onsenal*10cps 200mg pvc/aclar/ celecoxib pfizer italia srl
Che cosa è onsenal 10cps 200mg pvc/aclar/?
Onsenal capsule prodotto da
pfizer italia srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Onsenal risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antineoplastici.
Contiene i principi attivi:
celecoxib
Composizione Qualitativa e Quantitativa: celecoxib.
Codice AIC: 036324010
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il farmaco e'indicato per la riduzione del numero di polipi intestinali adenomatosi nella poliposi adenomatosa familiare (FAP), quale trattamento aggiuntivo alla chirurgia e all'ulteriore monitoraggio endoscopico. L'effetto della riduzione del numero dei polipi indotta dal farmaco relativamente al rischio di cancro dell'intestino, non e'stato dimostrato.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
La dose raccomandata e'di due capsule da 200 mg due volte al giorno da assumere per via orale con il cibo. Durante il trattamento con celecoxib i pazienti affetti da FAP dovranno proseguire le normali cure mediche. La dose massima giornaliera raccomandata e' 800 mg. Alterata funzionalita' epatica: in pazienti con moderata alterazione della funzionalita' epatica (albumina sierica compresa tra 25-35 g/l) la dose giornaliera raccomandata deve essere ridotta del 50%. Si deve usare cautelapoiche' in questa categoria di pazienti non esiste esperienza clinicacon dosi superiori a 200 mg. Alterata funzionalita' renale: l'esperienza clinica in pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalita' renale trattati con celecoxib e' limitata; pertanto si consiglia di trattare con cautela questa categoria di pazienti. Pazienti pediatrici: l'esperienza con celecoxib in pazienti affetti da FAP di eta' inferiore ai 18 anni e' limitata ad un singolo studio pilota condotto in una popolazione di pazienti molto limitata, nel quale i pazienti sono stati trattati con celecoxib a dosi fino a 16 mg/kg al giorno; tale dose corrisponde alla dose raccomandata negli adulti affetti da FAP trattati con dosi giornaliere fino a 800 mg al giorno. Riduzione dell'attivita' metabolica del CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione accertata o sospetta dell'attivita' metabolica per il CYP2C9 sulla base del genotipo o di storia/esperienze precedenti con altri substratidel CY2C9, bisogna somministrare celecoxib con cautela perche'il rischio di effetti indesiderati dose dipendenti aumenta in questi pazienti. I pazienti che presentano l'allele *3 del CYP2C9, ed in particolare i pazienti con genotipo omozigote CYP2C9*3*3, possono essere esposti alivelli di celecoxib piu' alti rispetto a quelli valutati negli studiclinici sulla sicurezza. Pertanto il rischio di una maggiore esposizione al celecoxib in pazienti con ridotta attivita' metabolica deve essere attentamente valutato quando si trattano pazienti affetti da FAP. In questi casi si deve considerare di iniziare il trattamento con una dose ridotta. Pazienti anziani: non e' ancora stata stabilita la dose per i pazienti anziani affetti da FAP. Pertanto particolare cautela deve essere impiegata in tale categoria di pazienti.
