anomalia nella frequenza della minzione. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: spossatezza,febbre, astenia, dolore, reazioni al sito di somministrazione. >>Esami diagnostici. Molto comune: aumento degli enzimi epatici, aumento nella fosfatasi alcalina ematica, aumento nei livelli di bilirubina ematica, aumento nei livelli di lattato deidrogenasi; Comune: aumento nei livelli di creatinina ematica, calo ponderale. Patologie epatobiliari. Molto raro (<=1/10.000): sindrome da ostruzione sinusoidale epatica, omanifestazioni patologiche correlate a tale disturbo epatico, tra cuipeliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare e fibrosi perisinusoidale. Le loro manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi. Molto raro (<= 1/10.000): pancreatite. Patologie renali e urinarie. Molto raro (<= 1/10.000): nefropatia tubulo-interstiziale acuta che porta a insufficienza renale acuta. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolar modo in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU). Sistema nervoso. La tossicita' che limita la somministrazione di oxaliplatino e' di tiponeurologico. Si tratta di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' accompagnata o meno da crampi, spesso scatenata dal freddo. Questi sintomi si verificano nel 95% dei pazienti trattati. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale forniscono delle indicazioni, a seconda della durata dei sintomi, per aggiustare la dose o perfino per interrompere il trattamento. Tale disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della compromissione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m^2 (10 cicli) e' del 10% circa, e per una dose complessiva di 1020 mg/m^2 (12 cicli) e' del 20% circa. Nella maggior parte dei casi la sintomatologia neurologica migliora o scompare del tutto con l'interruzione del trattamento. Sono state riferite manifestazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni iniziano entro poche ore dalla somministrazione e spesso si verificano con l'esposizione alfreddo. Solitamente si manifestano come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia. Nell'1% e nel 2% dei pazienti si presenta una sindrome acuta di disestesia faringolaringea, caratterizzata da sensazionisoggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurre l'incidenza di questa sindrome. Occasionalmente sono stati osservati altri sintomi, tra cui spasmo mandibolare/spasmo muscolare/contrazioni muscolari involontarie/tensione muscolare/mioclono, anomalie della coordinazione/anomalie dell'andatura/atassia/disturbi dell'equilibrio, oppressione/compressione/malessere/dolore toracico o alla gola. Inoltre, sono possibili disfunzioni del nervo craniale in associazione o anche come eventi isolati sotto forma di ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione di anomalia in sede linguale o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia del trigemino/dolore al viso /dolore agli occhi, diminuzione dell'acuita' visiva, disturbi del campo visivo. Sono stati riferiti casi isolati di neurite ottica.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. Negli studi animali e' stata osservatauna tossicita' riproduttiva. Pertanto, si sconsiglia l'impiego di oxaliplatino durante la gravidanza e nella donna in eta' fertile che non faccia uso di misure contraccettive. L'uso di oxaliplatino deve esserepreso in considerazione unicamente dopo aver informato in modo adeguato la paziente sul rischio per il feto e con il consenso della paziente stessa. E' necessario che i pazienti facciano uso di appropriati metodi contraccettivi durante la terapia e dopo la cessazione della stessa per un periodo di 4 mesi per la donna e di 6 mesi per l'uomo. Non e'stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato durante l'allattamento. L'oxaliplatino puo' avere un effetto negativo sulla capacita' di concepimento.

Indicazioni

L'oxaliplatino, in associazione a 5-fluorouracile (5 FU) e acido folinico (AF), e' indicato nelle condizioni seguenti: terapia adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo completa resezione del tumore primario; terapia del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' all'oxaliplatino o al suo eccipiente lattosio monoidrato. Allattmento. Mielosoppressione antecedente l'inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni basali da neutrofili <2x10^9 /l e/o conta piastrinica <100x10^9 /l. Neuropatia sensoriale periferica conincapacita' funzionale antecedente al primo ciclo. Funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato.

