onsenal*10cps 400mg pvc/all celecoxib pfizer italia srl

Che cosa è onsenal 10cps 400mg pvc/all?

Onsenal capsule prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Onsenal risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antineoplastici.
Contiene i principi attivi: celecoxib
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni capsula contiene 400 mg di celecoxib.
Codice AIC: 036324059 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Riduzione del numero di polipi intestinali adenomatosi nella poliposiadenomatosa familiare (FAP), quale trattamento aggiuntivo alla chirurgia e all'ulteriore monitoraggio endoscopico. L'effetto della riduzione del numero dei polipi indotta dal farmaco relativamente al rischio di cancro dell'intestino, non e' stato dimostrato.

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Posologia

La dose raccomandata e' di due capsule da 200 mg due volte al giorno da assumere per via orale con il cibo. Durante il trattamento con celecoxib i pazienti affetti da FAP dovranno proseguire le normali cure mediche. La dose massima giornaliera raccomandata e' 800 mg. Alterata funzionalita' epatica: in pazienti con moderata alterazione della funzionalita' epatica (albumina sierica compresa tra 25-35 g/l) la dose giornaliera raccomandata deve essere ridotta del 50%. Si deve usare cautela poiche' in questa categoria di pazienti non esiste esperienza clinica con dosi superiori a 200 mg. Alterata funzionalita' renale: l'esperienza clinica in pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalita' renale trattati con celecoxib e' limitata; pertanto si consiglia di trattare con cautela questa categoria di pazienti. Pazienti pediatrici: l'esperienza con celecoxib in pazienti affetti da FAP di eta' inferiore ai 18 anni e' limitata ad un singolo studio pilota condotto in una popolazione di pazienti molto limitata, nel quale i pazienti sono stati trattati con celecoxib a dosi fino a 16 mg al giorno; tale dose corrisponde alla dose raccomandata negli adulti affetti da FAP trattati con dosi giornaliere fino a 800 mg al giorno. Riduzione dell'attivita' metabolica del CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione accertata o sospetta dell'attivita' metabolica per il CYP2C9 sulla base del genotipo o di storia/esperienze precedenti con altri substrati del CY2C9, bisogna somministrare celecoxib con cautela perche' il rischio di effetti indesiderati dose dipendenti aumenta in questi pazienti.I pazienti che presentano l'allele *3 del CYP2C9, ed in particolare ipazienti con genotipo omozigote CYP2C9*3*3, possono essere esposti a livelli di celecoxib piu' alti rispetto a quelli valutati negli studi clinici sulla sicurezza. Pertanto, il rischio di una maggiore esposizione al celecoxib in pazienti con ridotta attivita' metabolica deve essere attentamente valutato quando si trattano pazienti affetti da FAP. In questi casi si deve considerare di iniziare il trattamento con una dose ridotta. Non e' ancora stata stabilita la dose per i pazienti anziani affetti da FAP. Pertanto particolare cautela deve essere impiegata in tale categoria di pazienti.

Effetti indesiderati

Reazioni avverse risultanti dalla farmacovigilanza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune (>= 1/100 a =1/1000 a =1/10000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPer celecoxib non sono disponibili dati relativi a gravidanze esposte. Studi nell'animale (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' sulla funzione riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delleprostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante il terzo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in caso di gravidanza e in donne in eta' fertile a meno che venga fatto uso di adeguate misure contraccettive. Incaso di gravidanza nel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare.