Effetti indesiderati
Reazioni avverse segnalate in pazienti affetti da osteoartrosi e artrite reumatoide. >>Infezioni e infestazioni. Comune: sinusite, infezione delle vie respiratorie, infezione delle vie urinarie. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia. Raro: leucopenia, trombocitopenia. Non nota: pancitopenia. >>Disturbi del sistema immunitario. Comune: peggioramento delle allergie. Non nota: reazioni allergichegravi, shock anafilattico, anafilassi. >>Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Non comune: ansia, depressione, stanchezza. Raro: confusione. Non nota: allucinazioni. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, ipertonia. Non comune: parestesia, sonnolenza. Raro: atassia, alterazioni del gusto. Non nota: cefalea, epilessia aggravata, meningite asettica, ageusia, anosmia, emorragia intracranica fatale. >>Patologie dell'occhio. Non comune: offuscamento della vista. Non nota:congiuntivite, emorragia oculare, occlusione dell'arteria o della vena retinica. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Non nota: riduzione dell'udito. >>Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca, palpitazioni, tachicardia. Raro: infarto del miocardio. Non nota: aritmia. >>Patologie vascolari. Non comune: ipertensione, ipertensione aggravata. Non nota: vampate di calore, vasculite, embolia polmonare. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: faringite, rinite, tosse. Non comune: dispnea. Non nota: broncospasmo. >>Patologie gastrointestinali. Comun: dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza. Non comune: stipsi, eruttazione, gastrite, stomatite, vomito, peggioramento dell'infiammazione gastrointestinale. Raro: ulcerazioni duodenali gastriche, esofagee, intestinali e del colon; disfagia, perforazione intestinale, esofagite, melena, pancreatite. Non nota: nausea, pancreatite acuta, emorragia gastrointestinale, colite/colite aggravata. >>Patologie epatobiliari. Non comune: alterata funzionalita' epatica, aumento di SGOT e SGPT. Raro: aumento degli enzimi epatici. Non nota: epatite, ittero, insufficienza epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito. Non comune: orticaria. Raro: alopecia. Non nota: ecchimosi, eruzioni bollose, dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, epidermiolisi necrotica, angioedema. >>Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi agli arti inferiori. Non nota: artralgia, miosite. >>Patologie renali e urinarie. Non comune: aumento della creatinina, aumento dell'azotemia. Non nota: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, iponatriemia. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Nonnota: disturbi mestruali. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: sintomi influenzali, edema periferico/ritenzione di liquidi. Non nota: dolore al petto. Ulteriori reazioni avverse elencate in base alla classificazione sistemica organica e per frequenza negli studi clinici a lungo termine sulla prevenzione della poliposi. >>Infezioni e infestazioni. Comune: infezioni dell'orecchio, infezioni micotiche (le infezioni micotiche sono state principalmente di tipo non sistemico). Non comune: infezioni da Helicobacter, herpes zoster, erisipela, infezioni da ferita, infezioni gengivali,labirintite, infezioni batteriche. >>Tumori benigni. Non comune: lipoma. >>Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno. >>Patologie del sistema nervoso. Non comune: infarto cerebrale. >>Patologie dell'occhio. Non comune: mosche volanti, emorragia congiuntivale. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ipoacusia. >>Patologiecardiache. Comune: angina pectoris, infarto del miocardio. Non comune: angina instabile, insufficienza della valvola aortica, aterosclerosidell'arteria coronarica, bradicardia, sinusale, ipertrofia ventricolare. >>Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione. Non comune_ trombosi venosa profonda, ematoma. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea. Non comune: disfonia. >>Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea. Comune: nausea, malattia da reflusso gastroesofageo, diverticolite, vomito, disfagia, sindrome del colon irritabile. Non comune: emorragia emorroidale, movimenti intestinali frequenti, ulcerazioni della bocca, stomatite. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite allergica. >>Patologie del sistema muscolo scheletrico. Comune: spasmi muscolari. Non comune: gangli. >>Patologie renali e urinarie. Comune: nefrolitiasi, aumento della creatinemia. Non comune: nicturia. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: iperplasia prostatica benigna, prostatite, aumento dell0antigene specifico per la prostata. Non comune: emorragia vaginale, sensibilita' al seno, dismenorrea, cisti ovarica, sintomi menopausali. >>Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Comune: edema. >>Esami diagnostici. Comune: aumento di peso. Non comune: aumento dei livelli ematici di potassio, sodio, emoglobina, riduzione dei livelli ematici di ematocrito, testosterone. >>Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: fratture del piede, fratture agli arti inferiori, epicondilite, rottura dei tendini, fratture.
Indicazioni
Il farmaco e'indicato per la riduzione del numero di polipi intestinali adenomatosi nella poliposi adenomatosa familiare (FAP), quale trattamento aggiuntivo alla chirurgia e all'ulteriore monitoraggio endoscopico. L'effetto della riduzione del numero dei polipi indotta dal farmaco relativamente al rischio di cancro dell'intestino, non e'stato dimostrato.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' nota alle sulfonamidi. Ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale. Soggetti nei quali si sono verificati accessi asmatici, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l'assunzione di acido acetilsalicilico o di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusigli inibitori selettivi della COX-2 (ciclo-ossigenasi-2). Gravidanza e donne in eta' fertile a meno che facciano uso di adeguate misure contraccettive. Allattamento. Grave insufficienza epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio Child-Pugh ^3 10) (Classe C). Clearance stimata della creatinina renale < 30 ml/min. Infiammazione cronica dell'intestino (IBD). Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV). Cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale accertate.