Avvertenze

L'oxaliplatino deve essere riservato unicamente ai reparti specializzati di oncologia medica e deve essere somministrato sotto il controllodi un medico oncologo qualificato. Poiche' i dati di sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa sono limitati, la sua somministrazione deve essere subordinata ad una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio per il singolo paziente. In questi casi si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienticon anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di reazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino, interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. Una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata. In caso di stravaso di oxaliplatino, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e si deve iniziare l'abituale trattamento sintomatico locale. La neurotossicita' dell'oxaliplatinodeve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con altri farmaci che presentano una tossicita' neurologica specifica. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Nei pazienti che hanno presentato disestesia faringolaringea acuta durante o nelle ore che seguono l'infusione di 2 ore, la successiva somministrazione di oxaliplatinodeve essere effettuata in 6 ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesia, disestesia), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi,con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di sette giorni e siano dolorosi, la dose seguente di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante). Se la parestesia, senza disturbo funzionale, persiste fino all'inizio del ciclo seguente, la dose seguente di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante). Nel caso in cui la parestesia con disturbo funzionale persista fino all'inizio del ciclo seguente, il trattamento deve essere interrotto. Nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, se ne puo' considerare la ripresa.I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo al rischio di persistenza dei sintomi di neuropatia sensoriale periferica dopoil termine della terapia. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo il termine della terapia nell'adiuvante. La tossicita' gastrointestinale, che si manifesta sotto forma di nausea e vomito, giustifica un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileoparalitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica ecompromissione della funzione renale, in particolar modo in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU).In casi isolati e' stata riportata pancreatite. In caso di presentazione di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili < 1,5x10^9 /l o piastrine < 50x10^9 /l), la somministrazione del ciclo seguente di terapiadeve essere ritardato fino al ritorno dei valori ematologici a livelli accettabili. Eseguire un emocromo con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devonoessere informati in modo adeguato riguardo al rischio di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU) in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura per un adeguato trattamento. In caso di comparsa di mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il ciclo seguente deve essere ritardato fino a che la mucosite/stomatite non sara' di grado 1 o inferiore e/o fino a che la conta dei neutrofili sia di 1,5x10^9 /l. Per l'oxaliplatino somministrato in associazione a 5-fluorouracile (5 FU)(con o senza acido folinico (AF)), bisogna effettuare l'usuale aggiustamento di dose in relazione alla tossicita' del 5-fluorouracile (5 FU). In caso di comparsa di diarrea di grado 4 (WHO), neutropenia di grado 3-4 (neutrofili < 1,0x10^9 /l), trombocitopenia di grado3-4 (piastrine < 50x10^9 /l), la dose di oxaliplatino va ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante), oltre alla riduzione necessaria della dose di 5-fluorouracile (5 FU). In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale o fibrosi polmonare. In caso di test di funzionalita' epatica con risultati anomali o ipertensione portale non chiaramente risultante da metastasi epatiche, si deve prendere in considerazione la possibilita' di casi molto rari di disturbo vascolare epatico indotto dal farmaco. Per l'uso nella donna in stato di gravidanza. Negli studi preclinici su oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici. Pertanto, il paziente maschio in terapia con oxaliplatino deve essere avvertito di non concepire durante la terapia e fino a 6 mesi dopo il termine della stessa, e di informarsi relativamente alla possibilita' di conservazione dello sperma prima della terapia, perche' l'oxaliplatino puo' avere un effetto negativo sulla capacita' di concepimento che potrebbe essere irreversibile. Durante la terapia con oxaliplatino, la donna non deve avviare una gravidanza e deve fare uso di un metodo contraccettivo efficace.

Gravidanza e Allattamento

Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. Negli studi animali e' stata osservatauna tossicita' riproduttiva. Pertanto, si sconsiglia l'impiego di oxaliplatino durante la gravidanza e nella donna in eta' fertile che non faccia uso di misure contraccettive. L'uso di oxaliplatino deve esserepreso in considerazione unicamente dopo aver informato in modo adeguato la paziente sul rischio per il feto e con il consenso della paziente stessa. E' necessario che i pazienti facciano uso di appropriati metodi contraccettivi durante la terapia e dopo la cessazione della stessa per un periodo di 4 mesi per la donna e di 6 mesi per l'uomo. Non e'stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato durante l'allattamento. L'oxaliplatino puo' avere un effetto negativo sulla capacita' di concepimento.

Interazioni con altri prodotti

Non si e' osservata alcuna modifica nel livello di esposizione a 5-fluorouracile (5 FU) nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di5-fluorouracile (5 FU). In vitro non si e' osservato alcuno spiazzamento significativo del legame proteico dell'oxaliplatino con i seguentifarmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non necessita di alcuna particolare condizione di conservazione.