Indicazioni

Riduzione del numero di polipi intestinali adenomatosi nella poliposiadenomatosa familiare (FAP), quale trattamento aggiuntivo alla chirurgia e all'ulteriore monitoraggio endoscopico. L'effetto della riduzione del numero dei polipi indotta dal farmaco relativamente al rischio di cancro dell'intestino, non e' stato dimostrato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' nota alle sulfonamidi. Ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale. Soggetti nei quali si sono verificati accessi asmatici, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, Orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l'assunzione di acido acetilsalicilico o di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusigli inibitori selettivi della COX-2 (ciclo-ossigenasi-2). Gravidanza e donne in eta' fertile a meno che facciano uso di adeguate misure contraccettive. Allattamento. Grave insufficienza epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio Child-Pugh >= 10) (Classe C). Clearance stimata della creatinina renale POSOLOGIALa dose raccomandata e' di due capsule da 200 mg due volte al giorno da assumere per via orale con il cibo. Durante il trattamento con celecoxib i pazienti affetti da FAP dovranno proseguire le normali cure mediche. La dose massima giornaliera raccomandata e' 800 mg. Alterata funzionalita' epatica: in pazienti con moderata alterazione della funzionalita' epatica (albumina sierica compresa tra 25-35 g/l) la dose giornaliera raccomandata deve essere ridotta del 50%. Si deve usare cautela poiche' in questa categoria di pazienti non esiste esperienza clinica con dosi superiori a 200 mg. Alterata funzionalita' renale: l'esperienza clinica in pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalita' renale trattati con celecoxib e' limitata; pertanto si consiglia di trattare con cautela questa categoria di pazienti. Pazienti pediatrici: l'esperienza con celecoxib in pazienti affetti da FAP di eta' inferiore ai 18 anni e' limitata ad un singolo studio pilota condotto in una popolazione di pazienti molto limitata, nel quale i pazienti sono stati trattati con celecoxib a dosi fino a 16 mg al giorno; tale dose corrisponde alla dose raccomandata negli adulti affetti da FAP trattati con dosi giornaliere fino a 800 mg al giorno. Riduzione dell'attivita' metabolica del CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione accertata o sospetta dell'attivita' metabolica per il CYP2C9 sulla base del genotipo o di storia/esperienze precedenti con altri substrati del CY2C9, bisogna somministrare celecoxib con cautela perche' il rischio di effetti indesiderati dose dipendenti aumenta in questi pazienti.I pazienti che presentano l'allele *3 del CYP2C9, ed in particolare ipazienti con genotipo omozigote CYP2C9*3*3, possono essere esposti a livelli di celecoxib piu' alti rispetto a quelli valutati negli studi clinici sulla sicurezza. Pertanto, il rischio di una maggiore esposizione al celecoxib in pazienti con ridotta attivita' metabolica deve essere attentamente valutato quando si trattano pazienti affetti da FAP. In questi casi si deve considerare di iniziare il trattamento con una dose ridotta. Non e' ancora stata stabilita la dose per i pazienti anziani affetti da FAP. Pertanto particolare cautela deve essere impiegata in tale categoria di pazienti.CONSERVAZIONEConservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.AVVERTENZEIl trattamento con celecoxib nella FAP e' stato studiato per un periodo sino a 6 mesi e non e' stato dimostrato che diminuisca il rischio di cancro gastrointestinale o di altre forme di cancro oppure la necessita' di ricorrere ad un intervento chirurgico. Per tale motivo il normale trattamento della FAP non deve essere modificato in caso di concomitante somministrazione di celecoxib. In particolare, la frequenza deicontrolli endoscopici di routine non deve essere ridotta e non si devono verificare ritardi nell'esecuzione di interventi chirurgici conseguenti alla FAP. Disturbi gastrointestinali: complicazioni a carico deltratto gastrointestinale superiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti), alcuni dei quali fatali, sono stati riscontrati in pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS: gli anziani, i pazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o i pazienti con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxibviene assunto insieme all'acido acetilsalicilico (anche a basse dosi) si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcerazione gastrointestinale o altre complicazioni gastrointestinali). Negli studi clinici a lungo termine non e' stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra gli inibitori selettivi della COX-2 + acido acetilsalicilico rispetto ai FANS + acido acetilsalicilico. L'uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall'aspirina deve essere evitato. Pazienti affetti da FAP portatori di anastomosi ileo-rettale o di anastomosi ileo-anale possono sviluppare ulcerazioni sull'anastomosi. In presenza di un'ulcera anastomotica, i pazienti non devono