Composizione ed Eccipienti
Le capsule contengono: lattosio monoidrato, sodio laurilsolfato, povidone K30, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Gli involucri della capsula contengono: gelatina, titanio diossido (E171). L'inchiostro contiene: shellac, glicole propilenico, ossido di ferro giallo (E172).
Avvertenze
Il trattamento con celecoxib non diminuisce il rischio di cancro gastrointestinale o di altre forme di cancro oppure la necessita' di ricorrere ad un intervento chirurgico. Il normale trattamento della FAP nondeve essere modificato in caso di concomitante somministrazione di celecoxib. Disturbi gastrointestinali: complicazioni a carico del trattogastrointestinale superiore, alcuni dei quali fatali, sono stati riscontrati in pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS: gli anziani, i pazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o i pazienti con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxib viene assunto insieme all'acido acetilsalicilico si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali. L'uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall'aspirina deve essere evitato. Pazienti affetti da FAP portatori di anastomosi ileo-rettale odi anastomosi ileo-anale possono sviluppare ulcerazioni sull'anastomosi. In presenza di un'ulcera anastomotica, i pazienti non devono ricevere un trattamento concomitante con farmaci anticoagulanti o acido acetilsalicilico. Disturbi a carico del sangue e del sistema linfatico/Disturbi cardiovascolari: e' stato osservato un aumento del numero deglieventi cardiovascolari gravi, principalmente infarto del miocardio. Irischi cardiovascolari di celecoxib aumentano con la dose da 400 mg due volte al giorno; la risposta al celecoxib del paziente affetto da FAP deve essere riesaminata periodicamente per evitare un'esposizione inutile per i pazienti con FAP nei quali celecoxib non e'efficace. I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolaridevono essere trattati con celecoxib solo dopo attenta valutazione. Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi delle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche'non hanno effetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta. In pazienti trattati con celecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ededemi. Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienticon anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente dialtra natura. E' richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione pre-esistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata attentamente all'inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Una compromissione della funzionalita' renale o epatica e specialmente un'alterata funzionalita' cardiaca sono piu'facilmente riscontrabili nei pazienti anziani e pertanto questi pazienti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. Disturbi renali ed epatici: i FANS possono causare tossicita' renale. I pazienti con rischio piu'elevato di tossicita' renale sono quelli con funzionalita' renale alterata,insufficienza cardiaca, compromissione della funzionalita' epatica e gli anziani. Tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con celecoxib. L'esperienza con celecoxib in pazienti con insufficienza renale o epatica lieve-moderata e'limitata. Pertanto, questa categoria di pazienti deve essere trattata con cautela. Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e epidermolisi necrotica sono state segnalate molto raramente in associazione all'usodi celecoxib. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nella fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primomese di trattamento. In pazienti in trattamento con celecoxib sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (anafilassi e angioedema). I pazienti con anamnesi di allergia alle sulfonamidi o altre allergie da farmaci possono presentare un rischio maggiore di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilita'. Il trattamento con celecoxib deve essere interrotto alla comparsa dei primi segni di eruzione cutanea, lesioni a livello delle mucose o di qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Altri: i pazienti per i quali e'nota una scarsa capacita' di metabolizzazione tramite il citocromo CYP2C9 devono essere trattati con cautela. Celecoxib puo'mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione. In pazienti in concomitante trattamento con warfarin sono stati segnalati gravi episodi di sanguinamento. Si raccomanda cautela in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib e warfarin ed altri anticoagulanti orali. Le capsule del farmaco da 200 mg contengono lattosio (49,8 mg). I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da un malassorbimento di glucosio galattosio non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza e Allattamento
Per celecoxib non sono disponibili dati relativi a gravidanze esposte. Studi nell'animale (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' sulla funzione riproduttiva (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine, celecoxib puo'causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante il terzo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in caso di gravidanza e in donne in eta' fertile a meno che venga fatto uso di adeguate misure contraccettive (vedere paragrafo 4.3). In caso di gravidanzanel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare.