ricevere un trattamento concomitante con farmaci anticoagulanti o acido acetilsalicilico. Disturbi a carico del sangue e del sistema linfatico/Disturbi cardiovascolari: in uno studio clinico a lungo termine controllato verso placebo in pazienti con poliposi adenomatosa sporadica trattati con celecoxib ai dosaggi di 200 mg BID e 400 mgBID rispetto al placebo e' stato osservato un aumento del numero degli eventi cardiovascolari gravi, principalmente infarto del miocardio. Poiche' nello studio APC i rischi cardiovascolari di celecoxib sono aumentati con la dose da 400 mg due volte al giorno, la risposta al celecoxib del paziente affetto da FAP deve essere riesaminata periodicamente per evitare un'esposizione inutile per i pazienti con FAP nei qualicelecoxib non e' efficace. I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari devono essere trattati con celecoxib solo dopo attenta valutazione. Gli inibitori selettivi della COX-2 nonsono un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi dellemalattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche' non hannoeffetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta. Analogamente a quanto riscontrato con altri farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, in pazienti trattati con celecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edemi.Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche' l'inibizione delle prostaglandine puo' causare un peggioramento della funzionalita' renale e ritenzione di liquidi. E' inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Analogamente agli altri FANS, celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione pre-esistente, che possono entrambe contribuire all'aumento dell'incidenza degli eventi cardiovascolari. Monitorare la pressione arteriosa all'inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Nel caso di pazienti anziani con disturbi cardiaci da lievi a moderati che necessitano di terapia, e' richiesta particolare cautela e un controllo continuo. Una compromissione della funzionalita' renale o epatica e specialmente un'alterata funzionalita' cardiaca sonopiu' facilmente riscontrabili nei pazienti anziani e pertanto questi pazienti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. I FANS possono causare tossicita' renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostrato effetti a carico della funzionalita' renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. L'esperienza con celecoxib in pazienti con insufficienza renale o epatica lieve-moderata e' limitata. Pertanto, questa categoria di pazienti deve essere trattata con cautela. Se nel corso del trattamento si verifica un deterioramentodelle condizioni cliniche del paziente di uno qualsiasi dei sistemi d'organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve essere presa in considerazione l'interruzione della terapia con celecoxib. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e epidermolisi necrotica sono state segnalate molto raramente in associazione all'uso di celecoxib. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nella fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trattamento. In pazienti in trattamento con celecoxib sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (anafilassi e angioedema). I pazienti con anamnesi di allergia alle sulfonamidi o altre allergie da farmaci possono presentare un rischio maggiore di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilita'. Il trattamento con celecoxib deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni dellemucose o qualsiasi altro segno di di ipersensibilita'. Altri: i pazienti per i quali e' nota una scarsa capacita' di metabolizzazione tramite il citocromo CYP2C9 devono essere trattati con cautela. Celecoxib puo' mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione. In pazienti in concomitante trattamento con warfarin sono stati segnalati gravi episodi di sanguinamento. Si raccomanda cautela in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib e warfarin ed altri anticoagulanti orali. Le capsule contengono lattosio (99,6 mg).INTERAZIONIInterazioni farmacodinamiche: la maggior parte degli studi di interazione e' stata condotta con celecoxib a dosi di 200 mg due volte al giorno (cioe' le dosi impiegate per il trattamento di osteoartrosi/artrite reumatoide). Pertanto non si puo' escludere un effetto piu' pronunciato con la dose di 400 mg due volte al giorno. L'attivita' anticoagulante deve essere monitorata in pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti, particolarmente nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica del dosaggio di celecoxib perche' questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR).Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni con esito fatale,associati ad incrementi del tempo di protrombina, in pazienti (soprattutto anziani) affetti da artrite trattati con celecoxib e warfarin. IFANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e' reversibile, puo' aumentare in alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa quando gli ACE-inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati insieme ai FANS, incluso celecoxib. Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si dovra' prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento e succesivamente su base periodica. In uno studio clinico di 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I eII controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg due volte al giorno di celecoxib non ha portato, rispetto al placebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Il 48% dei pazienti trattati con celecoxib 200 mg due volte al giorno e' stato considerato non rispondente al lisinopril alla visita clinica finale (pazienti che presentavano una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg oppure un aumento della pressione arteriosa diastolica >10% rispetto al basale), rispetto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. E' stato ipotizzato che la co-somministrazione di FANS e derivati della ciclosporina D o tacrolimus possa aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando celecoxib viene somministrato insieme ad uno di questi farmaci. Celecoxib puo' essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ma non puo' essere considerato un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. La somministrazione concomitante di bassi dosaggidi acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali se confrontato all'uso di celecoxib da solo. Interazioni farmacocinetiche. Effetti di celecoxib su altri farmaci: celecoxib e' un debole inibitoredel citocromo CYP2D6. Durante il trattamento con celecoxib, le concentrazioni plasmatiche medie del destrometorfano, che costituisce un substrato di questo enzima, sono aumentate di circa il 136 %. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che interagiscono con questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib.Esempi di farmaci che vengono metabolizzati dal citocromo CYP2D6 sonogli antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi del reuptake della serotonina), i neurolettici, gli antiaritmici, ecc. La dose determinata individualmente di farmaci substrati del citocromo CYP2D6 puo' richiedere una riduzione quando il trattamento con celecoxib viene avviato, o un aumento quando viene interrotto. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno studiato in vitro non e' nota. Diazepam, citalopram ed imipramina sono esempi di farmaci metabolizzati dal citocromoCYP2C19. Nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/35 mg etinilestradiolo). Celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante la farmacocineticadi tolbutamide (substrato del CYP2C9) o glibenclamide. In pazienti con artrite reumatoide celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotressato (alle dosi utilizzate in reumatologia). Tuttavia, quando questi due farmaci vengono utilizzati in associazione deve essere preso in considerazione un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotressato. Nel volontario sano la co- somministrazione di celecoxib 200 mg due volte al giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della C max e della AUC del litio rispettivamente del 16 % e del 18 %. Pertanto i pazienti in terapiacon litio devono essere strettamente monitorati quando il trattamentocon celecoxib viene iniziato o sospeso. Effetti di altri farmaci su celecoxib: nei pazienti che sono scarsi metabolizzatori del CYP2C9 e che mostrano un aumento dell'esposizione sistemica al celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 puo' aumentare ulteriormente l'esposizione al celecoxib. Nei pazienti identificati come scarsi metabolizzatori del CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni. Poiche' celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio di celecoxib pari alla meta' di quello raccomandato. L'uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg/die di fluconazolo, un potente inibitore del citocromo CYP2C9, ha causato un aumento medio della C max e della AUC di celecoxib rispettivamente del 60 % e del 130 % (non sono stati condotti studi analoghi con amiodarone o altri noti inibitori del CYP2C9). L'uso concomitante degli induttori del citocromo CYP2C9 quali rifampicina, carbamazepina e barbiturici puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di celecoxib.EFFETTI INDESIDERATIReazioni avverse risultanti dalla farmacovigilanza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune (>= 1/100 a =1/1000 a =1/10000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPer celecoxib non sono disponibili dati relativi a gravidanze esposte. Studi nell'animale (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' sulla funzione riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delleprostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante il terzo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in caso di gravidanza e in donne in eta' fertile a meno che venga fatto uso di adeguate misure contraccettive. Incaso di gravidanza nel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare.