Interazioni con altri prodotti
Interazioni farmacodinamiche: la maggior parte degli studi di interazione e' stata condotta con celecoxib a dosi di 200 mg due volte al giorno. Pertanto non si puo'escludere un effetto piu' pronunciato con la dose di 400 mg due volte al giorno. L'attivita' anticoagulante deve essere monitorata in pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti, particolarmente nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica del dosaggio di celecoxib perche' questi pazientipresentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR).Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni con esito fatale, associati ad incrementi del tempo di protrombina, in pazienti affetti da artritetrattati con celecoxib e warfarin. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Come per i FANS, il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e' reversibile, puo'aumentare in alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa quando gli ACE-inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati insieme ai FANS, incluso celecoxib. Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essereidratati in modo adeguato e si dovra' prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento esuccesivamente su base periodica. In uno studio clinico di 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I e II controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg due volte al giorno di celecoxib non ha portato, rispetto al placebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Il 48% dei pazienti trattati con celecoxib 200 mg due volte al giorno e'stato considerato non rispondente al lisinopril allavisita clinica finale, rispetto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. E' stato ipotizzato che la co-somministrazione di FANS e derivati della ciclosporina D o tacrolimus possa aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando celecoxib viene somministrato insieme ad uno di questi farmaci. Celecoxib puo'essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi diacido acetilsalicilico ma non puo' essere considerato un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. Cosi'comeper altri FANS, la somministrazione concomitante di bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulceregastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali se confrontato all'uso di celecoxib da solo. Effetti di celecoxib su altri farmaci: celecoxib e' un debole inibitore del citocromo CYP2D6. Durante il trattamento con celecoxib, le concentrazioni plasmatiche medie del destrometorfano, che costituisce un substrato di questo enzima, sono aumentate del 136%. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che interagiscono con questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib. Esempi di farmaci che vengono metabolizzati dal citocromo CYP2D6 sono gli antidepressivi, i neurolettici, gli antiaritmici, ecc. La dose determinata individualmente di farmaci substrati del citocromo CYP2D6 puo' richiedere una riduzione quando il trattamento con celecoxib viene avviato, o un aumento quando viene interrotto. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno studiato in vitro non e'nota. Diazepam, citalopram ed imipramina sono esempi di farmaci metabolizzati dal citocromo CYP2C19. Nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/35 mg etinilestradiolo). Celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante la farmacocinetica di tolbutamide (substrato del CYP2C9) o glibenclamide. In pazienti con artrite reumatoide celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotressato (alle dosi utilizzate inreumatologia). Tuttavia, quando questi due farmaci vengono utilizzatiin associazione deve essere preso in considerazione un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotressato. Nel volontario sano la co-somministrazione di celecoxib 200 mg due volte al giorno e di litio 450mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della Cmax e della AUC del litio rispettivamente del 16 % e del 18 %. Pertanto i pazienti in terapia con litio devono essere strettamente monitorati quando il trattamento con celecoxib viene iniziato o sospeso. Effetti di altri farmaci su celecoxib: nei pazienti che sono scarsi metabolizzatori del CYP2C9 e che mostrano un aumento dell'esposizione sistemica al celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 (es. fluconazolo, amiodarone) puo' aumentare ulteriormente l'esposizione al celecoxib. Nei pazienti identificati come scarsi metabolizzatori del CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni. Poiche'celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio di celecoxib pari alla meta' di quello raccomandato. L'uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg/die di fluconazolo, un potente inibitore del citocromo CYP2C9, ha causato un aumento medio della Cmax e della AUC di celecoxib rispettivamente del 60 % edel 130 % (non sono stati condotti studi analoghi con amiodarone o altri noti inibitori del CYP2C9). L'uso concomitante degli induttori delcitocromo CYP2C9 quali rifampicina, carbamazepina e barbiturici puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di celecoxib.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.