Composizione ed Eccipienti

Le capsule contengono: lattosio monoidrato, sodio laurilsolfato, povidone K30, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Gli involucri delle capsule contengono: gelatina, titanio diossido (E171). L'inchiostro contiene: shellac, glicole propilenico, ossido di ferro giallo (E172),Blu Brillante FCF E133.

Avvertenze

Il trattamento con celecoxib nella FAP e' stato studiato per un periodo sino a 6 mesi e non e' stato dimostrato che diminuisca il rischio di cancro gastrointestinale o di altre forme di cancro oppure la necessita' di ricorrere ad un intervento chirurgico. Per tale motivo il normale trattamento della FAP non deve essere modificato in caso di concomitante somministrazione di celecoxib. In particolare, la frequenza deicontrolli endoscopici di routine non deve essere ridotta e non si devono verificare ritardi nell'esecuzione di interventi chirurgici conseguenti alla FAP. Disturbi gastrointestinali: complicazioni a carico deltratto gastrointestinale superiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti), alcuni dei quali fatali, sono stati riscontrati in pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS: gli anziani, i pazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o i pazienti con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxibviene assunto insieme all'acido acetilsalicilico (anche a basse dosi) si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcerazione gastrointestinale o altre complicazioni gastrointestinali). Negli studi clinici a lungo termine non e' stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra gli inibitori selettivi della COX-2 + acido acetilsalicilico rispetto ai FANS + acido acetilsalicilico. L'uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall'aspirina deve essere evitato. Pazienti affetti da FAP portatori di anastomosi ileo-rettale o di anastomosi ileo-anale possono sviluppare ulcerazioni sull'anastomosi. In presenza di un'ulcera anastomotica, i pazienti non devono ricevere un trattamento concomitante con farmaci anticoagulanti o acido acetilsalicilico. Disturbi a carico del sangue e del sistema linfatico/Disturbi cardiovascolari: in uno studio clinico a lungo termine controllato verso placebo in pazienti con poliposi adenomatosa sporadica trattati con celecoxib ai dosaggi di 200 mg BID e 400 mgBID rispetto al placebo e' stato osservato un aumento del numero degli eventi cardiovascolari gravi, principalmente infarto del miocardio. Poiche' nello studio APC i rischi cardiovascolari di celecoxib sono aumentati con la dose da 400 mg due volte al giorno, la risposta al celecoxib del paziente affetto da FAP deve essere riesaminata periodicamente per evitare un'esposizione inutile per i pazienti con FAP nei qualicelecoxib non e' efficace. I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari devono essere trattati con celecoxib solo dopo attenta valutazione. Gli inibitori selettivi della COX-2 nonsono un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi dellemalattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche' non hannoeffetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta. Analogamente a quanto riscontrato con altri farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, in pazienti trattati con celecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edemi.Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche' l'inibizione delle prostaglandine puo' causare un peggioramento della funzionalita' renale e ritenzione di liquidi. E' inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Analogamente agli altri FANS, celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione pre-esistente, che possono entrambe contribuire all'aumento dell'incidenza degli eventi cardiovascolari. Monitorare la pressione arteriosa all'inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Nel caso di pazienti anziani con disturbi cardiaci da lievi a moderati che necessitano di terapia, e' richiesta particolare cautela e un controllo continuo. Una compromissione della funzionalita' renale o epatica e specialmente un'alterata funzionalita' cardiaca sonopiu' facilmente riscontrabili nei pazienti anziani e pertanto questi pazienti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. I FANS possono causare tossicita' renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostrato effetti a carico della funzionalita' renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. L'esperienza con celecoxib in pazienti con insufficienza renale o epatica lieve-moderata e' limitata. Pertanto, questa categoria di pazienti deve essere trattata con cautela. Se nel corso del trattamento si verifica un deterioramentodelle condizioni cliniche del paziente di uno qualsiasi dei sistemi d'organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve essere presa in considerazione l'interruzione della terapia con celecoxib. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e epidermolisi necrotica sono state segnalate molto raramente in associazione all'uso di celecoxib. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nella fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trattamento. In pazienti in trattamento con celecoxib sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (anafilassi e angioedema). I pazienti con anamnesi di allergia alle sulfonamidi o altre allergie da farmaci possono presentare un rischio maggiore di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilita'. Il trattamento con celecoxib deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni dellemucose o qualsiasi altro segno di di ipersensibilita'. Altri: i pazienti per i quali e' nota una scarsa capacita' di metabolizzazione tramite il citocromo CYP2C9 devono essere trattati con cautela. Celecoxib puo' mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione. In pazienti in concomitante trattamento con warfarin sono stati segnalati gravi episodi di sanguinamento. Si raccomanda cautela in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib e warfarin ed altri anticoagulanti orali. Le capsule contengono lattosio (99,6 mg).

Gravidanza e Allattamento

Per celecoxib non sono disponibili dati relativi a gravidanze esposte. Studi nell'animale (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' sulla funzione riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delleprostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante il terzo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in caso di gravidanza e in donne in eta' fertile a meno che venga fatto uso di adeguate misure contraccettive. Incaso di gravidanza nel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare.

Interazioni con altri prodotti

Interazioni farmacodinamiche: la maggior parte degli studi di interazione e' stata condotta con celecoxib a dosi di 200 mg due volte al giorno (cioe' le dosi impiegate per il trattamento di osteoartrosi/artrite reumatoide). Pertanto non si puo' escludere un effetto piu' pronunciato con la dose di 400 mg due volte al giorno. L'attivita' anticoagulante deve essere monitorata in pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti, particolarmente nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica del dosaggio di celecoxib perche' questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR).Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni con esito fatale,associati ad incrementi del tempo di protrombina, in pazienti (soprattutto anziani) affetti da artrite trattati con celecoxib e warfarin. IFANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e' reversibile, puo' aumentare in alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa quando gli ACE-inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati insieme ai FANS, incluso celecoxib. Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si dovra' prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento e succesivamente su base periodica. In uno studio clinico di 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I eII controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg due volte al giorno di celecoxib non ha portato, rispetto al placebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Il 48% dei pazienti trattati con celecoxib 200 mg due volte al giorno e' stato considerato non rispondente al lisinopril alla visita clinica finale (pazienti che presentavano una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg oppure un aumento della pressione arteriosa diastolica >10% rispetto al basale), rispetto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. E' stato ipotizzato che la co-somministrazione di FANS e derivati della ciclosporina D o tacrolimus possa aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando celecoxib viene somministrato insieme ad uno di questi farmaci. Celecoxib puo' essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ma non puo' essere considerato un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. La somministrazione concomitante di bassi dosaggidi acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali se confrontato all'uso di celecoxib da solo. Interazioni farmacocinetiche. Effetti di celecoxib su altri farmaci: celecoxib e' un debole inibitoredel citocromo CYP2D6. Durante il trattamento con celecoxib, le concentrazioni plasmatiche medie del destrometorfano, che costituisce un substrato di questo enzima, sono aumentate di circa il 136 %. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che interagiscono con questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib.Esempi di farmaci che vengono metabolizzati dal citocromo CYP2D6 sonogli antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi del reuptake della serotonina), i neurolettici, gli antiaritmici, ecc. La dose determinata individualmente di farmaci substrati del citocromo CYP2D6 puo' richiedere una riduzione quando il trattamento con celecoxib viene avviato, o un aumento quando viene interrotto. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno studiato in vitro non e' nota. Diazepam, citalopram ed imipramina sono esempi di farmaci metabolizzati dal citocromoCYP2C19. Nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/35 mg etinilestradiolo). Celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante la farmacocineticadi tolbutamide (substrato del CYP2C9) o glibenclamide. In pazienti con artrite reumatoide celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotressato (alle dosi utilizzate in reumatologia). Tuttavia, quando questi due farmaci vengono utilizzati in associazione deve essere preso in considerazione un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotressato. Nel volontario sano la co- somministrazione di celecoxib 200 mg due volte al giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della C max e della AUC del litio rispettivamente del 16 % e del 18 %. Pertanto i pazienti in terapiacon litio devono essere strettamente monitorati quando il trattamentocon celecoxib viene iniziato o sospeso. Effetti di altri farmaci su celecoxib: nei pazienti che sono scarsi metabolizzatori del CYP2C9 e che mostrano un aumento dell'esposizione sistemica al celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 puo' aumentare ulteriormente l'esposizione al celecoxib. Nei pazienti identificati come scarsi metabolizzatori del CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni. Poiche' celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio di celecoxib pari alla meta' di quello raccomandato. L'uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg/die di fluconazolo, un potente inibitore del citocromo CYP2C9, ha causato un aumento medio della C max e della AUC di celecoxib rispettivamente del 60 % e del 130 % (non sono stati condotti studi analoghi con amiodarone o altri noti inibitori del CYP2C9). L'uso concomitante degli induttori del citocromo CYP2C9 quali rifampicina, carbamazepina e barbiturici puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di celecoxib.

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